Ma anche se le regioni pagassero per far volare le persone gratis, ce ne vuole per giustificare una politica del genere!
E' illiberale, distrugge il libero mercato, fa perdere il lavoro a chi ha la sfortuna di lavorare per le compagnie rivali o per le aziende di trasporti via terra che si occupano di lunga percorrenza (vd. pullman). Parlando di lunga percorrenza, chiedetevi anche perché ultimamente Trenitalia sta tagliando nel Meridione: spesso si giustifica dicendo che i passeggeri sulla lunga percorrenza sono calati e non poco...
La lunga percorrenza per il meridione (e non solo) funzionava e funziona, per quel che rimane, in regime di servizio universale: lo Stato ci mette qualche centinaio di milioni l'anno, ed il resto ce lo mette trenitalia.
I prezzi dei biglietti non sono determinati dal mercato ma sono quelli che il contratto di servizio impone all'impresa.
Discorso diverso per l'AV, dove trenitalia opera liberamente e ha margini di guadagno decisamente migliori.
Questo è il motivo per cui gli espressi, gli IC e i treni notte (che avevano mille problemi, ma non mi pare proprio viaggiassero vuoti) sono in via di estinzione, mentre si assiste al proliferare di frecce di ogni colore e tipo.
Il giorno in cui lo stato decidesse di raddoppiare i contribuiti erogati (per dire), i servizi verrebbero ripristinati immediatamente.
Quanto al trasporto su gomma, per quel che ne so, è in buona salute ed ha accolto una discreta fetta della clientela che viaggiava in treno (anziani che l'aereo è un apparecchio diabolico o che necessitano di portarsi dietro il mondo).
Il libero mercato nel settore dei trasporti, è una chimera, che si viaggi per terra, per aria o per mare (vogliam parlare dei traghetti?).
Lasciando perdere la questione alitalia, poste italiane etc etc, siamo proprio sicuri che le compagnie che tu definisci serie non prendano mai contributi da regioni ed enti locali (tipo la regione Calabria) o che non negozino al ribasso le tariffe aeroportuali?
Saranno sicuramente meno sfacciate dell'irlandese, ma fanno le stesse identiche cose.
La mia filosofia è semplice. Se hai i soldi o se riesci a trovare una buona tariffa, voli con Alitalia (io ricco non sono e con AZ ho volato quasi 100 volte, non ditemi che è una compagnia per ricchi perché non è vero). Se non puoi spendere tanto, voli con easyJet o con le altre low cost serie. Se non puoi, o non vuoi, scegliere nessuna di queste categorie, le opzioni sono due:
1) Rimani a casa;
2) Viaggi via terra o via nave;
Semplicissimo! Non è che il mercato aereo italiano deve andare a farsi benedire solo perché la gente pretende di pagare i biglietti aerei a prezzi stracciati. La gente che dice che senza FR non si sposterebbe per me non è più giustificabile degli evasori fiscali convinti che dicono che non potrebbero fare quello che fanno se pagassero le tasse.
Se oggi puoi trovare buone tariffe anche con le compagnie tradizionali è solo a causa della concorrenza delle compagnie low cost e soprattutto di quella "non seria". Prima il trasporto aereo era davvero cosa "per ricchi".
La gente che dice che senza FR (diciamo senza le low cost) non si sposterebbe, non si sposterebbe davvero. Ho meno di trent'anni e uno stipendio ridicolo, viaggio solo per turismo: con le attuali tariffe posso permettermi di fare 3 o 4 gite di piacere all'estero (e tra cibo, alberghi, musei e attrazioni varie, per quanto poveraccio, quattro soldi li spendo anch'io), diversamente me ne starei a casa.
L'aver aperto le porte del trasporto aereo a categorie che prima ne erano escluse per me è progresso, non la rovina dell'aviazione.
Probabilmente ai tempi gloriosi della pan am o della vecchia alitalia (che già era un bel buco nero) era tutto molto più bello e luccicante, ma mi sembran discorsi da Congresso di Vienna...