Articolo comparso su Libero:
Fra due che litigano il terzo gode. Anzi decolla. Lo sa bene Enrico Marchi, presidente della Save, la società che gestisce l’aeroporto di Venezia. Perché mentre Milano perde colpi nel riaccendersi della battaglia con Fiumicino, il Marco Polo ha conquistato posizioni ed è stato incoronato dai vertici Alitalia la terza base della nuova compagnia. Con Marchi pronto a fare concorrenza a Malpensa per diventare lo scalo del Nord.
Di recente proprio lei aveva definito quei manager “desaparecidos” per essersi dimenticati del Nordest. Come li ha convinti ad atterrare su Venezia?
«Abbiamo finalmente rotto il ghiaccio. Quello con Rocco Sabelli e Roberto Colaninno è stato un incontro positivo perché hanno ribadito la volontà di costruire una base di rilievo a Venezia. È stato firmato un memorandum d’intesa che lavora attorno a tre direttrici».
Ovvero?
«Lo sviluppo di destinazioni italiane ancora non servite, penso ad esempio a Catania, Lamezia e Reggio Calabria. Poi ci sono i collegamenti internazionali da potenziare come quelli verso San Pietroburgo e il Portogallo. E l’ampliamento delle rotte intercontinentali: quelle per gli Stati Uniti, con possibili nuove destinazioni come Detroit e Chicago, ma soprattutto il volo diretto Venezia-Shanghai che potrebbe essere inaugurato entro l’estate del 2010».
Il business del Marco Polo dipenderà anche dall’esito della battaglia degli hub fra Malpensa e Fiumicino. Voi da che parte state?
«Noi stiamo dalla parte di Venezia che ha grosse chances di crescita. Dico solo che il nostro scalo non ha collegamenti diretti con Milano e che è collegato con altri hub europei. Insomma il Marco Polo non è la sponda di Malpensa. Anzi, potrà approfittare della migliore accessibilità all’aeroporto che arriverà dalle novità infrastrutturali».
Si riferisce all’Alta Velocità?
«Lo sviluppo dell’hub prevede l’integrazione con il treno Alta Velocità e la rete ferroviaria regionale che arriveranno direttamente in aeroporto. Il bacino si amplierà e anche da Verona, che ha uno scalo locale, converrà partire da qui piuttosto che spostarsi fino a Milano».
Save resiste alla crisi, ha chiuso il 2008 con i conti in salute e calo passeggeri trascurabile attorno allo 0,3% su una media nazionale dell’1,8%. Pensate a possibili acquisizioni?
«Per adesso preferisco concentrarmi sull’acquisizione del 49% dello scalo low cost di Charleroi, a 50 chilometri da Bruxelles. Lavoriamo su questo, poi vedremo».
Molto interessante il fatto che Venezia abbia dei piani di integrazione con AV (tutti i treni per Trieste passeranno da li) mentre Malpensa non abbia nulla di concreto in questo senso (il progetto di stazione passante a MXP è stato sospeso)
Fra due che litigano il terzo gode. Anzi decolla. Lo sa bene Enrico Marchi, presidente della Save, la società che gestisce l’aeroporto di Venezia. Perché mentre Milano perde colpi nel riaccendersi della battaglia con Fiumicino, il Marco Polo ha conquistato posizioni ed è stato incoronato dai vertici Alitalia la terza base della nuova compagnia. Con Marchi pronto a fare concorrenza a Malpensa per diventare lo scalo del Nord.
Di recente proprio lei aveva definito quei manager “desaparecidos” per essersi dimenticati del Nordest. Come li ha convinti ad atterrare su Venezia?
«Abbiamo finalmente rotto il ghiaccio. Quello con Rocco Sabelli e Roberto Colaninno è stato un incontro positivo perché hanno ribadito la volontà di costruire una base di rilievo a Venezia. È stato firmato un memorandum d’intesa che lavora attorno a tre direttrici».
Ovvero?
«Lo sviluppo di destinazioni italiane ancora non servite, penso ad esempio a Catania, Lamezia e Reggio Calabria. Poi ci sono i collegamenti internazionali da potenziare come quelli verso San Pietroburgo e il Portogallo. E l’ampliamento delle rotte intercontinentali: quelle per gli Stati Uniti, con possibili nuove destinazioni come Detroit e Chicago, ma soprattutto il volo diretto Venezia-Shanghai che potrebbe essere inaugurato entro l’estate del 2010».
Il business del Marco Polo dipenderà anche dall’esito della battaglia degli hub fra Malpensa e Fiumicino. Voi da che parte state?
«Noi stiamo dalla parte di Venezia che ha grosse chances di crescita. Dico solo che il nostro scalo non ha collegamenti diretti con Milano e che è collegato con altri hub europei. Insomma il Marco Polo non è la sponda di Malpensa. Anzi, potrà approfittare della migliore accessibilità all’aeroporto che arriverà dalle novità infrastrutturali».
Si riferisce all’Alta Velocità?
«Lo sviluppo dell’hub prevede l’integrazione con il treno Alta Velocità e la rete ferroviaria regionale che arriveranno direttamente in aeroporto. Il bacino si amplierà e anche da Verona, che ha uno scalo locale, converrà partire da qui piuttosto che spostarsi fino a Milano».
Save resiste alla crisi, ha chiuso il 2008 con i conti in salute e calo passeggeri trascurabile attorno allo 0,3% su una media nazionale dell’1,8%. Pensate a possibili acquisizioni?
«Per adesso preferisco concentrarmi sull’acquisizione del 49% dello scalo low cost di Charleroi, a 50 chilometri da Bruxelles. Lavoriamo su questo, poi vedremo».
Molto interessante il fatto che Venezia abbia dei piani di integrazione con AV (tutti i treni per Trieste passeranno da li) mentre Malpensa non abbia nulla di concreto in questo senso (il progetto di stazione passante a MXP è stato sospeso)