Thread Alitalia dal 30 novembre


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Insomma, basta essere Ulisse.
E poi sai che sfizio ti togli nelle salette AZ. Anche se ti bevi l'intero bar (!) non raggiungi di certo 35 euro di valore.


L'accesso alle sale Vip è solo consentito ai Freccia alata e freccia alata plus, gli Ulisse non hanno più questo benefit
 
Alitalia dimezzerà le perdite nel 2010 rispetto ai 274 milioni di perdite operative di fine 2009, mentre per il 2011 la capacità è vista crescere del 6-7%, di cui i due terzi sull'internazionale e intercontinentale, e i ricavi del 13-14%, per altri 300-400 milioni.

I passeggeri arriveranno infine a 25,5 milioni. Sono le stime formulate oggi dall'Ad della compagnia aerea, Rocco Sabelli, che ha sottolineato che Alitalia spenderà l'anno prossimo "300 milioni, di cui 170 di investimenti e 130 di rimborso del debito, per la flotta di proprietà".

Ma per quanto riguarda l'aeroporto di Fiumicino, "tre giorni fa AdR ci ha comunicato che gli investimenti sul Molo C, sull'ampliamento del Terminal 1 e sul sistema di smistamento dei bagagli si sarebbero bloccati: e se non rinnovano gli investimenti, fra 2 o 3 anni il numero dei passeggeri si deve fermare".

L'allarme è stato poi ridimensionato dal direttore generale di Aeroporti di Roma, Franco Giudice, che ha precisato che "non abbiamo cancellato cantieri né chiuso progetti, nel 2010 sono stati fatti circa 100 milioni di euro di investimenti e nel 2011 saranno circa 85 milioni. Questo non significa bloccare ma rallentare".

(http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201012171632539007&chkAgenzie=TMFI)
 
La mia osservazione voleva essere di carattere generale, sono diverse le compagnie che permettono l'accesso alla lounge a pagamento non solo AZ. Magari per altre il rapporto qualità prezzo è migliore.

lo so ma le altre compagnie che lo fanno sono "altre compagnie".
Se invece la promozione la fa Alitalia è da scartare a prescindere, "è fuori dalla realtà", meglio "strafogarsi da Frescobaldi" etc etc etc.

Che ci vuoi fare, loro si divertono così.

Il bello delle promozioni è proprio queste che, in quanto tali, ognuno è libero di scegliere.
Scegliere se acquistare un prodotto che prima costava 35 € e pagarlo 20.

Chi lo faceva prima sarà più contento adesso perchè può risparmiare.
Chi non lo ha mai fatto prima forse sarà tentato dal provarlo allettato dal prezzo o forse no. Chi lo sa?

Si chiama libertà di scelta ed è bello che sia così.
 
Insomma, basta essere Ulisse.
E poi sai che sfizio ti togli nelle salette AZ. Anche se ti bevi l'intero bar (!) non raggiungi di certo 35 euro di valore.

E' vero che le sale Star Alliance sono in media di gran lunga superiori, ma quella Skyteam nuova di Londra Heathrow è davvero bella e ben fornita, soprattutto wine-side come direbbe un forumista siciliano.
Al contrario sono da evitare in media come la peste le sale Skyteam Delta negli USA, rappresentazione di una scena post-bellica con tanto di carestia alimentare.
 
Sabelli prepara la sfida di Alitalia per il 2011

di Paolo Stefanato

L’Alitalia si avvia a chiudere il proprio secondo esercizio con una perdita intorno ai 130 milioni di euro, pressochè dimezzata rispetto ai 274 milioni del 2009. L’indicazione di massima l’ha data pochi giorni fa l’amministratore delegato Rocco Sabelli, secondo il quale i conti potranno essere «anche migliori». Per il 2011 la sfida è più impegnativa, centrare il pareggio (con un anno di ritardo rispetto alle previsioni originarie). Tutti si chiedono: ce la farà?
Lo scenario non è esattamente ottimistico, ma i vertici della compagnia sono piuttosto fiduciosi. «Puntiamo a un aumento della capacità di volo del 6-7%, a una crescita dei ricavi del 13-14%, e a portare il livello dei passeggeri da 23,5 a 25,5 milioni» ha dichiarato Sabelli. Ma dal Global media day della Iata, a Ginevra, si è respirato un clima meno entusiasta: «Tutto il settore soffre di sovracapacità» ha avvertito il direttore generale Gianni Bisignani, che si è mostrato preoccupato poichè nel 2011, con la prevista consegna di 1.500 velivoli alle flotte commerciali, la capacità aumenterà ancora, del 5%, rispetto a una previsione di aumento dei passeggeri del 4%. Alitalia ha dunque propositi ben superiori al mercato. E prevede anche di superare indenne altre asperità, quali il costo del petrolio, che sempre la Iata stima passerà, come prezzo medio dei 12 mesi, da 79 a 84 dollari al barile; quali il rallentamento del mercato in Europa o il calo della marginalità complessiva delle compagnie mondiali (sempre fonte Iata).
Come riuscirà la compagnia nei suoi intenti? Non è chiarissimo, ma certo, se le stime di crescita sono quelle, ci si affiderà alla riduzione dei costi (da giugno la compagnia avrà 1.000 dipendenti in meno), alle politiche commerciali e a una penetrazione sul mercato superiore alla concorrenza. Fatto, quest’ultimo, piuttosto impegnativo, visto che nel bacino di breve e medio raggio i principali concorrenti sono le compagnie low cost, che aggrediscono le marginalità. L’incremento di 2 milioni di passeggeri proviene tutto dall’attività industriale, prodotta in proprio con propri velivoli: la flotta sta subendo una lenta metamorfosi (sono usciti i Boeing 737, sono appena entrati altri 2 Airbus 330 e 4 ne arriveranno nel corso del 2011, sono stati ordinati 20 nuovi Embraer per il trasporto regionale) e le famiglie di velivoli sono in corso di razionalizzazione. Oggi dei 150 aerei 20 sono di lungo raggio, mentre le 79 destinazioni attuali sono suddivise tra 26 in Italia e 53 in 37 Paesi, 14 di queste ultime di lungo raggio. Il 60% dei ricavi, tiene a sottolineare Alitalia, proviene da biglietti internazionali.
Tuttavia, un importante braccio operativo dell’Alitalia è quello commerciale, che s’incardina soprattutto nei rapporti di code-sharing: significa vendere come propri biglietti di compagnie diverse, offrendo alla clientela un ventaglio di prodotti più ampio delle proprie possibilità e senza investimenti aggiuntivi. Da Darwin Airlines a Air Italy, da Air China a Etihad (Abu Dhabi), dalle più recenti Kenya Airways all’indiana Jet Airways, i rapporti di questo tipo sono ormai più di 200: il biglietto porta codice AZ, ma l’aereo ha livrea diversa; ci guadagnano tutti e due i soggetti, ma rischio e costi fissi sono a carico di chi vola. Di più è stato fatto con Air France-Klm e Delta per i voli atlantici, dove l’intero conto economico è condiviso.
Il 2011 è un anno importante anche per altre scadenze. É l’ultimo esercizio del mandato triennale per Sabelli, il cui impegno come gerente scade con l’approvazione del bilancio 2011, quindi nei primi mesi del 2012. Se, com’è intuibile, al raggiungimento di risultati sono legati dei premi, Sabelli avrà un incentivo in più per centrare gli obiettivi che la compagnia si propone. Teoricamente il 2011 è anche l’anno in cui, da statuto, la società potrebbe approdare in Borsa: «Ipotesi di pura scuola» commentano alla compagnia, anche se, a dire il vero, il bilancio in utile nell’ultimo anno è un «requisito derogabile» da parte di Borsa Italiana, che decreta l’ammissione delle società a listino. Più radicali rimescolamenti nell’azionariato sono rinviati al 2013, quando alla scadenza degli accordi di lock-up i soci potranno vendere e Air France, già oggi primo azionista con il 25%, potrà - se intenzionata - comprare.
 
Sicuramente ma il fatto di non avere fatto neanche un accenno significa che l'attività e il marchio Airone sono totalmente marginali per Alitalia e probabilmente non hanno un futuro.

Fammi capire, da uno stralcio di intervista che parla per sommi capi dei progetti di CAI del 2011, siccome non si parla di Airone, tu ne trai immediata e diretta conclusione che non ci sarà futuro per questa compagnia (che tra l'altro ha appena riconfigurato un suo aereo con i sedili standard AZ e un altro seguirà subito dopo)?

Non puoi essere così paranoico, ti prego dimmi che era solo una battuta...
 
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