Thread MXP-LIN 2020


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AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
M4, al via test funzionamento circolazione Linate - Forlanini FS

La linea metropolitana sarà lunga 15 chilometri con 21 stazioni e attraverserà in soli 30 minuti il centro storico della città collegando il quadrante Est (aeroporto di Linate) con il quadrante Sud-Ovest, fino alla stazione di San Cristoforo

(Teleborsa) - Al via la circolazione del treno per i test di funzionamento della prima tratta Linate - Forlanini FS della nuova metro M4 di Milano, che collegherà il centro di Milano all'aeroporto di Linate in soli 12 minuti. Lo rende noto Salini Impregilo, spiegando che l'opera rappresenta uno dei progetti di sostenibilità underground più importanti d’Europa. La linea è commissionata dal Comune di Milano e realizzata dalla società mista concessionaria M4, incaricata della costruzione e della gestione e partecipata dal Comune di Milano e da un raggruppamento di soci privati guidato da Salini Impregilo e Astaldi.

I test tra Linate e Forlanini FS rappresentano uno step fondamentale per la verifica dei treni, realizzati da Hitachi, e di tutti i sistemi, dal segnalamento alla ventilazione, all'antincendio, in vista della messa in esercizio di questa prima tratta nel 2021. La linea, che vede al momento 56 cantieri aperti anche nel centro di Milano con 1500 persone all'opera nel complesso (di cui 500 dirette del consorzio costruttore Metro Blu), arriverà poi a Dateo a metà 2022, per poi toccare San Babila entro dicembre 2022.

La linea metropolitana sarà lunga 15 chilometri con 21 stazioni e attraverserà in soli 30 minuti il centro storico della città collegando il quadrante Est (aeroporto di Linate) con il quadrante Sud-Ovest, fino alla stazione di San Cristoforo. Interscambi che contribuiranno ad aumentare un “effetto di rete” intermodale atteso su tutto il sistema di trasporto urbano ed extra-urbano, con benefici ambientali significativi che rendono più forte l’impronta sostenibile della città di Milano: la linea permetterà una riduzione del traffico in città di circa 16 milioni di veicoli ogni anno, con una contrazione annuale delle emissioni di CO2 fino a 54mila tonnellate.

Con le 86 milioni di persone trasportate l'anno dalla M4, la rete metropolitana milanese raggiungerà i 118 chilometri divenendo la sesta in Europa per estensione. La linea è una “metropolitana leggera ad automatismo integrale”: un sistema tecnologico che conserva le caratteristiche della metropolitana classica, ma con standard tecnici prestazionali e di sostenibilità più elevati e meno dispendiosi. L’innovativo sistema di guida automatica (driverless: senza conducente) adotta una tecnologia per il controllo intelligente del traffico che garantisce ai passeggeri i più elevati standard di sicurezza.
 

mggt

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MGGT
Morto operaio in cantiere M4
Semisepolto a 18 metri profondità, in arresto cardiocircolatorio

Un operaio, I.R. di 42 anni, al lavoro nel cantiere della nuova linea 4 della metropolitana di Milano è morto dopo esser rimasto schiacciato da un blocco di cemento a 18 metri di profondità. Secondo quanto riferito dal 118, che lo ha soccorso sul posto con manovre di rianimazione, l'uomo è stato trasportato al San Carlo già in arresto cardiocircolatorio ed è morto subito dopo il ricovero. L'incidente è avvenuto alle 18.40 in piazza Tirana. Sul posto anche i carabinieri e i vigili del fuoco.
http://www.ansa.it/lombardia/notizi...-m4_bae5e407-08b5-4d8a-867f-de1b8a2f75b4.html

:flower2::(
 

I-POV

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25 Marzo 2008
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Da Varesenews del 15_01_2020

https://www.varesenews.it/2020/01/malpensa-tifo-air-italy-pensa-nuove-strade-ferrovie/890281/

Malpensa fa il tifo per Air Italy. E pensa a nuove strade e ferrovie

Nel 2019 lo scalo chiude con un 9-10% di crescita, al netto dell'effetto della chiusura di Linate. L'ad Armando Brunini ha parlato di nuove infrastrutture di accesso e del progetto ambizioso dell'hub dell'ex Meridiana

«Cinque o sei progetti prioritari», non uno, per migliorare l’accesso a Malpensa. È la prospettiva strategica che interessa a Sea, come ha dichiarato l’ad Armando Brunini. Con la consapevolezza che non è un tema che dipende solo da Sea, anzi: dipende da altri, che siano Anas o le società ferroviarie (Rfi e FerrovieNord). «Per quanto riguarda l’accessibilità a Malpensa si parla di infrastrutture non nostre».

«Con gli altri soggetti istituzionali – ha riferito ancora Brunini a Linate, durante una conferenza di presentazione sulle strategie turistiche per il 2020 con Federturismo Confindustria ed Enit – c’è un ottimo livello di condivisione, sia con la Regione che con il ministero dei trasporti che con Ferrovie dello Stato per rafforzare le infrastrutture di accesso a Malpensa». Il riferimento a Fs fa pensare subito all’accesso a Malpensa da Gallarate: un progetto aperto da tempo, sul tavolo della Regione, in attesa di finanziamento. In passato si era pensato ai fondi europei, poi già l’assessore regionale Claudia Maria Terzi aveva chiamato in causa il governo (cioè i soldi dello Stato), in prospettiva delle Olimpiadi Invernali 2026.

I numeri del 2019 per Sea sono importanti, anche se il dato della “competizione” tra Linate e Malpensa è falsato dalla chiusura per tre mesi del Forlanini e dal celebre “bridge”, il trasferimento dei voli a Malpensa (salvo pochi a Bergamo Orio al Serio). «Nell’insieme – ha spiegato Brunini – siamo cresciuti del 4,4%, mentre Malpensa, al netto del trasferimento dei voli di Linate, registra un aumento del 9-10%. E’ il terzo anno consecutivo che Malpensa cresce tantissimo, sta mostrando tutto il suo potenziale.

Brunini ha anche confessato di avere fiducia e di «fare il tifo» per Air Italy, la compagnia che ha fatto di Malpensa il suo hub: Ha annunciato un piano di espansione interessante mettendo Malpensa al centro di questo progetto. Vedremo nel 2020 se il vettore riuscirà a sviluppare altro traffico dal nostro aeroporto».

Tornando ai «cinque o sei progetti» infrastrutturali «prioritari», Brunini non ha dettagliato, ma si possono fare ipotesi. Il primo progetto che viene in mente è la ferrovia Malpensa T2-Gallarate, secondo accesso dopo quello da Busto Arsizio FerrovieNord. Ma ci sono altri aspetti: c’è la Variante alla Strada Statale 341, che scenderebbe da Gallarate aggirando Samarate e Lonate Pozzolo e che oggi finanziata solo per il tratto Pedemontana-superstrada 336. E ancora si può pensare al collegamento Alta Velocità con il Frecciarossa, per cui Fs ha già fatto prove tecniche (ma con accesso via Saronno) e che era già stato sperimentato in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006. Più locale, invece, è l’ipotesi di adeguamento della viabilità ordinaria tra Malpensa e Somma Lombardo (area fitta di parcheggi e alberghi), su cui Sea aveva mostrato disponibilità a investire direttamente.

di Roberto Morandi
Pubblicato il 15 gennaio 2020
 

13900

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'Ste macchinette per il controllo passaporti funzionano proprio bene...







(Partenze. Tempo di attesa 30 minuti). Giovedi sera agli arrivi tempo di attesa - per il controllo old school, col poliziotto - 1 minuto. Coda per le macchinette che arrivava alla radice del ponte per il satellite C, praticamente dietro a quelli vestiti da Ghostbusters che prendono le temperature.
 

I-DAVE

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6 Novembre 2005
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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Secondo sono solo troppo poche, visto che le partenze extra-Schengen sono per lo più nelle stesse fasce orarie, e fanno da collo di bottiglia, non certo aiutate dalla configurazione demenziale del terminal (speriamo che nell'aldilà proibiscano a Sottsass di disegnare nient'altro che lampade e sedie). Guardando solo agli ultimi sei mesi, non ho riscontrato differenza di velocità tra queste e quelle a Schipol, Heathrow (che una su due non mi legge il passaporto), Manchester (che non mi legge MAI il passaporto), Francoforte, Monaco e Dublino. Ho provato settimana scorsa quelle di Bergamo, e quelle sì sono lievemente più lente, ma parliamo di 10 secondi tra scansione e foto, un tempo che da nessuna parte genererebbe code chilometriche se il numero di postazioni fosse congruo.

Tutti gli agenti con cui ho parlato (in Italia e altrove) mi hanno sempre detto, quando ho avuto problemi, che i vari algoritmi vanno un po' in palla in presenza di barba sulla persona quando nella foto si è più lisci del culo di un neonato. Cosa che immagino essere piuttosto frequente in Italia, visto che la barba è un must per noi uomini rudi e forti. Personalmente ho risolto usando un regolabarba, così da non sembrare Reinhold Messner... Un'altra cosa che ho notato aiutare non poco la velocità di riconoscimento (ovunque) è il togliersi gli occhiali da vista.

DaV
 

13900

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Io le trovo più lente e macchinose di altri aeroporti.. E come dici tu poche.

In più bisogna chiedersi il perché. A Malpensa il controllo passaporti per italiani/europei si fa(ceva) in un nanosecondo. Quale problema si doveva risolvere con queste macchine? Capisco se fosse un motivo di tagliare personale di Polaria, ma... no, sono ancora li.
 

I-DAVE

Moderatore
6 Novembre 2005
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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Io le trovo più lente e macchinose di altri aeroporti.. E come dici tu poche.

In più bisogna chiedersi il perché. A Malpensa il controllo passaporti per italiani/europei si fa(ceva) in un nanosecondo. Quale problema si doveva risolvere con queste macchine? Capisco se fosse un motivo di tagliare personale di Polaria, ma... no, sono ancora li.
Ad essere onesto, la coda a MXP la trovavo spesso quando c'erano solo i quattro gabbiotti della Polizia, di cui spesso solo due erano aperti.

DaV
 

Dancrane

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10 Febbraio 2008
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Per la felicità di 13900 gli stessi modelli presenti a LIN e MXP verranno installlati anche a FCO ...
Io credo che il problema a MXP (a LIN quei 4 che ci sono bastano e avanzano, per il traffico che devono sostenere) sia la quantità di postazioni disponibili: se non erro, mi sembra siano una decina in uscita ed altrettanti in entrata. Prevederne almeno 15/20 non sarebbe una brutta cosa.
Sul funzionamento, devo dire che mentre a LHR li uso con regolarità e, a parte una sola volta dove mi hanno rimbalzato in due (ma sono passato al terzo), il tutto si risolve piuttosto velocemente (questione di 5 minuti massimo tra coda e verifica), almeno al T5, non ho esperienze agli altri terminal, a Malpensa le 3 volte che mi è capitato di utilizzarli ho sempre dovuto elencare i santi del calendario senza eccezione alcuna prima di passare, col risultato che se vedo libera la fila dei controlli manuali mi fiondo su quella. Non so se il problema sia dovuto alla pulizia dei lettori o ad altro, ma l'impressione è che siano estremamente lenti.
 

13900

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26 Aprile 2012
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Per la felicità di 13900 gli stessi modelli presenti a LIN e MXP verranno installlati anche a FCO ...
Non e' solo il modello, ma anche l'utilita'.

Io sono vecchio stile, ma ritengo che se implementi della tecnologia, devi farlo per risolvere un problema o per incrementare l'efficienza di un processo.

Prima avevamo una situazione in cui, agli arrivi extra-Schengen, ipotizziamo zero coda

Passeggero Europeo: arriva al gabbiotto, mostra il passaporto al poliziotto, ripiglia il passaporto, va. Tempo: 10 secondi massimo.

Passeggero Extra-Europeo: arriva al gabbiotto, mostra il passaporto, controllo visto, timbro, va. Tempo: 30 secondi?

Ora abbiamo:

Passeggero Europeo: scan del passaporto, entra nel 'recinto', guarda lo schermo, si apre la porta. Tempo a MXP: 20 secondi.

Passeggero Extra-Europeo che puo' usare il chiosco: come sopra, in piu' stop dal poliziotto per farsi timbrare il passaporto. Tempo: 20 secondi + 10 per timbrare: 30 secondi.


Morale: per un Europeo il tempo e' 3x volte piu' lungo, per un amero-anglo-nippo-australo-coreano il tempo e' lo stesso. E serve comunque personale di polizia. A che serve una cosa del genere, se non a generare colli di bottiglia e casino? Uso Malpensa da vent'anni oramai, e da 10 ci passo almeno una volta al mese, sempre extra-Schengen. M'era capitata una volta o due di veder ressa fino all'imbocco del pontile del C fino all'arrivo di queste macchine. Ora, succede sempre.


Non sarebbe meglio usarle per gli amero-anglo-nippo-etc, magari con una bella stampante che gli dia una ricevuta a sostituzione del timbro, come si fa gia' da anni in Israele, Corea, Hong Kong e altri? Il tutto con gli europei liberi di tornare al sistema old school?
 

miguel

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Brianza
Al di là dela lentezza di un sistema a mio avviso è più sicuro un controllo real time con il Ministero degli Interni che una " sfogliata " manuale , no ? Mi rcordo l’ultima volta in cui sono passato da FCO , controllo manuale , doveva andare a bere il caffè neanche l’ha controllato…
Provo a fare mente locale delle code
fino al 2018 c'erano spesso code
nel 2019 sono arrivati i tornelli , durante il " bridge " c'era anche più personale della Polizia ed ho visto raramente code
alla fine del Bridge sono tornate le code ( i Poliziotti di Linate sono tornati al loro posto ), ma ricordiamoci che i tornelli non possono andare da soli , serve sempre la Polizia nello sgabbiolo dietro a controllare , se non c'è personale le code non si dissolvono da sole
La soluzione è chiudere Linate !
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Non e' solo il modello, ma anche l'utilita'.

Io sono vecchio stile, ma ritengo che se implementi della tecnologia, devi farlo per risolvere un problema o per incrementare l'efficienza di un processo.

Prima avevamo una situazione in cui, agli arrivi extra-Schengen, ipotizziamo zero coda

Passeggero Europeo: arriva al gabbiotto, mostra il passaporto al poliziotto, ripiglia il passaporto, va. Tempo: 10 secondi massimo.

Passeggero Extra-Europeo: arriva al gabbiotto, mostra il passaporto, controllo visto, timbro, va. Tempo: 30 secondi?

Ora abbiamo:

Passeggero Europeo: scan del passaporto, entra nel 'recinto', guarda lo schermo, si apre la porta. Tempo a MXP: 20 secondi.

Passeggero Extra-Europeo che puo' usare il chiosco: come sopra, in piu' stop dal poliziotto per farsi timbrare il passaporto. Tempo: 20 secondi + 10 per timbrare: 30 secondi.


Morale: per un Europeo il tempo e' 3x volte piu' lungo, per un amero-anglo-nippo-australo-coreano il tempo e' lo stesso. E serve comunque personale di polizia. A che serve una cosa del genere, se non a generare colli di bottiglia e casino? Uso Malpensa da vent'anni oramai, e da 10 ci passo almeno una volta al mese, sempre extra-Schengen. M'era capitata una volta o due di veder ressa fino all'imbocco del pontile del C fino all'arrivo di queste macchine. Ora, succede sempre.


Non sarebbe meglio usarle per gli amero-anglo-nippo-etc, magari con una bella stampante che gli dia una ricevuta a sostituzione del timbro, come si fa gia' da anni in Israele, Corea, Hong Kong e altri? Il tutto con gli europei liberi di tornare al sistema old school?
+1
 

herry92

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3 Aprile 2016
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Si parla anche di Malpensa

Air Italy in crisi? «Tutto è partito da un ordine di 20 Boeing 737 Max»
Parla Paul Whelan, grande manovratore dietro le quinte dell'industria aerea italiana. Che disegna anche il futuro delle compagnie aeree: «Sarà sempre più a terra e meno in volo»

di Simone Filippetti

24 febbraio 2020
LONDRA. Nel piccolo villaggio di Ombersley perdersi è impossibile: l'autobus che arriva da Worcester, che per mezzo mondo è il nome di una salsa mentre per gli inglesi è dove l'eroe nazionale Oliver Cromwell vinse la Guerra Civile contro il re esule Carlo II, fa una sola fermata, sulla via principale. A piedi, si attraversa un cimitero senza viottoli, tra l'erba alta, si passa davanti a una piccola chiesa normanna del XII secolo, una delle più antiche del paese, e si arriva a una strada costeggiata da case di epoca Tudor, con le assi di legno imbarcate dal peso dei secoli. Tutto qui. Da questo sperduto fazzoletto di campagna inglese, il primo in tutto il paese ad avere la connessione 4G, passano i bagagli aerei e si ristorano i passeggeri di mezza Europa. Se oggi è normale volare da Linate a Londra è grazie a un cittadino di Ombersley, Paul Whelan, grande manovratore dietro le quinte dell'industria aerea italiana, personaggio sconosciuto ai più.

Lo si trova spesso dentro al Venture In, unico locale della zona segnalato anche sulla Guida Michelin: se Aga Khan, il principe ismaelita che inventò la Costa Smeralda, e l'emiro del Qatar Al Thani, attuale proprietario del resort in Sardegna, si fossero presi la briga di arrivare fin qui per un caffè, forse Air Italy sarebbe ancora viva. Il salottino del ristorante, ospitato dentro una casa di epoca Tudor, è di fatto l'ufficio di Whelan, metà inglese e metà italiano (la mamma era originaria di Senigallia, la cittadina marchigiana oggi famosa per la chef-star Moreno Cedroni). È stato tante cose.


Oggi è l'uomo che smista i bagagli e fa rilassare i viaggiatori nelle sale vip degli aeroporti: è amministratore del colosso AviaPartner, che smista valigie in 38 aeroporti nel mondo; e ceo di Prima Vista, società che gestisce la lounge negli scali.

I modi sono affabili, da italiano, ma entra subito nel vivo su Air Italy argomento più caldo in Italia: il pragmatismo è quello britannico. Il problema è partito da Seattle, è atterrato a Olbia ma il conto finale lo pagherà Milano. A proposito di globalizzazione. «La Qatar Airways aveva ordinato 20 nuovi Boeing 737 Max per Air Italy di cui 3 già consegnati, ma sono rimasti tutti a terra dopo lo scandalo della casa.
Questa è stata la scintilla di una crisi che ha portato a galla problemi strutturali della ex Meridiana, come la mancanza di un Ceo. «C'era solo un presidente mentre il direttore generale era stato cambiato di recente»; ma soprattutto la difficoltà delle compagnie medio-orientali a investire in Europa: «Da Etihad, con Alitalia e Air Berlin, a Qatar Airways, gli emiri sono abituati a un basso costo del lavoro e a zero conflitti sociali perché i proprietari delle compagnie e i governanti coincidono».

Una vita tra i Benetton, la Sea, Adr-Fiumicino, Whelan è nato come banchiere di NatWest, la banca più grande d'Inghilterra negli Anni '80 e oggi riesumata da RBS che ne ha preso il nome nel tentativo di rifarsi una credibilità. Al debutto in PWC ha messo in piedi il primo volo tra Birmingham e Linate. Era il 1983 e faceva il consulente per la BEA, piccola compagnia aerea regionale che poi venderà gli slot su Milano alla British Airways che li utilizza ancora oggi per i suoi voli. Si mette in proprio e fonda la sua società di consulenza, in corporate finance, PKF.

Nel 1993, con Milano in piena bufera Tangentopoli, la PKF organizza il primo viaggio dell'allora sindaco Marco Formentini a Birmingham per stringere accordi con Fiera Milano. E pochi anni dopo, quando l’Italia è in pieno boom da privatizzazioni, Whelan è il regista della vendita di Sagat, gli aeroporti di Torino, ai Benetton, che negli stessi anni comprano pure Autostrade e Aeroporti di Roma. L'asse Ponzano-Ombersley funziona tanto che il tandem si ripropone anche sull'aeroporto di Parma. Whelan prosegue lungo la Via Emilia e tenta l'affondo anche sulla Sacbo, lo scalo di Bologna, «che già allora prometteva bene e che oggi è uno dei migliori aeroporti d'Italia grazie alla nuova monorotaia che collega l’aeroporto con la stazione ferroviaria dell’alta velocità», ma il colpo non gli riesce: 20 anni fa Bologna era ancora troppo piccola.

Tornando al presente, il contraccolpo di Air Italy, coi suoi 1400 dipendenti ora a rischio, si scaricherà sulla Sea dove la compagnia aveva fatto i suo hub: «Malpensa con i nuovi manager sta iniziando a funzionare, ma la crescita è sotto le aspettative, e ora con la tegola di Air Italy ci sarà un'ulteriore rallentamento». Il vero problema di Malpensa però non è la gestione dello scalo, ma «arrivare a Milano» (in attesa dello sbandierato Hyperloop). Il futuro per le compagnie aeree sarà sempre più a terra e meno in volo.

«Lo sa che Air France si è accorta che il 90% dei passeggeri in business class non mangia più in volo? Perché il viaggiatore preferisce mangiare prima nella lounge, dove il cibo è più fresco e migliore di quello a bordo». Le sale sono il nuovo trend degli aeroporti: a Fiumicino Whelan gestisce la lounge della Star Alliance, il club di Lufthansa, Turkish Airlines e United, premiata come migliore sala del mondo (dopo un investimento di quasi 4 milioni). La rete di salette in gestione si è allargata a Parigi, dentro lo scalo Charles De Gaulle, ad Amsterdam (per la British Airways) e a Cagliari.

Whelan vuole espandere la rete di Prima Vista, sia con il marchio proprio sia in gestione per conto di compagnie, soprattutto in Italia mercato che lui vede molto appetibile, e mettendo sul piatto 10 milioni nei prossimi 12 mesi. Sempre più gente vola e si passa sempre più tempo in aeroporto: sale la domanda di servizi. Ecco perché nonostante i fallimenti a catena degli ultimi 20 anni, da Gandalf a Volare, da fino ad Air Italy, il paese rimane attraente. Con un'anomalia: l’Italia è l’unico paese in Europa dove la “compagnia di bandiera”, come numero di passeggeri, è una low cost, RyanAir. Ma anche le stesse compagnie a basso costo in futuro venderanno, a parte, l'accesso alle lounge (già oggi easyJet offre un servizio premium come il valletto per i bagagli).

«Impossibilitate ad alzare i prezzi dei biglietti, le compagnie faranno sempre più side-business: servizi aggiuntivi a pagamento» e gli aeroporti aumenteranno le fonti di introito. Whelan in Italia è appena uscito sconfitto dalla gara per Napoli, ma punta entrare a Malpensa, con un'offerta da 2 milioni di euro, e a Bologna, dove ha messo in budget 1,5 milioni: dopo 20 anni potrebbe essere la volta buona.


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Farfallina

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Non e' solo il modello, ma anche l'utilita'.

Io sono vecchio stile, ma ritengo che se implementi della tecnologia, devi farlo per risolvere un problema o per incrementare l'efficienza di un processo.

Prima avevamo una situazione in cui, agli arrivi extra-Schengen, ipotizziamo zero coda

Passeggero Europeo: arriva al gabbiotto, mostra il passaporto al poliziotto, ripiglia il passaporto, va. Tempo: 10 secondi massimo.

Passeggero Extra-Europeo: arriva al gabbiotto, mostra il passaporto, controllo visto, timbro, va. Tempo: 30 secondi?

Ora abbiamo:

Passeggero Europeo: scan del passaporto, entra nel 'recinto', guarda lo schermo, si apre la porta. Tempo a MXP: 20 secondi.

Passeggero Extra-Europeo che puo' usare il chiosco: come sopra, in piu' stop dal poliziotto per farsi timbrare il passaporto. Tempo: 20 secondi + 10 per timbrare: 30 secondi.


Morale: per un Europeo il tempo e' 3x volte piu' lungo, per un amero-anglo-nippo-australo-coreano il tempo e' lo stesso. E serve comunque personale di polizia. A che serve una cosa del genere, se non a generare colli di bottiglia e casino? Uso Malpensa da vent'anni oramai, e da 10 ci passo almeno una volta al mese, sempre extra-Schengen. M'era capitata una volta o due di veder ressa fino all'imbocco del pontile del C fino all'arrivo di queste macchine. Ora, succede sempre.


Non sarebbe meglio usarle per gli amero-anglo-nippo-etc, magari con una bella stampante che gli dia una ricevuta a sostituzione del timbro, come si fa gia' da anni in Israele, Corea, Hong Kong e altri? Il tutto con gli europei liberi di tornare al sistema old school?
In teoria il controllo elettronico dovrebbe migliorare la qualità del controllo per quei milioni di pax che passavano davanti a uno sguardo annoiato dell'agente e dovrebbero permettere di utilizzare gli agenti per rafforzare i controlli sulle situazioni potenzialmente a rischio dove l'intuito dell'agente può "nasare" una incongruenza.
 

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Sea, bilancio positivo per il 2019: passeggeri e ricavi in crescita negli aeroporti milanesi prima del coronavirus
Il cda ha approvato il bilancio dell'anno del bridge, quello della chiusura di Linate: utili per 124,4 milioni di euro, passeggeri a quota 35,3 milioni, il 4,4 per cento in più che nel 2018. La pandemia ha fermato quasi tutto: ipotesi di destinare l'utile di esercizio a riserva straordinaria per affrontare le conseguenze dell'emergenza

di SARA BERNACCHIA02 aprile 2020
Sea, bilancio positivo per il 2019: passeggeri e ricavi in crescita negli aeroporti milanesi prima del coronavirus
(ansa)
Un anno in positivo, quello del 2019, con i tre mesi di stop a Linate per il restyling, con passeggeri e ricavi in crescita. E un anno, quello da poco iniziato, che ha ben altri numeri. Le conseguenze delle misure adottate per affrontare la pandemia, al momento non quantificabili, saranno però pesanti. L'aeroporto di Linate chiuso, a Malpensa, dove lavora solo il Terminal 2, il traffico si è drasticamente ridotto: il 31 marzo i passeggeri sono stati 530, lo stesso giorno dell'anno scorso erano 95,8 mila. Tiene solo l'area cargo, con livelli di attività significativi, ovviamente per la necessità di approvvigionamenti. Una situazione che ha spinto il Consiglio di amministrazione di Sea, la società di gestione degli aeroporti milanesi, a chiedere all'Assemblea dei soci che deve approvare il bilancio 2019 di destinare l'utile di esercizio della capogruppo Sea spa (pari a 111,6 milioni) a riserva straordinaria per affrontare le conseguenze del coronavirus. Il Consiglio ha inoltre stabilito di "rinviare il pagamento della seconda tranche delle riserve distribuibili, pari a 84,73 milioni di euro, deliberata dall'Assemblea degli Azionisti il 30 settembre 2019, riservandosi di rideterminare la data del pagamento della stessa quando, superata la fase di emergenza dovuta al Covid-19, si realizzeranno le condizioni economico finanziarie tali da consentirlo".

Perchè se quest'anno risente della crisi globale legata alla pandemia, Sea ha chiuso in positivo l'anno del "bridge": crescono passeggeri e ricavi. Il Consiglio d'amministrazione della società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa ha approvato il progetto di bilancio 2019 di Sea spa e il bilancio consolidato del Gruppo Sea, che registra utili per 124,4 milioni di euro e investimenti per 124 milioni, destinati per la gran parte alla riqualificazione della pista e al restyling di Linate. E la chiusura dello scalo, nei tre mesi tra il 27 luglio e il 26 ottobre, ha influenzato anche il dato relativo ai passeggeri, che toccano quota 35,3 milioni e sono il 4,4 per cento in più che nel 2018. Nello specifico, a Linate sono transitati 6,5 milioni di viaggiatori, il 28,8 per cento in meno dell'anno precedente, mentre a Malpensa i passeggeri sono stati oltre 28,7 milioni, il 16,9 per cento in più. Il traffico merci sul sistema aeroportuale di Milano ha registrato oltre 551mila tonnellate gestite, per un -3,1 per cento rispetto all'esercizio precedente, facendo però leggermente meglio della media, poiché il mercato cargo internazionale registra una contrazione del 3,3%. Il traffico di aviazione generale ha registrato 24,5 mila movimenti, per un calo del 5,5% rispetto al 2018, da imputarsi alla chiusura di Linate nei tre mesi estivi.

© Riproduzione riservata 02 aprile 2020
 

vipero

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L’occupazione preoccupa i sindaci del Cuv: «L’indotto di Malpensa è fermo»

MALPENSA – Il nuovo Masterplan monopolizzerà senz’altro i tavoli del semestre di Roberto Nerviani, da ieri 1 luglio nuovo presidente del Cuv. Sarà il sindaco di Vizzola Ticino per i prossimi sei mesi la voce dei nove Comuni dell’intorno di Malpensa (Somma, Lonate, Ferno, Arsago, Casorate, Vizzola, Cardano, Samarate e Golasecca) nei rapporti con l’aeroporto. Ma c’è un altro tema che lo preoccupa e che rischia di diventare centrale nei prossimi mesi: l’occupazione.

L’indotto è fermo
«Il territorio in lockdown ha compreso l’importanza di Malpensa», dice Nerviani. «Fermandosi ha creato un buco a livello occupazionale che dovrà essere colmato». Ma siccome i vertici aeroportuali stimano di tornare ai livelli pre-Covid non prima di due anni, quando la cassa integrazione terminerà e le aziende potranno licenziare, rischia di essere un terremoto che inevitabilmente si ripercuoterà sugli enti locali. E’ un film già visto con la grande crisi di Malpensa del 2008: nelle casse comunali entra meno addizionale Irpef ma in compenso si forma la fila davanti ai Servizi sociali. Ed è un film che potrebbe ripetersi. «L’indotto è fermo», sottolinea il presidente del Cuv. I parking sono semivuoti, le compagnie aeree sono in crisi, il catering vede nero, molti hotel non hanno nemmeno riaperto. E’tutto il comparto a soffrire.
 

vipero

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«Incentivi per delocalizzare le imprese di spedizione da Linate a Malpensa»


MALPENSA – Dalla delocalizzazione dei residenti dalle zone attorno a Malpensa alla delocalizzazione delle imprese di spedizione da Linate a Malpensa. «Occorre incentivare il trasferimento nell’area attorno a Malpensa delle imprese di spedizioni aeree. Oggi sono in gran parte localizzate nella zona di Linate». Lo chiede la presidente di Alsea, l’Associazione lombarda spedizionieri e autotrasportatori, Betty Schiavoni, in un contributo pubblicato sul numero di oggi, 2 luglio, del quotidiano Milano Finanza.
 
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