Capitolo primo – Questo è un forum di aviazione
Questo è un forum di aviazione e le sue regole esigono che i report devono essere prevalentemente aeronautici, con descrizione del viaggio in aereo mediante foto e racconto. Saranno disincentivati i report di viaggi che non contengono sufficienti elementi relativi al viaggio in aereo (commenti e foto su aeroporti, aerolinee, servizi di bordo, sale vip, etc.) e che contengono solo o prevalentemente racconti e foto dei luoghi visitati.
Visto che non voglio essere disincentivato, mi adeguo, peraltro volentieri, e comincio a scattare foto già a Pudong.
Questo è il 321, vecchia livrea, che ci porterà a Seoul.
Asiana è stata nominata Airline of the Year 2010 da Skytrax (
www.worldairlineawards.com), ma è difficile per me confermare il giudizio. Non che non possa essere d’accordo, semplicemente non lo so. Un viaggio di appena un’ora e mezza – durante il quale, peraltro, ho dormito per la gran parte del tempo – non consente di apprezzare tutte le qualità e le differenze che hanno portato la Compagnia al premio. E al ritorno non è stato molto diverso.
Per quello che posso dire, interni ben tenuti, buon pitch, personale gentile e disponibile, annunci in tre lingue (coreano, cinese e inglese). Ma le uniformi dei piloti, e particolarmente la cravatta, proprio non si possono guardare. Su A.net, un utente afferma: “Asiana - brown shirts with white collar, brown pants and jacket and a floral tie. Horrid!”. (Avvertenza. L’utente di A.net non è imparziale: è un pilota KAL. Ma le divise di Asiana sono davvero brutte).
Molto, ma molto meglio le assistenti di volo.
All’arrivo a Seoul
si fa rifornimento carburante in un modo che non mi era mai capitato di vedere. Magari è normalissimo, ma io non l’ho mai visto. Invece di una consueta autobotte, si utilizza un serbatoio interrato.
L’aeroporto di Seoul (Incheon, ovviamente) è ai vertici delle classifiche di qualità. Come nel caso della valutazione della compagnia area, è difficile per me poter dare un giudizio compiuto. Occorrerebbe definire dei criteri, provare i servizi, avere tempo, ed io non ho fatto nulla di tutto questo.
Quello che si può dare è un giudizio superficiale e soggettivo. Quand’è che a me personalmente piace un aeroporto?
Quando è grande. Quando si vedono bene gli aerei e le piste. Quando è architettonicamente pregevole. Quando ci sono bei negozi (non faccio mai shopping, ma un aeroporto senza negozi – vedi Monaco, nelle aree di imbarco – è visivamente monotono).
Mi limito a queste quattro cose, che mi vengono in mente prima di altre. Le risposte per Incheon sono: Sì, decisamente. Insomma. Non direi. Più o meno.
Area check in.
Area commerciale.
Cancelli di imbarco (termine desueto, ma mi piace molto).
Un po’ monotono, forse, il panorama sugli aerei. Al terminal principale arrivano solo Asiana e Korean e le piste sono un po’ troppo lontane per fare fotografie decenti, almeno con la mia perizia e la mia attrezzatura.
Qualcosa di non coreano, in distanza, si vede: Singapore Airlines, Cathay (diversi Cathay: quando eravamo allineati per il decollo sul volo di ritorno, avevamo un 777 davanti a noi e un altro era appena arrivato), Philippine Airlines, Qatar.
Non sono riuscito a vedere il 380 (ci vola Emirates, per la cronaca, ma questo lo sapete).
Visti, ma non fotografati, un 346 Lufthansa, un 747 KLM, qualche cinese, e un 767 di una compagnia mai sentita prima, Business Air, che credo di aver scoperto sia, a dispetto del nome, una charter thailandese.
Torniamo ai coreani. Questo va ad Hong Kong.
Questo a New York. Fila all’imbarco lunghissima.
Va detto che Asiana ha un flotta tutt’altro che omogenea e con alcuni esemplari non proprio giovanissimi (anche se in media l’intera flotta ha meno di 9 anni). Secondo alcuni criteri, tutto questo dovrebbe essere sinonimo di una sorta disastro gestionale, ma evidentemente non è proprio così.
Ancora un 321 per Pudong, questa volta con livrea nuova.
La giornata volge al termine. È ora di imbarcarsi e ripartire, mentre il 747 per Hong Kong si stacca dal finger.