forse ci voleva un 3ad apposito, ma riporto qui una notizia apparsa sul "corriere adriatico"...visto che si parla di fusione...forse ve ne è anche una tra pesaro e rimini:
"Ricci vola verso Rimini: “È più vicina”
La Provincia di Pesaro a un passo dall’ingresso in Aeradria. E da Ancona s’alza la protesta
Ancona. In viaggio verso Rimini. Ma con un piede che resta a terra, al Sanzio di Falconara. Una manciata di chilometri e tra Pesaro e Rimini scoppia la passione: il presidente della Provincia Matteo Ricci è a un passo dall’ingresso in Aeradria, la società di gestione dello scalo romagnolo. Ma dalle Marche, da Ancona città capoluogo, i mugugni corrono veloci. Dal cuore politico della regione, crescono i timori e la polemica s’infervora. Secessione nell’aria? L’uscita di scena dei Comuni della Valmarecchia brucia ancora sulla pelle di Palazzo e l’operazione in corso pone qualche interrogativo. “Come assessore marchigiano, sarei stato più contento se la Provincia di Pesaro avesse rafforzato le sue quote nell’aeroporto di Falconara. Per il resto, sono libere scelte su cui non mi pronuncio”, fa sapere Luigi Viventi che delle infrastrutture marchigiane è nume tutelare. E ancora: “non so che senso abbia un’operazione di questo tipo, non ci crea conflittualità ma noi viviamo nelle Marche. Non capisco politicamente le ragioni di questa operazione”.
Direttamente dal nord, da quella provincia di confine che è Pesaro, Ricci prova a spiegarsi. Si parte con i tempi.
“Siamo in trattativa, prima occorre chiudere il protocollo con la Valmarecchia dove è compreso anche questo. Mi auguro di scrivere la parola fine tra un paio di mesi”. Quindi, le ragioni. “Restiamo nello scalo dorico, abbiamo una quota minima e vogliamo continuare a dare il nostro contributo per farlo crescere. Ma siamo una provincia di confine e la vicinanza dell’aeroporto di Rimini crea ricadute sulla nostra economia”.
Economia, cuore pulsante del sistema. E della politica. “Per Rimini c’è la previsione di un milione di passeggeri e poi c’è anche la questione di Forlì: uno dei due scali è destinato a scomparire – si conforta Ricci –. Sarebbe utile per la Provincia avere delle quote. Vogliamo entrare con una partecipazione minima, l’1%”.
E se di soldi si tratta, sempre per rincuorare i marchigiani, Ricci s’affretta a sottolineare che l’operazione è a costo zero. “Ce la caviamo con una permuta di due immobili in Valmarecchia”. E cioè: la Rocca di Maioletto e il Lago di Andrenuccio di Pennabilli. “E’ una politica che sto portando avanti a 360 gradi – rassicura l’amministratore -: restiamo ad Ancona ma Rimini è solo a 30 chilometri di distanza”.
Questione di feeling, insomma. Così le preoccupazioni restano. Anche al Sanzio. Effetto domino dietro l’angolo? Marco Morriale, amministratore delegato di Aerdorica, la società di gestione del Sanzio, scuote la testa. “No, questa operazione non crea questo problema o qualche conflittualità ma è comunque strano che una provincia marchigiana acquisisca quote in uno scalo romagnolo. Noi continueremo ad offrire i nostri servizi che sono i migliori, continueremo a fare azioni di promozione verso i pesaresi affinchè scelgano lo scalo dorico”. Già, perché ricorda l’ad, “le Marche hanno un aeroporto che lavora per il territorio e l’indotto che genera ricade sullo stesso”. I numeri, a proposito, parlano chiaro. “Con i voli low cost – sottolinea Morriale – abbiamo generato 40 milioni di euro di indotto sulle Marche tra pernottamenti, ristoranti e via dicendo”. Anche questa è economia. “Quanto alla privatizzazione – spiega ancora Morriale – non ci saranno problemi ma questa è un’infrastruttura marchigiana e i passeggeri che vi transitano spendono nella regione e vi creano ricchezza. Questo per noi è un periodo solido sotto tutti i punti di vista. Se poi altri vogliono seguire l’esempio di Pesaro, se Ascoli, per esempio, vuole comprare quote nello scalo di Pescara, tutto è lecito. Ma non vedo il senso di questi percorsi”. A buon intenditore, poche parole."