Altro che in linea con il piano industriale.....
«Alitalia, nel 2011 serviranno soldi»
Colaninno: siamo con dodici mesi di ritardo sul nostro progetto
TRENTO - L' ultima volta che ha volato con una «low cost», Roberto Colannino ha comprato dalle hostess un biglietto del «Gratta e vinci». Ma che davvero riesca a vincere la sua personale scommessa con le compagnie aree, ha confessato ieri lo stesso presidente di Alitalia al Festival dell' Economia, resta ancora da vedere.
L' anno decisivo doveva essere questo, ma sarà probabilmente il prossimo. «Nel nostro programma di rilancio ci troviamo in ritardo, anche se nei piani avevamo calcolato un anno di tolleranza», ha spiegato Colaninno. Ciò significa che qualora riesca a raggiungere il pareggio operativo entro il 2011, «Alitalia si salverà».
In caso contrario, ha aggiunto ieri il presidente di fronte a un teatro gremito a Trento, «bisognerà cercare un finanziamento perché Alitalia avrà bisogno di soldi».
Per un gruppo in procedura fallimentare nel quale la cordata dei soci ha messo 1,1 miliardi, la perdita del 2009 è stata di 320 milioni. La perdita prima di tasse e interessi passivi dei primi tre mesi di quest' anno è stata di 125 milioni (contro un "rosso" di 210 milioni un anno fa).
Nel frattempo, ha spiegato Colaninno, «abbiamo cambiato ottomila sedili rotti sui velivoli, cambiato i menù e l' intrattenimento, ridotto i costi operativi al livello di una low cost».
Il problema è che gli aerei volano meno spesso e più vuoti di quelli di Ryanair o Easyjet. Ma anche da questi dettagli passa il rilancio di un gruppo già fallito, che Colaninno e soci hanno rilevato senza debiti.
Ieri l' imprenditore ha rivelato che, mentre il governo Prodi cercava di privatizzare Alitalia, lui stesso stava trattando con Lufthansa per il riacquisto del gruppo quando avesse portato i libri in tribunale. «Nel febbraio 2009, c' era l' offerta Air France. Ma eravamo certi che sarebbe stata ritirata».
Fubini Federico
Corriere della Sera