Eravamo rimasti qui più o meno. Un altro giorno di voli inutili si profila, questa volta NRT PUS FUK HND.
Partenza all'alba per prendere il NEX alla Tokyo station, treno che in 45 minuti porta direttamente a NRT. Arrivo con largo anticipo, tanto che il check in non è ancora aperto. Purtroppo NRT non è altrettanto bello quanto HND. La cosa che mi fa sempre ridere è la quantità assurda di scale mobili (non interconnesse) che devi prendere per arrivare alla hall departures. E qui di nuovo la balena (protagonista di una prossima avventura- no spoils) mi accoglie con la sua sgraziata imponenza
Intanto il mio A321 arriva da PUS.
Aprono il check in e sono uno dei primi. A giudicar dalla fila il volo sarà pieno.
Galeria degli orrori sulla via del gate...
Gate in preparazione, mentre arriva il 321 in perfetto orario
Il marshall, rassegnato, pare dica 'parcheggia un po' dove c.... ti pare'...
Decolliamo, di nuovo in perfetto orario, facendo rotta verso est. incontriamo i nostri amici HND...
... e Fuji (ancora tu?!?!)
il volo procede e mi godo la scomodità del sedile, dotato di braccioli oversized che compromettono irrimediabilmente il comfort laterale
La livrea accattivante in generale stride con gli interni parecchio datati e frusti. IFE di prima generazione
e finestrino 0.1
safety card stile orientale, con foto illustrative
Atterriamo in leggero ritardo, tanto da farmi preoccupare per la mia 'connessione' con KE per Fukuoka. Se salta quella sarà un bel casino. Mentre rulliamo verso il gate, chiamo l'AV per esporre il mio problema. Lei, perplessa, mi invita a raccogliere i miei quattro stracci e mi invita a sedermi davanti per scendere primo. Peccato che ci piazzano ai remoti, quindi la mia priorità va a farsi benedire. Scatto rubato mentre scendo..
Immigration, saltando la coda vergognandomi come un ladro, e corsa verso i controlli per accedere al gate (sì, Korean mi ha permesso di fare il check in online).
Arrivo trafelato al gate ma scopro che posso prendermela con relativa calma. Vado a drenare i liquidi, indeciso sul pitale da usare...
esco ed è già ora di imbarcare. totale permanenza a Busan, 35 minuti scarsi.
Lui mi porterà ad HND:
Fiammante 737-900, una prima per me, parcheggiato ai remoti:
Il pitch non è dei migliori, e anche la cabina ha un che di antiquato.
Del volo c'è poco da raccontare. Spuntino misero ma gradito..
Safety card
Anche qui ci sbattono ai remoti
A FUK ho un po' più di tempo da dedicare a cena, walkaround e shopping. E dentro ad un negozietto seminascosto, scovo questo, ambìto ma purtroppo non in vendita
Check in fatto. Due delle tre carte d'imbarco, funziona così in Giappone. Ah, un occhio attento potrebbe rilevare nella foto un indizio sulla mia prossima preda. No spoils, comunque.
lui mi riporterà ad HND...
... dove arriverò tardissimo, in tempo per prendere uno degli ultimi treni della Yamanote, volare in hotel e dormire, ché l'indomani mi regalo un altra giornata di volo.
E puntuale arriva un nuovo giorno e una nuova coppia di voli inutili. Destinazione Sapporo, aeroporto che viene solo secondo dopo HND nella mia lista dei preferiti. C'è tutto, terrazza, due negozi per avgeek (modellini, merchandising, libri etc.) e mi pare anche un simulatore di volo abbastanza serio.
Mentre faccio colazione, scopro che ANA ha cancellato il mio volo, quindi ingoio il resto e volo ad HND. Fortunatamente mi riproteggono su un'altra bestia delle loro (773) in partenza poco dopo. Tempo di lasciare un pezzo di cuore nel flagship store di ANA...
...fare i controlli, come sempre velocissimi, e sono airside. Qui mi si para davanti questo special Star Wars, di cui tento uno scatto artistico
lui invece mi porterà a CTS
rimango sempre piacevolmente sorpreso di come riescano ad imbarcare un 773 in circa 20 minuti. In effetti oggi siamo pochini. Anche qui IFE di primissima generazione, che rimarrà così per tutta la durata del volo
del volo non c'è nulla da raccontare. Sulle nazionali offrono solo bevande calde e fredde, servite con la solita premurosa cortesia degli equipaggi ANA, tutti al femminile almeno sulle nazionali.
Anche oggi farò un 'Jump off Jump on' e, se mi permettete il conio dell'acronimo, JOJO che ben si addice al mio pendolarismo aeronautico. Giro veloce al negozio di cui sopra e volo al gate, dove mancano pochi minuti all'imbarco.
il ritorno sarà con Air DO, compagnia nella sfera di ANA per i collegamenti con Hokkaido e altre destinazioni nazionali. Anche in questo caso il 767-300 è mezzo vuoto.
Safety
L'orsetto simbolo della compagnia è dappertutto.
Chiedo se posso prendere una delle safety, spiegando che sono un collezionista, e non solo me la concedono, ma dopo poco mi regalano questo sacchetto pieno di gradite cianfrusaglie.
La giornata, non proprio serena, regala uno spettacolo di nubi interessante
Sbarco ad Haneda e mi affretto verso il 'centro' per fare gli ultimi acquisti, non prima di esser tornato sul luogo del delitto, lasciato un altro pezzo di cuore....
di aver fatto merenda nel mio posto preferito (mimi et bon alla Tokyo station). Provate una di queste cose e mi saprete dire.
Null'altro di aeronautico da segnalare, se non forse Yellow Submarine, negozio di modellismo ad Akihabara, dove gravo bagaglio e carta di credito di ulteriori, ingombranti bagagli.
Si fa giorno di nuovo. Ed è un giorno speciale, oltre che l'ultimo. Non senza fatica (in Giappone ci vuole una certa dose di pazienza e ostinazione), ho prenotato una visita al centro di manutenzione di ANA. Piccola nota di orgoglio, sono riuscito ad ottenere un posto faticando non poco per l'application su un sito solo in lingua giapponese.
Piuttosto laboriosa la richiesta, ma ce la faccio. Mi arriva la conferma per il tour delle 13.
Appuntamento all'ingresso del centro che si trova poco più avanti al centro di ANA.
il tour ospita gruppi da 15, e per dirla con un gioco della Settimana Enigmistica, trovate l'intruso
Ad accoglierci, ex AAVV di ANA, rigorosamente del gentil sesso e refrattarie a qualsiasi interazione in lingua inglese. Pace, ci sarà tanto da vedere che l'audio è superfluo. Piccola anticipazione.
Ci introducono nella stanza dove ci sarà la presentazione, rigorosamente in giapponese. Prima di iniziare, ci lasciano tempo per ammirare, fotografare e toccare i numerosi cimeli presenti.
inizia la presentazione che si concentra su facts and figures di ANA e della loro attività su HND. Rubo questi due scatti durante la sessione che è off-limits per le foto nelle sue parti più confidenziali
Ancora tu?!?! Ci rivedremo presto...
Dopo mezz'ora circa, che passo incantato ad ascoltare senza comprendere, ci suddividono in sottogruppi da 5 e ci accompagnano agli hangar, dove va in scena il vero spettacolo. E qui di seguito riporto una scarica di scatti, più o meno belli, che mi fa suggerire ai deboli di cuore di passare avanti (anche a me, a distanza di qualche mese, queste robe creano ancora turbamento).
Dentro il nuovo che avanza...
...e fuori pure
Panoramica...
A differenza del tour di JAL, raccontato in un mio precedente TR, in questo l'accesso ai 'ferri' è molto più ravvicinato. Quanto? Così! (non fate caso alla faccia da pirla nella prima foto)
ne posterei mille altre, ma per ovvie ragioni di tempo e pazienza vostra nel leggere, mi fermo qui. Che dire, bellissima esperienza! Anche se ammetto che il tour di JAL offre qualcosa in più sulla parte 'software' (presentazione). Qui non c'è un vero e proprio museo come nel caso di JAL. La parte 'hardware' (visita all'hangar) invece è di gran lunga meglio.
Esco, ormai in visibilio, e saluto con la manina la sede di JAL. Un arrivederci, insomma.
Con una soluzione della continuità del mio ultimo giorno, passo al racconto del viaggio di ritorno, ovvero HND TSA TPE CDG MUC LIN. E anche qui, trova l'intruso...
Partenza in tarda mattina da HND. Per vostra info, nel terminal internazionale il North Security Check point è aperto dalle 07:00 alle 25:00
Veloce salto in bagno a drenare le ultime gocce di the verde. Mi fa sempre ridere questa indicazione, più o meno onnipresente nei bagni nipponici, su come smaltire i rifiuti solidi
Fuori preparano lo scassoplano
Puntuali imbarchiamo...
Decolliamo dalla 05, quella ricavata sulla piattaforma artificiale. Lo spettacolo, grazie alle nubi, è questo.
Pochi minuti dopo, sempre lui!
il rancio è servito. Main course secco, ricordo immangiabile la cosa vermiglia al centro in alto...
il resto del volo fila liscio. Quando mi appresto a fotografare le fasi finali, la signora seduta a fianco mi dice che TSA è base militare e che non è permesso fare foto. Sarà. L'ho vista fin da subito preoccupata per tutto l'armamentario tecnologico che ho sfoderato.
Mi accontento di qualche scatto 'a secco'. Il mio marcione...
Anche lui arriva...
Esco in quello che appare un terminal che avrebbe davvero bisogno di una radicale risistemata. Tant'è, mi dirigo subito al banco info dove mi viene detto che il bus che porta a TPE, uno ogni 30 min, si paga in contanti. Fortuna che vado al ufficio cambi, perchè scorgo un negozietto di robe aeronautiche davvero delizioso. Comprerò solo delle riviste e un nastro 'remote before flight' di FAT. Di nuovo, nessuno spoil.... La vettura che mi attende al palo là fuori sembra stata acquistata di seconda mano in una concessionaria di Islamabad.
Il tragitto per TPE dura circa un'oretta, metà nel traffico, il resto in autostrada. All'arrivo, trafelato per i copiosi bagagli, mi tocca risistemare i carichi per non pagare uno sfacelo di extra luggage. Il tutto, tra l'altro, con la complicità dell'addetta che ringrazio per avermi risparmiato 150$ di tassa per i miei vizi.
Ai filtri si presenta questo, in evidente ritardo dopo aver mollato il motorino da qualche parte..
Lato aria la situazione è molto piacevole per la prima ora delle 5 che mi toccano di attesa. Poi l'assenza di spazi nei quali svaccarsi (i gate hanno una configurazione perfida con pochissimi posti a sedere), grava su tutto, rendendo molto spiacevole la permanenza. Unica isola 'felice' rimane lo spazio di Hello Kitty, dotato di comodi sedili sui quali dedicarsi comodamente ai propri ozi. Due pecche da segnalare. 1) la musica cretina del gattino malefico, sparata a ripetizione. 2) le urla belluine di infanti mollati nella gabbia delle palle da genitori palesemente snervati. Fatta una ragione dei due punti sopraesposti e della cacofonia di toni di rosa, rimane l'unico posto fruibile.
L'attesa ora della partenza si avvicina. Fuori è un tripudio di messe in moto di tripli che periodicamente rompono il silenzio. Spero fino all'ultimo in un cambio macchina che assegni il 789 alla CDG, invece anche a me tocca un triplo. Lui
L'imbarco è il caos. Volo pieno a tappo, economy gremita, gente che urla nelle più tipica tradizione mandarina. Vorrei urlare anche io 'silenzio!' ma mi limito a sognare scali remoti della Norvegia. poco più di 13 ore per arrivare a CDG, e ti passa la paura.
Poco dopo il decollo 'servono' il menu.
Una rapida occhiata mi fa optare per bocconcini di pollo in salsa, ratatouille di verdure all'orientale, frutta delle nostre piantagioni il tutto annaffiato da un rosso di nota cantina. Annata eccellente. Di tutto promuovo il lurpak, che insieme al pane chimico, è sempre un ottimo tappa stomaco.
Complici le venti gocce di un noto rimedio per l'ansia, casco verticale in un sonno vagamente perturbato dal chiacchiericcio da mercato dei miei compari passeggeri. Con mia somma gioia scopro che siamo a due ore dall'arrivo, e che è ora di colazione. Decisamente meglio della cena!
Il resto del volo procede senza rilievi, a parte la leggera congestione dello scalo che ci costringe ad una holding di alcuni minuti. Il tutto porta a totalizzare 13,36 ore tonde dal momento della partenza.
Carico come un somaro, mi avvio all'interno degli intestini di CDG1, terminal che trovo sempre avveniristico nella sua totale follia architettonica. Del resto vi risparmio il racconto, perché nulla c'è da segnalare. Solo il periplo che mi porterà a Milano da CDG via MUC, merita una piccola spiegazione. Volendo volare con EVA, e avendo comprato il biglietto con Miles and More, l'unico routing possibile era proprio HND, TSA, TPE, CDG, MUC, MXP. La tizia con cui ho prenotato il tutto, dopo qualche diffidenza, è stata gentilissima nell'assecondare queste mie follie.
Mi sia concessa una dedica di questo (e altri che verranno) alle due persone, mamma e papà che mi hanno iniziato a questa passione. Ai tempi mi portavano a vedere gli aerei a Linate, oggi leggono orgogliosi le mie imprese.
Grazie a tutti per la lettura. Lasciate un commento e se volete info su cose da fare in Giappone legate agli aeroplani, scrivetemi!
A UN PROSSIMO TR...