Formigoni contro Cai: Linate va rilanciata
Intesa Pd-Pdl. «Liberalizzare subito le rotte nazionali». La Lega: pronti al ricorso
MILANO - «Inaccettabile». Nell'aggettivo che il presidente Formigoni sceglie con cura riferendosi al piano industriale di Cai per gli scali milanesi c'è già tutto. C'è che la Regione è già passata al piano B e rilancia: «Non basta la liberalizzazione dei voli internazionali, vogliamo anche quella dei voli nazionali». Perché per convincere le compagnie aeree del mondo ad investire su Malpensa «dovremo farle entrare anche sul mercato nazionale». Leggi rotte da e per Linate. C'è che la nuova richiesta non va letta come un «atto ostile nei confronti di Cai». Ma come l'apertura ad una trattativa: «La prossima settimana incontrerò in vertici di Cai», fa sapere Formigoni. Che, però, sul tavolo pone già un macigno: si scordi Cai di conservare il monopolio Milano-Roma che è stato un tempo della compagnia di bandiera.
Ed è, poi, difesa piena dell'operato del Governo, come in mattinata aveva fatto il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli, arrivato a sorpresa durante i lavori del Consiglio regionale: «Fare morire Linate? Un'idea di Cai, non del Governo né della Regione né del Comune». E come insisterà a fare l'assessore del Carroccio, Davide Boni: «Il Nord si sente tradito nella misura in cui qualcuno pensa di usare Malpensa solo per 13 voli nazionali. E di poter congelare le rotte da Linate», anticipando l'ipotesi di un ricorso all'antitrust della Ue. «Se guerra deve essere guerra sarà». Nell'aula consiliare, a Palazzo Pirelli, si scatenano le opposizioni. Tra una mozione e l'altra, un'alzata di cartelli ironici («Bossi e Berlusconi, avete tradito la Lombardia», «La Lega a Roma e Milano resta a terra»). Poi, la protesta del Pd: «La liberalizzazione delle rotte doveva essere il piano A da almeno dieci mesi», commenta Carlo Porcari. Seguita dall'appello di Giuseppe Adamoli: «Serve un piano industriale per Malpensa, capace di far concorrenza agli altri scali in termini di tariffe».
Ripartire? Si può, da «sei punti fermi», gli fa eco l'assessore ai Trasporti, Raffaele Cattaneo, portavoce per la giunta, che prende la parola: oltre alla liberalizzazione del trasporto aereo con l'apertura degli accordi bilaterali, si dovrà «vigilare, laddove il mercato è già liberalizzato, affinché non si riformino sacche di monopolio». Ma prima ancora, «Cai dovrà rendere note le proprie decisioni strategiche ed industriali». Che fine ha fatto per esempio, domanda Cattaneo, il Piano Fenice, «che prevedeva esplicitamente un forte posizionamento della compagnia su Malpensa (e non solo i due terzi dei voli precedentemente in funzione) a condizione della limitazione di Linate al volo Milano- Roma?». La Lombardia anticipa una grande alleanza tra gli scali del Nord e la richiesta di ammortizzatori sociali. Perché i tempi per il rilancio dell'hub della brughiera sono lunghi: da 18 mesi a 2 anni, ad essere ottimisti.
Paola D'Amico
14 gennaio 2009
Corriere della Sera