Fallimento myair ed arresto di Soddu


LA BANCAROTTA

MyAir.com
giudici duri:
soddu senior
resta in cella
Martedì 08 Febbraio 2011 CRONACA, pagina 14
Vincenzo Soddu, 63 anniVincenzo soddu resta in carcere. Doppio no alle richieste di scarcerazione per il patron di MyAir.com, in cella da quasi due mesi dopo l'arresto, su ordinanza di custodia cautelare, compiuto dalla guardia di finanza nel dicembre scorso. Da un lato, infatti, il tribunale del Riesame di Venezia ha respinto l'istanza presentata dall'avv. Mario Calgaro contro il rigetto alla scarcerazione del gip di Vicenza; dall'altro, il pubblico ministero Marco Peraro, che coordina l'indagine sul crac della compagnia aerea low cost, ha dato parere negativo alla remissione in libertà.
soddu, 63 anni, di Zanè, accusato di bancarotta e truffa, si era fatto interrogare una decina di giorni fa dal magistrato: per 5 ore aveva risposto alle domande del sostituto procuratore, spiegando le modalità di gestione della compagnia che aveva sede a Torri di Quartesolo e che dava lavoro a qualche centinaio di dipendenti. QUESTA SI CHE E' UNA BELLA NEW
 
LA BANCAROTTA

MyAir.com
giudici duri:
soddu senior
resta in cella
Martedì 08 Febbraio 2011 CRONACA, pagina 14
Vincenzo Soddu, 63 anniVincenzo soddu resta in carcere. Doppio no alle richieste di scarcerazione per il patron di MyAir.com, in cella da quasi due mesi dopo l'arresto, su ordinanza di custodia cautelare, compiuto dalla guardia di finanza nel dicembre scorso. Da un lato, infatti, il tribunale del Riesame di Venezia ha respinto l'istanza presentata dall'avv. Mario Calgaro contro il rigetto alla scarcerazione del gip di Vicenza; dall'altro, il pubblico ministero Marco Peraro, che coordina l'indagine sul crac della compagnia aerea low cost, ha dato parere negativo alla remissione in libertà.
soddu, 63 anni, di Zanè, accusato di bancarotta e truffa, si era fatto interrogare una decina di giorni fa dal magistrato: per 5 ore aveva risposto alle domande del sostituto procuratore, spiegando le modalità di gestione della compagnia che aveva sede a Torri di Quartesolo e che dava lavoro a qualche centinaio di dipendenti. QUESTA SI CHE E' UNA BELLA NEW

Straquoto !
 
L'ingegnere Oscar Staffoni è il primo indagato a uscire di scena a testa alta dal ci

L'industriale fu amministratore per quattro mesi nell'anno 2008
Lunedì 14 Febbraio 2011 PROVINCIA, pagina 19 L'ingegnere Oscar Staffoni è il primo indagato a uscire di scena a testa alta dal ciclone Myair, il crac da 200 milioni di euro della compagnia aerea low-cost di Torri per la quale da due mesi è in carcere il cofondatore Vincenzo soddu.
Le accuse di concorso in bancarotta fraudolenta nei confronti dell'imprenditore di Schio, 73 anni, residente a Ss. Trinità, sono risultate del tutto infondate e il suo avvocato Gaetano Crisafi nei giorni scorsi aveva sollecitato l'archiviazione. Il pm Marco Peraro è stato dello stesso avviso e nel fine settimana da depositato il fasciolo per la firma sul tavolo del gip.
«Staffoni - scrive il magistrato nella richiesta - è stato amministratore della fallita Myair. Com solo dal gennaio all'aprile 2008, non ha compiuto atti di gestione, non avendo mai partecipato a consigli d'amministrazione, e non ha percepito compensi».
Dunque, a detta della procura non può avere alcuna responsabilità.
L'imprenditore a metà dicembre scorso aveva appreso di essere finito sotto inchiesta in qualità di componente del Cda della società aerea.
L'ipotesi iniziale parlava di un suo coinvolgimento - assieme a Vincenzo e Luca soddu, Luigi Agnolin, Aldo Bianchini, Ildebrando Brollo, Luca Sabbadin, Elvira D'Alessandro, Guglielmo Fanti e Alberto Rossolini - nel presunto aggravamento del dissesto di Myair perché il Cda si era astenuto dal richiedere la dichiarazione di fallimento, considerato che la società era insolvente - tesi della procura - fin dal dicembre 2006.
Staffoni fin dall'inizio aveva replicato all'accusa osservando che per nemmeno quattro mesi era stato nel Cda e non aveva mai partecipato alle riunioni del Consiglio e non aveva incassato un euro. Inoltre, non appena aveva approfondito i conti aveva subito dato le dimissioni. Il pm ne ha preso atto e ha chiesto al tribunale l'archiviazione.I.T.
 
Martedì 15 Febbraio 2011 sequestro conservativo dei beni degli indagati

IL CASO/1. Il curatore fallimentare ha chiesto e in parte ottenuto il sequestro conservativo dei beni degli indagati

MyAir, «sigilli a 120 milioni»
Diego Neri
Lo scopo della curatela è quello di tutelare i creditori della compagnia aerea low cost fallita con passivi ingentissimi
Martedì 15 Febbraio 2011 CRONACA, pagina 14

Un sequestro conservativo dai 120 milioni di euro. È quello sollecitato, e in parte ottenuto, dal curatore fallimentare di MyAir Giovanni Sandrini per tutelare i creditori del fallimento della compagnia aerea low cost di Torri di Quartesolo.
La scorsa settimana, nell'udienza inaudita altera parte, l'avv. Giovanni Borsetto che assiste il curatore ha ottenuto il sequestro dal giudice civile Antonio Picardi, che in parte è stato eseguito. Si tratta di beni di alcuni degli indagati nell'inchiesta del pubblico ministero Marco Peraro per truffa e bancarotta fraudolenta in relazione al crac di MyAir; e quindi gli amministratori, i componenti del cda e dei collegi sindacali. Ma anche del commercialista che redasse la perizia che di fatto fu il presupposto per l'entrata di MyWay nella società, e della società di revisione. La tesi che soggiace al sequestro è che, oltre ai beni della società, a rispondere del buco siano chiamati coloro che l'avrebbero provocato con le loro decisioni. A tutela dei creditori ed eventualmente delle migliaia di viaggiatori rimasti a piedi dopo aver acquistato il biglietto e delle centinaia di lavoratori della compagnia aerea fallita.
Ieri, invece, sono state ascoltate le difese. Il 7 marzo replicherà il curatore, mentre l'udienza è fissata al 29 marzo.
Il giudice aveva accolto le richieste di sequestro per Vincenzo (tuttora in carcere) e Luca soddu, di Zanè e Thiene; degli eredi del presidente Carlo Bernini, che è deceduto (e quindi Angela Riboni, Monica, Ludovico e Edoardo Bernini); della società di revisione “Ria & partners spa” di Milano; del commercialista Luigi Pompanin Dimai, bellunese; e dei componenti del cda e dei collegi Edgardo Badiali, Luigi Agnolin, Camillo Cimenti, Elvira D'Alessandro, Guglielmo Fanti, Alberto Rossolini, Fabio Galassi e Giancarlo Pizzocaro. Il tribunale aveva invece respinto le richieste per altre otto persone, amminisratori o sindaci per periodi molto brevi.
In parte, i sigilli sono stati già posti nei giorni scorsi. Per lo più, però, si tratta di beni già sequestrati nel corso dell'inchiesta penale dalla Tributaria della guardia di finanza, e quindi attualmente a disposizione della procura. «La curatela - scriveva il legale del curatore - ha ravvisato gravissimi elementi di responsabilità in capo agli amministratori, a fronte dei quali nè il collegio sindacale nè chi era incaricato della revisione legale dei conti risultavano avere svolto in alcun modo i rispettivi doveri di analisi, verifica e controllo, incorrendo così nelle rispettive responsabilità». Il ragionamento è che soddu e soci dovevano essere bloccati prima.
Le difese - ieri, fra gli altri, erano presenti gli avv. Gaetano Crisafi, Alessandro Zagonel, Surha Predebon, Marco Dal Ben, Mario Calgaro - sostengono che i loro assistiti si siano basati sulla perizia del commercialista Pompanin, che a detta del curatore è inattendibile. «Per i convenuti non era possibile accertare che la perizia Pompanin non fosse corretta, visto che è attualmente in fase di accertamento in merito alle sue conclusioni», sostengono i difensori. Inoltre, le stesse banche che hanno erogato i crediti a My.Air non hanno reputato inattendibile la perizia, stante che non hanno posti veti alle richieste delle società. Come avrebbero potuto pertanto i consiglieri opporsi, si chiedono i legali?
Al momento, comunque, i beni sono sotto sequestro conservativo, anche se per un importo inferiore a quello richiesto. Si tratta di abitazioni, macchine e conti correnti, dei quali i difensori chiedono ora il dissequestro.:p:p:p:p
 
23 Febbraio 2011 - 9:54 pm | di: Redazione Imprese, News

MyAir: ancora 173 in cassa integrazione
Sono 173 i dipendenti di MyAir tuttora in cassa integrazione. Lo segnala FILT-CGIL, che ha chiesto ai parlamentari veneti di intervenire per assicurare un ulteriore semestre di cassa integrazione in prosecuzione di quello scaduto il 10 febbraio 2011.
Dedalonews
 
23 Febbraio 2011 - 9:54 pm | di: Redazione Imprese, News

MyAir: ancora 173 in cassa integrazione
Sono 173 i dipendenti di MyAir tuttora in cassa integrazione. Lo segnala FILT-CGIL, che ha chiesto ai parlamentari veneti di intervenire per assicurare un ulteriore semestre di cassa integrazione in prosecuzione di quello scaduto il 10 febbraio 2011.
Dedalonews
Immagino che in questi 173 ci sono anche quelli che nonostante tutto lavorano all'estero.
 
23 Febbraio 2011 - 9:54 pm | di: Redazione Imprese, News

MyAir: ancora 173 in cassa integrazione
Sono 173 i dipendenti di MyAir tuttora in cassa integrazione. Lo segnala FILT-CGIL, che ha chiesto ai parlamentari veneti di intervenire per assicurare un ulteriore semestre di cassa integrazione in prosecuzione di quello scaduto il 10 febbraio 2011.
Dedalonews


sentivo alcuni..il fondo volo ha pagato 10 euro questo mese... ottimo direi...
 
sentivo alcuni..il fondo volo ha pagato 10 euro questo mese... ottimo direi...
era successo anche a gennaio 2010

23 Febbraio 2011 - 9:54 pm | di: Redazione Imprese, News

MyAir: ancora 173 in cassa integrazione
Sono 173 i dipendenti di MyAir tuttora in cassa integrazione. Lo segnala FILT-CGIL, che ha chiesto ai parlamentari veneti di intervenire per assicurare un ulteriore semestre di cassa integrazione in prosecuzione di quello scaduto il 10 febbraio 2011.
Dedalonews
?_?
 
MyAir, il curatore chiede danni per 120 milioni

IL CASO. Mentre è ancora aperta la causa per i sequestri dei beni
Per il fallimento della compagnia aerea low cost di Torri di Quartesolo sollecitato il pagamento del risarcimento
16/09/2011

La compagnia low cost MyAir quando apre i battenti a fine 2006, grazie al conferimento di MyWay, è già fallita. È quanto ha sempre sostenuto il curatore fallimentare Giovanni Sandrini, il quale ha ora fatto un ulteriore passo in avanti. Mentre il tribunale si è riservato la decisione sui reclami dopo i sequestri accordati in giugno, il curatore ha già promosso la causa civile sul risarcimento dei danni. E chiede 120 milioni di euro a coloro che, secondo la sua ricostruzione, hanno decretato con diversi gradi di responsabilità il pauroso crac della compagnia con sede a Torri di Quartesolo. La prima udienza è stata già fissata per la fine di gennaio del prossimo anno.
Sandrini, forte di una consulenza tecnica di parte, ha ottenuto all'inizio dell'estate dal tribunale civile il sequestro conservativo di tutti i beni personali dei cinque amministratori Vincenzo (tornato recentemente in libertà) e Luca Soddu, Luigi Agnolin, Camillo Cimenti ed Edgardo Badiali; del revisore contabile Fabio Gallassi e del perito Luigi Pompanin Dimai, fino all'ammontare di 100 milioni di euro per i gravi danni patrimoniali arrecati ai creditori. Rispetto agli iniziali convenuti, il giudice Picardi aveva rigettato la richiesta di sequestro per gli eredi dell'ex ministro Carlo Bernini, che hanno rinunciato all'eredità, e dei commercialisti Elvira d'Alessandro, Guglielmo Fanti e Alberto Rossolino, sindaci delle società fallite, e del revisore Giancarlo Pizzocaro, partner di Ria & Partners.
Dopo questa decisione, erano scattati i reclami: sia da parte del curatore, che sollecitava che venissero coinvolti anche i 5 esclusi, sia da parte di coloro chiamati in causa nel sequestro. In questi giorni il tribunale è in riserva.
Ma Sandrini ha già fatto un passo in avanti: il sequestro conservativo è finalizzato all'eventuale aggressione da parte dei creditori in caso in cui il tribunale disponga che le parti in causa debbano risarcirli. E il curatore ha promosso appunto la causa per il risarcimento, inserendo anche la curatela dell'eredità Bernini e i sindaci delle società fallite.
La vicenda del tracollo della società aerea per la quale sono stati arrestati Soddu padre e figlio, trova origine in quello che il giudice Picardi, dopo avere analizzato una mole di documenti, aveva definito il «fragile tessuto della società conferitaria» nella quale fu innestato un «frutto avvelenato», cioè la perizia Pompanin, secondo l'interpretazione accusatoria, che attribuiva un valore di 68,3 milioni al patrimonio di MyWay. Una stima del tutto «inattendibile», tant'è che il consulente del fallimento MyAir, Andrea Peruffo, certifica che a fine 2006 il patrimonio della società era negativo per 12,3 milioni. Il tribunale si rende conto che manca una perizia "al di sopra delle parti", ma dalle consulenze fin qui predisposte dalla procura e dalla curatela fallimentare emerge un quadro che lo stesso giudice, a proposito della perizia Pompanin, non esita a definire «più che verosimilmente la principale causa efficiente dell'esito finale». Adesso toccherà agli avv. Marco Dal Ben, Mario Calgaro, Gaetano Crisafi, Alessandro Zagonel, Massimo Malvestio e Shura Predebon cercare di ridimensionare un quadro che sul piano civile e penale, alla luce dei numeri del crac MyAir, appare compromesso.
In attesa che il pm Marco Peraro chiuda le indagini preliminari. D.N.

http://www.ilgiornaledivicenza.it/s...air_il_curatore_chiede_danni_per_120_milioni/