Thread Alitalia dal 1° settembre


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regia x regia... scorporamento dell'handling di fco (si dice flightcare ma me sembra na cacchiata....), vendita di AP (di nuovo a Toto, ma ancora più cacchiata...) altro personale in cigs (terra) ma per 9 anni...

Quella dello scorporamento e di FlightCare mi è stata detta anche a me proprio da una rampa a fco..
 
regia x regia... scorporamento dell'handling di fco (si dice flightcare ma me sembra na cacchiata....), vendita di AP (di nuovo a Toto, ma ancora più cacchiata...) altro personale in cigs (terra) ma per 9 anni...

Su Flightcare non ho sentito nulla ma mi sembra strano visto che Sabelli qualche mese fa aveva detto che la CAI avrebbe solo tenuto l'handling di FCO.

Su vendita AP si sentono voci da anni ma non mi sembra realistico (visto che Toto di rientrare nel settore non ne vuole sapere) e perché la CAI perderebbe il codice AP e quindi molti diritti di volo su LIN ed altri aeroporti.

Su personale in CIGS a livello di terra non so. A FCO come sono messi con altre compagnie aeree assistite? So che hanno perso molti clienti ex EAS ma era una cosa scontata, figuriamoci se LH si mette ad usare Alitalia per l'handling. Ora la situazione é più dura visto che ci sono: Flightcare Italia, Aviation Services, Consulta Handling, Aviapartner, Globeground Italia (oltre ad Alitalia). Secondo me le società presenti sono troppe, ma in ogni caso con una tale concorrenza é ovvio che ogni 2 per 3 si perdano clienti.
 
Va bene che solitamente discutiamo su uscite e voci, ma nelle ultime due pagine sta passando della roba da manicomio e che per la stragrande maggioranza (nel calderone magari qualcuna la si becca pure) sono inverosimili.

Giusto per dirne una che ci dovrebbe solamente far sorridere è parlare di 9 anni di CIGS, già i 7 concessi nel 2008 sono tanti e vengono presi ad esempio per ogni volta che il governo nega deroghe ai soliti 1 o 2 anni di CIGS e pensate veramente che Berlusconi con tutti i problemi che ha attualmente nel governo e dopo anni di crisi economica e sacrifici partorisca 9 anni di CIGS quando li ha negati a tutti le categorie compreso il comparto dei trasporti?
 
Il miglior ristorante del cielo? È l’Alitalia

di Tommy Cappellini




«Tutto quello che voi odiate del viaggiare, l’aria condizionata, la luce artificiale, il succo di frutta sintetico dei distributori, il sushi scadente... sono timidi e dolci segnali che io, invece, mi sento a casa». A parlare così è il fascinoso frequent flyer George Clooney, alias Ryan Bingham nel film più rappresentativo e malinconico degli ultimi anni, «Tra le nuvole», dove lui gioiva, almeno fino a metà pellicola, di tutto ciò che noi odiamo o diciamo di odiare quando voliamo.
Può darsi, però, che Ryan Bingham non volasse Alitalia, perché una recentissima notizia proveniente dall’America – a firma Faith Willinger sull’ultimo numero on line dell’Atlantic Monthly – disegna un quadro totalmente diverso della situazione. Be’... almeno in prima classe.
Willinger è chef e scrittore di professione. Arrivato per la prima volta in Italia nel 1973, è «residente sentimentale» nel nostro Paese da più di trent’anni. È uno dei più famosi «italian food lover» d’America, scrive articoli su «Gourmet», «Food & Wine», «Travel & Leisure», «Departures», ed è autore di libri come «Gli chef di Cucina Amore», «A pranzo in Italia, Rosso, bianco e verde», nonché, ovviamente, di un viscerale «Avventure di un amante della cucina italiana».
Lo scorso aprile, proprio a ridosso dell’eruzione del vulcano islandese Eyafjallajokull che avrebbe creato parecchi problemi nello spazio aereo europeo, Willinger si trovava in volo verso gli Stati Uniti. Per lui «Magnifica», la top class Alitalia, era sempre stata una profonda delusione. «La parte più buona del pasto – scrive Willinger – era la salviettina lavamani calda. Ero costretto a portarmi da solo cibo e olio extra vergine di oliva».
E invece, sorpresa. Proprio su quel volo, l’«Italian Food Lover» scoprì che, nonostante Alitalia cominciasse appena a uscire da una travagliata crisi aziendale, le cose erano cambiate. Gli venne servito baccalà con radicchio, polenta con i funghi, formaggio Asiago DOP (Denominazione di origine protetta). Il resto del menu – Willinger evitò di abbuffarsi ma prese nota – era un banchetto di diverse portate. Il vino, servito dagli assistenti di volo addestrati dall’Associazione Italiana Sommelier in bicchieri Richard Ginori, era possibile sceglierlo in base alle regioni di provenienza. Alla fine, si poteva sorseggiare un caffè guardando un video sulle prelibatezze culinarie italiane.
Idem sul viaggio di ritorno. Willinger assaggiò sarde in saor, soppressa di Vicenza, purè di patate e rafano, seppia «in stile veneziano» e faraona, brasato con radicchio rosso di Treviso IGT (Indicazione geografica tipica), il tutto innaffiato da un Merlot «memorabile». Solo la colazione del giorno dopo non era all’altezza, ma i voli successivi di Willinger «Italia-California» se la sono fatta perdonare con un menu regionale basato su prodotti della Toscana, dopo quello incentrato sul Veneto. L’«Italian Food Lover» è rimasto così colpito da informarsi, una volta a terra, sui programmi gastronomici di Alitalia: settembre sarà il mese della cucina laziale e pugliese, con prodotti DOC, DOP, IGT e chi ne ha più ne metta, tutto in collaborazione con l’AICIG, i Giovani ristoratori d’Europa, Buonitalia e il il Ministero dell’Agricoltura. Anche i colleghi viaggiatori di Willinger, come racconta lui stesso, sono rimasti entusiasti. Probabilmente, l’unico deluso sarebbe stato Ryan Bingham.

Il GIornale.it
 
Si hai ragione è molto probabile che siano riduzioni "ferragostane".
Tks.

Regolarità su intero Network (media 2010): nell'intorno di 99,5%
Puntualità D15/A15 su intero network nei primi 6 mesi dell'anno: tra 83 e 84%
Puntualità D15/A15 su intero network a Luglio/Agosto: 78%
 
Se non sbaglio il vecchio piano Airfrance prevedeva esuberi maggiori nella terra, acquisto mediante scambio azionario e di AP non ne voleva nemmeno sentir parlare..
trovate qualche analogia in quanto fin qui detto?

Il piano Air France ed il piano Fenice non c'entrano NIENTE... Vendere Air One significa vendere anche marchio AP e quindi tanti slot a LIN...


Quindi francamente é tutta fanta-aviazione.
 
Se non sbaglio il vecchio piano Airfrance prevedeva esuberi maggiori nella terra, acquisto mediante scambio azionario e di AP non ne voleva nemmeno sentir parlare..
trovate qualche analogia in quanto fin qui detto?

ormai AP a breve sarà solo gli slots su LIN più una base low cost su MXP con A320. Nulla di più. L'unico valore sono gli slots di LIN, ma servono ad AZ.
 
In realtà non le servono, anzi il dover operare i voli per mantenerli è la causa di LF poco esaltanti.
Le serve che non vadano alla concorrenza, come avrebbe imposto l' Antitrust di qualunque Paese anche incivile.

era sottointeso che non servano a lei per essere operati, ma per mantenere il monopolio....
 
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