[TR] Giappone 2018- LH, NH, MZ, JH, JL, 7C, RS, BX, KE, HD, BR e altro...


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Ragazzi, ci sto mettendo una vita a selezionare e caricare le foto. Rispondo senza quotare... Sì, BR al ritorno via TPE, ma niente hello kitty. Anzi, speravo di volare sul 787 che fa la NRT TPE, ma mi è toccato un marcione. A domani!


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Domani è passato e...
 

jetboy

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Re: [TR] Giappone 2018- LH, NH, MZ, JH, JL, 7C, RS, BX, KE, HD, BR e altro... parte 2

Ci siamo lasciati con un danno fatto già all’aeroporto. 3.4 chili di libri che diventano presto 6 grazie ad un ulteriore aggravio comprato a Jimbocho, che è sostanzialmente una via di Tokyo dove si trova una moltitudine di librerie. Finisco il danno iniziato ad Haneda al 5° piano di quella che è diventata il mio punto fisso.

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Appesantito e stanco torno in hotel e mi addormento di sasso.
Secondo giorno. Oggi mi sono regalato 4 tratte. Andrò ad Osaka ITM con NH, da lì mi sposterò a Kumamoto con AMX. Transito ultra rapido per acchiappare un Fuji Dream per Nagoya (NKM), poi treno per NGO e infine un JAL in tarda serata per HND.
Motivo? Semplice. Volare con MZ e JH che mancavano nella mia lista.
Parto di buon ora dal mio hotel, strategicamente scelto vicino ad Hamamatsuchō, da dove parte la Monorail per HND. Il terminal di ANA è il capolinea. Ci sono tre tipi di treni. Il Locale, che si fa tutte le fermate, il rapido, che tira via dritto dopo due fermate in città e l’express che fila diretto ai tre terminal, che sono in sequenza l’International, domestic JAL e annessi e domestic ANA e annessi.
Anche in questo caso, arrivo con largo anticipo. Saluto la signora Pina e Mariangela e corro ai check in.

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Due minuti due e mi stampo la carta d’imbarco, la prima che serve ad accedere ai gates.

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Prima dei controlli però, tappa obbligata sulla terrazza. E quella del terminal 2 è quella che in assoluto preferisco. Sarà che si vede pure il mare….

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E come di rito, time lapse! (avete presente il nuoto sincronizzato?)

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La cosa che mi fa impressione ogni volta è la quantità di WB che ogni minuto muovono centinaia di pax sui voli nazionali. Va da sé che il mio grande rammarico è di non essere riuscito a volare sui 747-400D che per anni hanno popolato i piazzali di Haneda. Vabbé, accontentiamoci comunque.
Il mio volo sarà operato da un 777-200. Eccolo…

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Altra cosa che fa impressione è la velocità con cui riempiono un WB. L’imbarco infatti parte 20 min circa dall’orario di partenza. Vabbé che son giapponesi, vabbé che è un volo nazionale e che la maggior parte sono passeggeri business… la cosa non finisce mai di stupirmi. E vi assicuro che alle 9 in punto le porte erano chiuse.

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Lui mi porterà ad ITM

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Il decollo ha qualcosa di apocalittico…

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Bucate due nubi riesco a vedere la mia ombra

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un attimo dopo è la volta del mio compagno di viaggio (presenza costante quando si vola verso sud ovest da Tokyo): il monte Fuji

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Il volo per Osaka dura un’ora scarsa. Il servizio di bordo consiste in una scelta di sole bevande, the, caffè e succo. Scelgo il solito the verde, il segreto (pare) della nota longevità dei giapponesi. Atterriamo in perfetto anticipo.

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Schermata 2018-12-31 alle 10.39.41 by Paolo, on Flickr

Ritardiamo qualche minuto per dare precedenza a questo IBEX che atterra sulla 32 R, più corta e vicina al terminal.

Schermata 2018-12-31 alle 10.41.36 by Paolo, on Flickr

Sbarco e uscito cerco i banchi di AMX, impresa non facile per chi, distratto come me, cammina mentre fotografa e fa video alla qualunque. E dire che le indicazioni sono pure belle chiare.

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In pratica AMX, in quanto ‘partner’ di JAL, opera dal terminal di quest’ultima, ovvero il terminal nord

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e infatti il mio volo per Kumamoto è in code share con JAL

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Purtroppo scopro che è in ritardo di 20 minuti, il che riduce a 30 il mio transito a KMJ. Inizio moderatamente a preoccuparmi.

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Intanto mi avvio al gate che si trova in una zona remota e deserta della parte nord del terminal

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Indicazioni surreali sul mio gate (2nd floor of this floor??!?!)

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E poi arriva lui…

AMX by Paolo, on Flickr

AMX 2 by Paolo, on Flickr

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Intanto che monta l’eccitazione, monta anche il nervosismo visto che è chiaro che si partirà con almeno 20 min di ritardo sullo schedulato. Volo dalle addette al gate che, spiegata la situazione, si confrontano e cominciano a scrivere cose in giapponese su un foglietto. L’unica cosa in chiaro è il mio nome, scritto in stampatello.
Il foglietto finirà in mano alla rampa che lo consegnerà all’assistente di volo.
Ed eccomi a bordo. Sorpresa! Mi aspettavo tutto fuorché gli interni in pelle rossa…

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I colori starebbero bene su un Frecciarossa, e sono un netto contrasto con quelli della livrea.

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La cabina è immacolata nonostante i tre anni di vita di questo aereo (in effetti pochi).

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Safety card…

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..che suggerisce, in emergenza, di non uscire dal lato dove sparano

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…e rivista di bordo. Che è pura poesia. Non è una rivista di quelle patinate, ma un raccoglitore (di Muji, credo) contenente fogli stampati su flotta (un aereo), destinazioni (tre Kumamoto, Itami e Amakusa), pubblicità e altro. L’assistente di volo mi chiede quasi sentendosi in colpa di lasciarla al suo posto, offrendomi però le copie dei fogli contenuti nel raccoglitore. Copie che tiene organizzatissime in una micro-cassettiera all’interno di un vano nella ‘galley’

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Ovviamente mi faccio dare il foglio dedicato alla ‘flotta’. Intanto il volo procede spedito sulle colline a sud di Osaka. Là fuori uno strano pesce con un’elica al naso…

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Faccio un salto al bagno, per la foto immancabile di rito.

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Arriva il servizio, ovvero succo d’arancia tipo Billy (i miei coetanei se lo ricorderanno) e biscottino:

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Più ci si avvicina a Kumamoto, più il tempo si fa brutto. E purtroppo siamo costretti ad entrare in holding causa maltempo.

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Questo aggrava ulteriormente la mia situazione transito. Sono già pronto mentalmente al saluto al mio Fuji Dream e ad un ritorno da Kumamoto in treno o con un volo JAL, sborsando quel che rimane della busta paga.
Ma quando atterriamo succede questo. Annuncio interminabile dell’assistente di volo che credo si stia prostrando per il ritardo accumulato (quasi 30 min). Però mi sembra di aver sentito il mio nome in mezzo ad un fiume di parole in giapponese. Possibile? Possibile! Succede che (ricostruisco) la hostess ha chiesto a tutti i passeggeri di rimanere seduti una volta aperta la porta per permettermi di scendere per primo. E così, spenti i motori, tutto si fa silenzio. Io rimango al mio posto per qualche tempo ma quando mi giro, vedo tutti gli altri pax fissarmi con un sorriso e la hostess che mi fa cenno di correre. Sono imbarazzatissimo e rosso in faccia vado verso la porta dispensando sorrisi e saluti che manco il papa. Ringrazio, prostrandomi, la hostess e corro giù per la scaletta. E anche qui, sorpresa! Un’assistente di terra mi accoglie tra mille scuse e mi scorta verso il check-in di Fuji Dream dove la mia carta d’imbarco è lì che mi aspetta.
Altra corsa, sempre scortato dalla suddetta, verso i controlli e via verso il gate. Non ho foto di niente, avrei perso tutto… Ma vi assicuro che vorrei tornare a KMJ e ringraziare uno ad uno il personale dell’aeroporto. Monto su JA01FJ, che credo sia il primo aereo di JH, e in due minuti chiudono le porte.
Lui mi porterà a Nagoya Komaki.

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L’aereo è ‘sponsorizzato’ dalla Chateraisé, industria dolciaria giapponese. Gli interni sono piuttosto spartani.

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Winglet grattugiata…

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safety card…

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‘rinfresco’ offerto da Chateraisé.

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Nulla da segnalare per il resto del volo, che dura poco più di un’ora. Scatto artistico…

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… e atterraggio in perfetto orario a Komaki.

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Ormai è quasi il tramonto e mentre scendiamo ci passa affianco un EMB 195 nella colorazione silver. Pazzesco (e molto meglio del mio rosso ormai sbiadito). In un attimo sono fuori. Devo ancora spostarmi verso l’altro aeroporto (Chubu) e mi attende un tragitto in bus fino alla stazione e un treno tipo Narita Express .
Dal finestrino sfila la sagoma degli hangar di Mitsubishi dove stanno lavorando alacremente sul nuovo MRJ. Dell’aereo, nessuna traccia visibile.

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La corsa in bus mi permette di farmi un’idea di Nagoya, città in cui farò sicuramente tappa in un prossimo viaggio. La stazione è il solito caos organizzato, gestibile se sai dove devi andare. Poca attesa e salto sul treno che in 28 minuti precisi mi porta a Nagoya Chubu. E qui, sorpresa! A viaggiare mal informati si perdono occasioni, ricordatevelo sempre.
Succede che a Chubu viene custodito un prototipo, il primo, del 787, donato da Boeing all’aeroporto dove viene fabbricato più del 30% della struttura. Ora è custodito nel ‘flight of dreams’, ovvero un hangar il cui piano terra è allestito a museo (con annessa una piccola dependance del boeing store), e al primo e secondo piano la cosiddetta Seattle Terrace che ospita vari bar e ristoranti. Il tutto all’ombra dell’ala destra del Dreamliner.

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Tettoia d’eccellenza...

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Purtroppo il ground floor è chiuso. Troppo tardi (chiude alle 17.00 nei giorni feriali e alle 19.00 nei festivi). Se prevedete di fare tappa a Nagoya, ve lo consiglio. Tra l’altro il sito web è molto bello e trovate tutte le info; https://flightofdreams.jp/en/.
Io intanto accedo alla terrace e davvero non so più a cosa fare foto e video. La prima la faccio a me..

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e poi al resto.

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Starei ore, ma è tempo di tornare al terminal e stampare l’ennesima carta d’imbarco. Fortuna che non sono in lungo..

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Stasera si vola JAL. in code share con…. manca solo Hewa Bora e ci sono tutte

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A Chubu, come del resto in quasi tutti gli aeroporti ‘minori’, al secondo piano dell’area partenze c’è un centro commerciale con ampia scelta di ristoranti e ovviamente l’immancabile negozio di ‘robe di aerei’ dove mi compro questo

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Al gate, tutto pronto. Il pannello a palette mobili è della Solari di Udine..

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Lui mi riporterà a Tokyo.

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Il volo è mezzo vuoto. Mi assegnano, non so perché, l’ultima fila. Aereo in ottime condizioni. L’IFE comunque rimane spento per tutta la durata. Parliamo comunque di circa un’ora in tutto, non un dramma.

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Rivista di bordo…

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… e safety card, rosa confetto.

IMG_5493 by Paolo, on Flickr.

Anche su questo volo nulla da segnalare. Arrivo, corro a prendere la Monorail e ad Hamamatsuchō mi accoglie questa. Che sarà uno dei miei prossimi trip, sempre che la banca sia ancora dell’idea.

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Stanco morto striscio a letto e dormo. Domani sarà un giorno di riposo, prima di un filotto di tre che mi porterà due volte in Corea, e ad Hokkaido..
State lì. Non mollate, non mollerò!
 

13900

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Grandissimo!

Manco sapevo dell'esistenza di AMX e Fuji Dream...

Tra l'altro, sono andato a spulciare i miei archivi e ho scoperto di aver volato KIX-NRT su JA320J, fratellino maggiore di quello che ti ha portato ad Itami, nel lontano 2009. Gli interni sono U-G-U-A-L-I. Come le giapponesi non ce ne sono.
 

jetboy

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Grandissimo!

Manco sapevo dell'esistenza di AMX e Fuji Dream...

Tra l'altro, sono andato a spulciare i miei archivi e ho scoperto di aver volato KIX-NRT su JA320J, fratellino maggiore di quello che ti ha portato ad Itami, nel lontano 2009. Gli interni sono U-G-U-A-L-I. Come le giapponesi non ce ne sono.
Pensa che nel 2014 ho volato su JA319J, HND NGS. Ricordo ancora la distribuzione degli auricolari del vecchio tipo, quelle 'a stetoscopio' con i tubi di gomma. Gli anni passano, gli interni rimangono immacolati. Come le giapponesi non ce ne sono, hai ragione!
 

marco345

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15 Aprile 2008
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lucca
Davvero una guida da farne tesoro per chi come me ha intenzione di fare una visita da qualle parti, belle foto e ben raccontato nei particolari

Grazie
 

I-DAVE

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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Amakusa + Fuji Dream = mito assoluto. Sono preoccupato per JH: sono a 12 aeromobili di 12 colori diversi, tra poco dovranno stipulare una convenzione con Pantone :D

La livrea AMX è così tipicamente giapponese :D già vedo foto del piccolo ATR a fianco al 380 ANA in livrea tartarugone.

La mania ossessivo-compulsiva dei giapponesi per fare tutto alla perfezione, anche quando è super-artigianale (come la "rivista di bordo") è una delle cose che mi fa amare quel paese. Non vedo l'ora di tornarci.

Avanti col resto!

DaV
 

aggynomadi

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Non so di quanto OT tu abbia potuto godere. Ma se ne hai goduto ...eventualmente, a margine, prova a condividere anche un po' di OT. Per il resto ho esaurito tutti popcorn che avevo in casa... Che TR... E mi hai riportato magicamente a jimbocho des con le sue innumerevoli librerie che ho vissuto in passato...
 

jetboy

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Non so di quanto OT tu abbia potuto godere. Ma se ne hai goduto ...eventualmente, a margine, prova a condividere anche un po' di OT. Per il resto ho esaurito tutti popcorn che avevo in casa... Che TR... E mi hai riportato magicamente a jimbocho des con le sue innumerevoli librerie che ho vissuto in passato...
Hai ragione... poco OT fino ad ora perché ho dedicato questo viaggio ai soli voli. In totale sono stato due giorni pieni a Tokyo su otto di vacanza. Il resto l’ho passato in volo. Follia? Forse. Grande passione? Questo di sicuro! Continua...


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jetboy

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Erano rimaste due due in canna dei voli precedenti….



[url=https://flic.kr/p/2cX28Uh]


…e ripartiamo! Dopo i 4 voli di ‘inutili’ di ieri, oggi ne prenderò due altrettanto inutili per andare e tornare da Seoul. Toccherà a Jeju Air (NRT ICN) e Air Seoul (ICN NRT). Quest’ultima opera alcune rotazioni su Narita per conto di Asiana. Asiana di suo usa il 380 sulla stessa tratta su uno dei voli, quello che parte intorno all’una. Roba da appassionati. Non per niente l’ho preso l’anno scorso sulla stessa tratta.
Sveglia all’alba. Veloce consultazione del meteo per capire come vestirmi…

[url=https://flic.kr/p/2czY8n8]


e via di buon ora per recuperare il Narita Express. Jeju Air parte dal terminal 3, quello dedicato esclusivamente alle low cost. Si scende al T2 e o si prende il bus, oppure si fanno 600 m (all’aperto, coperti da una tettoia). Scelgo quest’ultima opzione, rendendomi conto di quanto lunghi siano 600 metri.

[url=https://flic.kr/p/QdtJEg]
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La zona check-in del terminal è agghiacciante, e i banchi di Jeju sono ficcati in un angolo

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C’è anche un poster che ritrae un fiammante 737-800, tag line dovrebbe essere ‘trovate l’errore’

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Breve giro prima di andare agli imbarchi e mi imbatto in questo bazar di Vanilla Air (già comprato il comprabile ai tempi, quindi filo via):

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La zona gate, pur rimanendo complessivamente scialba e anonima, guadagna leggermente in qualità. Apprezzabili i divani letto che alla bisogna garantiscono comode attese

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Lui mi porterà a Seoul

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Troppo impegnato a fare foto fuori, mi scordo del tutto di fare foto all’interno. Rimane solo una maldestra cattura da un video, invalicabile du flickr, dove potrete apprezzare il pitch non proprio generoso

Schermata 2019-01-13 alle 17.27.51 by Paolo, on Flickr

Intanto fuori siamo al solito paesaggio.

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Narita laggiù…

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Jeju Air setting new standards, anche se a me sembra la solita low cost, senza infamia nè lode.

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In un paio d’ore abbondanti iniziamo l’avvicinamento (credo di aver dormito nel frattempo…)

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e siamo a terra in perfetto orario. Foto orrenda scattata con iPhone e mi allontano.

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Tempo di sbarcare, di passare i custom e spiegare che sono in transito alla faccia perplessa dell’agente, e sono fuori, a far check in per il mio volo di ritorno con Air Seoul.

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Di nuovo ai gate… questo volo è operato in code share con Asiana e Air Seoul è una sua controllata

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Lui, un giovanotto di 6 anni mi riporterà a ‘casa':

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Mi assegnano il posto 2C, niente finestrino oggi pomeriggio. Vista l’attrezzatura, deduco si tratti di una sorta di premium class. Non ho assolutamente idea di quanto abbia pagato per evitare la barbona class. Non credo molto, in ogni caso.

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Safety card…

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Alla mia richiesta di un posto al finestrino, l’AV mi fa spostare all’1F.

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in crociera mi portano il pasto che avrei ordinato all’acquisto. E anche in questo caso non mi ricordo di averlo fatto. E di aver optato per un healthy meal. La mia fame non si placherà…

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ed è subito sera.

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Quel Vladivostok e un aereo di Aurora beccato a Seoul sono un ottimo suggerimento per la mia prossima destinazione

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Ci avviciniamo intanto alle coste giapponesi…

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Discesa e avvicinamento che tra vari su e giù, alcuni di un certo rilievo, viene abortito. Vento a Narita, ci mettiamo in holding per poi atterrare ‘tesi’ dopo 30 minuti.

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Rientro a Tokyo prendendo al volo i NEX in partenza, preso al pelo e arrivo in città accolto di nuovo dalla balena di ANA. 24/5, save the date!

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a piccoli passi, continua...
 

tiefpeck

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Grazie per la continuazione! Ho preso Jeju Air e posso confermare che non c`è assolutamente niente da dire: la solita low cost con pitch stretto, servizi a pagamento ecc. L'unica cosa positiva è andare da A a B in orario, se lo sono. Non ho mai provato Air Seoul o Jin Air, che è la low cost di Korean Air, ma immagino siano uguali.
 

jetboy

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Grazie per la continuazione! Ho preso Jeju Air e posso confermare che non c`è assolutamente niente da dire: la solita low cost con pitch stretto, servizi a pagamento ecc. L'unica cosa positiva è andare da A a B in orario, se lo sono. Non ho mai provato Air Seoul o Jin Air, che è la low cost di Korean Air, ma immagino siano uguali.
grazie a te! Ho preso Jin Air in un altro viaggio, sempre in Giappone, sempre per andare a Seoul. Copia/ incolla di Jeju Air. Look 'moderno' ma nulla di travolgente.
 

I-DAVE

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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Air Seoul pensavo fosse una patacca, ma non mi sembra così male. Aurora vola da Vladivostok anche su Narita se non ricordo male, ma se vuoi fare prima un giro a Seoul e mostrarci il 380 OZ, sei il benvenuto :D

se mi trovi il modo di prenotare un volo con FAT dal Giappone a Taiwan ;)
Che io sappia, FAT non vola in Giappone di linea :( ma il Taipei (Songshan)-Makong di solito li tirano dietro (al cambio mi pare siano intorno ai 35€ one way), anche se c'è il rischio pacco in agguato (ovvero l'ATR al posto dell'80). Se torno in zona prima che dismettano gli Ottantoni, Penghu è una delle destinazioni papabili :p

DaV
 

jetboy

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Eravamo rimasti qui più o meno. Un altro giorno di voli inutili si profila, questa volta NRT PUS FUK HND.
Partenza all'alba per prendere il NEX alla Tokyo station, treno che in 45 minuti porta direttamente a NRT. Arrivo con largo anticipo, tanto che il check in non è ancora aperto. Purtroppo NRT non è altrettanto bello quanto HND. La cosa che mi fa sempre ridere è la quantità assurda di scale mobili (non interconnesse) che devi prendere per arrivare alla hall departures. E qui di nuovo la balena (protagonista di una prossima avventura- no spoils) mi accoglie con la sua sgraziata imponenza



Intanto il mio A321 arriva da PUS.



Aprono il check in e sono uno dei primi. A giudicar dalla fila il volo sarà pieno.





Galeria degli orrori sulla via del gate...



Gate in preparazione, mentre arriva il 321 in perfetto orario





Il marshall, rassegnato, pare dica 'parcheggia un po' dove c.... ti pare'...



Decolliamo, di nuovo in perfetto orario, facendo rotta verso est. incontriamo i nostri amici HND...



... e Fuji (ancora tu?!?!)



il volo procede e mi godo la scomodità del sedile, dotato di braccioli oversized che compromettono irrimediabilmente il comfort laterale



La livrea accattivante in generale stride con gli interni parecchio datati e frusti. IFE di prima generazione



e finestrino 0.1



safety card stile orientale, con foto illustrative



Atterriamo in leggero ritardo, tanto da farmi preoccupare per la mia 'connessione' con KE per Fukuoka. Se salta quella sarà un bel casino. Mentre rulliamo verso il gate, chiamo l'AV per esporre il mio problema. Lei, perplessa, mi invita a raccogliere i miei quattro stracci e mi invita a sedermi davanti per scendere primo. Peccato che ci piazzano ai remoti, quindi la mia priorità va a farsi benedire. Scatto rubato mentre scendo..



Immigration, saltando la coda vergognandomi come un ladro, e corsa verso i controlli per accedere al gate (sì, Korean mi ha permesso di fare il check in online).
Arrivo trafelato al gate ma scopro che posso prendermela con relativa calma. Vado a drenare i liquidi, indeciso sul pitale da usare...



esco ed è già ora di imbarcare. totale permanenza a Busan, 35 minuti scarsi.



Lui mi porterà ad HND:



Fiammante 737-900, una prima per me, parcheggiato ai remoti:



Il pitch non è dei migliori, e anche la cabina ha un che di antiquato.





Del volo c'è poco da raccontare. Spuntino misero ma gradito..



Safety card



Anche qui ci sbattono ai remoti





A FUK ho un po' più di tempo da dedicare a cena, walkaround e shopping. E dentro ad un negozietto seminascosto, scovo questo, ambìto ma purtroppo non in vendita



Check in fatto. Due delle tre carte d'imbarco, funziona così in Giappone. Ah, un occhio attento potrebbe rilevare nella foto un indizio sulla mia prossima preda. No spoils, comunque.



lui mi riporterà ad HND...



... dove arriverò tardissimo, in tempo per prendere uno degli ultimi treni della Yamanote, volare in hotel e dormire, ché l'indomani mi regalo un altra giornata di volo.
E puntuale arriva un nuovo giorno e una nuova coppia di voli inutili. Destinazione Sapporo, aeroporto che viene solo secondo dopo HND nella mia lista dei preferiti. C'è tutto, terrazza, due negozi per avgeek (modellini, merchandising, libri etc.) e mi pare anche un simulatore di volo abbastanza serio.
Mentre faccio colazione, scopro che ANA ha cancellato il mio volo, quindi ingoio il resto e volo ad HND. Fortunatamente mi riproteggono su un'altra bestia delle loro (773) in partenza poco dopo. Tempo di lasciare un pezzo di cuore nel flagship store di ANA...



...fare i controlli, come sempre velocissimi, e sono airside. Qui mi si para davanti questo special Star Wars, di cui tento uno scatto artistico



lui invece mi porterà a CTS





rimango sempre piacevolmente sorpreso di come riescano ad imbarcare un 773 in circa 20 minuti. In effetti oggi siamo pochini. Anche qui IFE di primissima generazione, che rimarrà così per tutta la durata del volo



del volo non c'è nulla da raccontare. Sulle nazionali offrono solo bevande calde e fredde, servite con la solita premurosa cortesia degli equipaggi ANA, tutti al femminile almeno sulle nazionali.
Anche oggi farò un 'Jump off Jump on' e, se mi permettete il conio dell'acronimo, JOJO che ben si addice al mio pendolarismo aeronautico. Giro veloce al negozio di cui sopra e volo al gate, dove mancano pochi minuti all'imbarco.



il ritorno sarà con Air DO, compagnia nella sfera di ANA per i collegamenti con Hokkaido e altre destinazioni nazionali. Anche in questo caso il 767-300 è mezzo vuoto.



Safety



L'orsetto simbolo della compagnia è dappertutto.



Chiedo se posso prendere una delle safety, spiegando che sono un collezionista, e non solo me la concedono, ma dopo poco mi regalano questo sacchetto pieno di gradite cianfrusaglie.



La giornata, non proprio serena, regala uno spettacolo di nubi interessante





Sbarco ad Haneda e mi affretto verso il 'centro' per fare gli ultimi acquisti, non prima di esser tornato sul luogo del delitto, lasciato un altro pezzo di cuore....



di aver fatto merenda nel mio posto preferito (mimi et bon alla Tokyo station). Provate una di queste cose e mi saprete dire.





Null'altro di aeronautico da segnalare, se non forse Yellow Submarine, negozio di modellismo ad Akihabara, dove gravo bagaglio e carta di credito di ulteriori, ingombranti bagagli.
Si fa giorno di nuovo. Ed è un giorno speciale, oltre che l'ultimo. Non senza fatica (in Giappone ci vuole una certa dose di pazienza e ostinazione), ho prenotato una visita al centro di manutenzione di ANA. Piccola nota di orgoglio, sono riuscito ad ottenere un posto faticando non poco per l'application su un sito solo in lingua giapponese.
Piuttosto laboriosa la richiesta, ma ce la faccio. Mi arriva la conferma per il tour delle 13.



Appuntamento all'ingresso del centro che si trova poco più avanti al centro di ANA.



il tour ospita gruppi da 15, e per dirla con un gioco della Settimana Enigmistica, trovate l'intruso



Ad accoglierci, ex AAVV di ANA, rigorosamente del gentil sesso e refrattarie a qualsiasi interazione in lingua inglese. Pace, ci sarà tanto da vedere che l'audio è superfluo. Piccola anticipazione.



Ci introducono nella stanza dove ci sarà la presentazione, rigorosamente in giapponese. Prima di iniziare, ci lasciano tempo per ammirare, fotografare e toccare i numerosi cimeli presenti.

























inizia la presentazione che si concentra su facts and figures di ANA e della loro attività su HND. Rubo questi due scatti durante la sessione che è off-limits per le foto nelle sue parti più confidenziali



Ancora tu?!?! Ci rivedremo presto...



Dopo mezz'ora circa, che passo incantato ad ascoltare senza comprendere, ci suddividono in sottogruppi da 5 e ci accompagnano agli hangar, dove va in scena il vero spettacolo. E qui di seguito riporto una scarica di scatti, più o meno belli, che mi fa suggerire ai deboli di cuore di passare avanti (anche a me, a distanza di qualche mese, queste robe creano ancora turbamento).

























Dentro il nuovo che avanza...



...e fuori pure



Panoramica...





A differenza del tour di JAL, raccontato in un mio precedente TR, in questo l'accesso ai 'ferri' è molto più ravvicinato. Quanto? Così! (non fate caso alla faccia da pirla nella prima foto)







ne posterei mille altre, ma per ovvie ragioni di tempo e pazienza vostra nel leggere, mi fermo qui. Che dire, bellissima esperienza! Anche se ammetto che il tour di JAL offre qualcosa in più sulla parte 'software' (presentazione). Qui non c'è un vero e proprio museo come nel caso di JAL. La parte 'hardware' (visita all'hangar) invece è di gran lunga meglio.

Esco, ormai in visibilio, e saluto con la manina la sede di JAL. Un arrivederci, insomma.



Con una soluzione della continuità del mio ultimo giorno, passo al racconto del viaggio di ritorno, ovvero HND TSA TPE CDG MUC LIN. E anche qui, trova l'intruso...
Partenza in tarda mattina da HND. Per vostra info, nel terminal internazionale il North Security Check point è aperto dalle 07:00 alle 25:00



Veloce salto in bagno a drenare le ultime gocce di the verde. Mi fa sempre ridere questa indicazione, più o meno onnipresente nei bagni nipponici, su come smaltire i rifiuti solidi



Fuori preparano lo scassoplano



Puntuali imbarchiamo...









Decolliamo dalla 05, quella ricavata sulla piattaforma artificiale. Lo spettacolo, grazie alle nubi, è questo.



Pochi minuti dopo, sempre lui!



il rancio è servito. Main course secco, ricordo immangiabile la cosa vermiglia al centro in alto...



il resto del volo fila liscio. Quando mi appresto a fotografare le fasi finali, la signora seduta a fianco mi dice che TSA è base militare e che non è permesso fare foto. Sarà. L'ho vista fin da subito preoccupata per tutto l'armamentario tecnologico che ho sfoderato.
Mi accontento di qualche scatto 'a secco'. Il mio marcione...





Anche lui arriva...



Esco in quello che appare un terminal che avrebbe davvero bisogno di una radicale risistemata. Tant'è, mi dirigo subito al banco info dove mi viene detto che il bus che porta a TPE, uno ogni 30 min, si paga in contanti. Fortuna che vado al ufficio cambi, perchè scorgo un negozietto di robe aeronautiche davvero delizioso. Comprerò solo delle riviste e un nastro 'remote before flight' di FAT. Di nuovo, nessuno spoil.... La vettura che mi attende al palo là fuori sembra stata acquistata di seconda mano in una concessionaria di Islamabad.



Il tragitto per TPE dura circa un'oretta, metà nel traffico, il resto in autostrada. All'arrivo, trafelato per i copiosi bagagli, mi tocca risistemare i carichi per non pagare uno sfacelo di extra luggage. Il tutto, tra l'altro, con la complicità dell'addetta che ringrazio per avermi risparmiato 150$ di tassa per i miei vizi.
Ai filtri si presenta questo, in evidente ritardo dopo aver mollato il motorino da qualche parte..



Lato aria la situazione è molto piacevole per la prima ora delle 5 che mi toccano di attesa. Poi l'assenza di spazi nei quali svaccarsi (i gate hanno una configurazione perfida con pochissimi posti a sedere), grava su tutto, rendendo molto spiacevole la permanenza. Unica isola 'felice' rimane lo spazio di Hello Kitty, dotato di comodi sedili sui quali dedicarsi comodamente ai propri ozi. Due pecche da segnalare. 1) la musica cretina del gattino malefico, sparata a ripetizione. 2) le urla belluine di infanti mollati nella gabbia delle palle da genitori palesemente snervati. Fatta una ragione dei due punti sopraesposti e della cacofonia di toni di rosa, rimane l'unico posto fruibile.



L'attesa ora della partenza si avvicina. Fuori è un tripudio di messe in moto di tripli che periodicamente rompono il silenzio. Spero fino all'ultimo in un cambio macchina che assegni il 789 alla CDG, invece anche a me tocca un triplo. Lui



L'imbarco è il caos. Volo pieno a tappo, economy gremita, gente che urla nelle più tipica tradizione mandarina. Vorrei urlare anche io 'silenzio!' ma mi limito a sognare scali remoti della Norvegia. poco più di 13 ore per arrivare a CDG, e ti passa la paura.



Poco dopo il decollo 'servono' il menu.



Una rapida occhiata mi fa optare per bocconcini di pollo in salsa, ratatouille di verdure all'orientale, frutta delle nostre piantagioni il tutto annaffiato da un rosso di nota cantina. Annata eccellente. Di tutto promuovo il lurpak, che insieme al pane chimico, è sempre un ottimo tappa stomaco.



Complici le venti gocce di un noto rimedio per l'ansia, casco verticale in un sonno vagamente perturbato dal chiacchiericcio da mercato dei miei compari passeggeri. Con mia somma gioia scopro che siamo a due ore dall'arrivo, e che è ora di colazione. Decisamente meglio della cena!



Il resto del volo procede senza rilievi, a parte la leggera congestione dello scalo che ci costringe ad una holding di alcuni minuti. Il tutto porta a totalizzare 13,36 ore tonde dal momento della partenza.



Carico come un somaro, mi avvio all'interno degli intestini di CDG1, terminal che trovo sempre avveniristico nella sua totale follia architettonica. Del resto vi risparmio il racconto, perché nulla c'è da segnalare. Solo il periplo che mi porterà a Milano da CDG via MUC, merita una piccola spiegazione. Volendo volare con EVA, e avendo comprato il biglietto con Miles and More, l'unico routing possibile era proprio HND, TSA, TPE, CDG, MUC, MXP. La tizia con cui ho prenotato il tutto, dopo qualche diffidenza, è stata gentilissima nell'assecondare queste mie follie.
Mi sia concessa una dedica di questo (e altri che verranno) alle due persone, mamma e papà che mi hanno iniziato a questa passione. Ai tempi mi portavano a vedere gli aerei a Linate, oggi leggono orgogliosi le mie imprese.
Grazie a tutti per la lettura. Lasciate un commento e se volete info su cose da fare in Giappone legate agli aeroplani, scrivetemi!

A UN PROSSIMO TR...