Forlì, la Save si ritira


Mi dispiace ma credo che non sarà possibile mantenere anche solo quelli di voli. Il motivo è che nonostante gli sforzi l'aeroporto perde 500'000-1 mil al mese per mantenere tutta la struttura funzionante.
 
E comunque non condivido e continuo a non capire questo progetto di fusione. Quali effettivi benefici possa avere questa unione se non quello di salvare il Ridolfi dal fallimento e dalle conseguenze di tale evenienza. Ma i debiti pregressi chi li paga?
 
Accelerata aeroporto: entro l'inizio di luglio la società unica dei cieli con Rimini
La Regione ha accolto le sollecitazioni degli enti locali forlivesi, nella prima fase stanzierà 1,5 milioni di euro. Comune di Forlì e Provincia di Forlì-Cesena entreranno con quote di appena diecimila euro a testa

Forlì, 22 giugno 2011 - Accelerata sulla holding aeroportuale Forlì-Rimini. Su input della Regione Emilia Romagna, che sta raccogliendo le sollecitazioni degli enti locali forlivesi a procedere 'entro giugno' per trovare il modo di alleviare i problemi finanziari di Seaf, la societa' di gestione dello scalo 'Ridolfi', la nuova societa' unica 'dei cieli' verra' formalmente costituita tra la fine di giugno e l'inizio di luglio. Tutti i soci si stanno preparando a far approdare la relativa delibera nelle aule consiliari: per quanto riguarda Forli', ad esempio, martedi' pomeriggio si riuniranno tre commissioni in seduta congiunta in Comune, mentre il Consiglio provinciale di Forli'-Cesena se ne occupera' nel corso della seduta del 30 giugno.

Nel dettaglio, si tratta solo del primo passo verso la fusione degli aeroporti romagnoli. In questa prima fase si procederà soltanto ad istituire ufficialmente la holding, per la cui operatività si dovra' ancora attendere: la
predisposizione del piano industriale, delle singole quote di gestione e dell'assetto di governance verrà infatti completata, stando ai programmi, non prima di luglio. Alla fine dell'estate si inizierà poi a costruire il bando di
privatizzazione pubblico a rilevanza europea: dopo quello già predisposto nei mesi scorsi da Seaf (e' stata raccolta solo una prima manifestazione da parte del gruppo Società Aeroporti Venezia, che non l'ha tradotta in un'offerta vera e propria), si continua a puntare sulla stessa Save, sul fondo F2i dell'ex ad di Autostrade Vito Gamberale ma anche sugli enti pubblici bolognesi in testa allo scalo 'Marconi'. In ogni caso, un passo alla volta.

In questa fase 'uno' la Regione stanzierà 1,5 milioni di euro, la metà di quanto si e' già
impegnata a fare nell'operazione holding nel suo complesso. Per quanto riguarda gli altri enti locali, invece, all'ordine del giorno ci sono quote davvero simboliche: la Provincia di Rimini, il Comune di Forlì e la Provincia di
Forlì-Cesena, ad esempio, entreranno con appena 10 mila euro a testa. Le quote effettive in capo ai soci "verranno sviscerate a tempo debito", fanno sapere i ben informati in queste ore. Sulla questione governance, poi, è molto probabile che l'assessore regionale ai Trasporti Alfredo Peri stia pensando di affidare inizialmente la presidenza della holding ad un esponente della Regione: infatti Massimo Masini, il presidente della societa' di gestione dello scalo di Rimini, Aeradria, potrebbe essere chiamato non ora ma solo quando la societa' unica godra' di una gestione a tutti gli effetti. "La linea e' affidarsi alla Regione nella veste di istituzione 'di garanzia'. Dopo l'estate andra' costruito il nuovo bando, da rendere il piu' possibile appetibile", e' il ritornello degli addetti ai lavori.



fonte:ilrestodelcarlino

PS: diecimila euro da comune e provincia...cos'e' un'elemosina?...forse hanno gia' speso troppo finora...
 
Hanno creato la scatola. Il divertimento arriverà quando bisognerà riempirla "pesando" le 2 realtà aeroportuali romagnole per decidere le quote.
 
E i riminesi iniziano a chiudere l'ossigeno per "trattare" meglio con Seaf sulla ripartizione delle quote della holding.
Secondo me in riviera c'è gente che a vedere questa situazione, ci gode davvero di brutto...

Notizia del 28/06/2011 - 18:37

Forlì - Per la holding tutto rimandato

Il sindaco Balzani non si presenta in consiglio tra le proteste dei rappresentanti del comitato "Ridolfi". La commissione congiunta per la fusione dei due aeroporti romagnoli rinvia la seduta ufficialmente per un problema di atti

FORLI' - Ancora una riunione, ancora un nulla di fatto per l'unione degli aeroporti "Ridolfi" e "Fellini". In consiglio comunale a Forlì questo pomeriggio era stata infatti programmata una commissione congiunta per discutere della holding tra i due scali romagnoli, ma una serie di intoppi ha costretto il rinvio della seduta.

Assente il sindaco Roberto Balzani. La seduta non era cominciata nel migliore dei modi: nonostante le rassicurazioni del giorno prima, il primo cittadino forlivese infatti non si è presentato in aula, ufficialmente per un impegno in Regione (il solo rappresentate dell'amministrazione era il dirigente Stefano Foschi). Questo aveva scatenato le reazioni del Pdl prima, ma soprattutto dei rappresentanti del comitato "Ridolfi", formato da un collettivo di dipendenti della Seaf.

I riminesi non hanno fretta. L'urgenza di costituire la holding di qualche giorno fa sembra non esserci più, Rimini deve ancora costruire la propria delibera per il via libera alla fusione. Nessun problema dunque, ma ufficialmente questo cavillo, "un problema di trasmissione degli atti", è la causa madre del rinvio a data da destinarsi della commissione. Intanto dal fronte riminese il presidente della Provincia Vitali fa sapere che la tempistica non è più prioritaria, ma che tra i due scali c'è comunicazione costante e la trattativa procede secondo il programma previsto.

Le proteste del comitato pro-Ridolfi. "Privatizzazione subito", "Forlì deve volare di più", "vogliamo continuare a volare". I rappresentati del comitato "Ridolfi" si erano presentati con questi striscioni in consiglio. Volevano semplicemente assistere, tanto che il presidente di commissione Massimiliano Pompignoli aveva chiesto loro di riporre i cartelli. Appresa però la notizia del forfait di Balzani, il collettivo di dipendenti della Seaf li ha nuovamente esposti, accompagnandoli a fischi e parole poco gentili.

http://www.romagnanoi.it/News/Economia/Forli/articoli/293592/Per-la-holding-tutto-rimandato.asp
 
In realtà è che Rimini sta trattando per avere il controllo della holding dopo aver lasciato a Forlì quella dei trasporti pubblici locali.

In realtà su queste faccende c'è l'accordo fra una parte di maggioranza (quella che ha creato il casino...) e opposizione per arrivare a questa soluzione, ora la tireranno un po' avanti ma poi vedrai che arriveranno dove devono arrivare.
 
Puoi approfondire questo punto?
Che hanno fuso le aziende del trasporto pubblico locale romagnolo e la maggioranza è finita a Forlì che fra l'altro era quella che aveva maggiormente bisogno di fondersi in un gruppo romagnolo perchè ormai sovradimensionata, specialmente nella stagione estiva.

Guardacaso quando ci fu lo scippo dei voli questa fusione si fermò per alcuni mesi ed è ripartita proprio quando si è cominciato a parlare di holding aeroportuale fra Forlì e Rimini.
Ora sono alle schermaglie per decidere quanto potere avrà Rimini nella gestione della holding, insomma se per esempio fra qualche anno la holding può decidere di puntare solo su RMI e portare per esempio FRL a scalo cargo e aeroclub, che poi sarà probabilmente la fine di FRL.
 
Ora sono alle schermaglie per decidere quanto potere avrà Rimini nella gestione della holding, insomma se per esempio fra qualche anno la holding può decidere di puntare solo su RMI e portare per esempio FRL a scalo cargo e aeroclub, che poi sarà probabilmente la fine di FRL.

non ci vedo nulla di sbagliato in questo scenario
a parole sono tutti bravi a tagliare ma poi lo deve sempre fare qualcun altro e da qualche altra parte
forse basterebbe un poco di chiarezza in più
 
Ora sono alle schermaglie per decidere quanto potere avrà Rimini nella gestione della holding, insomma se per esempio fra qualche anno la holding può decidere di puntare solo su RMI e portare per esempio FRL a scalo cargo e aeroclub, che poi sarà probabilmente la fine di FRL.

non ci vedo nulla di sbagliato in questo scenario
a parole sono tutti bravi a tagliare ma poi lo deve sempre fare qualcun altro e da qualche altra parte
forse basterebbe un poco di chiarezza in più
 
Che hanno fuso le aziende del trasporto pubblico locale romagnolo e la maggioranza è finita a Forlì che fra l'altro era quella che aveva maggiormente bisogno di fondersi in un gruppo romagnolo perchè ormai sovradimensionata, specialmente nella stagione estiva.
che non vengano strane idee sulla gestione dei tram a Rimini..nessuno tocchi il tram stazione-aeroporto a tariffa urbana 1,20 euro,e' vero fa varie fermate intermedie ma rispetto alla ladrata dell'Aerobus di Bologna non ci sono paragoni.
 
Errani si inventa la “holding dei cieli”
Ma la fusione tra Rimini e Forlì scontenta tutti

L'aeroporto Fellini cresce a ritmi vertiginosi e non vuole parentele con il Ridolfi, già nella bufera con l'accusa di bancarotta fraudolenta. Ma il Piano della Regione va oltre. E dei due scali alla fine solo uno ce la farà a restare in vitaRimini sta dettando la linea a Forlì ma anche alla Regione. E, soprattutto, non fa sconti a nessuno: perché ciascuno, oggi come domani, si deve pagare i suoi debiti.

Questo, in buona sostanza, il senso della firma arrivata in viale Aldo Moro sul tanto sospirato protocollo d’intesa per far nascere la ‘holding dei cieli’ in Emilia Romagna, ribattezzata senza troppa fantasia “Società Aeroporti Romagna spa”. Dopo mesi di scontri, veleni, scippi di compagnie (emblematico il caso Wind Jet, traslocata in autunno in riviera), dietrofront, ultimatum e vertici riparatori convocati in extremis dal governatore Vasco Errani, l’impresa di far convivere riminesi e forlivesi sulla partita degli aeroporti segna il suo primo vero risultato ufficiale. In questo modo, la super-indebitata Forlì e il suo aeroporto respirano, l’ambiziosa Rimini non fa saltare il tavolo (come i più pessimisti temevano fino a un paio di settimane fa) e la Regione partecipando all’operazione con tre milioni di euro porta a casa, almeno formalmente, un primo traguardo dopo la stagione degli annunci.
La marcia forzata scandita da Errani e dall’assessore ai Trasporti Alfredo Peri prevede la costituzione della holding entro luglio, la valutazione delle rispettive quote societarie entro il 31 agosto, la presentazione del piano industriale unico entro il 30 settembre. Tuttavia, fino a quando non sarà completata la fusione vera e propria tra le due società partecipate da Sar (Seaf-Forlì e Aeradria-Rimini), “gli attuali soci faranno fronte alle eventuali perdite di esercizio delle stesse società”, si legge nel protocollo.

Perdite che nel 2010, se per Aeradria risultano di 2,5 milioni di euro circa, per Seaf- fra l’altro colpita da un’inchiesta della Procura della Repubblica di Forlì sulle precedenti amministrazioni, con il sostituto procuratore Filippo Santangelo che ipotizza la bancarotta fraudolenta e il ricorso abusivo al credito- sfiorano i 10 milioni (e nel 2011 non si annunciano inferiori ai cinque milioni).
Alla tavola rotonda in Regione erano presenti, oltre a Peri, i presidenti delle Province di Rimini e di Forlì-Cesena, Stefano Vitali e Massimo Bulbi, così come i sindaci di Rimini e Forlì, Andrea Gnassi e Roberto Balzani. I ben informati, va detto, riportano di compromessi e limature fino all’ultimo momento utile (già un paio di settimane fa Rimini aveva chiesto altro tempo, bloccando tra le polemiche l’iter istituzionale della delibera Sar in commissione consiliare a Forlì).
All’atto della costituzione della holding, la Regione conferirà in Sar le partecipazioni che detiene attualmente in Seaf e in Aeradria (nell’ordine, pari al 25% e al 9% circa). Sar a sua volta acquisirà ulteriori quote di Seaf e contestualmente parteciperà all’aumento di capitale sociale di Aeradria con 1,5 milioni di euro. Gli enti pubblici, al fine di poter conferire in Sar tutte le azioni possedute in Aeradria e Seaf, stanno già conducendo le operazioni di valutazione aziendale, “la cui ultimazione è prevista entro il 31 agosto”, precisa la Regione.
Inoltre, i soci si sono impegnati a deliberare quanto prima, nei rispettivi organi istituzionali, il conferimento nella Sar di tutte le azioni possedute in Aeradria e Seaf. Per quanto riguarda la governance, la Sar sarà inizialmente amministrata da un Consiglio di amministrazione composto da tre membri, di cui uno designato dalla Regione Emilia-Romagna, con la carica di presidente, uno nominato dalla Provincia e dal Comune di Rimini attraverso Rimini Holding spa e il terzo designato dal Comune di Forlì, attraverso la rispettiva holding “Livia Tellus Governance spa”, e dalla Provincia di Forlì-Cesena.

Nello stesso modo saranno nominati i membri del collegio sindacale. “I membri non percepiranno alcun compenso per la carica ricoperta, fino a quando gli enti soci non avranno conferito le loro partecipazioni in Sar e la Società Aeroporti di Romagna non avrà approvato un piano industriale”, sottolinea viale Aldo Moro nel protocollo. Resa operativa Sar, comunque, i rumors indicano in Massimo Masini, attuale presidente di Aeradria, il futuro numero uno, a ulteriore dimostrazione del peso di Rimini in tutta la vicenda.
Le carte, però, verranno scoperte solo con la presentazione del futuro piano industriale unico, dove verranno stabilite le singole competenze e le strategie commerciali in capo a ciascuno dei due scali: in questo senso, Rimini ha già rivendicato i risultati acquisiti sul fronte incoming, che quest’anno al “Fellini” potranno assicurare secondo le previsioni il traguardo del milione di passeggeri.

Tradotto, i voli ‘veri’ potrebbero essere operati solo a Miramare, con Forlì relegata alla sua scuola di volo (che pure vanta tuttora eccellenze europee). Ma questo, in realtà, è ancora da decidere.
Sar, comunque, elaborerà il piano industriale entro il prossimo 30 settembre con i consulenti di Aeradria e Seaf, un piano che tenga conto delle “necessarie azioni di razionalizzazione da individuare e realizzare sulle gestioni dei due aeroporti di Rimini e Forlì”, si prosegue nel protocollo precisando che dovranno essere indicate le esigenze del fabbisogno finanziario di Aeradria e Seaf prevedibili entro la fine del 2011.
Ad avere più di una voce in capitolo sarà il partner privato o i partner privati chiamati Gli enti pubblici prevedono anche l’ingresso nel capitale sociale della Sar di un partner industriale e la definitiva incorporazione in Sar di Aeradria e Seaf, una volta verificato e condiviso con Enac l’iter necessario da percorrere.

In particolare, con il bando pubblico a rilevanza europea da costruire dopo l’estate si prova a stuzzicare di nuovo il gruppo società Aeroporti Venezia (protagonista di una timida apertura su Forlì, mai concretizzata in una vera e propria offerta), il fondo F21 dell’ex ad di Autostrade Vito Gamberale ma pure la bolognese Sab, gestore dello scalo “Marconi” (a sua volta alle prese proprio in questi giorni con il nodo della riconferma della presidente Giuseppina Gualtieri).
Sta di fatto che con la holding se Forlì esulta (il sindaco Roberto Balzani ha ammesso che “così il ‘Ridolfi’ può sopravvivere, era una decisione che aspettavamo”) Rimini pianta tutti i paletti possibili. Le condizioni fondamentali messe nero su bianco nel protocollo sono quattro. Uno: “Prima del conferimento delle azioni delle attuali società di gestione in Sar i soci dovranno farsi carico delle perdite o sofferenze delle proprie società”. Due: “Il conferimento delle azioni in Sar avverrà sulla base di una valutazione del valore delle società a cura dei tecnici già incaricati da Seaf e Aeradria”. Terzo: “Prima della confluenza delle azioni in Sar devono essere messi a punto i meccanismi societari per i quali eventuali perdite di esercizio dei singoli scali saranno, anche in futuro, ripianate dai rispettivi soci delle attuali società di gestione”. Quarto: “Prima della confluenza delle azioni in Sar devono essere messi a punto i meccanismi societari per i quali eventuali utili di esercizio dei singoli scali saranno, anche in futuro, ripartiti a favore dei rispettivi soci delle attuali società di gestione”.
Dalla riviera, Gnassi e Vitali la mettono giù così: “E’ difficile in una operazione del genere prescindere dal know-how che Rimini può portare. Ciò che conta è la sostenibilità economica. Se l’operazione andrà in porto sarà più facile procedere verso accordi con partner forti e hub internazionali capaci di mettere in comunicazione la competitività turistica e fieristico-congressuale del nostro territorio con una parte importante del mondo”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/201...ne-tra-rimini-e-forli-scontenta-tutti/144715/

Non mi è chiaro cosa ci guadagnerebbero i forlivesi dall'ingresso in una holding dove:
-comanderebbe RMI in virtù del maggior valore di Aeradria rispetto a SEAF, parametro che verrà usato per definire le quote.
-FRL si tieni i debiti passati presenti e futuri
-semmai un giorno ci dovesse essere un guadagno, è sicuro che sarebbe a RMI e a RMI resterebbe
-FRL perde totalmente autonomia decisionale
 
Le alternative sono la "sottomissione" senza condizioni oppure la chiusura.

Poi ricordiamoci che il partito di maggioranza relativa, dal quale questo progetto è espressione, punta apertamente a queste holding per risolvere risolvere queste situazioni in modo che non ci sia casino ma tutti siano allineati.
 
Il problema è che FRL sottomesso o meno, perde soldi in quantità direttamente proporzionale ai voli che vuole operare.
La holding, con i paletti pretesi dai riminesi, non risolve minimamente questo problema, quindi FRL se vuole dei voli dovrà indebitarsi oggi come domani e pagarsi in loco il vizio.
E' a fronte di questo che non capisco il senso dell'ingresso di FRL della holding.
Se vogliono i voli a tutti costi, sono capacissimi di indebitarsi oltre ogni limite di buon senso, se iniziano a ragionare, si ritirano in buon ordine ma mantengono la proprietà dell'aeroporto.
Te la immagini una scena dove i forlivesi chiedono ai riminesi se "per piacere" possono operare il volo x, che naturalmente non deve confliggere con l'operativo dello scalo rivierasco, ovviamente pagando tutto di tasca propria?
Mi sembra un non senso.
 
Tutta questa storia è senza senso. E' un abominevole tentativo malriuscito di salvare la faccia a qualcuno magari gravando sulle spalle dei cittadini e Rimini è scandaloso che si presti a questo scempio..non ne avrebbe alcun bisogno.
Non vedo sinceramente quale utilità possa avere per lo scalo di Rimini questa unione, è pura follia mi auguro non se ne faccia niente.
 
Il problema è che FRL sottomesso o meno, perde soldi in quantità direttamente proporzionale ai voli che vuole operare.
La holding, con i paletti pretesi dai riminesi, non risolve minimamente questo problema, quindi FRL se vuole dei voli dovrà indebitarsi oggi come domani e pagarsi in loco il vizio.
E' a fronte di questo che non capisco il senso dell'ingresso di FRL della holding.
Se vogliono i voli a tutti costi, sono capacissimi di indebitarsi oltre ogni limite di buon senso, se iniziano a ragionare, si ritirano in buon ordine ma mantengono la proprietà dell'aeroporto.
Te la immagini una scena dove i forlivesi chiedono ai riminesi se "per piacere" possono operare il volo x, che naturalmente non deve confliggere con l'operativo dello scalo rivierasco, ovviamente pagando tutto di tasca propria?
Mi sembra un non senso.
E' un modo per dire ai forlivesi che il loro aeroporto è morto o quasi per il trafficio pax, mentre potrebbe essere indirizzato li un po' di traffico merci e per dire che si è risolto il problema con la holding.
Ricorda che sul piatto c'è stato il fatto che Forlì ha accettato la holding del trasporto pubblico locale dove era Rimini in primis ad avere il vantaggio di allargare la base aziendale ed avere risparmi vista la grande stagionalità dei suoi servizi.
Li la maggioranza è dei forlivesi e la fanno e faranno pesare...
 
Tutta questa storia è senza senso. E' un abominevole tentativo malriuscito di salvare la faccia a qualcuno magari gravando sulle spalle dei cittadini e Rimini è scandaloso che si presti a questo scempio..non ne avrebbe alcun bisogno.
Non vedo sinceramente quale utilità possa avere per lo scalo di Rimini questa unione, è pura follia mi auguro non se ne faccia niente.
A Rimini se scelgono di continuare la guerra con Forlì e non adeguarsi al compromesso imposto dai vertici regionali hanno solo da perderci, il casino provoca imbarazzi e non è cosa buona e giusta.
A Rimini poi bisogna sperare che il contratto con Windjet non porti allo stesso disastro portato a Forlì, perchè la "vendetta" dei forlivesi poi sarà durissima.