La Norvegia a livello aeronautico è il paese che assomiglia di più agli Stati Uniti. L'aereo è un mezzo comune e utilizzato anche sulle brevi distanze. Gli ostacoli naturali e meteorologici, uniti al basso numero di abitanti, hanno di fatto reso antieconomici gli sviluppi massicci di autostrade e ferrovie, queste ultime tuttavia sono ben presenti sulle direttrici principali e sono il caposaldo dei collegamenti locali con i piccoli paesi.
Sulle principali direttrici da Oslo, che è il centro politico, economico, culturale e dove vive il 20% della popolazione, i servizi ferroviari di punta impiegano:
Oslo-Bergen 6 ore e 28 minuti (linea che negli ultimi 10 anni ha avuto molte rettifiche e miglioramenti nel percorso di montagna)
Oslo-Stavanger 7 ore e 50 minuti
Oslo-Trondheim 6 ore e 35 minuti
Oslo-Bodo 17 ore e 1 minuto
Utilizzando l'auto i tempi sono ben superiori, dato che anche in condizioni metereologiche ottimali i limiti di velocità sono quasi sempre 80 Km/h.
Invece le vicende aeroportuali di Oslo sono molto simili a quelle di Milano.
Fino al 08 Ottobre 1998 la situazione era:
- Scalo cittadino con slots contingentati e senza possibilità di espansione (Fornebu)
- Scalo a 50 km a nord utilizzato per i voli charter (Gardermoen)
- Scalo a 80 km a sud utilizzato per qualche volo regional e domestico (Torp)
Essendo la situazione di Fornebu insostenibile, tutti gli slots erano ormai occupati e le strutture non potevano essere espanse, si decise ad inizio anni novanta di realizzare un nuovo scalo. Alla fine, dato che anche in Norvegia gli ambientalisti hanno peso politico, si decise di potenziare lo scalo già esistente di Gardermoen. Tuttavia per ovviare al gap della grande distanza (50km contro i soli 6km di Fornebu) si decise di costuire una autostrada diretta e una linea ad alta velocità, oltre a rettificare il tracciato della linea esistente Oslo-Trondheim per fare diventare l'aeroporto stazioen passante. Ovviamente il piano prevedeva fin dasubito la chiusura e relativa trasformazione in aerea residenziale dello scalo di Fornebu (FBU). Così poche settimane prima dell'apertura di MXP, i Norvegesi aprirono il loro nuovo scalo.
Inizialmente lo scalo era sovradimensionato rispetto al traffico previsto e la liberalizzazione degli slots provocò una guerra all'aumento delle frequenze su tutte le tratte nazionali. SK, BU e la low cost Colour Air immisero una capacità immensa che provocò da prima il fallimento del vettore low cost e poi un forte peggioramento dei conti di SK e BU che con l'11 Settembre ricevettero una ulteriore mazzata. Alla fine SK e BU si fusero e nel frattempo il piccolo vettore NAS che oeprava dei Fokker 50 per conto di BU entrò nel settore low cost creando il vettore Norwegian. Oggi delle 3 divisioni SAS, quella Norvegiese, la SAS Braathens è quella più in salute.