Thread Linate 14 gen/15 feb


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kernel

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16 Novembre 2005
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Milano, Lombardia.
Ho finalmente capito!

Attendo un comunicato stampa congiunto di Bonomi, Moratti, Penati, Formigoni, Castelli, Riggio, Matteoli, Sabelli, Spinetta e Mayrhuber:

NUNTIAMUS VOBIS GAUDIUM MAGNUM
CLAUDEATUR AEROPORTUS LINATENSIN CUM IN MALPENSA NOVAE TABERNAE PARATAE SUNT

Pago io il marmo da incidere.
Quindi il tutto sarebbe generato unicamente da 50 negozi che devono trasferirsi a MXP?
Qui si rischia per il prossimo anno una MXP a 15-16 ml di pax e non si vuole trasferire tutto per 50 negozi? Forse da un punto di vista SEA questa può essere UNA delle motivazioni.

Tuttavia io dubito che la Moratti o meno che meno Formigoni si pongano questo problema.
Anche perchè a breve quegli spazi ce li avranno... io però scommetto che preferiranno affittarli a qualcun altro piuttosto che procedere con il trasferimento...

Faccio poi notare che non è compito di SEA, Regione e Comune chiudere Linate ma TUTTI loro si stanno strenuamento opponendo al progetto di chiusura di chi invece PUO' chiuderlo.
A me sembra che vivano nel loro limbo in cui LH metterà 6000 voli al giorno da MXP senza chidere nulla su Linate. Un bel giorno ci sarà un doloroso risveglio sempre che LHI non si scocci prima...
 

Boeing747

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5 Novembre 2005
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Varese
Faccio poi notare che non è compito di SEA, Regione e Comune chiudere Linate ma TUTTI loro si stanno strenuamento opponendo al progetto di chiusura di chi invece PUO' chiuderlo.
A me sembra che vivano nel loro limbo in cui LH metterà 6000 voli al giorno da MXP senza chidere nulla su Linate. Un bel giorno ci sarà un doloroso risveglio sempre che LHI non si scocci prima...
Ottima sintesi.
 

i-givo

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15 Aprile 2008
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LIMF
allora lo hai capito perchè LIN non si può chiudere adesso!
...
- gli affitti dei negozi non aumenterebbero, sono regolati da contratti a lungo termine, i negozianti farebbero soldi a palate, am SEA no, non potrebeb aumentare i canoni, altrimenti i negozianti se li mangiano (non hanno diminuito in crisi, perchè devono aumentare?)
siamo sicuri che i contratti con i negozianti non prevedano una royalties sulle vendite? E' così (e copre anche le vendite del carburante!) nelle aeree di servizio autostradale, e non mi stupirei che quel modello non sia applicato negli aereoporti....
 

dario abbece

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milano
.....quindi alla luce delle considerazione sopra svolte si deve concludere che il conto della chiusura di linate lo paga sea ..........ergo cittadini di milano e provincia...questo per un futuro radioso del trasporto e dell'aviazione italiana... e\o di cai......e di adr ( ....i "se" e i "ma" li lascerei a casa.........come si usa dire in dialetto lombardo : se mio nonno aveva tre balle....).....................il trasferimento dei voli al momento provoca COSTI CERTI ... e RICAVI INCERTI........TOTALE:un bel buco nei conti di sea!.........................
 
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frenchMXP

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6 Novembre 2005
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Linate delenda est²
scusa, ma SEA, i soldi, da chi li prende?
dal negoziante a cui affitta uno spazio o dal passeggero riscuotendo una decima sugli acquisti?
dalla APCOA per l'affitto dei parcheggi oppure da una percentuale sulla tariffa di ciascun parcheggio?
tutto falso, ci sono gli affitti, i minimi garantiti e le royalties sul venduto dunque se aumentano i pax aumentano anche i ricavi per sea. Per i parcheggi alcuni sono gestiti dalla apcoa ed altri dalla sea, e poi i contratti si possono rivedere. Continuare a difendere l'operato sea quanto si tratta invece di posizioni indifendibili non ti fa onore. Oggi 21 gennaio 2009, non esistono ragioni serie per tenere un aeroporto come linate aperto ma solo una caterva di ragioni per chiuderlo. Continuare a trovare delle scuse ridicole argomentando con teorie campate per aria serve solo a perdere tempo. Tutte le dichiarazioni su linate dei politici o di altri buffoni alla richiesta sensata di AZ di chiudere linate hanno solo prodotto risposte del tipo "é un disastro!" senza mai e poi mai spiegare in che termini si dovesse manifestare questo disastro! Trovatemi un argomentazione fondata!!! E non ritiratemi fuori la storia dei ricavi dei negozi o degli slot preziosi occupati da AZ perchè si tratta solo di teorie da mentecati!!!
 

kernel

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16 Novembre 2005
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Milano, Lombardia.
.....quindi alla luce delle considerazione sopra svolte si deve concludere che il conto della chiusura di linate lo paga sea ..........ergo cittadini di milano e provincia...questo per un futuro radioso del trasporto e dell'aviazione italiana... e\o di cai......e di adr ( ....i "se" e i "ma" li lascerei a casa.........come si usa dire in dialetto lombardo : se mio nonno aveva tre balle....).....................il trasferimento dei voli al momento provoca COSTI CERTI ... e RICAVI INCERTI........TOTALE:un bel buco nei conti di sea!.........................
Diciamo che questo è quello che si pensa in SEA...
 

dario abbece

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milano
Diciamo che questo è quello che si pensa in SEA...
.....e che penso anch'io..che non sono in sea............quanto a quello che si scrive qua sul grande beneficio ( in termini economici e non strategici di lungo periodo di sviluppo)....non ce lo vedo proprio a breve...............cmq linate ineluttabilmente si chiuderà ........si deve solo stabilire quando e quale sarà il prezzo economico \ politico a ristoro di sea\comune\provincia di milano; ......come in ogni trattativa........si parla del prezzo da pagare!....ma essendo in ambito politico si fa finta di parlare di tutt'altro!
 

dario abbece

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Alitalia, Bonomi: Sea valuta compatibilità con piano Cai
mercoledì, 21 gennaio 2009 3.44
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MILANO (Reuters) - Il presidente della Sea Giuseppe Bonomi ha detto oggi che la società che gestisce gli scali milanese sta valutando la compatibilità del suo piano industriale con quello della nuova Alitalia, che è in costante evoluzione "giorno dopo giorno".

"Quando capiremo meglio com'è il loro progetto potremo correlarlo col nostro piano industriale e vedremo se sarà possibile fare qualcosa insieme", ha detto oggi Bonomi a margine della presentazione del nuovo programma tv "Malpensa Italia", che andrà in onda dallo scalo varesino.
"Il piano industriale di Cai è in costante fase di aggiornamento e sta cambiando giorno dopo giorno. E' un progetto che merita grandissima attenzione e che noi stiamo valutando dal punto di vista industriale", ha sottolineato, aggiungendo che ci vorranno tra i tre e i cinque anni perché a Malpensa possa riprendere il suo percorso di sviluppo.

Bonomi ha precisato che Malpensa sta affrontando una situazione di crisi "esogena, causata da uno scellerato piano di parte del management di Alitalia che oggi Cai ha ereditato".

Sea ha intentato lo scorso febbraio una causa per un risarcimento da 1,25 miliardi di euro contro Alitalia per aver ridotto il ruolo di Malpensa come hub.

Per quando riguarda Linate, che rischia un ridimensionamento nel nuovo progetto Alitalia, Bonomi ha sottolineato che "non possono decidere né Cai né Sea, ma è il governo centrale che deve fare una scelta in accordo con gli imprenditori del nord, a mio avviso, previo consulto della Regione, come prevede la modifica del titolo V della Costituzione".
Secondo Bonomi, poi, è stata sottovalutata "la vera novità del trasporto aereo internazionale", ossia il lancio della nuova compagnia Lufthansa Italia che volerà da Malpensa verso otto destinazioni europee da marzo.

"La novità è che una grande compagnia come Lufthansa abbia deciso di costituire un'altra compagnia, in un altro paese, in questo caso il nostro, usando il suo brand e basandosi su Malpensa in forza di un accordo di partnership con Sea".

"Negli ultimi 40 anni non c'è stato nulla di analogo. E' evidente che questa prospettiva seria di sviluppo andrà a regime a medio termine".

Bonomi ha poi ricordato che il piano industriale di Sea prevede "due fasi da qui all'Expo".

"La prima, che noi chiamiamo di sofferenza, è quella che abbiamo già cominciato ad affrontare nel marzo 2008 e che è tutt'ora in atto, e una seconda che sarà di sviluppo", ma per la quale occorreranno alcuni anni.
 

malpensante

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6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
Bonomi ha precisato che Malpensa sta affrontando una situazione di crisi "esogena, causata da uno scellerato piano di parte del management di Alitalia che oggi Cai ha ereditato"..
Dunque è una ripicca personale.

Esogena è una parola grossa e scellerato piano vuol dire non ammettere che, tenendo aperto Linate e avendo ritardato per anni e anni i necessari lavori a Malpensa (terzo terzo, satellite C, BHS all' altezza, manico d' ombrello, collegamento ferroviario decente con Milano e MI Centrale, Boffalora, Pedemontana, completamento Tangenziale Nord MI) SEA and Friends hanno fatto di Malpensa un apt in cui chi basa un hub può solo perdere soldi.
 

kernel

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16 Novembre 2005
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Milano, Lombardia.
.....e che penso anch'io..che non sono in sea............quanto a quello che si scrive qua sul grande beneficio ( in termini economici e non strategici di lungo periodo di sviluppo)....non ce lo vedo proprio a breve...............cmq linate ineluttabilmente si chiuderà ........si deve solo stabilire quando e quale sarà il prezzo economico \ politico a ristoro di sea\comune\provincia di milano; ......come in ogni trattativa........si parla del prezzo da pagare!....ma essendo in ambito politico si fa finta di parlare di tutt'altro!
SEA avrebbe bisogno di una ristrutturazione pari a quella di AZ. Il dehubbing è per SEA quello che per AZ è stato il divorzio da KLM ovvero la fine delle vacche grasse pagate dallo stato. AZ era lì lì per essere privatizzata quando quell'evento ha fatto ritardare tutto. La privatizzazione è arrivata con più di 6 anni di ritardo con una azienda molto più piccola.

SEA sta iniziando la fase di picchiata: è mal gestita come AZ e dehubbing, AV milano-roma, crisi internazionale sono tutti fattori che, per come è diretta, non può sopportare. Se oggi si chiudesse Linate gli introiti si forse un pochino calerebbero ma con le economie di scala calerebbero tantissimo i costi. Di questo nessuno parla in SEA perchè essendo pubblica meno costi = meno gente.
 

dario abbece

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2 Ottobre 2008
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milano
SEA avrebbe bisogno di una ristrutturazione pari a quella di AZ. .............................................................
SEA sta iniziando la fase di picchiata: è mal gestita come AZ e dehubbing, AV milano-roma, crisi internazionale sono tutti fattori che, per come è diretta, non può sopportare. Se oggi si chiudesse Linate gli introiti si forse un pochino calerebbero ma con le economie di scala calerebbero tantissimo i costi. Di questo nessuno parla in SEA perchè essendo pubblica meno costi = meno gente.
..posso essere d'accordo su questo ragionamento in termini generali.......... come tutto quello che riguarda la res publica...ci troveremmo facilmente di fronte a delle diseconomie se potessimo fare un'analasisi dei costi .......però tra az e sea c'è una bella differenza ed è nei bilanci di sea ;ti riporto i dati utili ultimi anni:

Utile 07: 30 mln\ utile 06: 35mln \utile 05 :40mln \utile 04: 53mln \utile 03: 31mln;

i numeri dicono che è gestita un'pò meglio dlla vecchia az.........e,a queste condizioni ,al cittadino si possono far sopportare eventuali diseconomie!
 
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Eliogabalo

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platinum city
Alitalia, Bonomi: Sea valuta compatibilità con piano Cai

Per quando riguarda Linate, che rischia un ridimensionamento nel nuovo progetto Alitalia, Bonomi ha sottolineato che "non possono decidere né Cai né Sea, ma è il governo centrale che deve fare una scelta in accordo con gli imprenditori del nord, a mio avviso, previo consulto della Regione, come prevede la modifica del titolo V della Costituzione".
secondo me Bonomi per compiacere i suoi padroni direbbe qualsiasi cosa
dopo quello che è successo invece di preoccuparsi di fare il manager tira in ballo il consulto della regione come previsto dalla modifica del titolo V della costituzione
cosa non si fà per lavorare
caduta libera
 

setIRSposition

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6 Novembre 2005
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dopo quello che è successo invece di preoccuparsi di fare il manager tira in ballo il consulto della regione come previsto dalla modifica del titolo V della costituzione
Teoria, peraltro, soggetta a stroncatura da parte della Corte Costituzionale. Non credo siano casuali le parole "a mio avviso".
 

dario abbece

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milano
art 117 della costituzione

Art. 117.

La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

.......omissis.........
Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni; commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.
Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato.

........omissis..................
 

dario abbece

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milano
ALITALIA/ Ecco come sviluppare Malpensa senza svuotare Linate
INT. Oliviero Baccelli giovedì 22 gennaio 2009

http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=11425

Se la partita di Alitalia sembra essersi chiusa dopo la nascita della nuova compagnia, ora sembra essersi aperta quella relativa a Malpensa e Linate. Gli scali milanesi sono infatti al centro di diatribe e polemiche politiche. Dal canto suo, la nuova Alitalia propone di spostare 14 voli intercontinentali da Linate a Malpensa. Dall’altra parte gli amministratori locali lombardi non sembrano intenzionati a “ridimensionare” lo scalo cittadino milanese. Esistono altre possibilità? Ne parliamo con Oliviero Baccelli, Vicedirettore del CERTeT (Centro di Economia Regionale Trasporti e del Turismo dell’Università Bocconi), e docente di Economia dei trasporti presso la stessa Università.

Professore, innanzitutto può dirci quali azioni potrebbe mettere in campo la politica per “aiutare” Malpensa?

La politica ha diverse “leve”. Si può innanzitutto utilizzare la ripartizione dei voli tra Linate e Malpensa, seguendo però un’ottica di tipo regionale, dato che la competenza in materia è in capo alla Regione Lombardia. Vi è poi un aspetto più tecnico.

Quale?

Attualmente vi è una restrizione sul numero massimo di movimenti l’ora (18) su Linate. Questa limitazione risale a dieci anni fa. Oggi le tecnologie a disposizione potrebbero sicuramente incrementare il numero dei movimenti aerei. Andrebbe però modificato l’accordo tra Ministero ed Enav che, dovendo gestire sul sistema milanese non più di 120 movimenti l’ora, ha deciso di assegnarne 70 a Malpensa, 18 a Linate e i rimanenti 32 a Orio al Serio.

E per quanto riguarda la liberalizzazione degli accordi bilaterali invocata da più parti?

La liberalizzazione degli accordi bilaterali è importantissima, ma complessa per due ragioni. La prima è che deve essere gestita a livello centrale e non locale. Inoltre richiede che la controparte straniera sia d’accordo con il nuovo tipo di gestione.

Un’altra leva politica riguarda senz’altro le infrastrutture di collegamento che ancora mancano a Malpensa…

Indubbiamente e penso che quella principale sia la Pedemontana lombarda. Sgravando in parte le autostrade di accesso all’aeroporto e ampliando il bacino di riferimento di Malpensa anche a Monza e alla Brianza, questa farebbe fare il salto decisivo a Malpensa. Tutti gli altri interventi previsti sono sì importanti, ma non così decisivi.

Per quanto riguarda invece la proposta della nuova Alitalia di trasferire dei voli da Linate a Malpensa, la ritiene una misura sufficiente?

L’obiettivo della proposta di Colaninno e Sabelli, cioè lo spostamento di 14 voli intercontinentali da Linate a Malpensa, è veramente minimale e non dà una giustificazione al ridimensionamento di Linate: si tratta di una contropartita molto scarna.

Tuttavia l’unico vettore che potrebbe far fare uno salto a Malpensa è proprio la nuova Alitalia. Perché Lufthansa ci investirà, ma in maniera molto graduale ed equilibrata, tenendo conto che ha già in mano lo sviluppo degli aeroporti di Monaco, Francoforte, Heathrow, Berlino, Bruxelles e Vienna. Malpensa verrebbe solo dopo questi scali.

Realisticamente esistono alternative di breve periodo alla proposta della nuova Alitalia?

Certo, ma vanno cercate col lanternino. Sono piccoli pezzi di un mosaico enorme, perché un solo altro vettore non sarebbe in grado di portare gli stessi voli di Alitalia in un unico momento. Le altre compagnie possono aggiungere un volo, come ha già fatto Emirates.

Teniamo anche conto che è in atto una crisi economica globale che ha effetti molto forti sul settore del trasporto aereo. L’assenza di una rete di feederaggio per l’alimentazione di voli intercontinentali è infine un handicap forte per la ricerca di compagnie di altre nazioni.

Ma l’intenzione di Lufthansa di espandersi su Malpensa è credibile?

È la più credibile e non chiede sacrifici a Linate. Ma come può essere rafforzata? Lufthansa dovrebbe poter disegnare insieme a Sea parti di aeroporto, entrare nel merito della gestione dei transiti, ecc. I passi da fare sono quindi tanti e complessi. Ma credo che sia l’unica strada per un rilancio complessivo.

Perché?

Perché il progetto di Lufthansa può diventare il progetto di Star Alliance, cioè dell’alleanza delle compagnie che fanno capo ai tedeschi. Tuttavia portare a termine questo progetto richiederebbe grandi investimenti sullo scalo e Sea è già in difficoltà.

A proposito di Sea, ieri il suo presidente, Giuseppe Bonomi, ha dichiarato che serviranno 3-5 anni per riprendere il percorso di sviluppo di Malpensa. È plausibile questo lasso di tempo? E pensa che il “peggio sia passato” per lo scalo milanese?

Credo che dopo la chiusura del cargo, che ha dato un ulteriore “pugnalata” dopo quella dell’addio di Alitalia nel marzo del 2008, le cose non possano andare peggio di così. La tempistica per il rilancio di Malpensa non può essere certamente di breve periodo, perché abbiamo visto che l’unico vettore in grado di rilanciare Malpensa nel breve è Alitalia, che chiede però una contropartita inaccettabile. Qualsiasi vettore per decidere di installare in un aeroporto un volo a lungo raggio studia dai 12 ai 18 mesi le strategie commerciali e le possibilità tecniche. Su Malpensa c’è stata talmente tanta incertezza che nessuno ha incominciato a farlo prima di adesso. Il più veloce potrebbe quindi arrivare non prima di 12 mesi.

Esiste un modo per far convivere una volta per tutte Malpensa e Linate?

Credo in passato ci sia stata un’articolazione molto spinta della normativa per favorire la creazione di un hub a Malpensa e questo obiettivo non è stato raggiunto. Ora si dovrebbe tornare a un meccanismo che aiuti e sviluppi una concorrenza tra i vettori che sia corretta ed equilibrata.

Linate al momento è sostanzialmente “cristallizzato”: nessuno riesce a entrare e metà delle 25 direttrici sono in monopolio. Credo si debbano rivedere gli obiettivi ultimi di questo sistema (fatto di accordi bilaterali, ripartizione dei voli tra Linate e Malpensa, restrizione del numero dei movimenti l’ora su Linate) in modo da sviluppare concorrenza e creare quindi maggiori benefici per i passeggeri tout court lombardi.

Che passaggi andrebbero fatti concretamente?

Occorre far tornare Linate un aeroporto da 14-15 milioni di passeggeri, riducendo anche le destinazioni possibili. Questo all’ultimo può favorire anche la rinascita di Malpensa. Perché il numero delle destinazioni raggiungibili da Linate era talmente ampio da minare tante maglie della rete che avrebbe dovuto alimentare Malpensa.

Meno destinazioni con più concorrenza aiuterebbero le tasche dei passeggeri e inoltre permetterebbero a Malpensa di attirare nuove compagnie di feederaggio per il progetto hub di Star Alliance.

Questa idea è diversa da quella di Colaninno e Sabelli e fa propria la logica che il passeggero debba viaggiare in modo economico e potendo scegliere tra più vettori.

Questa serie di passaggi è facile da compiere? E quanto tempo richiederebbe?

Aumentare il numero di passeggeri di Linate dagli attuali 10 milioni è semplicissimo: basta modificare il numero di movimenti l’ora dagli attuali 18 a circa 30, cosa che è plausibile e ragionevole. Modificare la ripartizione dei voli tra Malpensa e Linate è altrettanto semplice perché è regolata da una legge regionale.

Come ho già detto, gli accordi bilaterali sono invece più complessi da gestire e hanno effetti più lunghi.
 
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i-givo

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LIMF
ALITALIA/ Ecco come sviluppare Malpensa senza svuotare Linate
INT. Oliviero Baccelli giovedì 22 gennaio 2009
http://www.ilsussidiario.net/articol...articolo=11425
non l'ho capita molto...o io sono di coccio.
Si dibatte ovunque, al di là dei difensori ad oltranza di LIN, che LIN ha troppi voli, che "danneggia" MXP ecc.
Senza entrare troppo nel merito, il tutto è anche dovuto a banali calcoli matematici ed un po' alla posizione logistica dei due aeroporti.
(al di là delle battaglie politiche che "usano" la questione più che risolverla)L'emerito professore ci dice che Malpensa si può sviluppare senza svuotare Linate.
E fin qui ci siamo: idea suggestiva.
Poi accenna ai soli 18 movimenti/ora di Linate che potrebbero e dovrebbero diventare 30, al complesso dei movimenti del comparto lombardo (MXP-LIN-BGY), cita il n. di pax di LIN (10mil) che potrebbe sostenerne sino a 14-15, e via dicendo.
Al di là di cosa succederebbe a MXP, "non svuotare" significa "non ridurre", e non sicuramente "incrementare" come propone lui....
Come pensa che in tal modo MXP possa svilupparsi?

la nuova Alitalia propone di spostare 14 voli intercontinentali da Linate a Malpensa
Quali sarebbero i voli intercontinentali attuali di Linate? Si riferiscono alla costa nord-africana (praticamente poco più in là di Lampedusa...)?
Come poi pensi di incrementare i passeggeri totali (non i LF dei singoli a/m) riducendo le destinazioni è un'altra proposta interessante da esaminare...
 
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enrico michele

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ALITALIA/ Ecco come sviluppare Malpensa senza svuotare Linate
INT. Oliviero Baccelli giovedì 22 gennaio 2009

http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=11425
mi sembra francamente un po assuda questa analisi sotto certi punti di vista. Anzitutto liberalizzare ulteriormente Linate equivale a aumentare traffico sue questo scalo e quindi andare a colpire ulteriormente Mxp che gia boccheggia e anche Bgy che ha tratto un vantaggio nn indifferente dal ridimensionamento di linate. Forse linate dovrebbe rimanere con questo numero di movimenti orari o anche minori 14/15 massimo e soprattutto ridurre il ventaglio di destinazioni possibili! evitando inutili quanto deleteri doppioni con mxp. Il problema si potrebbe comunque eliminare alla radice limitando il through check in e lasciando a mxp solo la navetta mi/fco i nazionali maggiori con 2/3 voli al giorno e gli internazionali con volumi di traffico superiori a 3/4 mil di pax che alla fine mi sa si limiterebbero a parigi, londra fancorte. Le tariffe su questo scalo dovrebbero essere tendenzialmente alte cosi da dissuadere il traffico leisure e farlo canalizzare su mxp.

a questo punto con una vision di linate limpida serena e delineata in modo certo e non evanenscente come in questo momento si potrebbe cominciare a ricostruire mxp e a pensare anche seriamente a un vettore feeder che convogli traffico su mxp.
Vce Flr, Psa, Trs, aoi, psr potrebbero dare un notevle contributo alla crescita di mxp.. forse creare un bando europeo per troavre una compagnia he gestisca queste rotte nn sarebbe poi male
 
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carloz

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ALITALIA/ Ecco come sviluppare Malpensa senza svuotare Linate
Una volta letta l'intervista, Il titolo mi pare quantomeno improprio.

Ci avrei visto meglio un "Scordiamoci l'hub, sviluppiamo Linate"

Francamente di ricette "salva Malpensa" non ne leggo molte, per lo più ovvie (pedemontana) o francamente dubbie (pompare Linate a 15 milioni di passeggeri, concentrate sulle direttrici a più alto traffico, non so in che termini possa dare beneficio a Malpensa)
 

kernel

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Milano, Lombardia.
Una volta letta l'intervista, Il titolo mi pare quantomeno improprio.

Ci avrei visto meglio un "Scordiamoci l'hub, sviluppiamo Linate"

Francamente di ricette "salva Malpensa" non ne leggo molte, per lo più ovvie (pedemontana) o francamente dubbie (pompare Linate a 15 milioni di passeggeri, concentrate sulle direttrici a più alto traffico, non so in che termini possa dare beneficio a Malpensa)
Ha probabilmente scritto quello che in regione si vogliono sentir dire: lì si ragiona per compartimenti stagni. Se chiudi Linate perdi tutto il traffico di Linate se lo riapri hai più traffico: l'idea che il traffico travasi fra i due non sfiora nessuno.

E secondo me siamo alle porte di un nuovo travaso: la AV falcidierà la Milano-Roma e il traffico perso sarà utilizzato su altre direttrici prendendolo da MXP. Non solo ma ora Milano ha un pax/mov bassino, appena il mercato consoliderà su LIN forte delle frequenze CAI su tutte le destinazioni principali vedremo un ulteriore travaso.
Se poi liberalizzano arriveremmo facilmente ad avere più pax a LIN che a MXP.
 

malpensante

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ALITALIA/ Ecco come sviluppare Malpensa senza svuotare Linate
INT. Oliviero Baccelli giovedì 22 gennaio 2009

http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=11425
Il Sussidiario.net ormai ospita un articolo al giorno per sostenere la liberalizzazione di Linate, scritto da eminenti professori milanesi.

C' è una cosa che non riesco a capire, o meglio che non riescono a capire loro. Monaco ha chiuso il piccolo vecchio aeroporto e ora ha una struttura di prim' ordine, con un numero prima impensabile di voli per l' Europa, oltre agli intercontinentali, che prima non esistevano.
Atene ha chiuso il vecchio aeroporto aprendo il nuovo, come Oslo. Stoccolma ha ridotto Bromma a ben poca cosa, i voli "provinciali". Berlino ha deciso di avere un aeroporto all' altezza della capitale del più grande Stato dell' Unione europea, quindi ricostrusce Schoenefeld da zero, ha chiuso Tempelhof, chiuderà Tegel. In Italia Roma ha abbandonato Ciampino all' apertura di Fiumicino, quasi cinquant' anni fa. Quando CIA è stato rispolverato ha creato un sacco di problemi, mettendo sotto pressione gli yield a Fiumicino, dunque è stato limitato e verrà chiuso al traffico commerciale, anche spendendo un sacco di soldi pubblici a Viterbo. Questi sono i FATTI. A Milano non si è chiuso Linate e il sistema aeroportuale fa pena, riportare Linate a 15 milioni di passeggeri è neurodelirio, vuol dire condannare in eterno la Lombardia all' assenza di collegamenti intercontinentali adeguati, mentre la globalizzazione procede inarrestabile.

A Milano i professori fanno i loro giochini accademici, le esercitazioni di liberismo puro e duro, rifiutandosi di guardare la realtà: se il mercato è limitato si ottengono ottimi risultati chiudendo i vecchi aeroporti, si ottengono delusioni e fallimenti tenendo due strutture in concorrenza.

Baccelli, Giuricin, Arrigo hanno i paraocchi dell' estremismo.
"La guerra è cosa troppo seria per lasciarla fare ai generali", diceva il vittorioso Clemenceau. Il sistema aeroportuale è troppo importante per lasciarlo organizzare dai professori.
 
Stato
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