Un Drone ... Per il trasporto passeggeri.


I-A320

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11 Settembre 2008
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I punti sono altri.
Uno. I droni sono stati creati a scopo militare, non per uso civile, in quanto vengono impiegati su teatri operativi di pattugliamento o anche spionaggio in zone di guerra, dove la vita del pilota potrebbe essere messa a repentaglio. Nel caso venisse abbattuto, oltre a perdere il valore della macchina, si perderebbe anche una vita umana e l'addestramento richiesto per formare un pilota, nel caso in cui questo fosse a bordo. Non è così in questo caso. Perso un drone, si usa un altro drone.
Due. In realtà i droni non sono velivoli senza pilota, semplicemente il pilota non è a bordo ma comanda il velivolo da terra in remoto.
Dunque l'equazione "drone = velivolo senza pilota" non è corretta o quanto meno incompleta. L'equazione giusta dovrebbe essere "drone = velivolo senza pilota a bordo" per le ragioni di cui sopra, quindi la figura umana e' sempre richiesta.
L'unico motivo che mi viene in mente per cui le compagnie aeree potrebbero sfruttare un sistema di pilotaggio in remoto, sarebbe quello di ottimizzare al meglio i limiti di impiego di un equipaggio evitando tempi morti ed evitando anche le spese per far sostare gli equipaggi in giro per il mondo.
C'è anche da dire un'altra cosa. Se venisse perso un drone in volo per qualsiasi causa...ups.. Si inserirà qualche accisa sul costo del carburante per ripagarlo e finita li.. Diverso e' se venisse perso un aereo di linea con qualche centinaio di passeggeri a bordo.
 

Old Crow

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7 Giugno 2006
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Intervento molto interessante.

Mi interessa in particolare questo passaggio: la certezza della non incolumità dà "lucidità" o "astrazione"?

Spesso di ricorda, per alimentare la fiducia nei piloti, come siano loro stessi i primi a stare su un aereo, e dunque come abbiano un legittimo interesse a che tutto vada bene.
Siamo sicuri quindi che il fatto che la "vita in gioco" non sia la loro sia un fattore positivo e non negativo?

Mi sono espresso con termini da denuncia, lo so. Qualcuno più addentro il tema dello Human Factor può correggermi volentieri.
Invece secondo me accadrebbe il contrario , gli eventuali " piloti " potrebbero incappare in quella che si potrebbe chiamare
sindrome da " simulatore" , di quel pensiero nascosto nel loro cervello che gli impedirebbe di agire come se fossero davvero in volo ,perche' tanto sono seduti in una stamza, quindi di mettere in atto tutta una serie di meccanismi scatenati anche dall' istinto di sopravvivenza.
Che tristezza poi pilotare ma non volare.
 

Doctorstein

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2 Dicembre 2007
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A, A
Tristezza... beh, dipende dagli usi.

Questi numeri sul Cervino li puoi fare solo con un drone che se si schianta fa poco danno:

http://www.youtube.com/watch?v=Qkdg-W8gK5I

Io ci passo le serate a guardare i video dei BlackSheep :)
Le fai anche con il Lama di 40 anni fa. Se poi usi una wescam vengono anche meglio. Solo che costa un po' di più.

Ovviamente a parte lo "schianto" finale
 
A

aless

Guest
mi piacerebbe vedere tutti quelli che caldeggiano o minimamente sposano questa ipotesi seduti e cinturati a bordo per il volo inaugurale.....


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E' sempre estremamente gioioso atteggiarsi ad omosessuale col deretano altrui
Ma guarda, se ti posso dire la verità la cosa non mi farebbe in linea di principio nè caldo nè freddo.

Ad oggi una alternativa tecnologica a Sullenberger non c'è, e infatti ci stanno i piloti reali. Magari però un giorno ci sarà.

Anzi scusa, ma se proprio vogliamo fare i pignoli e i pindarici, quanti incidenti ci sono stati a causa degli errori umani e quanti ne sono stati evitati grazie a uomini che correggevano le macchine?
 

Doctorstein

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2 Dicembre 2007
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A, A
Quanti morti avrebbe fatto l'aereo di Sullenberger se invece di atterrare sull'Hudson fosse caduto sulla città? La cosa che mi spaventerebbe su un volo controllato da terra è che un rischio del genere fosse considerato enormemente maggiore della possibilità di salvezza delle persone a bordo dell'aereo. Un distaccato "pilota" a terra potrebbe decidere di fare un rapporto rischio/benefici portando l'aereo a schiantarsi dove potrebbe fare il minor danno. Con il pilota a bordo, almeno sono sicuro che farà qualsiasi cosa nelle sue possibilità per portare a casa la pelle.
 

indaco1

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30 Settembre 2007
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551
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Fammi capire, se mai dovrai andare sotto i ferri pensi che il chirurgo ti ammazzi a cuor leggero solo perche' non rischia di morire anche lui?

E comunque e' ben noto che la cosa che piu' di tutte fa salire la probabilita' di successo di una operazione e' l'esperienza del chirurgo in quel tipo di operazione. Tanto e' vero che si fanno e si faranno sempre di piu' anche operazioni chirurgiche a distanza, cosi' puoi avere a disposizione il massimo esperto che lo ha gia' fatto.
 

UM78

Utente Registrato
Quanti morti avrebbe fatto l'aereo di Sullenberger se invece di atterrare sull'Hudson fosse caduto sulla città? La cosa che mi spaventerebbe su un volo controllato da terra è che un rischio del genere fosse considerato enormemente maggiore della possibilità di salvezza delle persone a bordo dell'aereo. Un distaccato "pilota" a terra potrebbe decidere di fare un rapporto rischio/benefici portando l'aereo a schiantarsi dove potrebbe fare il minor danno. Con il pilota a bordo, almeno sono sicuro che farà qualsiasi cosa nelle sue possibilità per portare a casa la pelle.
Corretto DOC. Però un esperto come Lui quanti consigli avrebbe potuto dispensare in situazioni simili o anche prendere il controllo remoto in casi limite?
A me non parrebbe così male un idea di possibile controllo remoto in caso di emergenza, un sistema ibrido insomma.
 

calico

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qui
Corretto DOC. Però un esperto come Lui quanti consigli avrebbe potuto dispensare in situazioni simili o anche prendere il controllo remoto in casi limite?
A me non parrebbe così male un idea di possibile controllo remoto in caso di emergenza, un sistema ibrido insomma.
Non diciamo stronzate !


Luca chiedi la messa in moto ....
 

Paolo_61

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Il pilotaggio remoto non esclude il fattore umano, che spesso è una concausa (se non la causa principale) degli incidenti aerei. Da questo punto di vista non è sufficiente a spostare i termini del problema sicurezza in modo sostanziale.
Diverso ovviamente è la possibilità del pilotaggio totalmente automatico. Il fatto che ciò oggi sia impossibile non vuole dire che non ci si arriverà, magari fra molte decine di anni. La chiave sta nello sviluppo dell'intelligenza artificiale (ancora oggi fermo ai primi, timidissimi, passi). Ma appare inevitabile che prima o poi ci si arrivi. Tutto sta a vedere se il trasporto aereo così come lo conosciamo oggi sarà ancora una realtà.