Thread sistema aeroportuale di Roma 2015


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

stefano

Utente Registrato
13 Febbraio 2006
2,807
1
Roma, Calabria.
Dall'account FB di Alitalia
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10153426552621450&substory_index=0&id=159072176449

Alitalia informa che, a seguito della disposizione della Direzione Aeroportuale di Roma Fiumicino relativa alla chiusura del Terminal 3, dalla giornata di domani e fino a nuova disposizione, tutte le operazioni di check-in dei propri voli nazionali, internazionali ed intercontinentali in partenza da Fiumicino saranno effettuate esclusivamente al Terminal 1, dove verranno svolte le attività di check-in anche per i passeggeri di*Etihad Airways.

Alitalia si rammarica degli eventuali disagi, non imputabili al suo operato che dovessero verificarsi e ricorda a tutti i passeggeri dei propri voli che possono effettuare il web check-in e arrivare in aeroporto con la carta d’imbarco già stampata
 

belumosi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,082
3,510
Dall'account FB di Alitalia
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10153426552621450&substory_index=0&id=159072176449

Alitalia informa che, a seguito della disposizione della Direzione Aeroportuale di Roma Fiumicino relativa alla chiusura del Terminal 3, dalla giornata di domani e fino a nuova disposizione, tutte le operazioni di check-in dei propri voli nazionali, internazionali ed intercontinentali in partenza da Fiumicino saranno effettuate esclusivamente al Terminal 1, dove verranno svolte le attività di check-in anche per i passeggeri di*Etihad Airways.

Alitalia si rammarica degli eventuali disagi, non imputabili al suo operato che dovessero verificarsi e ricorda a tutti i passeggeri dei propri voli che possono effettuare il web check-in e arrivare in aeroporto con la carta d’imbarco già stampata
Le caxxate che ha fatto AZ nei decenni non starebbero nella Treccani, ma bisogna anche dire che la compagnia sembra perseguitata dalla sfiga. CAI si è trovata a ripartire nel periodo economicamente più depresso dal dopoguerra e adesso la più promettente SAI, è azzoppata dalla chiusura di parte del proprio hub a tempo indeterminato. Non è mica facile...
 

thatsfreak

Utente Registrato
30 Marzo 2015
188
0
dovrei salvarmi per un pelo, ho un volo venerdì sera da fco :D
comunque è una situazione assurda per il primo scalo d'Italia, spero si trovi in fretta una soluzione. Se ho capito bene il sequestro riguarda tutto il t3 che verrà nuovamente chiuso, ma come mai? qualità dell'aria o problemi strutturali in seguito all'incendio?
 

nuff_said!

Bannato
8 Febbraio 2014
76
0
specifico: nato e vissuto a lecce, perciò non è un commento di parte da malpensa fan :). Arrivato a fco a pomeriggio da sydney, dopo due minuti volevo tornarmene, e ancora ho un magnifico intercity fino a lecce da prendere. ogni volta che torno son sempre più contento d'essermene andato. non voglio essere negativo, però non vorrei essere nei panni di un australiano che arriva qui per la prima volta :)

famme vede a carta de embarco mister!

perdona l'ot ma per esperienza personale non prenderai l'Australia ad esempio.

La dogana australiana e' famosa per i modi non proprio ortodossi dei suoi impiegati verso i visitatori. Al di la' degli interrogatori in arrivo per sapere se trasporti semi piante frutta ed articoli agricolo-botanici tra i piu' disparati..famose sono anche le multe che vengono comminate ai passeggeri che omettono di dichiarare alcuni articoli in entrata come ad esempio alcuni cibi.

Ora capisco se per salvaguardare l'ecosistema alcuni alimenti sono vietati e viene deciso quindi di sequestrarli, ma se poi mi dai comunque l'opportunita' di farli entrare pagando una multa (della modica cifra di un paio di centoni di dollari) mi sembra piu' una mossa per cercare di fare cassa sui poveri passeggeri stremati dal viaggio che dopo qualche decina di ore di viaggio sulle spalle forse possono anche dimenticare di dichiarare qualcosa.

Mi pare esista anche un programma tv sul tema...chiuso ot.
 

stefano

Utente Registrato
13 Febbraio 2006
2,807
1
Roma, Calabria.
perdona l'ot ma per esperienza personale non prenderai l'Australia ad esempio.

La dogana australiana e' famosa per i modi non proprio ortodossi dei suoi impiegati verso i visitatori. Al di la' degli interrogatori in arrivo per sapere se trasporti semi piante frutta ed articoli agricolo-botanici tra i piu' disparati..famose sono anche le multe che vengono comminate ai passeggeri che omettono di dichiarare alcuni articoli in entrata come ad esempio alcuni cibi.

Ora capisco se per salvaguardare l'ecosistema alcuni alimenti sono vietati e viene deciso quindi di sequestrarli, ma se poi mi dai comunque l'opportunita' di farli entrare pagando una multa (della modica cifra di un paio di centoni di dollari) mi sembra piu' una mossa per cercare di fare cassa sui poveri passeggeri stremati dal viaggio che dopo qualche decina di ore di viaggio sulle spalle forse possono anche dimenticare di dichiarare qualcosa.

Mi pare esista anche un programma tv sul tema...chiuso ot.
Parli per esperienza diretta?
Puoi pagare quanto vuoi tu ma in Australia non fai entrare nulla.

Se "dimentichi" di dichiarare possono farti un "richiamo" ma se ci ricaschi o fai lo scemo fanno bene a multare salato. Quando si va a casa d'altri bisogna essere rispettosi!!!
 

nuff_said!

Bannato
8 Febbraio 2014
76
0
Parli per esperienza diretta?
Puoi pagare quanto vuoi tu ma in Australia non fai entrare nulla.

Se "dimentichi" di dichiarare possono farti un "richiamo" ma se ci ricaschi o fai lo scemo fanno bene a multare salato. Quando si va a casa d'altri bisogna essere rispettosi!!!
Direttissima. Alcuni alimenti possono entrare ma se dimentichi di dichiararli allora sei alla merce' dell'umore del tipo alla dogana.

Non solo, una persona del mio gruppo aveva un articolo in legno, credo un music box.
Comunque gli hanno detto che per farlo entrare avrebbero dovuto sottoporlo ad un trattamento particolare per disinfestarlo da eventuali parassiti ovviamente a suo carico.
La persona a quel punto ha preferito gettarlo nel cestino.
 

EdoC

Utente Registrato
7 Giugno 2015
2,179
152
Purtroppo avremo settimane di inferno, speriamo riescano a risovere il tutto prima del boom del traffico nei mesi di luglio e agosto. Purtroppo prevedo un estate difficile.
Davvero tanta sfortuna per AZ, non ci voleva proprio questo problema nel suo Hub che causerá moltissime perdite.
 

aless

Moderatore
12 Settembre 2006
11,480
96
perdona l'ot ma per esperienza personale non prenderai l'Australia ad esempio.

La dogana australiana e' famosa per i modi non proprio ortodossi dei suoi impiegati verso i visitatori. Al di la' degli interrogatori in arrivo per sapere se trasporti semi piante frutta ed articoli agricolo-botanici tra i piu' disparati..famose sono anche le multe che vengono comminate ai passeggeri che omettono di dichiarare alcuni articoli in entrata come ad esempio alcuni cibi.

Ora capisco se per salvaguardare l'ecosistema alcuni alimenti sono vietati e viene deciso quindi di sequestrarli, ma se poi mi dai comunque l'opportunita' di farli entrare pagando una multa (della modica cifra di un paio di centoni di dollari) mi sembra piu' una mossa per cercare di fare cassa sui poveri passeggeri stremati dal viaggio che dopo qualche decina di ore di viaggio sulle spalle forse possono anche dimenticare di dichiarare qualcosa.

Mi pare esista anche un programma tv sul tema...chiuso ot.
A chiusura dell'OT, non è proprio corretto quello che dici: per esperienza diretta ti dico che se la tua violazione riguarda discorsi fiscali (ad esempio se importi più sigarette di quelle permesse), allora paghi e finisce; se invece violi le regole sulla quarantena, non ci sono multe che tengano e tu quella roba la butti e basta, o la fai disinfestare a tue spese come detto.
 
F

flyboy

Guest
Fiumicino era già ai limiti del collasso durante il ponte del 2 giugno, come segnalato da molti.
Quello è stato un test in cui, volutamente a mio avviso, tutta ADR si è affacciata sul balcone ad osservare ed annotare quanto accadeva. E ne hanno subito dopo tratto le conclusioni che stanno portando alla diminuzione dell'operatività.
 

EdoC

Utente Registrato
7 Giugno 2015
2,179
152
I danni che questo incendio sta causando é veramente incredibile: Az che sembrava in netta ripresa viene massacrata da questa situazione. Ma ricordiamoci che questo danneggia fortemente non solo Az e le altre compagnie, ma anche Roma e il suo turismo, ma anche tutta l' Italia essendo Roma il punto di arrivo della maggior parte dei turisti stranieri che visitano il nostro paese.
Devono fare qualcosa con una urgenza immediata, la situazione di oggi é inaccettabile. Con l' arrivo dell' estate si rischia di far collassare un intero paese.
 

aprosdogheton

Utente Registrato
18 Giugno 2013
46
0
Roma & Rossano,Calabria
Buongiorno a tutti, io ho un volo il 19/07 da FCO a VLC con AZ, dovrei stare lì circa un mese per un corso e un eventuale annullamento o differimento della data del volo mi creerebbe non pochi problemi. Secondo voi rischio in qualche modo ?
 

falco108

Bannato
8 Novembre 2012
1,631
0
Buongiorno a tutti, io ho un volo il 19/07 da FCO a VLC con AZ, dovrei stare lì circa un mese per un corso e un eventuale annullamento o differimento della data del volo mi creerebbe non pochi problemi. Secondo voi rischio in qualche modo ?
E' meglio che chiami AZ e ti fai dire qualcosa di , più o meno preciso, in modo tale che ti propongono una soluzione che ti soddisfi.
Per VLC c'è solo un volo al giorno......sarebbe "illogico" cancellare l'unica frequenza giornaliera...
 

AZ209

Utente Registrato
24 Ottobre 2006
16,944
71
Londra.
Fiumicino, questa sarebbe la sicurezza dell'aeroporto

Nei soffitti dello scalo più importante del Paese c'è una giungla di cavi fuori norma. Che hanno contribuito alle fiamme. Mentre il terminal è privo di spegnitori automatici

Dopo quaranta giorni il più importante aeroporto d’Italia è ancora ferito. Per un rogo che continua ad apparire incredibile. Un intero terminal in preda alle fiamme, in quello che dovrebbe essere il luogo più sicuro del Paese. L’attività dello scalo rimane ridotta all’80 per cento, con 16 gate sotto sequestro, mentre le indagini stanno cercando di squarciare il muro di fumo che protegge le responsabilità sull’origine dell’incendio e sui ritardi nello spegnimento. E una fonte, che ha chiesto l’anonimato, svela a “l’Espresso” come l’apparente normalità delle strutture nasconda un lato oscuro, che potrebbe aver contribuito alla propagazione delle fiamme.


Fiumicino è un po’ come Cinecittà: i corridoi visibili al pubblico sono impeccabili, lustrati per le grandi occasioni, ma sollevato il sipario del set «c’è una parte nascosta, popolata dagli addetti ai lavori dove regna il disordine», racconta la fonte interna. Proprio come negli studios del cinema italiano, gli spettatori vedono solo la superficie ordinata e patinata, ma dietro i teloni delle scenografie c’è il caos. È sufficiente sollevare un pannello del controsoffitto dell’area di imbarco dei voli internazionali, a pochi metri dal luogo dell’incendio, per rendersi conto dell’incuria.Le foto mostrano lo spazio tra il tetto e i pannelli zeppo di fili, lampade, rilevatori di fumo avvolti dal nastro adesivo. Dovrebbe essere vuoto, per non offrire combustibile al fuoco, invece sembra un groviglio di inneschi. Secondo la fonte «è materiale lasciato lì da chi ha fatto i lavori di manutenzione e che in caso di combustione agevolerebbe la propagazione delle fiamme». Le fotografie ritraggono la giungla di cavi e plastica ammassata nel controsoffito.

Un lavoratore che quella notte si trovava all’interno, anche lui con la garanzia dell’anonimato, ha deciso di raccontare la grande confusione dell’emergenza: «Nessuno sapeva bene cosa fare e i soccorsi erano in ritardo. Ho l’impressione che i primi segnali di fumo siano stati sottovalutati».

Eppure in ogni struttura affollata, dai centri commerciali alle stazioni ferroviarie, dovrebbero essere le squadre di emergenza create per il primo intervento a prendere in mano la situazione. Il giovane, testimone diretto, aggiunge: «Non è scattato nessun sistema antincendio e in quei momenti concitati ho aiutato uno dei poliziotti presenti a togliere la sicura dall’estintore a polvere». In effetti le foto e i sopralluoghi mostrano l’assenza degli sprinkler, i tubi in acciaio, simili a piccole docce, dai quali partono gli spruzzi d’acqua per lo spegnimento. Testimone, immagini e, infine, anche la fonte interna, confermano: gli sprinkler non ci sono. Sono stati resi obbligatori dalla legge 151 del 2011 (e dalle regole tecniche derivate) ma la norma entrerà in vigore solo a ottobre 2016, cinque anni dopo: è stata più volte prorogata, come se non fosse fondamentale per evitare devastazioni drammatiche.

Secondo i conti effettuati da “l’Espresso” l’installazione dell’impianto (calcolato sul costo a metro quadro in altre strutture civili simili) solo nel terminal 3 costerebbe al massimo 5 milioni di euro. Una cifra più che sostenibile e che avrebbe garantito un’arma in più contro le fiamme del 7 maggio, che hanno provocato danni colossali. Il fuoco ha divorato i punti vendita di Ferrari, Bulgari, Geox, Unieuro, Ferragamo, McDonald, Chanel, Burberry, Moncler, Gucci. E ancora bar e ristoranti. Una quarantina le attività commerciali coinvolte. Centinaia i posti di lavoro a rischio. Solo Alitalia - stando alle stime dell’amministratore delegato, Silvano Cassano - ha perso decine di milioni.

Secondo i primi accertamenti, le fiamme sono partite da un condizionatore portatile. I dipendenti di un’impresa appaltatrice l’avevano attivato nei giorni precedenti il rogo per cercare di ovviare al surriscaldamento di un quadro elettrico in una zona di cantiere. Soluzione a dir poco precaria. Il “pinguino” fin da subito aveva dato segni di instabilità: si spegneva in continuazione e aveva provocato problemi anche al bar nelle vicinanze disturbando il flusso di corrente elettrica. C’erano, insomma, elementi sufficienti per staccare la spina al condizionatore, ma nessuno l’ha fatto. E la magistratura dovrà dare una risposta chiave: come è stato possibile che questa apparecchiatura non sia stata segnalata? Le norme impongono una rigida procedura: tutto ciò che le ditte portano dentro deve superare verifiche accurate e poi dovrebbe essere riportato all’esterno. E se nessuno ha notato un “pinguino”, il rischio che dai cantieri possano arrivare altri pericoli è concreto. Anche perché i controllori sono pochi e sono tante le imprese che, vinto l’appalto con il massimo ribasso, tendono a contenere i costi, risparmiando anche sulla sicurezza.


Gli ingegneri dipendenti della controllata Adr Engineering, che tra i compiti principali ha proprio la vigilanza sui lavori all’interno dello scalo, sono cinque. «Un numero esiguo per controllare le 50 aziende che operano all’interno», osserva la nostra fonte, che spiega anche le procedure delle verifiche:«Avvengono di notte perché le imprese lavorano in quelle ore. Così capita che dopo i turni notturni, a questi professionisti tocchi anche rientrare di mattina in ufficio. Basterebbe assumere qualche giovane ingegnere, ce ne sono tanti in giro, per garantire verifiche più adeguate». Questioni che “l’Espresso” ha sottoposto alla società Adr, ricevendo però una risposta stringata: «Attendiamo l’esito del parere della magistratura».

Al momento la procura di Civitavecchia ha iscritto sette persone nel registro degli indagati. Sono i cinque operai della ditta alla quale era affidata la manutenzione degli impianti di condizionamento dell’aeroporto, un funzionario dell’Asl Roma D che non sarebbe intervenuto, a tutela dei lavoratori, e, infine, l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Lorenzo Lo Presti per violazione della normativa sulla sicurezza dei lavoratori.
«L’aeroporto di Fiumicino è tra i più sicuri al mondo», non ha dubbi il dirigente della Polizia aeroportuale Antonio Del Greco, che precisa: «I miei uomini sono preparati per eventuali attacchi terroristici e abbiamo già predisposto nuovi piani di prevenzione». Appunto. Gli specialisti della Polaria, sono addestrati soprattutto per quel che riguarda il contrasto al terrore, mentre è bastato un gruppo di operai pasticcioni per piegare la fortezza Fiumicino.

http://espresso.repubblica.it/attua...-sarebbe-la-sicurezza-dell-aeroporto-1.216443
 

DusCgn

Utente Registrato
9 Novembre 2005
14,680
20
.
Chissà se mai emergeranno davvero le responsabilità, a tutti i livelli, cioè sia chi ha scatenato materialmente l'incendio (pinguino o presunto tale messo lì da chi, e con l'autorizzazione di chi...) sia chi a responsabilità maggiori ha peccato nella manutenzione, nei sistemi di sicurezza, negli impianti deficitari, nell'organizzazione etc e che a monte ha permesso episodi casuali scatenanti che sono poi successi.
Adesso chissà chi paga i danni materiali, fisici (eventualmente ci sarà la certezza dell'esposizione a sostante tossiche nei primi gg da parte di lavorati, pax etc), le compagnie aeree che si vedono costrette a cancellare o a fare salti mortali nella riprogrammazione, pax che avevano prenotato voli, soggiorni, chissà magari anche treni, auto a noleggio etc.
Il tutto per un "pinguino" che non doveva esserci ........per raffreddare un quadro elettrico surriscaldato (e se era surriscaldato ci sarà stato un motivo no?!)..........sembra una barzelletta.



Fiumicino dimezzato 400 voli cancellati e check in chiusi al T3
L'Enac: dopo il rogo mancano spazi adeguati


Chiusa l’aerostazione distrutta dall’incendio. Voli dimezzati e passeggeri infuriati. Perchè sabato scatterà un provvedimento destinato a stravolgere l’estate: ogni giorno 400 dei 1.044 decolli e atterraggi verranno soppressi. Fino a quando? Non è dato sapere.
Aeroporti di Roma ha chiesto all’Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile, di ridurre dall’80% al 60% la capacità operativa del Leonardo da Vinci «con chiusura al traffico commerciale del terminal 3 area partenze». E l’Enac ha avallato il «taglio». Il motivo, come spiega Adr in una circolare interna, è per via «dell’elevata affluenza: 120mila/130mila passeggeri al giorno». Troppi per uno scalo con 2.500 metri quadrati devastati dal rogo del 7 maggio scorso, altrettanti interdetti al pubblico perché invasi dal fumo e da possibili sostenze tossiche, la sala transiti sequestrata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia che sta ancora effettuando rilievi, il molo D chiuso perchè «non sicuro» per i lavoratori.
Insomma, Fiumicino non ce la fa a sostenere l’assalto dei vacanzieri. L’incendio ha distrutto alcuni percorsi utilizzati dai turisti per raggiungere i cancelli d’imbarco e ha reso inagibili sedici «gate». E così è stata decisa la chiusura del settore Partenze del terminal 3, quella dove si trovano i banconi per il check in. Mentre al piano sottostante, nel settore Arrivi, continueranno ad essere riconsegnate le valigie a chi a Roma atterra. «L’azione - scrive Adr - si è resa purtroppo necessaria per ricondurre i voli in partenza ad un livello proporzionato al numero dei gate operativi e alla grandezza delle sale d’imbarco disponibili, negli standard di qualità e sicurezza». E così, per evitare di ritrovarsi sale strapiene di viaggiatori e file interminabili per imbarcarsi, almeno quarantamila persone al giorno resteranno a terra. Con buona pace di vacanze prenotate, alberghi da disdire e disagi a non finire. Il provvedimento, che in un primo momento sarebbe dovuto scattare fin da oggi, è stato posticipato di 48 ore per dare la possibilità alle compagnie aeree di avvertire i propri clienti riguardo i voli soppressi. I viaggiatori che invece potranno partire verranno «smistati» negli altri quattro terminal dello scalo romano. E, visto che la riduzione (a quanto pare) sarà in percentuale alla mole del traffico gestito, a rimetterci di più saranno i vettori che a Fiumicino contano più rotte, a partire da Alitalia, EasyJet e Vueling che da sole rappresentano il 40% dei collegamenti attivi. «La soppressione dei voli a seguito dell’incendio ci ha fatto perdere decine di milioni euro. Stiamo preparando un dossier sulla vicenda», sottolinea Silvano Cassano, amministratore delegato di Alitalia. compagnia che già da questa mattina non effettuerà più check in al terminal 3. Le operazioni sono state infatti concentrate al terminal 1.
Il taglio dei voli, secondo Cub Trasporti, «mira a nascondere eventuali negligenze e carenze nella tutela dei lavoratori che, 24 ore dopo il rogo, erano già tornati nel terminal 3 nonostante la presenza di diossine 40 volte oltre quanto presente nelle zone urbane».
«L’Enac sta tentando di scaricare ad altri la colpa del ritardo delle strutture pubbliche nell’intevenire - accusa Antonio Amoroso, sindacalista Cub - L’8 maggio il terminal è stato riaperto ma le prime analisi sulle sostanze sprigionate dal rogo sono state effettuate tra il 12 e il 18 maggio e i risultati resi notti una settimana dopo. Nel frattempo più di 250 impiegati e operai sono finiti al pronto soccorso accusando problemi respiratori e reazioni allergiche. La verità è che nessuno sa ancora se è sicuro lavorare in questa aerostazione». Ben venga, per i sindacati, la chiusura e la bonifica ma «deve intervenire pure il Governo per farsi carico dei problemi occupazionali derivanti». Da un mese i quaranta negozi e ristoranti della sala transiti bruciata sono chiusi: commesse, baristi e camerieri sono a casa. Di fatto senza lavoro. «La situazione dell’ aeroporto invece di migliorare sta progressivamente peggiorando - afferma l’onorevole Vincenzo Piso - Siamo sicuri che esistano motivazioni serie se Enac ha deciso di ridurre ancor di più i voli ma non si spiega perché dopo così tanto tempo». Intanto Michele Anzaldi, deputato Pd, ha chiesto al Governo di «aprire in via straordinaria ai voli civili gli aeroporti di Grosseto, Pratica di Mare e Latina, per salvare la stagione turistica». L’incertezza sulle roote per Fiumicino potrebbe spingere molti stranieri a cancellare le vacanze romane.
Alessandra Zavatta

http://www.iltempo.it/roma-capitale...-cancellati-e-check-in-chiusi-al-t3-1.1424983
 

Andrea1988

Utente Registrato
23 Novembre 2006
2,581
72
36
Roma, Lazio.
Assurdo. Spero capiscano che devono davvero darsi una mossa a risolvere questa situazione, e non fare come al solito "all'italiana", come temo.
 

belumosi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,082
3,510
Qualcuno conosce la procedura normativa da seguire per ripristinare l'usabilità di un immobile danneggiato da un incendio?
Giusto per provare a capire che cosa andava fatto e che cosa è stato fatto in realtà.
 

Greco

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
8 Marzo 2010
3,161
90
Nel frattempo 3 dei 4 voli che avevo nei prossimi 7 giorni sono stati cancellati. Per noi pendolari di FCO questo incendio è un vero incubo.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.