Parco fotovoltaico sul "Gino Lisa"


nicbic

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28 Aprile 2008
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foggia
Da La Gazzetta del Mezzogiorno del 16 Settembre 2010:
«Il fotovoltaico sì la nuova pista no»
Polemiche per i progetti di AP per il Gino Lisa
• Prime reazioni al progetto - ormai non siamo più all’idea - di realizzare un parco fotovoltaico per la produzione di energia all’interno del sedime aeroportuale del «Gino Lisa». Un’iniziativa diretta della società di gestione, Aeroporti di Puglia, già presentata al sindaco Mongelli per le eventuali autorizzazioni da parte dell’Amministrazione comunale.
«Sono sconcertato dalla notizia sulla possibile realizzazione di un parco fotovoltaico nell’area del Gino Liso di Foggia. Mentre, non più di qualche giorno fa, l’assessore regionale ai Trasporti Minervini in un convegno a Vico dichiarava che non ci sono i fondi per l’allungamento della pista, se non attraverso l’attribuzione dei fondi Fas alla Regione Puglia, oggi apprendo, invece, della disponibilità di 40 milioni di euro da investire per la realizzazione di un parco fotovoltaico», afferma Nicola Vascello, ex assessore ai trasporti dell’Ammini - strazione provinciale di Foggia e attuale commissario dell’Azienda per la promozione turistica della provincia di Foggia.
«Ritengo che la mission di una società come Aeroporti Puglia debba essere quella di investire risorse finalizzate al miglioramento delle infrastrutture aeroportuali con l’obiet tivo di supportare lo sviluppo dei territori e non quella di realizzare parchi fotovoltaici. Nei prossimi giorni interesserò il gruppo consiliare dell’Udc al Comune di Foggia, affinché approfondiscano la questione con il Sindaco in modo tale da fare chiarezza sulla vicenda e capire con precisione quale sia l’esatta ubicazione di questo parco, perché non vorrei che fosse l’ennesimo escamotage messo in campo da Aeroporti Puglia per chiudere definitivamente la vicenda Gino Lisa», dice ancora Vascello che infine aggiunge: «Voglio ricordare che era attiva sin tempi della seconda guerra mondiale una pista, la cosiddetta pista degli inglesi interamente ricadente nel sedime aeroportuale, ortogonale a quella esi stente, che se si volesse riprendere in considerazione potrebbe essere realizzata senza procedere ad espropri, superando i 2000 metri di lunghezza. Non vorrei che la realizzazione di un parco fotovoltaico pregiudicasse definitivamente il possibile sviluppo del Gino Lisa, in una direzione che non preveda ostacoli di nessun genere».

Nic
 
nuovo articolo sul tema

Foggia, su 27 ettari dell'aeroporto spunterà un impianto fotovoltaico



Entro fine anno i pannelli solari dovranno essere già installati. E’ corsa contro il tempo per l’investimento sul fotovoltaico che Aeroporti di Puglia vuole attuare al «Gino Lisa»: 27 ettari di superficie (su 246 complessivi), in quelle aree un tempo bazzicate dai pastori con le loro greggi. Il solare «non compromette il futuro dell’aeroporto, nè i progetti di allungamento della pista», ha assicurato l’amministratore unico di AdP al sindaco nell’incontro del 14 scorso. Giovedì Di Paola sarà di nuovo a Foggia per incontrare Mongelli su fotovoltaico e pista.

Ma è bastato l’annuncio per mettere in preallarme tutti quei segmenti della società civile dauna che temono l’ennesimo colpo gobbo ai danni di uno scalo appena venuto fuori da un oblio lungo trent’anni. Il commissario dell’Apt (l’associazione per il turismo), Nicola Vascello, sente puzza di bruciato: «I meriti della Regione per il rilancio dello scalo sono indiscutibili, però ritengo che oggi il Gino Lisa debba necessariamente compiere un ulteriore passo in avanti e gli venga riconosciuta la sua vera vocazione, cioè quella turistica. E invece Aeroporti di Puglia se ne viene con un progetto sul fotovoltaico».

Ma il coordinatore di Sel, Sinistra e libertà (il partito di Vendola), è pronto a confutare la tesi di Vascello: «Prendere a pretesto un progetto di sviluppo che rappresenterà una fonte di ricavo importante per l’aerostazione, pur di attaccare l’operato della Regione e di Adp, è un espediente politico inutile in una fase del genere. Le istituzioni locali - dice Domenico Rizzi - hanno rilasciato rassicurazioni di ogni genere tanto sull’allungamento della pista esistente quanto sull’accelerazione del progetto di raddoppio della stessa. Il progetto di realizzazione di un parco fotovoltaico, inserito in un progetto più ampio che investirà anche gli altri aeroporti pugliesi, entra a pieno titolo nella prospettiva di sviluppo e valorizzazione della struttura foggiana».

Vascello però invita Sel a «domandarsi perchè non vengono completati i lavori nel piazzale degli aeromobili iniziati ormai anni fa» e sottolinea come l’amministratore unico di Aeroporti di Puglia «nel mese di gennaio scorso si fosse impegnato a ritornare a distanza di pochi mesi a Foggia con il progetto esecutivo per l’allungamento della pista e invece porta un progetto sul fotovoltaico!».

Ma Rizzi invita ad «abbandonare queste inutili polemiche» ed a concentrarsi di più su quanto è stato fatto finora per permettere al Gino Lisa di tornare a essere un vero aeroporto: «Segnaliamo per questo l’apprezzabile impegno profuso dall’assessore alla Mobilità, Guglielmo Minervini, proprio in relazione all’adeguamento ed alla gestione delle vie di comunicazione in Puglia».

Nella polemica Vascello-Sel s’inserisce anche l’associazione Assolisa (costituita da operatori dello scalo) che boccia senza mezzi termini il progetto sul fotovoltaico: «Libererebbe Aeroporti di Puglia da fastidiose ipotesi di nuove piste». Assolisa perora la causa della pista «da duemila metri», per incentivare l’attività di voli charter a beneficio del turismo sul Gargano. «Allungare la pista di 200/300 metri (secondo una prima ipotesi formulata da Adp al Comune:ndr) non comporterebbe alcun concreto beneficio per l’aeroporto, dal momento che per ospitare gli aeromobili necessari ai charter l’allungamento dovrebbe essere almeno di 600/650 metri, in modo da poterne utilizzare circa 2.000 per il decollo. Anche se dubitiamo - aggiunge polemicamente Assolisa - che vi sia la possibilità fisica, politica ed economica per un simile allungamento. Operare fuori da tali parametri vorrebbe dire gettare soldi pubblici in operazioni senza reale beneficio per la collettività».

http://www.lagazzettadelmezzogiorno...DNotizia=370411&IDCategoria=1#a_post_comments
 
L'Italia, la Puglia e Foggia hanno certamente più bisogno di energia (rinnovabile) che di un aeroporto a Foggia.
 
L'Italia, la Puglia e Foggia hanno certamente più bisogno di energia (rinnovabile) che di un aeroporto a Foggia.

se permetti ti dico che l'Italia ha bisogno di energia e non la puglia.
La nostra regione produce l'85% di energia in più di quella che consuma.
Ne so qualcosa io che vivo in un paese dove è stata costruita una megacentrale elettrica da 800 MW, con le ricadute ambientali che sappiamo, e nonostante tutto ne vogliono costruire un'altra da 20 MW (inceneritore).
Senza polemica, visto che l'energia serve soprattutto al Nord, perchè le centrali non le costruiscono lì dove più servono?:mad:
 
se permetti ti dico che l'Italia ha bisogno di energia e non la puglia.
La nostra regione produce l'85% di energia in più di quella che consuma.
Ne so qualcosa io che vivo in un paese dove è stata costruita una megacentrale elettrica da 800 MW, con le ricadute ambientali che sappiamo, e nonostante tutto ne vogliono costruire un'altra da 20 MW (inceneritore).
Senza polemica, visto che l'energia serve soprattutto al Nord, perchè le centrali non le costruiscono lì dove più servono?:mad:

le centrali fotovoltaiche si costruiscono dove c´é piu´sole. cosi´come quelle eoliche si costruiscono dove c´é piu´vento

poi che debbano farla proprio dove cé´un aeroporto...e´un altro discorso.
 
se permetti ti dico che l'Italia ha bisogno di energia e non la puglia.
La nostra regione produce l'85% di energia in più di quella che consuma.
Ne so qualcosa io che vivo in un paese dove è stata costruita una megacentrale elettrica da 800 MW, con le ricadute ambientali che sappiamo, e nonostante tutto ne vogliono costruire un'altra da 20 MW (inceneritore).
Senza polemica, visto che l'energia serve soprattutto al Nord, perchè le centrali non le costruiscono lì dove più servono?:mad:

Se vuoi lo sviluppo ti serve l' energia
 
se permetti ti dico che l'Italia ha bisogno di energia e non la puglia.
La nostra regione produce l'85% di energia in più di quella che consuma.
Ne so qualcosa io che vivo in un paese dove è stata costruita una megacentrale elettrica da 800 MW, con le ricadute ambientali che sappiamo, e nonostante tutto ne vogliono costruire un'altra da 20 MW (inceneritore).
Senza polemica, visto che l'energia serve soprattutto al Nord, perchè le centrali non le costruiscono lì dove più servono?:mad:

L'eccedenza di energia elettrica prodotta in Puglia viene destinata quasi interamente alla Basilicata (deficit energetico del 50%) e alla Campania (che importa l'80% dell'energia utilizzata). Solo le Marche hanno un deficit energetico paragonalibile come ordine di grandezza a quello della Campania.
La Val d'Aosta e il Trentino hanno i surplus energetici percentuali maggiori (rispettivamente il 180% e il 90%). Non è un problema latitudinale: se lo fosse, e si stabilisse un legame diretto fra produzione e consumo, si porrebbe il problema di finanziare il Mezzogiorno con soldi prodotti al Nord, il problema di sfamare i valdostani con pane fatto da farina pugliese, il problema per i pugliesi di mangiare tutto il grano che producono non potendo esportarlo, ecc.
Senza il votovoltaico il tuo paese è destinato ad avere una centrale da 800MW per molto tempo ancora.
 
Foggia, fotovoltaico in aeroporto? Rinviato progetto

di MASSIMO LEVANTACI
FOGGIA - Per il momento non vedremo pannelli solari contornare la pista del Gino Lisa. La ditta tedesca che ha vinto l’appalto di Aeroporti di Puglia sarebbe, infatti, già pronta a installare il mega parco fotovoltaico in quelle che sono considerate (da Aeroporti di Puglia) anse «inservibili» fino a poco tempo fa offerte alle greggi per il pascolo. Non c’è però ancora il via libera di Enel che dovrà materialmente veicolare l’energia prodotta nella rete nazionale. Cavi e centraline di conduzione sono, infatti, troppo piccole per supportare 9 megawatt di energia prodotta. La rete è vecchia, in alcuni punti malfunzionante, incapace di reggere un peso così gravoso senza gli opportuni adeguamenti. Prima di autorizzare i tedeschi a fare il loro ingresso al “Lisa” bisognerà perciò eseguire degli adattamenti sulle centraline, apportare quei correttivi affinchè le reti di derivazione si adeguino alla modernità incombente.

Un calcolo probabilmente sfuggito al cronoprogramma di Aeroporti di Puglia e degli stessi investitori tedeschi, che contavano di aprire il parco fotovoltaico «entro il 31 dicembre». Così invece il piano di insediamento è destinato a slittare, nella migliore delle ipotesi, non meno di 2-3 mesi. Un piccolo inghippo che comunque non potrà mutare la natura del progetto e la sua «mission». Con i 9 megawatt di energia prodotta dall’aeroporto Gino Lisa (su un’area di 28 ettari, l’aeroporto complessivamente misura 245 ettari), Aeroporti di Puglia conta di ricavare entrate significative a beneficio dei propri bilanci. Così il piccolo Gino Lisa, aeroporto considerato da sempre un ramo secco nello scacchiere degli scali regionali, diventa in questo scenario un valore aggiunto con il suo investimento sul fotovoltaico che altrove invece non si può fare per mancanza di spazi sufficienti.

Chissà che questa non si riveli una buona ragione a tutela dei voli di linea dal capoluogo, oggi in grande recupero in termini di passeggeri e di traffico ma non ancora in grado di competere con i risultati di Bari e Brindisi a causa della pista corta. Le associazioni cittadine sempre molto guardinghe sul “Gino Lisa”, chiedono che «i proventi del fotovoltaico vengano messi a disposizione per la costruzione della nuova pista se la Regione non riuscirà a trovare i soldi a causa delle ristrettezze in bilancio».

Cantiere riaperto: Intanto lascia ben sperare i tanti utenti dello scalo dauno la ripresa dei lavori di riqualificazione del piazzale dell’aerostazione, fermi da un anno e mezzo. L’associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata la nuova gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori dovrà completare in undici mesi l’ampliamento del piazzale dello scalo che così raddoppia dagli attuali 6 posti-parcheggio per aerei di medie dimensioni a 12, oltre alla pista di raccordo sulla testata quindici.

www.lagazzettadelmezzogiorno.it
 
L'Italia, la Puglia e Foggia hanno certamente più bisogno di energia (rinnovabile) che di un aeroporto a Foggia.

La Puglia non proprio... non sono andato che fino a Castel del Monte, e posso garantirti che da li fino alla parte ovest del Gargano, ai confini col Molise, è un trionfo di generatori eolici! :D
 
La Puglia non proprio... non sono andato che fino a Castel del Monte, e posso garantirti che da li fino alla parte ovest del Gargano, ai confini col Molise, è un trionfo di generatori eolici! :D

Conosci ENEA? (non il personaggio mitologico)
 
Foggia, fotovoltaico in aeroporto? Rinviato progetto
Non c’è però ancora il via libera di Enel che dovrà materialmente veicolare l’energia prodotta nella rete nazionale. Cavi e centraline di conduzione sono, infatti, troppo piccole per supportare 9 megawatt di energia prodotta.

Un calcolo probabilmente sfuggito al cronoprogramma di Aeroporti di Puglia e degli stessi investitori tedeschi, che contavano di aprire il parco fotovoltaico «entro il 31 dicembre». Così invece il piano di insediamento è destinato a slittare, nella migliore delle ipotesi, non meno di 2-3 mesi.
I tempi saranno verosimilmente molto più lunghi. 9 mesi?

Secondo voi dovranno rifare il bando?
Il prezzo dei materiali per il fotovoltaico è molto variabile (ed è anche influenzato dalle repentine variazioni di domanda in seguito agli incentivi statali più o meno presenti nei vari paesi UE).

Comunque geni anche i progettisti che si sono "dimenticati" di pensare alla capacità della rete.
Anche perché sarebbero potuti partire con un impianto più piccolo per poi ampliarlo un un secondo momento.
 
Comunque geni anche i progettisti che si sono "dimenticati" di pensare alla capacità della rete.
Anche perché sarebbero potuti partire con un impianto più piccolo per poi ampliarlo un un secondo momento.

Secondo te qual è il motivo di tutta questa foga? Una foga tale da produrre un errore da "raccaponarsi" i capelli?
 
L'aeroporto di Foggia darà luce agli altri scali

L'aeroporto di Foggia darà luce agli altri scali

di Massimo Levantaci

Siamo allo svincolo più delicato della storia recente dell’aeroporto Gino Lisa. A giorni Comune e Aeroporti di Puglia dovranno prendere una decisione sull’allungamento della pista che farà decollare il traffico dei voli charter: non è stato infatti ancora stabilito se portare avanti l’ipotesi del prolungamento dell’attuale tracciato, o costruirne uno nuovo. Nel frattempo il piccolo aeroporto foggiano, da ex pecora nera degli scali pugliesi, sta per diventare la gallina dalle uova d’oro con il suo impianto fotovoltaico da quasi 10 megawatt in grado di azzerrare la bolletta energetica di tutti gli scali pugliesi. Per intenderci, gli aeroporti di Bari e Brindisi in un futuro quanto mai prossimo (il parco dovrebbe entrare in funzione entro marzo 2011) saranno illuminati dall’elettricità ottenuta dai pannelli solari installati al Gino Lisa.

Scenario impensabile, fino a qualche tempo fa. Che fa il paio con l’«ottima performance» - sottolinea Aeroporti di Puglia - dei voli registrata nei primi nove mesi del 2010 con appena tre collegamenti (Milano Malpensa, Torino e Palermo) e aerei da 50 passeggeri. Mentre sullo sfondo si agitano segnali inquietanti, uno per tutti: lo studio dell’Enac che considera «inutili» i piccoli scali. Insomma per l’ente nazionale aviazione civile il piccolo Gino Lisa nonostante tutti gli sforzi per riportarlo in vita è già morto, buono solo a produrre energia per gli altri: e infatti ha prontamente concesso l’autorizzazione per il parco fotovoltaico.

Di tutto questo ne abbiamo parlato con l’ingegner Domenico Di Paola, amministratore unico di Aeroporti di Puglia.

Cominciamo dalla pista, l’argomento che sta più a cuore ai foggiani. A che punto siamo?

«A buon punto direi. Lo studio preliminare sull'allungamento della pista attuale ha evidenziato una presenza molto pesante di ostacoli da rimuovere. A questo punto è stata affacciata la possibilità della pista ortogonale (il vecchio tracciato costruito dagli americani durante la seconda guerra mondiale e subito abbandonato a causa dei venti sfavorevoli: ndr) che a sua volta presenta il problema dell'onerosità dell'intervento. Durante questa discussione fu proprio il sindaco a chiederci di valutare la possibilità di un intervento più rapido: per questo abbiamo proposto l’allungamento della corsa al decollo».

Dunque sono tre le ipotesi, tutte a quanto pare tecnicamente valide. A chi tocca scegliere?

«E’ arrivato il momento in cui confrontare e confrontarci su queste tre possibilità. Presenteremo a giorni un documento dettagliato che sottoporremo all’attenzione delle autorità locali e regionali cui spetta l’ultima parola».

Lei quale ipotesi ritiene più vantaggiosa sul piano tecnico/economico?

«Non mi faccia esprimere valutazioni. Il documento dobbiamo ancora presentarlo alle autorità».

Secondo operatori locali il parco fotovoltaico esclude la pista ortogonale.

«Mettere ordine in un contesto di voci così infondate mi è difficile. Il progetto per il fotovoltaico è stato approvato dall'Enac, s'immagini se l'ente dell’aviazione civile possa precludere investimenti futuri».

Ma per l’Enac il Gino Lisa è inutile.

«E’ una valutazione che attiene al piano nazionale aeroporti, stiamo parlando di un'altra cosa. Non a caso al Gino Lisa gli investimenti compiuti in questi anni sono stati tutti a carico di Aeroporti di Puglia. Siamo noi che paghiamo tutti quei servizi, dai vigili del fuoco alla dogana che non c’è, che negli aeroporti riconosciuti sono a carico dell'Enac».

Veniamo al fotovoltaico: il “Lisa” cosa ci guadagna?

«La questione non può essere posta in questi termini. Dico soltanto che abbiamo già un consistente sbilancio per le spese del “Lisa”, ma non vedo il fotovoltaico come un risarcimento delle nostre spese. Anche perchè noi non incasseremo denaro dai proventi del fotovoltaico, ma un risarcimento della bolletta energetica sui nostri aeroporti».

Un risarcimento sostanzioso se non pagherete più un euro di energia in tutti gli scali pugliesi.

«Esatto. E’ un appalto aggiudicato dopo regolare gara bandito da Aeroporti di Puglia alla ditta Solon di Berlino, una delle più grosse del settore.

Appalto senza importo, sono però previste royalty sulla produzione di energia: non possiamo ricevere soldi da qusto tipo di impianti, essendo correlati ad una attività aeroportuale. Il corrispettivo della royalty lo otterremo in energia equivalente. Ci renderemo autonomi».


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