Brescia: concessione alla Catullo per 40 anni


bourne

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6 Gennaio 2008
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Leno (BS)
L'aeroporto bresciano di Montichiari continuerà ad essere gestito per altri 40 anni dalla società Catullo. La notizia, per usare un'espressione del presidente dell'aeroporto Fabio Bortolazzi, «è di quelle che cambiano la vita».
A rendere noto che il ministro alle Infrastrutture e trasporti Altero Matteoli ha firmato la concessione quarantennale dello scalo alla «Catullo», è stato il sottosegretario all'Economia, il veronese Alberto Giorgetti. E oggi la pratica arriverà sul tavolo del ministro del Tesoro Giulio Tremonti.
MATTEOLI ha informato Giorgetti della firma - che risale a sabato - nel corso della festa del Pdl a Milano. «Si tratta di un grande risultato», commenta il sottosegretario, «poiché la concessione quarantennale adesso permette di avviare una serie di investimenti adeguati, grazie a questa concessione il piano finanziario e di sviluppo hanno ora una base concreta. L'approvazione del ministro Matteoli agevola inoltre, dopo il primo round vinto dal Catullo al Consiglio di Stato, la soluzione definitiva dei problemi con i soci bresciani: ora attendiamo un'ultima accelerazione da parte del Tesoro che chiuda la questione in modo definitivo».
ESULTA anche il presidente della Provincia di Verona Giovanni Miozzi: «Questo risultato dimostra che quando si fa gioco di squadra, e il ruolo del sottosegretario Giorgetti è stato fondamentale in questa partita, si ottengono i risultati, è così che si deve fare». Ora, secondo Miozzi, «il clima è più sereno e permette di chiudere definitivamente la trattativa con Brescia, i cui soci rivestono un ruolo fondamentale nel rilancio dell'intero sistema aeroportuale». Oggi nella sede della Provincia si riuniscono i soci pubblici del Catullo, tra gli altri ci saranno i rappresentanti delle Province di Verona e Brescia, e poi Trento, Bolzano, Mantova e Modena, i Comuni di Verona e Villafranca, le Camere di commercio, per decidere sull'aumento di capitale. «È un passaggio importante», spiega Miozzi, «per sviluppare un'infrastruttura importantissima: la concessione è un enorme passo avanti che permette di chiudere molti contratti, ora siamo più tranquilli sul futuro dell'aeroporto».
Il presidente della società Catullo, Bortolazzi, non sa trattenere la soddisfazione: «È una notizia che ci cambia letteralmente la vita, dal momento che questo iter era diventato un vero incubo.
L'onorevole Giorgetti ci ha dato una mano enorme, praticamente è come se la penna in mano al ministro l'avesse messa lui... La diatriba con Brescia», continua Bortolazzi, «ci aveva portati in una situazione di stallo, oggi invece la situazione è delineata in modo preciso: Verona fa low coast, senza perdere l'acquisito, con un terminal dedicato, come Malpensa, mentre Brescia accentuerà la sua specializzazione nel trasporto merci, per vincere la concorrenza con Bergamo, Bologna e Treviso. Il settore cargo, tra l'altro, è quello che crea maggior indotto occupazionale e che rende di più in assoluto, Ma dico di più: abbiamo già un portafoglio ordini che ci permetterà, dal secondo semestre del 2011, di porterà il bilancio dello scalo in pareggio. Ora attendiamo solo la possibilità di abbattere il costo del carburante con un importante intervento infrastrutturale, che è alla nostra portata». E.S.


http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/188827_montichiari_matteoli_firmala_concessione_alla_catullo/

Mi piacerebbe sapere l'opinione dell'autore dell'articolo in merito al significato del concetto di LOW COAST per una compagnia aerea.
Forse una compagnia che utilizza i propri aerei volando solo sulle coste meridionali dei vari paesi?
 
VBS: concessione alla Catullo per 40 anni

"La firma era nell'aria. Ma è giunta come un fulmine a ciel sereno, quando in pochi se l'aspettavano. È quella posta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, in calce al decreto che assegna la concessione governativa per la gestione dell'aeroporto D'Annunzio alla veronese Catullo. Durata della concessione: 40 anni. Alla piena validità dell'atto manca ancora una firma: quella del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, cui il decreto è già stato inoltrato. Ma il passaggio più significativo, quello che spettava appunto al ministero competente per la chiusura dell'istruttoria è compiuto.
Una garanzia per Verona, per Brescia...
Di fatto, da sabato, quando Matteoli ha firmato, la Catullo di Verona, già gestore di Villafranca e socio pressoché unico della D'Annunzio Spa (se si esclude il Broletto, titolare di azioni per 1.000 euro, pari allo 0,0065%) si è vista recapitare un carico da novanta in termini di garanzie per quel che concerne i piani industriali di sviluppo e gli investimenti. È chiaro infatti che per attrarre capitali o ancor prima impegnarne di propri era necessario per la società di Villafranca avere la certezza di poter disporre delle infrastrutture e del futuro di Montichiari come cosa propria - si passi la semplificazione - per un lungo periodo.
La Leonessa, di contro, vede con la firma della concessione tramontare pressoché definitivamente le speranze di fare dello scalo piattaforma di marca tutta bresciana. Ora dovrà convivere con la prospettiva di avere in casa un aeroporto allo stato e posseduto e gestito da altri. I quali hanno già espresso nel piano industriale quali linee di sviluppo intendono adottare: Montichiari sarà a prevalenza cargo, con trasferimento di tutto il traffico di settore operato su Verona, che invece punterà sul low cost. La speranza è che ora, in un quadro fattosi quantomeno più chiaro, l'agognato decollo del D'Annunzio possa finalmente avvenire.
Molgora: «Era il presupposto del tavolo»
«Non cambia nulla. Che la concessione andasse a Verona era dato per scontato, era anzi il presupposto ai lavori del tavolo tecnico che procedono» è il commento del presidente della Provincia, Daniele Molgora. «Ora più che mai definire i rapporti con Verona è fondamentale: quello che mi preme in primo luogo è che Brescia abbia opportunità di sviluppo senza essere schiacciata da altri territori». Molto meno serene le parole di commento di altri protagonisti bresciani della complessa e lunga storia del D'Annunzio, che vanno cauti nel considerare la valenza del passaggio. L'attuale presidente di ABeM, Giuliano Campana, insediatosi lo scorso maggio dopo la sentenza del Consiglio di Stato che cassava la battaglia legale avviata dalla società creata da Camera di Commercio e Aib, ci va cauto: «È presto per ogni commento. D'altro canto, non si tratta ancora di concessione a tutti gli effetti, il decreto dovrà ora passare al Ministero dell'Economia. In ogni caso il tavolo tecnico continua. Vedremo». Ancora più lapidario il presidente di Aib, Giancarlo Dallera: «Ne prendo atto». Non una parola di più.
Caustico infine il commento di Franco Bettoni, anima di ABeM dalla sua costituzione e sostenitore primo della battaglia legale avviata a suo tempo contro Catullo e Enac per rivendicare il diritto a partecipare a una gara pubblica per l'assegnazione della concessione del D'Annunzio. «Non ho visto il decreto. In ogni caso manca ancora una firma. Per Brebemi stiamo aspettando da 13 mesi la firma di Tremonti all'atto aggiuntivo alla Convenzione unica per la concessione: se il ministro ci impiegherà lo stesso tempo anche per il D'Annunzio...».
Quanto all'ipotesi di un ricorso alla Corte di giustizia europea, ventilato all'indomani della sentenza del Consiglio di Stato che annullava il ricorso di ABeM, o di un'eventuale impugnazione della concessione al Tar, unici passaggi che potrebbero incrinare l'euforia dei veronesi, il presidente della Camera di Commercio non si pronuncia: «Mi riservo ogni valutazione».g. gal. Giornale di BS"


PS: Ma è vero che anche Jade cargo ha mollato su VBS????
 
«Questo risultato dimostra che quando si fa gioco di squadra, e il ruolo del sottosegretario Giorgetti è stato fondamentale in questa partita, si ottengono i risultati, è così che si deve fare».
Peccato che la squadra avesse l'unica maglia del Verona e dall'altra parte non ci fosse nè portiere nè difesa, il tutto alla faccia della direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE che prevede la concessione mediante pubblico incanto dei beni pubblici!!!!!
Una cosa di questo tipo si chiama "regalo" di bene pubblico a ente privato, è come se il governo decidesse di dare in esclusiva il Colosseo in concessione a chi che sia per 40 anni!!

«L'onorevole Giorgetti ci ha dato una mano enorme, praticamente è come se la penna in mano al ministro l'avesse messa lui...

Va riconosciuta la sincerità e l'onesta intellettuale a Bortolazzi, almeno ai tempi della DC queste cose si facevano ma sia aveva la dignità di non dirle ai giornali!!!!!

a.
 
Consoliamoci...
Almeno con la maglia del Verona possono volare dal Catullo in traferta fino a Crema o Bolzano in serie C!!!
Noi ci divertiamo in serie A.
Salutoni alla Catullo!
Massimo (abbonato del Brescia di serie A).

bello vedere i vostri amati cugini di BGY in serie B? che strano il destino di Brescia....siete in serie A Ma con un'APT da da C !;)
 
A me del calcio non importa nulla, ma avrei preferito che la concessione non venisse data a nessuno piuttosto che una roba così.