Appena prima di entrare mi metto a fare foto all’impazzata, conscio che potrebbe passare un bel po’ di tempo prima che mi ricapiti di nuovo il ‘170:
Al check-in ho scoperto che siamo in 43 pax, dei quali 1 solo di business, i prenotati erano 53+1 (ho imparato al leggere Arco …).
La prima impressione degli interni del 170 è molto buona, gli inserti in alcantara blu negli schienali sono comodi ed eliminano il fastidio di appoggiarsi ad uno schienale in pelle, più scivolosa.
Gli equipaggi della Express di confermano dei gran burloni, la responsabile da in fondo alla cabina legge il briefing di sicurezza, mentre la sua collega più giovane si occupa della dimostrazione, ma fa qualche aggiunta “non standard”; ad esempio usa il nome della collega invece di dire “l’Assistente di Volo”.
Il risultato è che quest’ultima non smette più di ridere; in tanti voli una scena del genere mi mancava ...
Ci muoviamo poco dopo ed il rullaggio ha il tipico brio dei piccoli regional, il decollo è regolare ed il “piccoletto” fa un bel rumore, grazie ai motori sotto le ali che danno il tipico rimbombo nella parte posteriore della cabina.
La cabina non è particolarmente silenziosa ma è ai vertici della categoria dei regional; noto che al posto finestrino si è in effetti sotto una lama d’aria, un po’ fastidiosa (lo aveva detto qualcuno, Pelush ?), che esce dalla lunga fessura nera …
… basterebbe poco per correggere questo difetto.
Altro elemento che non mi piace è la parte in gomma sopra i braccioli, che hanno una forma decisamente poco pratica.
Il tempo rimane brutto, ma in breve saliamo sopra le nuvole ed avvicinandosi all’arrivo il tempo migliora decisamente; le scritte sulla fusoliera si riflettono sulla gondola del motore che però denuncia di aver subito una riparazione.
Altro oggetto della mia attenzione è l’ala, le winglet in fondo mi piace un sacco, anche per la grande A di Alitalia su sfondo grigio scuro.
L’avvicinamento inizia con un tempo splendido e facciamo un lungo giro prima di allinearci per l’atterraggio; anche in questo caso l’ERJ ci ricorda di essere piccolo e scattante, reagendo molto prontamente alle manovre.
Mi sposto dall’altro lato e la scelta risulterà vincente, sotto di me sta scorrendo il centro di Vienna, faccio foto a raffica perché non essendo ancora pratico dalla città non ho idea di cosa sto vedendo …
… ora posso scegliere questa con in primo piano il Palazzo di Città (Hofsburg), il Palazzo Comunale (Rathaus) sulla sinistra, la cattedrale e tutto il centro storico subito dietro:
…e questa con i palazzi del Belvedere incorniciati dall’ala:
Riesco anche a fotografare in lontananza il mio hotel sulla riva del Danubio; ma avvicinandoci all’aeroporto la magia finisce: un grosso impianto chimico si trova a metà strada con la città.
Questa è la prima immagine dell’aerostazione che mi si para davanti mente ancora stiamo decelerando sulla pista; a breve andremo a parcheggiarci a fianco al Transavia.
Qui un marcione del posto è in partenza, l’aeroporto in generale non mi sembra molto affollato, potremmo essere capitati fuori da un’ondata dell’hub di Austrian.
Un tipico aereo che vola “fuori orario” ci dà la precedenza:
Ecco l’Embraer sotto il sole di Vienna, dove la temperatura è mite ed il clima quasi estivo:
Un’ultima occhiata al 170 la ho dal bus, ma mi incuriosisce anche il 320 Free Bird a fianco; il Transavia intanto è partito.



Al check-in ho scoperto che siamo in 43 pax, dei quali 1 solo di business, i prenotati erano 53+1 (ho imparato al leggere Arco …).
La prima impressione degli interni del 170 è molto buona, gli inserti in alcantara blu negli schienali sono comodi ed eliminano il fastidio di appoggiarsi ad uno schienale in pelle, più scivolosa.
Gli equipaggi della Express di confermano dei gran burloni, la responsabile da in fondo alla cabina legge il briefing di sicurezza, mentre la sua collega più giovane si occupa della dimostrazione, ma fa qualche aggiunta “non standard”; ad esempio usa il nome della collega invece di dire “l’Assistente di Volo”.
Il risultato è che quest’ultima non smette più di ridere; in tanti voli una scena del genere mi mancava ...
Ci muoviamo poco dopo ed il rullaggio ha il tipico brio dei piccoli regional, il decollo è regolare ed il “piccoletto” fa un bel rumore, grazie ai motori sotto le ali che danno il tipico rimbombo nella parte posteriore della cabina.
La cabina non è particolarmente silenziosa ma è ai vertici della categoria dei regional; noto che al posto finestrino si è in effetti sotto una lama d’aria, un po’ fastidiosa (lo aveva detto qualcuno, Pelush ?), che esce dalla lunga fessura nera …

… basterebbe poco per correggere questo difetto.
Altro elemento che non mi piace è la parte in gomma sopra i braccioli, che hanno una forma decisamente poco pratica.

Il tempo rimane brutto, ma in breve saliamo sopra le nuvole ed avvicinandosi all’arrivo il tempo migliora decisamente; le scritte sulla fusoliera si riflettono sulla gondola del motore che però denuncia di aver subito una riparazione.

Altro oggetto della mia attenzione è l’ala, le winglet in fondo mi piace un sacco, anche per la grande A di Alitalia su sfondo grigio scuro.

L’avvicinamento inizia con un tempo splendido e facciamo un lungo giro prima di allinearci per l’atterraggio; anche in questo caso l’ERJ ci ricorda di essere piccolo e scattante, reagendo molto prontamente alle manovre.
Mi sposto dall’altro lato e la scelta risulterà vincente, sotto di me sta scorrendo il centro di Vienna, faccio foto a raffica perché non essendo ancora pratico dalla città non ho idea di cosa sto vedendo …
… ora posso scegliere questa con in primo piano il Palazzo di Città (Hofsburg), il Palazzo Comunale (Rathaus) sulla sinistra, la cattedrale e tutto il centro storico subito dietro:


…e questa con i palazzi del Belvedere incorniciati dall’ala:

Riesco anche a fotografare in lontananza il mio hotel sulla riva del Danubio; ma avvicinandoci all’aeroporto la magia finisce: un grosso impianto chimico si trova a metà strada con la città.
Questa è la prima immagine dell’aerostazione che mi si para davanti mente ancora stiamo decelerando sulla pista; a breve andremo a parcheggiarci a fianco al Transavia.

Qui un marcione del posto è in partenza, l’aeroporto in generale non mi sembra molto affollato, potremmo essere capitati fuori da un’ondata dell’hub di Austrian.

Un tipico aereo che vola “fuori orario” ci dà la precedenza:

Ecco l’Embraer sotto il sole di Vienna, dove la temperatura è mite ed il clima quasi estivo:

Un’ultima occhiata al 170 la ho dal bus, ma mi incuriosisce anche il 320 Free Bird a fianco; il Transavia intanto è partito.
