Con circa la metà dei dipendenti in cassa integrazione e un indebitamento finanziario netto consolidato pari a 92,6 milioni di euro (datato al 31 gennaio 2012) è inevitabile che la seconda compagnia aerea italiana, Meridiana Fly sia guardata a vista. Soprattutto in un periodo in cui i riflettori mediatici sono puntati sui compensi dei manager del Paese e tutte le “anomalie” (come l’aumento dei membri dei Cda e del loro reddito) balzano subito all’occhio.
Occorre precisare inoltre che nell’ottobre dello scorso anno Merdiana Fly ha acquisito la compagnia Air Italy e il suo Ad, Giuseppe Gentile, è stato promosso al vertice dell’intero gruppo tanto che Air Italy ne detiene il 37%, mentre il fondatore, il principe Aga Khan è sceso al 41%. Il tutto in un contesto finanziario tutt’altro che roseo per entrambe le compagnie, aggravatosi ulteriormente a seguito dell’acquisizione.
Ma andiamo con ordine.
Le “anomalie” a cui si faceva riferimento e segnalate dal sindacato di base degli assistenti di volo (USB) consistono nell’aumento dei membri del Consiglio d’Amministrazione e dell’ammontare del compenso fisso complessivo di tali membri da 1,079,000 di euro lordi a 1,5 milioni (circa 500 mila euro in più). Dulcis in fundo è stato stabilito, per gli amministratori con delega, un compenso variabile massimo di 400 mila euro lordi annui, quasi tre volte di più rispetto all’anno precedente in cui si fermava a 144 mila euro.
Tutto questo è stato stabilito in occasione dell’assemblea degli azionisti di Meridiana Fly del 15 febbraio scorso in cui sono stati nominati i nuovi membri del Cda, presieduto da Marco Rigotti ed è riportato in un resoconto consultabile pubblicamente nella sezione Investor Relations del sito di Meridiana .
La comparazione tra i compensi attuali e quelli dello scorso anno è possibile consultando il resoconto dell’assemblea degli azionisti del 28 aprile 2011 .
Essendo salito da 8 a 12 il numero di consiglieri (e ci si chiede tra l’altro come mai, visto che per farlo è stato modificato anche lo Statuto Sociale che stabiliva come massimo 11 membri nel Cda e la compagnia non versa in splendide acque) il compenso complessivo è aumentato (1,5 milioni di euro), ma quello individuale è diminuito.
In sintesi: tutti hanno la retribuzione fissa (1,5 milioni diviso 12 componenti = 125.000 euro a testa) che se paragonata a quella dell'anno prima (1.079.000 diviso 8 = 135.000) è inferiore di 10 mila euro, perché sono aumentati i membri. E si è basata su questi calcoli la spiegazione fornita in una nota da Meridiana Fly venerdì 2 marzo per smentire quelle che ha definito “notizie destituite di ogni fondamento”. “I giornalisti citano alcune fonti sindacali – si legge – e queste devono essere certamente in malafede nell’affermare che ci sono stati aumenti dei compensi dei dirigenti, perché il sindacato di base sa bene che tutti hanno accettato una decurtazione del proprio stipendio dell’8% alla stregua della riduzione del costo del lavoro del personale navigante”.
“Nessuna malafede da parte nostra – hanno replicato dall’USB – e i documenti sono quelli ufficiali e pubblici. Da parte nostra non c’è stata alcuna strumentalizzazione, quanto il desiderio di vederci chiaro”.
Nel comunicato stampa di smentita non vi è alcun cenno alla parte considerata dal sindacato davvero rilevante nell’ottica di una lettura “a rialzo” delle decisioni prese in assemblea, quella dei 400 mila euro di compenso variabile. La parte variabile può essere costituita da stock options "una tantum", benefits o altre forme di pagamento legate al conseguimento di particolare obiettivi e soggette, tra l’altro, ad un'imposizione fiscale diversa da quella della retribuzione fissa.
“A fronte della metà dei dipendenti costretti a ricorrere agli ammortizzatori sociali (con percentuali di riduzione dello stipendio che vanno dall’8 fino al 28% per 400 di loro) – aggiungono dall’USB - a condizioni di lavoro che impongono maggiori sacrifici tanto che sono salite a 30 le ore continuative di servizio, un numero esorbitante, questi aumenti ci sembrano una presa in giro. Noi stiamo facendo sacrifici sia a livello economico sia a livello fisico e poi vediamo il Cda prendere decisioni di questo tipo. Per non parlare delle ricadute che tutti questi tagli e le condizioni di lavoro in cui oggi esercitiamo la nostra professione hanno sulla sicurezza dei passeggeri. Quello aereo è il mezzo di trasporto più utilizzato e non si può tollerare che un dipendente vi trascorra fino a 30 ore, magari senza avere la possibilità di cambiarsi o di recuperare il sonno”.
“Questi signori – hanno proseguito – non si rendono forse ben conto che è dal personale di volo che dipende la salvaguardia dei passeggeri e che con il loro atteggiamento rischiano di comprometterla. Per tutte queste ragioni abbiamo indetto per il 16 marzo uno sciopero di 24 ore. Noi non abbiamo alcun problema se un dirigente guadagna 5 milioni di euro all’anno, ma nelle condizioni in cui versa la società e con tutti i cassaintegrati che ci sono, non ci sembra quantomeno opportuno pensare di arrotondarsi lo stipendio alla faccia nostra”.
La holding era di recente balzata agli onori delle cronache anche per la notizia pubblicata in esclusiva proprio da Affaritaliani.it (http://affaritaliani.libero.it/economia/meridiana-fly290112.html) - e poi ripresa in tutto il mondo - relativa alle discutibili indicazioni che la responsabile dei Servizi di Bordo, Cristina Ceolin (moglie dell’attuale Amministratore Delegato Giuseppe Gentile) avrebbe dato agli assistenti di volo in materia di taglie (“non saranno tollerate lievitazioni di peso se non documentate” – aveva affermato) e di divise più provocanti. E il tutto era sfociato in una petizione di hostess e steward che rivendicavano la propria dignità professionale a fronte di tali richieste considerate degradanti e discriminanti.
A completamento del quadro non sono di certo rassicuranti i dati societari. “Al 31 gennaio 2012 – si legge nell’informativa mensile Consob – l’indebitamento finanziario netto di Meridiana Fly era pari a Euro 39,1 milioni rispetto a 32,3 milioni di fine dicembre 2011, con un peggioramento di 6,8 milioni”. Sul versante dell’indebitamento finanziario netto consolidato le cose vanno addirittura peggio con un buco che si aggira attorno ai cento milioni, per la precisione 92,6 milioni di euro (sempre al 31 gennaio) rispetto agli 86,3 milioni di fine dicembre 2011 con un peggioramento di 6,3 milioni. Tra le voci di cui si compone il deficit una quota riguarda “l’earn-out (parte variabile del prezzo per l’acquisto di un’azienda riconosciuta al venditore, ndr) maturato nei confronti degli ex azionisti di Air Italy Holding nell’ambito degli accordi per l’acquisizione di Air italy”. Per arginare la situazione nel mese di gennaio 2012 la società controllante, ovvero Meridiana, ha concesso un nuovo finanziamento a Meridiana Fly dell’importo di 14 milioni di euro.
Affaritaliani.it
Occorre precisare inoltre che nell’ottobre dello scorso anno Merdiana Fly ha acquisito la compagnia Air Italy e il suo Ad, Giuseppe Gentile, è stato promosso al vertice dell’intero gruppo tanto che Air Italy ne detiene il 37%, mentre il fondatore, il principe Aga Khan è sceso al 41%. Il tutto in un contesto finanziario tutt’altro che roseo per entrambe le compagnie, aggravatosi ulteriormente a seguito dell’acquisizione.
Ma andiamo con ordine.
Le “anomalie” a cui si faceva riferimento e segnalate dal sindacato di base degli assistenti di volo (USB) consistono nell’aumento dei membri del Consiglio d’Amministrazione e dell’ammontare del compenso fisso complessivo di tali membri da 1,079,000 di euro lordi a 1,5 milioni (circa 500 mila euro in più). Dulcis in fundo è stato stabilito, per gli amministratori con delega, un compenso variabile massimo di 400 mila euro lordi annui, quasi tre volte di più rispetto all’anno precedente in cui si fermava a 144 mila euro.
Tutto questo è stato stabilito in occasione dell’assemblea degli azionisti di Meridiana Fly del 15 febbraio scorso in cui sono stati nominati i nuovi membri del Cda, presieduto da Marco Rigotti ed è riportato in un resoconto consultabile pubblicamente nella sezione Investor Relations del sito di Meridiana .
La comparazione tra i compensi attuali e quelli dello scorso anno è possibile consultando il resoconto dell’assemblea degli azionisti del 28 aprile 2011 .
Essendo salito da 8 a 12 il numero di consiglieri (e ci si chiede tra l’altro come mai, visto che per farlo è stato modificato anche lo Statuto Sociale che stabiliva come massimo 11 membri nel Cda e la compagnia non versa in splendide acque) il compenso complessivo è aumentato (1,5 milioni di euro), ma quello individuale è diminuito.
In sintesi: tutti hanno la retribuzione fissa (1,5 milioni diviso 12 componenti = 125.000 euro a testa) che se paragonata a quella dell'anno prima (1.079.000 diviso 8 = 135.000) è inferiore di 10 mila euro, perché sono aumentati i membri. E si è basata su questi calcoli la spiegazione fornita in una nota da Meridiana Fly venerdì 2 marzo per smentire quelle che ha definito “notizie destituite di ogni fondamento”. “I giornalisti citano alcune fonti sindacali – si legge – e queste devono essere certamente in malafede nell’affermare che ci sono stati aumenti dei compensi dei dirigenti, perché il sindacato di base sa bene che tutti hanno accettato una decurtazione del proprio stipendio dell’8% alla stregua della riduzione del costo del lavoro del personale navigante”.
“Nessuna malafede da parte nostra – hanno replicato dall’USB – e i documenti sono quelli ufficiali e pubblici. Da parte nostra non c’è stata alcuna strumentalizzazione, quanto il desiderio di vederci chiaro”.
Nel comunicato stampa di smentita non vi è alcun cenno alla parte considerata dal sindacato davvero rilevante nell’ottica di una lettura “a rialzo” delle decisioni prese in assemblea, quella dei 400 mila euro di compenso variabile. La parte variabile può essere costituita da stock options "una tantum", benefits o altre forme di pagamento legate al conseguimento di particolare obiettivi e soggette, tra l’altro, ad un'imposizione fiscale diversa da quella della retribuzione fissa.
“A fronte della metà dei dipendenti costretti a ricorrere agli ammortizzatori sociali (con percentuali di riduzione dello stipendio che vanno dall’8 fino al 28% per 400 di loro) – aggiungono dall’USB - a condizioni di lavoro che impongono maggiori sacrifici tanto che sono salite a 30 le ore continuative di servizio, un numero esorbitante, questi aumenti ci sembrano una presa in giro. Noi stiamo facendo sacrifici sia a livello economico sia a livello fisico e poi vediamo il Cda prendere decisioni di questo tipo. Per non parlare delle ricadute che tutti questi tagli e le condizioni di lavoro in cui oggi esercitiamo la nostra professione hanno sulla sicurezza dei passeggeri. Quello aereo è il mezzo di trasporto più utilizzato e non si può tollerare che un dipendente vi trascorra fino a 30 ore, magari senza avere la possibilità di cambiarsi o di recuperare il sonno”.
“Questi signori – hanno proseguito – non si rendono forse ben conto che è dal personale di volo che dipende la salvaguardia dei passeggeri e che con il loro atteggiamento rischiano di comprometterla. Per tutte queste ragioni abbiamo indetto per il 16 marzo uno sciopero di 24 ore. Noi non abbiamo alcun problema se un dirigente guadagna 5 milioni di euro all’anno, ma nelle condizioni in cui versa la società e con tutti i cassaintegrati che ci sono, non ci sembra quantomeno opportuno pensare di arrotondarsi lo stipendio alla faccia nostra”.
La holding era di recente balzata agli onori delle cronache anche per la notizia pubblicata in esclusiva proprio da Affaritaliani.it (http://affaritaliani.libero.it/economia/meridiana-fly290112.html) - e poi ripresa in tutto il mondo - relativa alle discutibili indicazioni che la responsabile dei Servizi di Bordo, Cristina Ceolin (moglie dell’attuale Amministratore Delegato Giuseppe Gentile) avrebbe dato agli assistenti di volo in materia di taglie (“non saranno tollerate lievitazioni di peso se non documentate” – aveva affermato) e di divise più provocanti. E il tutto era sfociato in una petizione di hostess e steward che rivendicavano la propria dignità professionale a fronte di tali richieste considerate degradanti e discriminanti.
A completamento del quadro non sono di certo rassicuranti i dati societari. “Al 31 gennaio 2012 – si legge nell’informativa mensile Consob – l’indebitamento finanziario netto di Meridiana Fly era pari a Euro 39,1 milioni rispetto a 32,3 milioni di fine dicembre 2011, con un peggioramento di 6,8 milioni”. Sul versante dell’indebitamento finanziario netto consolidato le cose vanno addirittura peggio con un buco che si aggira attorno ai cento milioni, per la precisione 92,6 milioni di euro (sempre al 31 gennaio) rispetto agli 86,3 milioni di fine dicembre 2011 con un peggioramento di 6,3 milioni. Tra le voci di cui si compone il deficit una quota riguarda “l’earn-out (parte variabile del prezzo per l’acquisto di un’azienda riconosciuta al venditore, ndr) maturato nei confronti degli ex azionisti di Air Italy Holding nell’ambito degli accordi per l’acquisizione di Air italy”. Per arginare la situazione nel mese di gennaio 2012 la società controllante, ovvero Meridiana, ha concesso un nuovo finanziamento a Meridiana Fly dell’importo di 14 milioni di euro.
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