Thread Malpensa e Linate da febbraio 2014


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AZ questa è un'uscita bella e buona senza alcun valore come chi continua ad associare M4 a Linate.

Invece noto che pochi associano la BreBeMi a Linate. Ed e' strano, perche' lo avvicinera' a tutto il nordest di 20-30 minuti, che non e' robetta, per le implicazioni. Sempre che non si crei un ingorgo permanente, ovvio.
Non so perche' si creano delle mode nell'associare a vanvera opere a eventi o infrastrutture.

Dato il tracciato che hanno scelto avrebbero dovuto chiamarla BreBeLin.


Detto questo, Moretti ha dato un bellissimo esempio di dimostazione "ad absurdum".

<<Bisogna scegliere uno dei due aeroporti. Se e' Linate dobbiamo interrare l'Idroscalo, buttare giu' mezza citta' e costruire una stazione AV sotterranea. E' impossibile?
Allora l'aeroporto da tenere aperto e' l'altro. CVD >>

Inizialmente credevo fosse impazzito, ma capendo meglio, mi ha guadagnato dei punti.
 
Il problema è che il sacrosanto assunto di Moretti (bisogna scegliere uno dei due aeroporti) non l'ha capito o fa finta di non capirlo nessuno. E nulla mai cambierà sin quando il Comune di Milano sarà azionista di maggioranza dei due scali.
 
Malpensa-Linate, il Far West dei cieli lombardi: la spartizione dei voli non è mai decollata

Storia di una convivenza impossibile naufragata sotto il peso delle lobby e della politica: ormai le regole fissate dal governo non contano più. Ma i destini dell'aeroporto cittadino di Milano e di quello bustocco, almeno in linea teorica, erano stati disegnati per essere complementari

di ETTORE LIVINI

L’ormai storico derby fratricida tra gli aeroporti di Linate e Malpensa arriva, dopo anni di silenzi e ipocrisie, al redde rationem. «Milano deve scegliere tra i due scali», ha messo il dito nella piaga Mauro Moretti, l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato (ovviamente interessate alla querelle). «Falso», ha risposto il sindaco Giuliano Pisapia, i due fratelli-coltelli possono coesistere «con ruoli ben distinti». Chi ha ragione? Per assurdo tutti e due. Linate e Malpensa, almeno in linea teorica, sono state disegnate per essere complementari. E un decreto dello Stato — il Bersani bis del 2001 — ha fissato le norme per garantire la civile convivenza e un futuro a entrambi.

Peccato non sia andata così: l’addio di Alitalia nel 2008 ha messo ko l’aeroporto bustocco. L’Alta velocità ferroviaria ha rivoluzionato la rotta Milano-Roma (oggi fra le due città volano 1,4 milioni di passeggeri l’anno, contro i 2,47 del 2008). Risultato: i cieli lombardi sono diventati un mini Far West dove le regole non contano più, il Bersani bis è carta straccia, e dove la convivenza fra Linate in versione assopigliatutto e la Malpensa è — come dice Moretti — quasi impossibile.

Le regole del gioco. Il Monopoli del traffico aereo meneghino ha regole precise: Linate — si dice nel Bersani bis — dovrebbe essere un city airport a scartamento ridotto. Il suo compito? Gestire un servizio contingentato verso i grandi hub europei come Parigi, Londra e Amsterdam e una ragnatela di collegamenti punto a punto per l’Italia e gli altri scali minori del Vecchio continente. Questo “tappo” ai servizi dall’Idroscalo avrebbe dovuto garantire il decollo “intercontinentale” di Malpensa. Per un po’ le cose hanno funzionato. Poi la crisi di Alitalia e il boom dei Frecciarossa hanno fatto saltare gli schemi.

L’accordo tradito. I numeri raccontano la storia da soli: Linate oggi fa la parte del leone. Dal Forlanini a Parigi non si potrebbero fare più di 28 voli la settimana (14 per Alitalia e 14 per Air France). Invece, basta guardare i tabelloni, ne partono 85. Stesso discorso per Londra (85 contro 42) e Amsterdam (42 voli reali contro i 14 consentiti). Com’è possibile? Semplice: Alitalia ha interesse a dirottare il traffico intercontinentale milanese verso i voli a lungo raggio dei partner Air France e Klm. Partendo, ovvio, dall’Idroscalo. Parigi e Amsterdam hanno così cancellato i collegamenti da Malpensa e si sono trasferite al city airport, aggirando le norme grazie all’affitto dei certificati di volo dalle tante sigle (Volare, Air One, Alitalia Express eccetera) del socio tricolore. La British Airways si è lamentata e ha ottenuto gli stessi diritti, utilizzando i certificati aeronautici di Meridiana. Uno status quo che va bene a tutti.

Questo traffico semiclandestino di diritti di decollo — tollerato e incoraggiato dalla politica nel nome del salvataggio di Alitalia — è costato carissimo a Malpensa e ha trasformato Linate nel vero hub milanese: nel 2007 a Malpensa transitavano 7,5 milioni di persone l’anno verso destinazioni intercontinentali. Oggi sono 300mila. Al Forlanini è successo l’opposto: da 281mila transiti intercontinentali si è passati a 900mila.

Le ricette del rilancio. Si possono salvare entrambi gli aeroporti come vuole Pisapia? Rispettando il Bersani bis con ruoli chiari e distinti, forse sì. Ma allo stato riportare indietro l’orologio pare complesso e utopico. Anche perché chi dovrebbe far girare al contrario le lancette sono gli uomini e le istituzioni che hanno assistito senza battere ciglio a questa lenta eutanasia di Malpensa nel nome del salvataggio di Alitalia. Chiudere Linate? È una soluzione. Forse quella più semplice e logica. Berlino, Monaco, Stoccolma e Atene hanno calato la saracinesca sui city airport cittadini quando hanno fatto decollare gli hub fuori città. Ma è difficile obbligare il socio di controllo di Sea (il Comune) a un’operazione dallo scarsissimo appeal politico visto che milanesi e lobby varie, i tassisti su tutti, non hanno alcun interesse a veder sparire il Forlanini.

Il miliardo. Chiudere Malpensa? Significherebbe isolare il Nord dal resto del mondo. E buttare dalla finestra il miliardo di euro speso una ventina di anni fa dai contribuenti per il rinnovo dell’infrastruttura. Basterebbe, forse, mettersi a tavolino, ridisegnare i confini dei due aeroporti, collegare l’alta velocità a Malpensa. In una parola pianificare, per una volta, il futuro del nostro trasporto aereo guardando oltre gli interessi a breve termine della politica e di Alitalia. Ma forse, nel nostro Paese, è chiedere troppo.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/02/11/news/malpensa-linate-78241281/
 
I numeri raccontano la storia da soli: Linate oggi fa la parte del leone. Dal Forlanini a Parigi non si potrebbero fare più di 28 voli la settimana (14 per Alitalia e 14 per Air France). Invece, basta guardare i tabelloni, ne partono 85. Stesso discorso per Londra (85 contro 42) e Amsterdam (42 voli reali contro i 14 consentiti). Com’è possibile? Semplice: Alitalia ha interesse a dirottare il traffico intercontinentale milanese verso i voli a lungo raggio dei partner Air France e Klm. Partendo, ovvio, dall’Idroscalo. Parigi e Amsterdam hanno così cancellato i collegamenti da Malpensa e si sono trasferite al city airport, aggirando le norme grazie all’affitto dei certificati di volo dalle tante sigle (Volare, Air One, Alitalia Express eccetera) del socio tricolore. La British Airways si è lamentata e ha ottenuto gli stessi diritti, utilizzando i certificati aeronautici di Meridiana. Uno status quo che va bene a tutti.

Tutto vero, pero' Livini ha omesso in maniera evidente Lufthansa che sta al pari delle citate.
 
Per una volta sono d'accordo con la diagnosi di Livini; ma sono molto meno d'accordo con la prognosi. Limitare LIN (anche facendo rispettare alla lettera il Bersani BIS) non risolve il problema.
L'unica cosa da fare è tenere un solo aeroporto a Milano.
 
Invece noto che pochi associano la BreBeMi a Linate. Ed e' strano, perche' lo avvicinera' a tutto il nordest di 20-30 minuti, che non e' robetta, per le implicazioni. Sempre che non si crei un ingorgo permanente, ovvio.

..20 -30 min...mi sembra un 'pò troppo, visto che ad es. per pedemontana il miglioramento dei i tempi di percorrenza tra orio e mxp dovrebbe essere di 10 min.
 
SN però ha ancora qualche volo su BRU.
Certamente, ma anche Meridiana ha ancora voli own metal da LIN (in riferimento ai raggiri del bersani bis da parte di BA).
Quello che intendo e' che LH sta esattamente come le altre, ma non e' stata menzionata da Livini, tutto qua.
 
..20 -30 min...mi sembra un 'pò troppo, visto che ad es. per pedemontana il miglioramento dei i tempi di percorrenza tra orio e mxp dovrebbe essere di 10 min.
La BreBeMi punta diretto su Lin, facendo risparmiare tempo perché permette di evitare la Tangenziale Est oltre che perché più breve rispetto alla vecchia A4 (che passa da BG). La pedemontana invece ha un percorso molto "tormentato" per colpa dei comuni che hanno fatto pressioni per non avere (o per avere, a seconda dei casi) l'autostrada in casa. Come chilometraggio totale il tratto BG MXP penso resti invariato (o forse addirittura sia più lungo) rispetto al vecchio percorso A4/A8. Il vantaggio dipendente tutto dalla possibilità di saltare la follia del nodo di Milano Nord.
 
La BreBeMi punta diretto su Lin, facendo risparmiare tempo perché permette di evitare la Tangenziale Est oltre che perché più breve rispetto alla vecchia A4 (che passa da BG). La pedemontana invece ha un percorso molto "tormentato" per colpa dei comuni che hanno fatto pressioni per non avere (o per avere, a seconda dei casi) l'autostrada in casa. Come chilometraggio totale il tratto BG MXP penso resti invariato (o forse addirittura sia più lungo) rispetto al vecchio percorso A4/A8. Il vantaggio dipendente tutto dalla possibilità di saltare la follia del nodo di Milano Nord.

può puntare diretto su Linate , ma recuperare 20 - 30 min su 70 km di percorso mi fa venire in mente una vecchia battuta:"alboreto is nothing"

per pedemontana è un altro discorso.......che forse è meglio non aprire!
 
Domanda da profano: i B763, 787 nelle varie serie ed A350-9, A 332 ed A333 ce la farebbero a decollare da LIN a pieno carico senza lavori di adeguamento della pista ?

Ovviamente è provocatorio ma se ciò fosse possibile basterebbe traslocare i quattro voli intercontinenatli rimasti a MXP al Forlanini, dire ciao ciao ai 777, 747, 380 e compagnia bella, ampliare il terminal di LIN e così anche i milanesi avrebbero il loro bel Gatwick sotto casa.

MXP ? Bhè scusate, ci eravamo sbagliati.
 
Che slot usa LH oltre ai propri? Solo quelli di OS?

Lo slot mattutino di OS era passato prima al volo LH per Berlino bigiornaliero, quando BER doveva essere aperto.
Poi, a seguito del rinvio dell'apertura del nuovo aeroporto, il volo è passato a quotidiano e lo slot del mattino è utilizzato da SN.
 
Domanda da profano: i B763, 787 nelle varie serie ed A350-9, A 332 ed A333 ce la farebbero a decollare da LIN a pieno carico senza lavori di adeguamento della pista ?

Ovviamente è provocatorio ma se ciò fosse possibile basterebbe traslocare i quattro voli intercontinenatli rimasti a MXP al Forlanini, dire ciao ciao ai 777, 747, 380 e compagnia bella, ampliare il terminal di LIN e così anche i milanesi avrebbero il loro bel Gatwick sotto casa.

MXP ? Bhè scusate, ci eravamo sbagliati.
Da quello che ricordo anni fa c'era il progetto per un LIN JFK con 330 in configurazione a bassa densità (tutto business, per intenderci) perché in configurazione normale non era possibile decollare in caso di pioggia o neve. Ovviamente per destinazioni più lontane le limitazioni aumentano ulteriormente.
In altre parole no, con la configurazione attuale LIN non può sostituire MXP.
 
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