Il settimanale I vespri ha denunciato, nel numero 46 nelle edicole siciliane lo scorso 3 dicembre le gravi difficoltà finanziarie nelle quali sembrerebbe versare la compagnia aerea. Nei confronti di WindJet anche decreti ingiuntivi di una SAC in difficoltà finanziarie. Qui di seguito troverete l'articolo nell'edizione pdf alla pagina 12:
www.ivespri.it/sites/default/files/download/ivespri-settimanale/IVespri-VI_46-2011-12-03.pdf
All'articolo una replica sul quotidiano della città, La Sicilia, dove invece traspare una realtà (?) bella e funzionante di stampo quasi berlusconiano al quale I Vespri risponde cosi:
Al nostro articolo sulle difficoltà della compagnia siciliana arriva una risposta ma sul quotidiano locale. Niente di illecito, solo una questione di stile. E’ davvero strano quello che a volte succede nel mondo dell’informazione. Almeno in questa città. Era già successo con la “vicenda commercialisti” quando una nostra notizia, evidentemente poco gradita dalla Presidente di quell’Ordine, aveva trovato spazio per una precisazione-rettifica (non smentita perché c’era poco da smentire) non sullo stesso giornale, I Vespri per l’appunto, ma sul quotidiano della città che ha, e di gran lunga, più risonanza del nostro. Come a dire. I Vespri scrivono una cosa (vera) e noi rispondiamo su La Sicilia. Per carità niente di illecito, solo una questione di correttezza e di delicatezza. Ma ognuno è libero di fare le scelte che preferisce. Ci mancherebbe. E adesso, a distanza di qualche settimana, la storia si ripete. Noi scriviamo delle difficoltà che sta attraversando Wind Jet, difficoltà che non ci siamo certo inventate ma che emergono dai bilanci, e sempre sul quotidiano locale il collega, bravo e amico, Andrea Lodato riporta un’intervista con Massimo Polimeni (anche lui bravo e amico) direttore commerciale di Wind Jet. E in quell’intervista si parla delle difficoltà di Wind jet? Quelle difficoltà che sono riportate nei bilanci e che noi, facendo il dovere di giornalisti e cioè informare, abbiamo evidenziato? Certo che no. Si parla solo di quanto Wind Jet vada bene, di come la compagnia sia la terza in Italia per numero di passeggeri trasportati, di come si è prossimi al raddoppio del capitale sociale, dell’aumento dei collegamenti con Milano Malpensa e dello sviluppo futuro con i collegamenti con le principali città e capitali africane. Come dire: non date ascolto a quello che hanno scritto I Vespri, in casa Wind Jet va tutto bene. Ora, fermo restando che noi saremmo i primi ad essere felici di un nuovo impulso della compagnia aerea siciliana contro la quale, o a favore della quale, non abbiamo assolutamente nulla, forse sarebbe stato più logico che la compagnia chiarisse direttamente con noi. E invece, niente. Silenzio. O meglio ripensamento. In effetti, Nunzia Scalzo, direttore del giornale e autrice di quell’articolo, è stata raggiunta da una telefonata dell’ufficio stampa romano di Wind Jet, Lepri (un passato in Alitalia) il quale con il tono di chi ne sa sempre e comunque di più, ci ha fatto sapere che sarebbe stato giusto, da un punto di vista deontologico, sentire anche la campana Wind jet. Che paroloni collega Lepri. Credimi da un punto di vista deontologico questo giornale, e coloro i quali ci lavorano, non ha nulla da imparare o da farsi perdonare. Noi non dovevamo verificare proprio nulla visto che la notizia, scritta sui bilanci, era certa e quindi non da verificare. Noi non entriamo nel merito di quanto scritto su La Sicilia. Siamo abituati a rispondere per vie dirette. Ci sono arrivate in redazione alcune segnalazioni di dipendenti Wind Jet che ci raccontano di ritardi nei pagamenti di stipendi, ma un solo mese non è certo un gran ritardo visto i tempi che corrono, dell’annuncio da parte della compagnia a che a Natale verrà pagata soltanto la tredicesima e non lo stipendio di dicembre, che ci sarebbero, e sottolineo sarebbero, stati casi di mobbing e trasferimenti ingiustificati di sindacalisti. Avremmo voluto occuparci di questo aspetto della vicenda parlandone con la compagnia che però preferisce farci telefonare dall’ufficio stampa romano per farci sapere che non siamo bravi e, soprattutto per non rispondere, alle nostre note sul debito con la Sac. Potremmo dire “chi tace acconsente” ma sarebbe troppo banale.
qui il link: http://www.ivespri.it/news/wind-jet-non-risponde-anzi-sì-ma-ad-altri
Voci di corridoio parlano di situazione in evoluzione.
www.ivespri.it/sites/default/files/download/ivespri-settimanale/IVespri-VI_46-2011-12-03.pdf
All'articolo una replica sul quotidiano della città, La Sicilia, dove invece traspare una realtà (?) bella e funzionante di stampo quasi berlusconiano al quale I Vespri risponde cosi:
Al nostro articolo sulle difficoltà della compagnia siciliana arriva una risposta ma sul quotidiano locale. Niente di illecito, solo una questione di stile. E’ davvero strano quello che a volte succede nel mondo dell’informazione. Almeno in questa città. Era già successo con la “vicenda commercialisti” quando una nostra notizia, evidentemente poco gradita dalla Presidente di quell’Ordine, aveva trovato spazio per una precisazione-rettifica (non smentita perché c’era poco da smentire) non sullo stesso giornale, I Vespri per l’appunto, ma sul quotidiano della città che ha, e di gran lunga, più risonanza del nostro. Come a dire. I Vespri scrivono una cosa (vera) e noi rispondiamo su La Sicilia. Per carità niente di illecito, solo una questione di correttezza e di delicatezza. Ma ognuno è libero di fare le scelte che preferisce. Ci mancherebbe. E adesso, a distanza di qualche settimana, la storia si ripete. Noi scriviamo delle difficoltà che sta attraversando Wind Jet, difficoltà che non ci siamo certo inventate ma che emergono dai bilanci, e sempre sul quotidiano locale il collega, bravo e amico, Andrea Lodato riporta un’intervista con Massimo Polimeni (anche lui bravo e amico) direttore commerciale di Wind Jet. E in quell’intervista si parla delle difficoltà di Wind jet? Quelle difficoltà che sono riportate nei bilanci e che noi, facendo il dovere di giornalisti e cioè informare, abbiamo evidenziato? Certo che no. Si parla solo di quanto Wind Jet vada bene, di come la compagnia sia la terza in Italia per numero di passeggeri trasportati, di come si è prossimi al raddoppio del capitale sociale, dell’aumento dei collegamenti con Milano Malpensa e dello sviluppo futuro con i collegamenti con le principali città e capitali africane. Come dire: non date ascolto a quello che hanno scritto I Vespri, in casa Wind Jet va tutto bene. Ora, fermo restando che noi saremmo i primi ad essere felici di un nuovo impulso della compagnia aerea siciliana contro la quale, o a favore della quale, non abbiamo assolutamente nulla, forse sarebbe stato più logico che la compagnia chiarisse direttamente con noi. E invece, niente. Silenzio. O meglio ripensamento. In effetti, Nunzia Scalzo, direttore del giornale e autrice di quell’articolo, è stata raggiunta da una telefonata dell’ufficio stampa romano di Wind Jet, Lepri (un passato in Alitalia) il quale con il tono di chi ne sa sempre e comunque di più, ci ha fatto sapere che sarebbe stato giusto, da un punto di vista deontologico, sentire anche la campana Wind jet. Che paroloni collega Lepri. Credimi da un punto di vista deontologico questo giornale, e coloro i quali ci lavorano, non ha nulla da imparare o da farsi perdonare. Noi non dovevamo verificare proprio nulla visto che la notizia, scritta sui bilanci, era certa e quindi non da verificare. Noi non entriamo nel merito di quanto scritto su La Sicilia. Siamo abituati a rispondere per vie dirette. Ci sono arrivate in redazione alcune segnalazioni di dipendenti Wind Jet che ci raccontano di ritardi nei pagamenti di stipendi, ma un solo mese non è certo un gran ritardo visto i tempi che corrono, dell’annuncio da parte della compagnia a che a Natale verrà pagata soltanto la tredicesima e non lo stipendio di dicembre, che ci sarebbero, e sottolineo sarebbero, stati casi di mobbing e trasferimenti ingiustificati di sindacalisti. Avremmo voluto occuparci di questo aspetto della vicenda parlandone con la compagnia che però preferisce farci telefonare dall’ufficio stampa romano per farci sapere che non siamo bravi e, soprattutto per non rispondere, alle nostre note sul debito con la Sac. Potremmo dire “chi tace acconsente” ma sarebbe troppo banale.
qui il link: http://www.ivespri.it/news/wind-jet-non-risponde-anzi-sì-ma-ad-altri
Voci di corridoio parlano di situazione in evoluzione.