Oscuri complotti, incompetenza, incapacità c'entrano, a mio avviso, molto poco. Il traffico transatlantico è in calo, vettori di dimensioni molto maggiori di Air Transat chiudono rotte storiche, sforbiciano, tagliano: l'apprezzamento del dollaro canadese non può bastare a mettere pezze sul costo dei carburanti tornato a livelli pericolosi per tutta l'industria. Coi margini sempre più risicati che ci sono, è normale che un vettore debba fare economia di scala (magari puntando proprio all'accorpamento di FCO e PSR) e debba misurare con molta attenzione la convenienza di ogni tratta: che PSR andasse bene o no, la domanda è - ci sono rotte che vanno meglio sulle quali ha più senso per il vettore mettere i propri (pochi) aerei? Sospetto che la risposta sia sì.
Si assiste in tutta Europa all'accorpamento di voli fra aeroporti vicini: AF e KLM lasciano MXP per LIN; AZ lascia BGY e pensa a LIN; Delta, Qatar e altre hanno chiuso LGW e puntato tutto su LHR; LH abbandona i progetti di ulteriore sviluppo a DUS per concentrarsi su FRA (rinuncia a DEL e NRT), e così via. Non mi sembra in alcun modo una deviazione da questo trend generale la chiusura di YYZ-PSR. A parte le mediorientali, è tempo di vacche magre, e l'Italia è in crisi, crisi economica seria - anche coi picchi di traffico estivi e con la grande attrazione turistica (ed etnica, nel caso di questo volo) non è difficile pensare che da YYZ ci siano destinazioni più profittevoli di Pescara sulle quali puntare.