Nonostante la crisi degli ultimi anni che ha colpito duramente il trasporto aereo e che ha portato al fallimento di decine di compagnie aeree in tutto il mondo, Wind Jet continua comunque a svilupparsi. "Il primo step - annuncia Massimo Polimeni, direttore commerciale della low cost siciliana - è il raddoppio del capitale sociale da 20 a 40 mln di euro. E' un impegno importante nella direzione della salvaguardia dei posti di lavoro non solo per i dipendenti della compagnia ma per tutti i lavoratori dell'indotto, in primis quelli dell'aeroporto di Catania. Ma è anche un segno di fiducia nella capacità di sviluppo dell'azienda. Il prossimo passo, nell'ambito del quale sono state effettuate tutte le iniziative propedeutiche previste, sarà invece la quotazione in Borsa, programmata per il 2012".
Polimeni non dimentica gli eventi straordinari dell'ultimo anno. "In primis - osserva - l'incidente di Punta Raisi del settembre 2010 che certamente ha determinato come conseguenza una serie di problemi operativi alla compagnia. A questo devono aggiungersi le ripetute chiusure per cenere vulcanica dell'aeroporto di Catania, base di armamento della compagnia, che provocano ritardi e disagi per i nostri passeggeri per almeno le successive 24-36 ore".
Nata nel 2003, oggi Wind Jet è il terzo vettore italiano dopo Cai (Alitalia e Airone), e dopo il gruppo Meridiana fly - Air Italy. Quest'anno, la compagnia siciliana sfonderà il tetto di 300 milioni di fatturato e di tre milioni di passeggeri trasportati con il 78% circa di load factor. "Sono dati ancora più significativi - sottolinea Massimo Polimeni, direttore comemrciale di Wind Jet - perché in controtendenza rispetto a quanto sta vivendo tutto il comparto del trasporto aereo. Su questa scia si inserisce l'ingresso in flotta del nuovo Airbus A319 mentre un altro sarà acquisito nel 2012. I prossimi passi saranno l'inizio delle operazioni verso l'Africa, nel 2013, il continente dove maggiormente si svilupperà l'economia mondiale, trascinata dai forti investimenti dei paesi più industrializzati. E Catania rappresenta l'hub ideale per l'Africa centro-settentrionale. I piani dell'azienda prevedevano l'avvio delle operazioni già dal prossimo anno con l'acquisizione di ulteriori aeromobili di medio raggio ma la situazione socio-politica attuale ha determinato il rinvio dello start-up di 12 mesi. Altro piano che attende tempi migliori - conclude Polimeni - ma che è più che un sogno nel cassetto, è il lancio delle operazioni intercontinentali, anche qui con hub su Catania. Il piano è già stato presentato lo scorso anno al cda della Sac. Lo stesso piano, certificato negli aspetti operativi anche da Airbus, sarà attuato allorquando il mercato tornerà ad essere favorevole".
Wind Jet rappresenta una scommessa vinta per la Sicilia in termini industriali ed occupazionali. Parola di Massimo Polimeni, direttore commerciale della low cost nata nel 2003. "Quasi un terzo di tutto il traffico che si sviluppa sull'aeroporto di Catania - commenta - è rappresentato da Wind Jet. Un dato in continua crescita visto che lo share di traffico su Fontanarossa è cresciuto di oltre un punto sull'anno precedente. Si tenga presente che mentre l'aeroporto di Catania denuncia una crescita del traffico di linea pari all'8,7% (gennaio/settembre 2011 su anno precedente), Wind Jet cresce del 14,5%. Inoltre, il trasporto aereo è industria di alta tecnologia che presuppone specifiche competenze tecniche. I tecnici e gli assistenti di volo vengono formati da Wind Jet che rappresenta una vera scuola nello specifico del trasporto aereo. La compagnia prepara anche i piloti al passaggio a comandante. Il training center di Wind Jet è certificato dalle autorità aeronautiche internazionali. In ultimo, ma non meno importante, la presenza di Wind Jet sui maggiori collegamenti italiani e internazionali - conclude Polimeni - ha prodotto un effetto-calmiere sulle tariffe tale da consentire un abbattimento medio dei prezzi di oltre il 40%".
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