Ciao a tutti, questo è il Trip Report del nostro viaggio aereo in California. Abbiamo visitato San Francisco, Los Angeles e San Diego dal 14 al 29 agosto. Viaggio con moglie e due figli.
Mi scuso per la qualità delle foto, alcune sono sfuocate. Devo ancora imparare come si fotografa! Sorry!!
Il report si divide in tre parti.
La prima parte si riferisce al volo DTW-ORD-SFO + (breve) OT San Francisco.
La seconda parte si riferisce al volo SFO-SNA (Santa Ana) + (breve) OT Los Angeles area
La terza parte comincia con un OT di San Diego e si conclude con il volo di ritorno SAN-ORD-DTW.
Mi soffermerò molto di più sulla parte aeronautica e posterò poche foto OT, per San Francisco e Los Angeles, dato che sono destinazioni note. Mi soffermerò un po’ di più sull’OT di San Diego, città che mi è molto piaciuta.
Questo è il percorso effettuato, con le rotte (da Flightaware.com):
Vivendo nell’Ontario del Sud-Ovest (Southwestern Ontario), abbiamo la possibilità di accedere a due grandi aeroporti a circa due ore e mezzo di macchina da casa: Toronto e Detroit. Per gli Stati Uniti, Detroit è certamente più economico: i voli costano meno e il parcheggio dell’auto è molto più conveniente. Scegliamo quindi Detroit.
Quale vettore scegliere? Ho escluso le compagnie low-cost, come Spirit e Southwest, Spirit ha un pitch claustrofobico e non me la sentivo di farmi quattro ore in 30’’, Southwest poteva andare bene ma… non so, meglio le major. Poi con Southwest rischiavo di volare sugli MD-90 Air Tran, che non mi convincono. Visto che abbiamo il programma di miglia Aeroplan dell’Air Canada, abbiamo deciso, giocoforza, per United, che è in Star Alliance. Non ho mai provato United, e sono curioso di sapere come è.
Prenoto on-line un Detroit-San Francisco via Chicago O’Hare. Il sito United è lento e farraginoso, se sbagli numero di carta Frequent Flyer (come mi è capitato) te lo modifica, ma poi quando effettui ancora il log-in ritorna il numero vecchio (sbagliato).
Inizialmente il volo prevedeva un Airbus 319 per il DTW-ORD e per l’ORD-SFO. Allo stesso tempo prenoto il San Francisco-Santa Ana e il San Diego-Detroit via Chicago O’Hare.
Abbiamo anche deciso di prenotare la Economy Plus della United, per avere qualche cm di spazio un più. Le poltrone Economy Plus (qui sotto foto dal sito United) sono esattamente identiche alla Economy ma con un pitch di 36’’, invece dei 31’’ ordinari:
Non esiste una cabina separata Economy Plus, i posti semplicemente si acquistano on-line o al check-in pagando un prezzo aggiuntivo.
Prenoto tranquillo, felice di viaggiare Airbus per tutta la tratta.
Dopo qualche settimana vedo per curiosità la mia prenotazione e: ORRORE! L’aeromobile del Chicago-San Francisco è stato cambiato con un vetusto Boeing 757. Non solo, ma gli amichetti della United, mi hanno cambiato il posto e mi hanno assegnato un posto in Economy e non in Economy plus, senza nessun rimborso. Chiamo il call-center United e fatico non poco a farmi cambiare posto senza pagare un sovrapprezzo.
Come inizio, non bene!!
Arriva il giorno della partenza (lavoro come un pazzo nei giorni precedenti, non dovrei mai andare in vacanza!!). Viaggeremo in auto fino a Detroit, dormiremo in un albergo nelle vicinanze dell’aeroporto, il Marriott Hotel, così non dobbiamo fare una levataccia il 14 Agosto.
Viaggiamo in auto verso Detroit. Passiamo da Sarnia, Ontario, questo è l’aeroporto di Sarnia (scusate per la foto poco chiara):
Passiamo sul Bluewater Bridge, tra Sarnia (Ontario) e Port Huron (Michigan):
Confine Canada-Stati Uniti verso gli USA.
Controllo passaporti rapido e siamo negli USA. Detroit è vicina.
La mattina dopo ci svegliamo presto e siamo all’aeroporto:
L’aeroporto di Detroit è un Hub Skyteam, con Delta, Klm e Air France come compagnie principali. Ci sono due terminal, il McNamara, che è il terminal Skyteam, e il North Terminal, per le altre compagnie.
Parcheggiamo la macchina al Big Blue Deck, e siamo in area check-in:
Il nostro volo sembra in orario:
Avendo effettuato il check-in online, devo solo depositare i bagagli da stivare. La United mi ha chiesto 25 dollari a bagaglio!!!
Passiamo i controlli di sicurezza che sono meticolosi anche se non ci sono voli internazionali da questo terminal.
Siamo airside:
Ecco la famigerata Spirit, con aerei configurati in alta densità (o configurazione carro bestiame, come direbbe Cesare.Caldi):
Altri aerei:
La giornata è uggiosa.
Iniziamo le operazioni di imbarco per Chicago. Nei voli statunitensi, si imbarca a gruppi, a dipendenza della fila assegnata. Imbarchiamo tramite airbridge.
Il velivolo non è un Airbus 319 ma un Boeing 737-700:
Sul DTW-ORD ho preso Economy, tanto è un volo breve.
Dettagli sul volo:
Detroit – Chicago
Data: 14 Agosto 2012
United Airlines 1425
Boeing 737-700
Scheduled: 7.27-7.44
In-flight: 7.42-7.23 (41 minuti)
Economy plus:
Pitch normale:
Il sistema di intrattenimento United sui 737NG prevede schermi privati: live TV con molti canali, non c’è l’Airshow (perché ?). C’è una preview gratis di 10 minuti, dopodiché, si caccia il grano, strisciando la carta di credito. Per una ora di volo non ne vale la pena.
La safety demonstration inizia con un piccolo spot pubblicitario dove dicono che United è la migliore compagnia dell’Universo. Ma va a da via i ciapp, direbbero a Milano!!!
Rullaggio:
Siamo in pista, decollo e salita.
In salita un bell’arcobaleno:
Poi solo nuvole:
Si schiarisce all’entrata del Lago Michigan:
Ne approfitto per fare la foto più importante di tutto il TR:
Non credo sia meglio aprirla in volo:
Raggiungiamo l’altra sponda del Lago Michigan e siamo in Illinois:
Vista di Chicago con smog e foschia:
Siamo in discesa verso Chicago O’Hare:
Corto finale:
Atterraggio:
Lunghissimo rullaggio verso i gate:
Quasi arrivati:
Arrivo al gate:
Foto “rubata” (e sfuocata) al cockpit:
Sbarchiamo tramite air bridge e siamo nel concourse B di O’Hare. Mi piace questo terminal, arioso e luminoso, anche se è un po’ stretto:
Per prendere la nostra coincidenza per San Francisco dobbiamo andare al Concourse C che si raggiunge tramite sottopasso pedonale (il tunnel va sotto l’apron) con pedana mobile. La foto è sfuocata e non rende bene l’idea, ma le luci erano suggestive:
Arrivamo al gate, sembra tutto tranquillo.
Dati sul volo:
Chicago – San Francisco
United Airlines 769
Boeing 757-200
Scheduled: 9.00-11.50
In-flight: 10.08-1158 (3h 50 minuti)
Foto dal gate:
Ecco il nostro aereo, un vecchio Boeing 757. Non amo molto questo aereo, preferisco aerei più nuovi. Sembra però che piaccia a molti piloti:
A ogni gate, ci sono degli schermi che proiettano il Load Factor dell’aereo. Immagino la gioia estatica di Cesare.Caldi nell’ammirare la mappa dell’aereo:
Come si vede, l’aereo è pieno “in ogni ordine di posti”. Dando un’occhiata alla carta d’imbarco, noto che i posti dei miei figli non sono stati assegnati. Mi rivolgo all’addetto del gate che, seccato e annoiato, mi dice di aspettare. I posti dei miei figli sono in una fila dove c’è l’uscita di emergenza e non possono sedersi lì. Faccio presente che ovviamente va bene cambiare di posto ma vorrei rimanere nell’Economy Plus, e l’addetto, ancora più seccato, mi dice di aspettare (e di non rompere in pratica). Scopro, dopo pochi minuti, che sono stato ri-assegnato in una fila Economy fila 25, senza che mi sia rimborsato la quota aggiuntiva che ho pagato. Cerco di protestare. Un’altra addetta del gate, anche lei molto seccata e arrogante mi dice: “O ti imbarchi, o partiamo senza di te”. Non ho capito perché non hanno scambiato i posti all’interno della Economy Plus.
Non ho scelta. Mi imbarco. L’addetta al gate fa un casino mostruoso: prima dice ai passeggeri della fila 25 di andare nella fila 8 (la mia fila iniziale), poi dice agli stessi passeggeri: “Sorry, riandate nella fila 25”. Mi trovo la fila 25 piena. Cerco di attirare l’attenzione degli assistenti di volo ma nessuno mi aiuta. Non so cosa fare. Fortunatamente il purser si accorge del casino e finalmente risolviamo la questione. Noi siamo in Economy, fila 25, avendo pagato l’Economy Plus e altri passeggeri sono in Economy Plus aggratis!!
Sono incazzato nero. Ho sporto reclamo alla United e, come contentino, mi hanno dato $100 di voucher, ma decisamente non sono contento. Mi ha colpito la totale indifferenza degli assistenti di volo mentre ero in piena crisi da posti.
Mi siedo, faccio qualche foto:
Il pitch è 31’’, un po’stretto:
La cabina è vecchia, male tenuta (l’ho detto, il 757 NON mi piace!!), nessun sistema di intrattenimento personale, solo questo schermo dell’anteguerra:
Mi consolo pensando che almeno potrò sentire le voci del pilota e dei controllori di volo sul canale audio 9. Questa caratteristica è davvero interessante per United, e merita molto! Mi basterebbe questo canale e l’airshow e sono a posto!
Comandi luci e chiamata assistente di voli con bottoni primitivi:
Poco prima del rullaggio, gli assistenti di volo annunciano che non è possibile passeggiare casualmente per l’aereo durante il volo, anche se il segnale di cintura allacciata è spento. Il canale audio 9 è disabilitato. Comandante paranoico? Sono sempre più arrabbiato!!! Ho letto un articolo scritto da Clayton Taylor (un pilota civile americano con la passione della scrittura), sulla rivista Airways di un mese fa, che parlava di comandanti paranoici dopo l’11 Settembre. Magari il comandante attuale appartiene a questa categoria.
Pushback e rullaggio:
Rullaggio stranamente corto, aereo rumoroso in decollo:
Salita “a razzo”, immagino per il traffico aeroportuale. Le salite e le discese ”modello Space Shuttle” saranno una costante in questi voli interni statunitensi.
Il segnale di cintura rimane acceso per un po’, c’è qualche turbolenza.
Appena di esce, vado per LA foto (in questo caso mi accompagna mio figlio):
La visuale è noiosa. La rotta prevede il sorvolo di aree remote e agricole del grande Midwest statunitense:
C’è un po’ di turbolenza e il segnale cintura rimane acceso per un bel po’.
Il servizio è essenziale. Vengono venduti (a pagamento) panini e poco altro. Le bibite sono gratis. Le assistenti di volo sono distaccate e alcune molto antipatiche. Sono tutte di una certa età. Classico da major americana.
Finalmente cominciamo la discesa verso San Francisco!
Continua la discesa:
Atterraggio:
Andiamo verso il gate:
Sbarchiamo dall’airbridge e andiamo a ritirare i bagagli:
In complesso, l’esperienza United è stata molto deludente. Le assistenti di volo, tutte di una certa età, erano antipatiche e supponenti , il comandante era paranoico (“Non camminate in aereo”, “Vi spengo il canale 9, cari potenziali terroristi”), l’aereo vecchio e mal tenuto, l’organizzazione dell’imbarco caotica. Spero che fra 10 anni queste assistenti di volo andranno a godersi la meritata pensione e verranno sostituite con persone meno algide e più gentili, e sperabilmente più giovani.
San Francisco è un aeroporto interessante. E’ un importante gateway per l’Asia e l’Oceania. Scatto ancora qualche foto:
Mi devo incontrare con i miei amici che sono in arrivo da Francoforte con Airbus 380 Lufthansa. Il loro arrivo è previsto 30 minuti dopo il mio. Nel frattempo andiamo a prendere la macchina che abbiamo noleggiato. Abbiamo prenotato con Thrifty, che è la più economica tra le società di noleggio.
Il noleggio auto a SFO è centralizzato in un miniterminal dedicato, lontano dai terminal passeggeri, e raggiungibile via trenino:
Mappa del trenino (che effettua un percorso circolare):
Faccio interessanti incontri:
Siamo quasi arrivati:
Si scende dal trenino e ci sono i banchi del noleggio:
Presa la macchina, incontrati gli amici (in mostruoso ritardo per via dei controlli di sicurezza), guido per la prima volta in California!!!
Ecco la parte OT:
Ci dirigiamo subito verso la Silicon Valley. Mio figlio è molto appassionato di computer e mi ha chiesto di andare a vedere le sedi di alcuni dei produttori più importanti di computer e hardware come Apple, Intel e anche dei produttori di software come Facebook, Oracle, Yahoo e Google.
Alcune foto:
Dopo la visita alla Silicon Valley, andiamo a San Francisco. Alloggiamo all’Hotel Monaco, in Geary Street nel centro della città.
Questa è la stanza:
Siamo stanchi e andiamo a nanna presto.
Il giorno dopo andiamo a vedere le attrazioni più turistiche, Lombard Street, Fisherman’s Wharf.
Prendiamo la Cable Car:
Il giorno successivo lo dedichiamo ad Alcatraz.
Cella di Alcatraz:
Dopo, un altro giro al Pier 39:
Visitiamo Chinatown e il meraviglioso Golden Gate.
Vista di San Francisco dal Golden Gate.
E’ tempo di trasferirci a Los Angeles. Ma non andremo a LAX bensì a SNA, John Wayne Airport, aeroporto più piccolo e meno congestionato.
A risentirci per la seconda parte.
Mi scuso per la qualità delle foto, alcune sono sfuocate. Devo ancora imparare come si fotografa! Sorry!!
Il report si divide in tre parti.
La prima parte si riferisce al volo DTW-ORD-SFO + (breve) OT San Francisco.
La seconda parte si riferisce al volo SFO-SNA (Santa Ana) + (breve) OT Los Angeles area
La terza parte comincia con un OT di San Diego e si conclude con il volo di ritorno SAN-ORD-DTW.
Mi soffermerò molto di più sulla parte aeronautica e posterò poche foto OT, per San Francisco e Los Angeles, dato che sono destinazioni note. Mi soffermerò un po’ di più sull’OT di San Diego, città che mi è molto piaciuta.
Questo è il percorso effettuato, con le rotte (da Flightaware.com):

Vivendo nell’Ontario del Sud-Ovest (Southwestern Ontario), abbiamo la possibilità di accedere a due grandi aeroporti a circa due ore e mezzo di macchina da casa: Toronto e Detroit. Per gli Stati Uniti, Detroit è certamente più economico: i voli costano meno e il parcheggio dell’auto è molto più conveniente. Scegliamo quindi Detroit.
Quale vettore scegliere? Ho escluso le compagnie low-cost, come Spirit e Southwest, Spirit ha un pitch claustrofobico e non me la sentivo di farmi quattro ore in 30’’, Southwest poteva andare bene ma… non so, meglio le major. Poi con Southwest rischiavo di volare sugli MD-90 Air Tran, che non mi convincono. Visto che abbiamo il programma di miglia Aeroplan dell’Air Canada, abbiamo deciso, giocoforza, per United, che è in Star Alliance. Non ho mai provato United, e sono curioso di sapere come è.
Prenoto on-line un Detroit-San Francisco via Chicago O’Hare. Il sito United è lento e farraginoso, se sbagli numero di carta Frequent Flyer (come mi è capitato) te lo modifica, ma poi quando effettui ancora il log-in ritorna il numero vecchio (sbagliato).
Inizialmente il volo prevedeva un Airbus 319 per il DTW-ORD e per l’ORD-SFO. Allo stesso tempo prenoto il San Francisco-Santa Ana e il San Diego-Detroit via Chicago O’Hare.
Abbiamo anche deciso di prenotare la Economy Plus della United, per avere qualche cm di spazio un più. Le poltrone Economy Plus (qui sotto foto dal sito United) sono esattamente identiche alla Economy ma con un pitch di 36’’, invece dei 31’’ ordinari:

Non esiste una cabina separata Economy Plus, i posti semplicemente si acquistano on-line o al check-in pagando un prezzo aggiuntivo.
Prenoto tranquillo, felice di viaggiare Airbus per tutta la tratta.
Dopo qualche settimana vedo per curiosità la mia prenotazione e: ORRORE! L’aeromobile del Chicago-San Francisco è stato cambiato con un vetusto Boeing 757. Non solo, ma gli amichetti della United, mi hanno cambiato il posto e mi hanno assegnato un posto in Economy e non in Economy plus, senza nessun rimborso. Chiamo il call-center United e fatico non poco a farmi cambiare posto senza pagare un sovrapprezzo.
Come inizio, non bene!!
Arriva il giorno della partenza (lavoro come un pazzo nei giorni precedenti, non dovrei mai andare in vacanza!!). Viaggeremo in auto fino a Detroit, dormiremo in un albergo nelle vicinanze dell’aeroporto, il Marriott Hotel, così non dobbiamo fare una levataccia il 14 Agosto.
Viaggiamo in auto verso Detroit. Passiamo da Sarnia, Ontario, questo è l’aeroporto di Sarnia (scusate per la foto poco chiara):

Passiamo sul Bluewater Bridge, tra Sarnia (Ontario) e Port Huron (Michigan):


Confine Canada-Stati Uniti verso gli USA.


Controllo passaporti rapido e siamo negli USA. Detroit è vicina.

La mattina dopo ci svegliamo presto e siamo all’aeroporto:

L’aeroporto di Detroit è un Hub Skyteam, con Delta, Klm e Air France come compagnie principali. Ci sono due terminal, il McNamara, che è il terminal Skyteam, e il North Terminal, per le altre compagnie.
Parcheggiamo la macchina al Big Blue Deck, e siamo in area check-in:



Il nostro volo sembra in orario:

Avendo effettuato il check-in online, devo solo depositare i bagagli da stivare. La United mi ha chiesto 25 dollari a bagaglio!!!
Passiamo i controlli di sicurezza che sono meticolosi anche se non ci sono voli internazionali da questo terminal.
Siamo airside:


Ecco la famigerata Spirit, con aerei configurati in alta densità (o configurazione carro bestiame, come direbbe Cesare.Caldi):

Altri aerei:

La giornata è uggiosa.
Iniziamo le operazioni di imbarco per Chicago. Nei voli statunitensi, si imbarca a gruppi, a dipendenza della fila assegnata. Imbarchiamo tramite airbridge.
Il velivolo non è un Airbus 319 ma un Boeing 737-700:
Sul DTW-ORD ho preso Economy, tanto è un volo breve.
Dettagli sul volo:
Detroit – Chicago
Data: 14 Agosto 2012
United Airlines 1425
Boeing 737-700
Scheduled: 7.27-7.44
In-flight: 7.42-7.23 (41 minuti)
Economy plus:

Pitch normale:

Il sistema di intrattenimento United sui 737NG prevede schermi privati: live TV con molti canali, non c’è l’Airshow (perché ?). C’è una preview gratis di 10 minuti, dopodiché, si caccia il grano, strisciando la carta di credito. Per una ora di volo non ne vale la pena.



La safety demonstration inizia con un piccolo spot pubblicitario dove dicono che United è la migliore compagnia dell’Universo. Ma va a da via i ciapp, direbbero a Milano!!!

Rullaggio:


Siamo in pista, decollo e salita.
In salita un bell’arcobaleno:

Poi solo nuvole:

Si schiarisce all’entrata del Lago Michigan:

Ne approfitto per fare la foto più importante di tutto il TR:

Non credo sia meglio aprirla in volo:

Raggiungiamo l’altra sponda del Lago Michigan e siamo in Illinois:

Vista di Chicago con smog e foschia:



Siamo in discesa verso Chicago O’Hare:




Corto finale:

Atterraggio:

Lunghissimo rullaggio verso i gate:





Quasi arrivati:

Arrivo al gate:

Foto “rubata” (e sfuocata) al cockpit:

Sbarchiamo tramite air bridge e siamo nel concourse B di O’Hare. Mi piace questo terminal, arioso e luminoso, anche se è un po’ stretto:


Per prendere la nostra coincidenza per San Francisco dobbiamo andare al Concourse C che si raggiunge tramite sottopasso pedonale (il tunnel va sotto l’apron) con pedana mobile. La foto è sfuocata e non rende bene l’idea, ma le luci erano suggestive:

Arrivamo al gate, sembra tutto tranquillo.
Dati sul volo:
Chicago – San Francisco
United Airlines 769
Boeing 757-200
Scheduled: 9.00-11.50
In-flight: 10.08-1158 (3h 50 minuti)
Foto dal gate:

Ecco il nostro aereo, un vecchio Boeing 757. Non amo molto questo aereo, preferisco aerei più nuovi. Sembra però che piaccia a molti piloti:

A ogni gate, ci sono degli schermi che proiettano il Load Factor dell’aereo. Immagino la gioia estatica di Cesare.Caldi nell’ammirare la mappa dell’aereo:


Come si vede, l’aereo è pieno “in ogni ordine di posti”. Dando un’occhiata alla carta d’imbarco, noto che i posti dei miei figli non sono stati assegnati. Mi rivolgo all’addetto del gate che, seccato e annoiato, mi dice di aspettare. I posti dei miei figli sono in una fila dove c’è l’uscita di emergenza e non possono sedersi lì. Faccio presente che ovviamente va bene cambiare di posto ma vorrei rimanere nell’Economy Plus, e l’addetto, ancora più seccato, mi dice di aspettare (e di non rompere in pratica). Scopro, dopo pochi minuti, che sono stato ri-assegnato in una fila Economy fila 25, senza che mi sia rimborsato la quota aggiuntiva che ho pagato. Cerco di protestare. Un’altra addetta del gate, anche lei molto seccata e arrogante mi dice: “O ti imbarchi, o partiamo senza di te”. Non ho capito perché non hanno scambiato i posti all’interno della Economy Plus.
Non ho scelta. Mi imbarco. L’addetta al gate fa un casino mostruoso: prima dice ai passeggeri della fila 25 di andare nella fila 8 (la mia fila iniziale), poi dice agli stessi passeggeri: “Sorry, riandate nella fila 25”. Mi trovo la fila 25 piena. Cerco di attirare l’attenzione degli assistenti di volo ma nessuno mi aiuta. Non so cosa fare. Fortunatamente il purser si accorge del casino e finalmente risolviamo la questione. Noi siamo in Economy, fila 25, avendo pagato l’Economy Plus e altri passeggeri sono in Economy Plus aggratis!!
Sono incazzato nero. Ho sporto reclamo alla United e, come contentino, mi hanno dato $100 di voucher, ma decisamente non sono contento. Mi ha colpito la totale indifferenza degli assistenti di volo mentre ero in piena crisi da posti.
Mi siedo, faccio qualche foto:


Il pitch è 31’’, un po’stretto:

La cabina è vecchia, male tenuta (l’ho detto, il 757 NON mi piace!!), nessun sistema di intrattenimento personale, solo questo schermo dell’anteguerra:

Mi consolo pensando che almeno potrò sentire le voci del pilota e dei controllori di volo sul canale audio 9. Questa caratteristica è davvero interessante per United, e merita molto! Mi basterebbe questo canale e l’airshow e sono a posto!
Comandi luci e chiamata assistente di voli con bottoni primitivi:

Poco prima del rullaggio, gli assistenti di volo annunciano che non è possibile passeggiare casualmente per l’aereo durante il volo, anche se il segnale di cintura allacciata è spento. Il canale audio 9 è disabilitato. Comandante paranoico? Sono sempre più arrabbiato!!! Ho letto un articolo scritto da Clayton Taylor (un pilota civile americano con la passione della scrittura), sulla rivista Airways di un mese fa, che parlava di comandanti paranoici dopo l’11 Settembre. Magari il comandante attuale appartiene a questa categoria.
Pushback e rullaggio:

Rullaggio stranamente corto, aereo rumoroso in decollo:

Salita “a razzo”, immagino per il traffico aeroportuale. Le salite e le discese ”modello Space Shuttle” saranno una costante in questi voli interni statunitensi.
Il segnale di cintura rimane acceso per un po’, c’è qualche turbolenza.
Appena di esce, vado per LA foto (in questo caso mi accompagna mio figlio):

La visuale è noiosa. La rotta prevede il sorvolo di aree remote e agricole del grande Midwest statunitense:

C’è un po’ di turbolenza e il segnale cintura rimane acceso per un bel po’.
Il servizio è essenziale. Vengono venduti (a pagamento) panini e poco altro. Le bibite sono gratis. Le assistenti di volo sono distaccate e alcune molto antipatiche. Sono tutte di una certa età. Classico da major americana.
Finalmente cominciamo la discesa verso San Francisco!


Continua la discesa:


Atterraggio:


Andiamo verso il gate:




Sbarchiamo dall’airbridge e andiamo a ritirare i bagagli:

In complesso, l’esperienza United è stata molto deludente. Le assistenti di volo, tutte di una certa età, erano antipatiche e supponenti , il comandante era paranoico (“Non camminate in aereo”, “Vi spengo il canale 9, cari potenziali terroristi”), l’aereo vecchio e mal tenuto, l’organizzazione dell’imbarco caotica. Spero che fra 10 anni queste assistenti di volo andranno a godersi la meritata pensione e verranno sostituite con persone meno algide e più gentili, e sperabilmente più giovani.
San Francisco è un aeroporto interessante. E’ un importante gateway per l’Asia e l’Oceania. Scatto ancora qualche foto:


Mi devo incontrare con i miei amici che sono in arrivo da Francoforte con Airbus 380 Lufthansa. Il loro arrivo è previsto 30 minuti dopo il mio. Nel frattempo andiamo a prendere la macchina che abbiamo noleggiato. Abbiamo prenotato con Thrifty, che è la più economica tra le società di noleggio.
Il noleggio auto a SFO è centralizzato in un miniterminal dedicato, lontano dai terminal passeggeri, e raggiungibile via trenino:

Mappa del trenino (che effettua un percorso circolare):

Faccio interessanti incontri:






Siamo quasi arrivati:

Si scende dal trenino e ci sono i banchi del noleggio:

Presa la macchina, incontrati gli amici (in mostruoso ritardo per via dei controlli di sicurezza), guido per la prima volta in California!!!

Ecco la parte OT:
Ci dirigiamo subito verso la Silicon Valley. Mio figlio è molto appassionato di computer e mi ha chiesto di andare a vedere le sedi di alcuni dei produttori più importanti di computer e hardware come Apple, Intel e anche dei produttori di software come Facebook, Oracle, Yahoo e Google.
Alcune foto:



Dopo la visita alla Silicon Valley, andiamo a San Francisco. Alloggiamo all’Hotel Monaco, in Geary Street nel centro della città.
Questa è la stanza:

Siamo stanchi e andiamo a nanna presto.
Il giorno dopo andiamo a vedere le attrazioni più turistiche, Lombard Street, Fisherman’s Wharf.
Prendiamo la Cable Car:

Il giorno successivo lo dedichiamo ad Alcatraz.

Cella di Alcatraz:

Dopo, un altro giro al Pier 39:

Visitiamo Chinatown e il meraviglioso Golden Gate.


Vista di San Francisco dal Golden Gate.

E’ tempo di trasferirci a Los Angeles. Ma non andremo a LAX bensì a SNA, John Wayne Airport, aeroporto più piccolo e meno congestionato.
A risentirci per la seconda parte.