Viaggio verso due new entries: Nuova Zelanda e Nuova Caledonia, volando sulla prossimamente (1 Aprile) defunta Kangaroo Route. Poiche’ le ore di volo sommate ai transiti sarebbero qualcosa di improponibile (tipo 31 ore), e’ abbastanza sensato spezzare il viaggio piu’ o meno a meta’ strada a Singapore in entrambe le direzioni.
DISCLAIMER: questo TR prevede una buona overdose di voli Qantas (8 segmenti).
QF10
A/M: A380-842
Reg: VH-OQE
ETD: 22.30 (ATD 22.38)
ETA: 19.20 (ATA 19.17)
In the air: 22.54-19.14 (volo effettivo 12h20)
Posto: 01A
Load (F): 14/14
Con QF se il volo in arrivo e’ in ritardo lo sai gia’ con 24 ore di anticipo. E puntualmente la mattina ricevo una telefonata con cui mi avvisano che il volo e’ partito da Sydney con qualcosa come 18 ore di ritardo, che sono pero’ ridotte a 3 visto l’aereo stava comunque fermo a LHR per 15 ore. Il nuovo orario di partenza e’ intorno a mezzanotte, e mi assicurano che la lounge di BA al T3 restera’ aperta fino all’imbarco del QF2, anche se il check-in “per motivi di sicurezza” (?) va fatto entro le 20.30. Chiedo se non sia possibile essere spostato sul QF10 per Melbourne sempre via Singapore che, se in orario, dovrebbe partire alle 22.30. La signorina mi tiene in linea qualche minuto e poi affare fatto. Miracolosamente l’1A (il posto che avevo prenotato sul QF2) e’ disponibile anche sul QF10.
Vado subito su Qantassource, sito generalmente bene informato su tutto cio’ che riguarda la compagnia del canguro (www.theqantassource.com), per indagare sui motivi del ritardo. Dicono: A380 returned to SYD after suspected smoke in the cabin, passengers accommodated overnight in Sydney. Oh dear.
Non che l’inizio del viaggio prosegua meglio. Avevo un Addison Lee per Paddington prenotato per le 5.10pm, ma alle 5 ancora non avevo ricevuto l’sms con cui ti danno le generalita’ del taxi e lo stimato dell’arrivo sotto casa. Telefono e mi dicono che il taxi risulta erroneamente prenotato per le 10.05pm anziche’ per le 5.10pm. Vabbe’. Me ne mandano subito un altro che arriva una ventina di minuti dopo. Giunto a Paddington c’e’ una grande calca e scopro che l’Heathrow Express e’ sospeso per “railtrack issues” o roba simile. Dicono di aspettare, ma non sanno quando ripartiranno i treni. C’e’ molto nervosismo, molti stanno rischiando di perdere il volo.
Aspetto un’altra ventina di minuti e stabilisco che l’A380 rientrato a Sydney, la rincoglionita di Addison Lee che ha preso male nota dell’orario richiesto del taxi, e i binari rotti, sono dimostrazioni abbastanza inequivocabili che gli astri non mi sono favorevoli. Meglio non correre altri rischi. Quindi salgo a prendere un black cab per Heathrow (altri 70 pounds). Ora, ho la repulsione per i black cabs, guidano con arroganza infischiandosene degli altri (guidatori o pedoni non clienti che siano), e mi ero promesso che da me non avrebbero mai avuto un centesimo. Ma siamo in condizioni di forza maggiore. Il cab driver rincara la dose chiedendo con un mezzo sorriso “Is the train down again?"
Come inizio di vacanza davvero niente male.
Terminal 3 in tema natalizio (ma mancano quasi due mesi?!).
Mini-Terminal di Virgin Atlantic.
Questa fila mostruosa che arriva ben oltre l’uscita e’ per il rimborso VAT. Ma non c’era la crisi?
Alleanza destinata a sparire?
Al check-in l’agente mi sta per registrare sul QF2, al che gli faccio notare che mi hanno spostato sul QF10. Fa una telefonata e smanetta un po’, dice che ero prenotato su entrambi i voli e aveva letto solo la prima riga.
Il T3 e’ probabilmente il terminal piu’ affollato a Heathrow a quest’ora. In due ore (20.30-22.30) ci sono 5 voli per Singapore, di cui 3 con A380!
Al check-in mi consegnano un invito per il pre-flight dining. Visto che il volo decolla alle 22.30, ne approfitto.
Il servizio qui e’ molto, molto piu’ curato che non nella Concorde Room.
Menu di stasera. Treacle tart con clotted cream suona come la bomba di Nagasaki.
Mise en place con tanto di piantina di rosmarino.
Amuse-bouche di zuppa di carota.
Crab cakes.
Pollo e patate fondant.
Custard di vaniglia con lamponi e rabarbaro.
Cibo non eccezionale ma buono, in ogni caso spizzico e basta, in attesa della cena a bordo.
La lounge e’ stranamente affollata, chissa’ cosa doveva essere prima quando IB era al T3. Andiamo al gate, che e’ piu’ tranquillo.
La classica uscita con 3 fingers per gli A380. Questo specifico modello ha la configurazione J, Y+ e 5 file di Y nell’upper deck, F e il resto di Y nel main deck. L’altra configurazione ha tutta la Y nel main deck e solo J e Y+ nell’upper deck.
Mentre dovremmo imbarcare arrivano alla spicciolata gli AV. Ammazza che esercito. Ne avro’ contati almeno una ventina.
Naturalmente l’imbarco avviene in ritardo.
A bordo e’ previsto un supper con l’aperitivo e stuzzichini serviti prima del decollo per passare subito alla cena in volo. Sticks di pastasfoglia con acciughe e pure’ di carciofi e olive, Taittinger Comtes de Champagne.
Partiti.
London by night.
Il servizio e’ come sempre su QF piuttosto lento. Su consiglio dell’AV provo il Sauvignon Blanc, su cui rimango per tutta la cena.
Mise en place molto moderna. Pane sourdough. In alternativa c’era un pane scuro. Per carita’ adoro il sourdough ma con solo due tipi di pane la scelta e’ un po’ scarsina.
Antipasto di salmone marinato all’aneto, verdure sottaceto e creme fraiche al rapano. Buono (voto 9)
Primo di spaghetti alla chitarra (non linguine come indicato nel menu) al ragu’. Ci vuole un certo coraggio a provare la pasta su una compagnia che non sia Alitalia. Rimango positivamente sorpreso (voto 9.5).
Orata con polenta grigliata e caponata. Anche questo ottimo (voto 9).
Pot de creme al cioccolato e arancio con biscotti al pistacchio. Molto buono anche se non proprio leggero (voto 9).
Formaggi con spicchio di torta di frutta secca, cracker al farro e pane aromatico (voto 9.5).
Te’ alla menta.
Curiosando nell’IFE trovo i primi tre episodi della nuova serie di Dallas. Finiro’ per vederli tutti e tre su questo volo.
JR Ewing (RIP Larry Hagman)… Cliff Barnes e’ quasi irriconoscibile.
Finito il primo episodio faccio preparare il letto. L’AV lo appronta nei minimi dettagli, con tanto di pieghe diagonali parallele… solo mia nonna prepara il letto con altrettanta cura
Non voglio dormire troppo su questo volo considerando che torno a dormire (e su un letto vero) poco dopo l’arrivo a Singapore. Siamo sull’India.
Caffe’ e dolcetti.
Compagnia australiana, cioccolatini italiani.
Fuori il panorama e’ cosi’. Proseguo con gli altri due episodi di Dallas.
La meteo a Sydney con miti temperature primaverili.
Essendo morta la batteria del mio ipod, compilo una playlist musicale.
Poltrona posizione relax.
Poco dopo inizia il servizio di prima colazione. Frutta e bircher muesli.
Energizer drink con banana, mirtilli e qualcos’altro
Bircher muesli preparato benissimo (ai livelli di Swiss).
Croissant caldo e croccante.
Sourdough appena tostato.
Caffe’.
Main di uova su pane al latte tostato con salsiccia biologica, funghi e pomodori.
Dieci e lode per la colazione di Qantas. Senza eguali.
Fuori e’ quasi buio.
Il servizio su questo volo e’ eccellente. La AV del mio lato aveva studiato a memoria i nomi di tutti i suoi passeggeri in anticipo, infatti non appena mi siedo esordisce (senza leggere niente) con “Mr BGW welcome on board, ecc…” e fa la stessa cosa con gli altri passeggeri. Si rivolge in ogni occasione chiamando i passeggeri per nome, dall’imbarco fino al saluto finale mentre aspetti che attacchino il finger. Mai successo prima, neppure con SQ o Cathay. E’ anche estremamente gentile nei modi, quando porta il piatto di stuzzichini spiega il contenuto, al mattino chiede se sono riuscito a dormire qualche ora, quali films ho visto, ecc…
Pero’ ci sono anche alcune pecche. La mia giacca rimarra’ appoggiata a lato del sedile dal decollo fino all’inizio del servizio della cena, quando vedendo che ingombra il tavolo, si decide a sistemarla nel portabiti. Poi, avevo chiesto l’insalata come contorno per il pesce, che non e’ mai arrivata (ok, poco male, ma per dovere di cronaca…). Anche durante la notte si vede un po’ poco.
Ultima sterzata.
Bellissimo il sorvolo notturno delle barche al porto di Singapore.
Arrivati.
Ciao balena ci rivediamo domani.
Consegna bagagli con le immancabili orchidee di Changi. Aspettiamo quasi mezz’ora, che e’ un tempo nella media per il resto del mondo ma a Singapore e’ del tutto abnorme.
Prossimamente: 24 ore a Singapore e poi di nuovo in volo per la Nuova Zelanda.
DISCLAIMER: questo TR prevede una buona overdose di voli Qantas (8 segmenti).
QF10
A/M: A380-842
Reg: VH-OQE
ETD: 22.30 (ATD 22.38)
ETA: 19.20 (ATA 19.17)
In the air: 22.54-19.14 (volo effettivo 12h20)
Posto: 01A
Load (F): 14/14
Con QF se il volo in arrivo e’ in ritardo lo sai gia’ con 24 ore di anticipo. E puntualmente la mattina ricevo una telefonata con cui mi avvisano che il volo e’ partito da Sydney con qualcosa come 18 ore di ritardo, che sono pero’ ridotte a 3 visto l’aereo stava comunque fermo a LHR per 15 ore. Il nuovo orario di partenza e’ intorno a mezzanotte, e mi assicurano che la lounge di BA al T3 restera’ aperta fino all’imbarco del QF2, anche se il check-in “per motivi di sicurezza” (?) va fatto entro le 20.30. Chiedo se non sia possibile essere spostato sul QF10 per Melbourne sempre via Singapore che, se in orario, dovrebbe partire alle 22.30. La signorina mi tiene in linea qualche minuto e poi affare fatto. Miracolosamente l’1A (il posto che avevo prenotato sul QF2) e’ disponibile anche sul QF10.
Vado subito su Qantassource, sito generalmente bene informato su tutto cio’ che riguarda la compagnia del canguro (www.theqantassource.com), per indagare sui motivi del ritardo. Dicono: A380 returned to SYD after suspected smoke in the cabin, passengers accommodated overnight in Sydney. Oh dear.
Non che l’inizio del viaggio prosegua meglio. Avevo un Addison Lee per Paddington prenotato per le 5.10pm, ma alle 5 ancora non avevo ricevuto l’sms con cui ti danno le generalita’ del taxi e lo stimato dell’arrivo sotto casa. Telefono e mi dicono che il taxi risulta erroneamente prenotato per le 10.05pm anziche’ per le 5.10pm. Vabbe’. Me ne mandano subito un altro che arriva una ventina di minuti dopo. Giunto a Paddington c’e’ una grande calca e scopro che l’Heathrow Express e’ sospeso per “railtrack issues” o roba simile. Dicono di aspettare, ma non sanno quando ripartiranno i treni. C’e’ molto nervosismo, molti stanno rischiando di perdere il volo.
Aspetto un’altra ventina di minuti e stabilisco che l’A380 rientrato a Sydney, la rincoglionita di Addison Lee che ha preso male nota dell’orario richiesto del taxi, e i binari rotti, sono dimostrazioni abbastanza inequivocabili che gli astri non mi sono favorevoli. Meglio non correre altri rischi. Quindi salgo a prendere un black cab per Heathrow (altri 70 pounds). Ora, ho la repulsione per i black cabs, guidano con arroganza infischiandosene degli altri (guidatori o pedoni non clienti che siano), e mi ero promesso che da me non avrebbero mai avuto un centesimo. Ma siamo in condizioni di forza maggiore. Il cab driver rincara la dose chiedendo con un mezzo sorriso “Is the train down again?"
Come inizio di vacanza davvero niente male.
Terminal 3 in tema natalizio (ma mancano quasi due mesi?!).

Mini-Terminal di Virgin Atlantic.

Questa fila mostruosa che arriva ben oltre l’uscita e’ per il rimborso VAT. Ma non c’era la crisi?

Alleanza destinata a sparire?

Al check-in l’agente mi sta per registrare sul QF2, al che gli faccio notare che mi hanno spostato sul QF10. Fa una telefonata e smanetta un po’, dice che ero prenotato su entrambi i voli e aveva letto solo la prima riga.
Il T3 e’ probabilmente il terminal piu’ affollato a Heathrow a quest’ora. In due ore (20.30-22.30) ci sono 5 voli per Singapore, di cui 3 con A380!

Al check-in mi consegnano un invito per il pre-flight dining. Visto che il volo decolla alle 22.30, ne approfitto.
Il servizio qui e’ molto, molto piu’ curato che non nella Concorde Room.

Menu di stasera. Treacle tart con clotted cream suona come la bomba di Nagasaki.

Mise en place con tanto di piantina di rosmarino.

Amuse-bouche di zuppa di carota.

Crab cakes.

Pollo e patate fondant.

Custard di vaniglia con lamponi e rabarbaro.

Cibo non eccezionale ma buono, in ogni caso spizzico e basta, in attesa della cena a bordo.
La lounge e’ stranamente affollata, chissa’ cosa doveva essere prima quando IB era al T3. Andiamo al gate, che e’ piu’ tranquillo.

La classica uscita con 3 fingers per gli A380. Questo specifico modello ha la configurazione J, Y+ e 5 file di Y nell’upper deck, F e il resto di Y nel main deck. L’altra configurazione ha tutta la Y nel main deck e solo J e Y+ nell’upper deck.
Mentre dovremmo imbarcare arrivano alla spicciolata gli AV. Ammazza che esercito. Ne avro’ contati almeno una ventina.

Naturalmente l’imbarco avviene in ritardo.
A bordo e’ previsto un supper con l’aperitivo e stuzzichini serviti prima del decollo per passare subito alla cena in volo. Sticks di pastasfoglia con acciughe e pure’ di carciofi e olive, Taittinger Comtes de Champagne.

Partiti.

London by night.

Il servizio e’ come sempre su QF piuttosto lento. Su consiglio dell’AV provo il Sauvignon Blanc, su cui rimango per tutta la cena.

Mise en place molto moderna. Pane sourdough. In alternativa c’era un pane scuro. Per carita’ adoro il sourdough ma con solo due tipi di pane la scelta e’ un po’ scarsina.

Antipasto di salmone marinato all’aneto, verdure sottaceto e creme fraiche al rapano. Buono (voto 9)

Primo di spaghetti alla chitarra (non linguine come indicato nel menu) al ragu’. Ci vuole un certo coraggio a provare la pasta su una compagnia che non sia Alitalia. Rimango positivamente sorpreso (voto 9.5).

Orata con polenta grigliata e caponata. Anche questo ottimo (voto 9).

Pot de creme al cioccolato e arancio con biscotti al pistacchio. Molto buono anche se non proprio leggero (voto 9).

Formaggi con spicchio di torta di frutta secca, cracker al farro e pane aromatico (voto 9.5).

Te’ alla menta.

Curiosando nell’IFE trovo i primi tre episodi della nuova serie di Dallas. Finiro’ per vederli tutti e tre su questo volo.

JR Ewing (RIP Larry Hagman)… Cliff Barnes e’ quasi irriconoscibile.

Finito il primo episodio faccio preparare il letto. L’AV lo appronta nei minimi dettagli, con tanto di pieghe diagonali parallele… solo mia nonna prepara il letto con altrettanta cura



Non voglio dormire troppo su questo volo considerando che torno a dormire (e su un letto vero) poco dopo l’arrivo a Singapore. Siamo sull’India.

Caffe’ e dolcetti.

Compagnia australiana, cioccolatini italiani.

Fuori il panorama e’ cosi’. Proseguo con gli altri due episodi di Dallas.

La meteo a Sydney con miti temperature primaverili.

Essendo morta la batteria del mio ipod, compilo una playlist musicale.

Poltrona posizione relax.

Poco dopo inizia il servizio di prima colazione. Frutta e bircher muesli.

Energizer drink con banana, mirtilli e qualcos’altro

Bircher muesli preparato benissimo (ai livelli di Swiss).

Croissant caldo e croccante.

Sourdough appena tostato.

Caffe’.

Main di uova su pane al latte tostato con salsiccia biologica, funghi e pomodori.

Dieci e lode per la colazione di Qantas. Senza eguali.

Fuori e’ quasi buio.

Il servizio su questo volo e’ eccellente. La AV del mio lato aveva studiato a memoria i nomi di tutti i suoi passeggeri in anticipo, infatti non appena mi siedo esordisce (senza leggere niente) con “Mr BGW welcome on board, ecc…” e fa la stessa cosa con gli altri passeggeri. Si rivolge in ogni occasione chiamando i passeggeri per nome, dall’imbarco fino al saluto finale mentre aspetti che attacchino il finger. Mai successo prima, neppure con SQ o Cathay. E’ anche estremamente gentile nei modi, quando porta il piatto di stuzzichini spiega il contenuto, al mattino chiede se sono riuscito a dormire qualche ora, quali films ho visto, ecc…
Pero’ ci sono anche alcune pecche. La mia giacca rimarra’ appoggiata a lato del sedile dal decollo fino all’inizio del servizio della cena, quando vedendo che ingombra il tavolo, si decide a sistemarla nel portabiti. Poi, avevo chiesto l’insalata come contorno per il pesce, che non e’ mai arrivata (ok, poco male, ma per dovere di cronaca…). Anche durante la notte si vede un po’ poco.
Ultima sterzata.


Bellissimo il sorvolo notturno delle barche al porto di Singapore.

Arrivati.


Ciao balena ci rivediamo domani.

Consegna bagagli con le immancabili orchidee di Changi. Aspettiamo quasi mezz’ora, che e’ un tempo nella media per il resto del mondo ma a Singapore e’ del tutto abnorme.

Prossimamente: 24 ore a Singapore e poi di nuovo in volo per la Nuova Zelanda.
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