Thread ITA Airways dal 1 novembre


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kenyaprince

Amministratore AC
Staff Forum
20 Giugno 2008
29,786
413
VCE-TSF
Ita Airways nei suoi primi 14 giorni di attività ha operato 2.764 voli passeggeri, di cui 1.942 nazionali e 822 internazionali, registrando un indice di puntualità pari all’84,1% per i voli in partenza, e dell’84,6% per quelli in arrivo. Il coefficiente di riempimento si è attestato al 57%, un tasso in linea con il settore e superiore alle aspettative.

Bene anche l’andamento delle vendite, che, nella sola settimana dal 18 al 23 ottobre 2021, ha superato di oltre il 50% i target prefissati dalla Compagnia. In particolare, nella giornata del 23 ottobre, si è registrato il record di biglietti venduti dal 26 agosto, data dell’avvio alla commercializzazione di Ita Airways, con il superamento della soglia di 2 milioni di euro di provento.

Le prospettive future di vendita confermano il trend positivo, con una crescita che arriverà fino al 60% in più di quanto previsto nei piani di sviluppo.

Le destinazioni del network di Ita Airways preferite dai primi clienti della Compagnia sono state Milano, Napoli, Bari, Catania, Palermo per il mercato domestico, e Parigi, per quello internazionale.

Gran parte delle prenotazioni (83%) si è concentrata nel trimestre ottobre/dicembre 2021 con un travel period 15 ottobre – 31 dicembre 2021. Le destinazioni fino ad oggi scelte dai clienti di Ita Airways per le prossime vacanze di Natale e Capodanno, sono state Amsterdam e Londra, ed il sud Italia con la Sicilia, la Puglia e la Calabria.

Sono oltre 70.000 i nuovi iscritti a Volare, il nuovo programma Loyalty di ITA Airways. La Compagnia ha permesso fin da subito la possibilità dello Status Match verso i suoi quattro livelli: smart, plus, premium ed executive. Attraverso il programma di partnership commerciali “Volare” offre ai clienti un’ampia gamma di servizi e prodotti messi a disposizione da ITA Airways e dai suoi partner. I punti accumulati consentiranno di volare ogni giorno dell’anno su qualsiasi volo di ITA Airways, attraverso una modulazione flessibile legata al valore di ogni singolo volo. L’iscrizione al programma è disponibile via web, sul sito www.ita-airways.com, e sull’APP della Compagnia.

fonte: travelquotidiano
 

kenyaprince

Amministratore AC
Staff Forum
20 Giugno 2008
29,786
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VCE-TSF


Ben pochi forse sanno che anni orsono Alitalia copriva interamente il globo in maniera omogenea, rendendo possibile raggiungere quasi tutti gli angoli del mondo. Almeno fino a quando è stata una compagnia cosiddetta statale e non vi sono stati il declino dell’etica e della decenza politica con la sua miopia cronica, l’avvento della deregulation, lo sviluppo delle compagnie del Golfo e delle low cost e i dirigenti non all’altezza, eccetto poche eccezioni. In questa tabella trovate i dati relativi ad aprile 2020, periodo pre-Covid considerato normale. Di seguito elenco la differenza con il passato e con quello che avverrà in futuro con ITA.

Nel Nord America e in America Latina, inclusi Caraibi, negli anni sono stati raggiunti: Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Cuba, Curacao, Messico, Perù, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela, servendo ben 28 destinazioni in 12 Paesi, contro le 13 destinazioni e i 6 Paesi di aprile 2020. Oggi ITA deve ancora iniziare i voli per Boston, Miami e New York e solo a marzo 2022 li avvierà verso Buenos Aires, Los Angeles, Sao Paulo e Washington: quindi, per ora, solo 7 destinazioni e 3 Paesi.

In Africa incluso il Magreb sono stai raggiunti: Algeria, Angola, Cameroon, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Ghana, Kenya, Libia, Madagascar, Mauritius, Marocco, Nigeria, Repubblica Centroafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Seychelles, Somalia, Sudafrica, Sudan, Tanzania, Tunisia, Uganda, Zambia e Zimbabwe, servendo ben 35 destinazioni in 28 Paesi, contro le 7 destinazioni e i 6 Paesi di aprile 2020. A oggi ITA vola su Algeri, Il Cairo e Tunisi, quindi solo 3 destinazioni e 3 Paesi.

In Medio Oriente sono stati raggiunti: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Giordania, Iran, Iraq, Israele, Kuwait, Libano, Siria, Turchia e Yemen, servendo ben 17 destinazioni in 12 Paesi, contro le 3 destinazioni e i 3 Paesi di aprile 2020 e oggi ITA soltanto raggiungerà Tel Aviv in Israele, quindi solo una destinazione e un Paese.

In Estremo Oriente e Oceania sono stati raggiunti: Australia, Cambogia, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Malesia, Maldive, Pakistan, Singapore e Thailandia, servendo ben 20 destinazioni in 14 Paesi, contro le 4 destinazioni e i 3 Paesi di aprile 2020 e oggi ITA soltanto raggiungerà Tokyo in Giappone, quindi una sola destinazione e un Paese.

In Europa sono stai raggiunti: Albania, Armenia, Austria, Belgio, Bielorussia, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Malta, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Ungheria, servendo ben 83 destinazioni in 32 Paesi, contro le 51 destinazioni e i 23 Paesi di aprile 2020 e oggi ITA soltanto raggiungerà 23 destinazioni in 13 Paesi.


In Italia sono stati raggiunte ben 35 destinazioni, contro le 28 di aprile 2020 e oggi con ITA solo 17.

Considerando il totale di tutti questi dati sopra elencati ci troviamo con un risultato sorprendente, cioè Alitalia in tanti anni è riuscita a raggiungere ben 218 destinazioni in 99 Paesi, mentre ad aprile 2020 era scesa a soltanto a 106 destinazioni in 42 Paesi nel mondo e oggi con ITA arriva a 52 destinazioni in 22 Paesi nel mondo. C’è da evidenziare che il declino si è accentuato soprattutto nell’intercontinentale passando da 100 destinazioni in 66 Paesi, con aprile 2020 che contava soltanto 27 destinazioni in 18 Paesi, alle 12 destinazioni in 8 Paesi di ITA, mentre al livello europeo e nazionale il declino è stato inferiore.


Per semplificare la lettura vedete una tabella riassuntiva in basso che può aiutarvi a compiere un’analisi rapida. Spero che si capisca che abbiamo in mano un potenziale enorme abbandonato anni or sono. Il dato sorprendente è quello dell’Africa, da riprendere subito, come Medio Oriente, Estremo Oriente/Oceania dove avremmo dovuto rafforzarci, mentre nelle Americhe dovevamo crescere maggiormente, specialmente in Centro/Sud America e Caraibi. In Europa e in Italia, se si fossero mantenuti i voli intercontinentali, sicuramente ci si poteva aspettare un numero più alto nonostante le low cost e la liberalizzazione open sky con i voli in coincidenza.



Rileggendovi i miei articoli precedenti su Alitalia vi renderete conto di come l’abbandono dell’intercontinentale abbia indebolito completamente il riempimento dei voli nazionali, europei e a medio raggio nel Nord Africa e Medio Oriente che Alitalia poteva riempire anche con la concorrenza delle low cost. Chi vola da/per lontano in genere non ha voglia di rifare il check-in o i controlli migratori se una compagnia gli garantisce di poterlo evitare anche se con un costo un po’ superiore, anche perché delle volte i cambi di aerolinea per risparmiare potrebbero comportare inconvenienti di cancellazione o ritardo di uno dei voli con il rischio di perdere la coincidenza e quindi il biglietto interamente, perché essendo due compagnie diverse quasi sempre non si responsabilizzano del volo in connessione che non sia in un unico biglietto. Addirittura delle volte anche con un solo biglietto, ma di due compagnie con accordi, ci sono problemi grossi in caso di cancellazione o ritardo con perdita della coincidenza. Pertanto il poter volare con una stessa compagnia dà una sicurezza enorme al viaggiatore, in quanto in caso di perdita della coincidenza gli viene pagato un albergo e gli viene trovato un posto sul primo volo disponibile.

Le compagnie del Golfo sono riuscite a prendersi una grossa fetta di mercato grazie ai loro grandi capitali investiti e all’utilizzo di grossi velivoli, ma vista la posizione dei loro hub sicuramente hanno potuto togliere ad Alitalia e a molte compagnie mondiali importanti fette di traffico; per quanto riguarda Alitalia e gli altri vettori europei, in particolare nelle direttrici Estremo Oriente-Oceania da/per Europa, Nord America, Africa, Sud America. Tuttavia, le compagnie del Golfo non possono prendere il mercato tra Europa da/per Nord America, Sud America, Africa Occidentale, Nord Africa, quindi trovo illogico che Alitalia non sia rimasta presente massicciamente su tali direttrici. Addirittura avrebbe potuto preservare molti voli in Estremo Oriente perché essendo più vicina come Paese europeo poteva avere voli non stop fino in Australia a Perth, e in ogni caso vista la sua posizione centrale sopra l’Africa avrebbe preso tutto il mercato tra le seguenti direttrici: Nord America da/per Nord Africa, Africa, Medio Oriente, Estremo Oriente, Mediterraneo orientale; Sud/Centro America-Caraibi da/per Nord Africa, Europa centro nord, Mediterraneo Orientale, Medio Oriente, Estremo Oriente; Nord Africa da/per Europa nord centro, Estremo Oriente, Oceania.

Sicuramente oggi sono cambiate tante realtà, ma l’Italia è sempre più abitata da stranieri di provenienza da Paesi molto lontani, anche gli italiani viaggiano molto di più di prima e l’Italia rimane il Paese con la maggior parte dei monumenti al mondo da visitare e con un’industria e commercio locale, anche se ridotti negli anni, che hanno un potenziale di esportazione e importazione notevole. Il Paese può essere base di una compagnia al livello di una Lufthansa, Air Frrance, Klm, British Airways con una posizione migliore e non dovremmo spaventarci.

Vorrei rincuorare i lavoratori Alitalia e il pubblico italiano, se ci si muove di conseguenza, si potrebbe riprendere un grande mercato e spero lo capiscano anche il Governo, la politica, i sindacati, tutti gli imprenditori italiani e gli italiani e residenti in generale che potrebbero rendere possibile questa operazione per il bene del Paese e dei lavoratori non solo di Alitalia ma di tutto il settore aereo senza scordarmi gli ex di Air Italy che sicuramente sarebbero orgogliosi di rimettere in pista Alitalia e farla volare di nuovo.

Se si stanno spendendo per l’operazione ITA 3 miliardi, credo che bisogna includere la rinascita di Alitalia senza dover pagare grandi somme agli scienziati del tipo utilizzati finora che hanno portato alla rovina della compagnia e invece metterla nelle mani di lavoratori onesti con l’esperienza di chi la conosce da dentro e di chi sta mostrando dei veri progetti di rinascita su basi reali. Spero che chi prende le decisioni si legga pure le proposte dei non scienziati pagati oro della solita casta, quindi proposte di comuni mortali anche come me e tanti altri validi mai contattati da chi decide. Ancora sto aspettando una risposta alle mie varie proposte inviate alle autorità competenti che probabilmente potevano evitare la chiusura di Alitalia.

N.B.: a) I dati su Alitalia in passato non possono essere considerati esattamente come massimi e fissi, ma solo dimostrativi dove si è potuto arrivare. b) I dati sulle destinazioni di ITA e date di inizio sono estratte dal sito ufficiale di ITA e, secondo notizie sparse sulla stampa, potrebbero avere dei cambiamenti.

fonte: IlSussidiario (link all'articolo in testata)
 
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straniero

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18 Settembre 2012
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"Spero che chi prende le decisioni si legga pure le proposte dei non scienziati pagati oro della solita casta, quindi proposte di comuni mortali anche come me e tanti altri validi mai contattati da chi decide. Ancora sto aspettando una risposta alle mie varie proposte inviate alle autorità competenti che probabilmente potevano evitare la chiusura di Alitalia"

beh che dire, wow. apprezzabile anche la parte in cui rincuora i lavoratori e gli italiani tutti.
 

Paolo_61

Socio AIAC
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2 Febbraio 2012
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Ita Airways nei suoi primi 14 giorni di attività ha operato 2.764 voli passeggeri, di cui 1.942 nazionali e 822 internazionali, registrando un indice di puntualità pari all’84,1% per i voli in partenza, e dell’84,6% per quelli in arrivo. Il coefficiente di riempimento si è attestato al 57%, un tasso in linea con il settore e superiore alle aspettative.

Bene anche l’andamento delle vendite, che, nella sola settimana dal 18 al 23 ottobre 2021, ha superato di oltre il 50% i target prefissati dalla Compagnia. In particolare, nella giornata del 23 ottobre, si è registrato il record di biglietti venduti dal 26 agosto, data dell’avvio alla commercializzazione di Ita Airways, con il superamento della soglia di 2 milioni di euro di provento.

Le prospettive future di vendita confermano il trend positivo, con una crescita che arriverà fino al 60% in più di quanto previsto nei piani di sviluppo.

Le destinazioni del network di Ita Airways preferite dai primi clienti della Compagnia sono state Milano, Napoli, Bari, Catania, Palermo per il mercato domestico, e Parigi, per quello internazionale.

Gran parte delle prenotazioni (83%) si è concentrata nel trimestre ottobre/dicembre 2021 con un travel period 15 ottobre – 31 dicembre 2021. Le destinazioni fino ad oggi scelte dai clienti di Ita Airways per le prossime vacanze di Natale e Capodanno, sono state Amsterdam e Londra, ed il sud Italia con la Sicilia, la Puglia e la Calabria.

Sono oltre 70.000 i nuovi iscritti a Volare, il nuovo programma Loyalty di ITA Airways. La Compagnia ha permesso fin da subito la possibilità dello Status Match verso i suoi quattro livelli: smart, plus, premium ed executive. Attraverso il programma di partnership commerciali “Volare” offre ai clienti un’ampia gamma di servizi e prodotti messi a disposizione da ITA Airways e dai suoi partner. I punti accumulati consentiranno di volare ogni giorno dell’anno su qualsiasi volo di ITA Airways, attraverso una modulazione flessibile legata al valore di ogni singolo volo. L’iscrizione al programma è disponibile via web, sul sito www.ita-airways.com, e sull’APP della Compagnia.

fonte: travelquotidiano
Certo, se avevi messo a budget 10 biglietti venduti e ne hai venduti 15 hai effettivamente fatto + 50%. Ma non per questo è un risultato di cui vantarsi
 

Paolo_61

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2 Febbraio 2012
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Ben pochi forse sanno che anni orsono Alitalia copriva interamente il globo in maniera omogenea, rendendo possibile raggiungere quasi tutti gli angoli del mondo. Almeno fino a quando è stata una compagnia cosiddetta statale e non vi sono stati il declino dell’etica e della decenza politica con la sua miopia cronica, l’avvento della deregulation, lo sviluppo delle compagnie del Golfo e delle low cost e i dirigenti non all’altezza, eccetto poche eccezioni. In questa tabella trovate i dati relativi ad aprile 2020, periodo pre-Covid considerato normale. Di seguito elenco la differenza con il passato e con quello che avverrà in futuro con ITA.

Nel Nord America e in America Latina, inclusi Caraibi, negli anni sono stati raggiunti: Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Cuba, Curacao, Messico, Perù, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela, servendo ben 28 destinazioni in 12 Paesi, contro le 13 destinazioni e i 6 Paesi di aprile 2020. Oggi ITA deve ancora iniziare i voli per Boston, Miami e New York e solo a marzo 2022 li avvierà verso Buenos Aires, Los Angeles, Sao Paulo e Washington: quindi, per ora, solo 7 destinazioni e 3 Paesi.

In Africa incluso il Magreb sono stai raggiunti: Algeria, Angola, Cameroon, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Ghana, Kenya, Libia, Madagascar, Mauritius, Marocco, Nigeria, Repubblica Centroafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Seychelles, Somalia, Sudafrica, Sudan, Tanzania, Tunisia, Uganda, Zambia e Zimbabwe, servendo ben 35 destinazioni in 28 Paesi, contro le 7 destinazioni e i 6 Paesi di aprile 2020. A oggi ITA vola su Algeri, Il Cairo e Tunisi, quindi solo 3 destinazioni e 3 Paesi.

In Medio Oriente sono stati raggiunti: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Giordania, Iran, Iraq, Israele, Kuwait, Libano, Siria, Turchia e Yemen, servendo ben 17 destinazioni in 12 Paesi, contro le 3 destinazioni e i 3 Paesi di aprile 2020 e oggi ITA soltanto raggiungerà Tel Aviv in Israele, quindi solo una destinazione e un Paese.

In Estremo Oriente e Oceania sono stati raggiunti: Australia, Cambogia, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Malesia, Maldive, Pakistan, Singapore e Thailandia, servendo ben 20 destinazioni in 14 Paesi, contro le 4 destinazioni e i 3 Paesi di aprile 2020 e oggi ITA soltanto raggiungerà Tokyo in Giappone, quindi una sola destinazione e un Paese.

In Europa sono stai raggiunti: Albania, Armenia, Austria, Belgio, Bielorussia, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Malta, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Ungheria, servendo ben 83 destinazioni in 32 Paesi, contro le 51 destinazioni e i 23 Paesi di aprile 2020 e oggi ITA soltanto raggiungerà 23 destinazioni in 13 Paesi.


In Italia sono stati raggiunte ben 35 destinazioni, contro le 28 di aprile 2020 e oggi con ITA solo 17.

Considerando il totale di tutti questi dati sopra elencati ci troviamo con un risultato sorprendente, cioè Alitalia in tanti anni è riuscita a raggiungere ben 218 destinazioni in 99 Paesi, mentre ad aprile 2020 era scesa a soltanto a 106 destinazioni in 42 Paesi nel mondo e oggi con ITA arriva a 52 destinazioni in 22 Paesi nel mondo. C’è da evidenziare che il declino si è accentuato soprattutto nell’intercontinentale passando da 100 destinazioni in 66 Paesi, con aprile 2020 che contava soltanto 27 destinazioni in 18 Paesi, alle 12 destinazioni in 8 Paesi di ITA, mentre al livello europeo e nazionale il declino è stato inferiore.


Per semplificare la lettura vedete una tabella riassuntiva in basso che può aiutarvi a compiere un’analisi rapida. Spero che si capisca che abbiamo in mano un potenziale enorme abbandonato anni or sono. Il dato sorprendente è quello dell’Africa, da riprendere subito, come Medio Oriente, Estremo Oriente/Oceania dove avremmo dovuto rafforzarci, mentre nelle Americhe dovevamo crescere maggiormente, specialmente in Centro/Sud America e Caraibi. In Europa e in Italia, se si fossero mantenuti i voli intercontinentali, sicuramente ci si poteva aspettare un numero più alto nonostante le low cost e la liberalizzazione open sky con i voli in coincidenza.



Rileggendovi i miei articoli precedenti su Alitalia vi renderete conto di come l’abbandono dell’intercontinentale abbia indebolito completamente il riempimento dei voli nazionali, europei e a medio raggio nel Nord Africa e Medio Oriente che Alitalia poteva riempire anche con la concorrenza delle low cost. Chi vola da/per lontano in genere non ha voglia di rifare il check-in o i controlli migratori se una compagnia gli garantisce di poterlo evitare anche se con un costo un po’ superiore, anche perché delle volte i cambi di aerolinea per risparmiare potrebbero comportare inconvenienti di cancellazione o ritardo di uno dei voli con il rischio di perdere la coincidenza e quindi il biglietto interamente, perché essendo due compagnie diverse quasi sempre non si responsabilizzano del volo in connessione che non sia in un unico biglietto. Addirittura delle volte anche con un solo biglietto, ma di due compagnie con accordi, ci sono problemi grossi in caso di cancellazione o ritardo con perdita della coincidenza. Pertanto il poter volare con una stessa compagnia dà una sicurezza enorme al viaggiatore, in quanto in caso di perdita della coincidenza gli viene pagato un albergo e gli viene trovato un posto sul primo volo disponibile.

Le compagnie del Golfo sono riuscite a prendersi una grossa fetta di mercato grazie ai loro grandi capitali investiti e all’utilizzo di grossi velivoli, ma vista la posizione dei loro hub sicuramente hanno potuto togliere ad Alitalia e a molte compagnie mondiali importanti fette di traffico; per quanto riguarda Alitalia e gli altri vettori europei, in particolare nelle direttrici Estremo Oriente-Oceania da/per Europa, Nord America, Africa, Sud America. Tuttavia, le compagnie del Golfo non possono prendere il mercato tra Europa da/per Nord America, Sud America, Africa Occidentale, Nord Africa, quindi trovo illogico che Alitalia non sia rimasta presente massicciamente su tali direttrici. Addirittura avrebbe potuto preservare molti voli in Estremo Oriente perché essendo più vicina come Paese europeo poteva avere voli non stop fino in Australia a Perth, e in ogni caso vista la sua posizione centrale sopra l’Africa avrebbe preso tutto il mercato tra le seguenti direttrici: Nord America da/per Nord Africa, Africa, Medio Oriente, Estremo Oriente, Mediterraneo orientale; Sud/Centro America-Caraibi da/per Nord Africa, Europa centro nord, Mediterraneo Orientale, Medio Oriente, Estremo Oriente; Nord Africa da/per Europa nord centro, Estremo Oriente, Oceania.

Sicuramente oggi sono cambiate tante realtà, ma l’Italia è sempre più abitata da stranieri di provenienza da Paesi molto lontani, anche gli italiani viaggiano molto di più di prima e l’Italia rimane il Paese con la maggior parte dei monumenti al mondo da visitare e con un’industria e commercio locale, anche se ridotti negli anni, che hanno un potenziale di esportazione e importazione notevole. Il Paese può essere base di una compagnia al livello di una Lufthansa, Air Frrance, Klm, British Airways con una posizione migliore e non dovremmo spaventarci.

Vorrei rincuorare i lavoratori Alitalia e il pubblico italiano, se ci si muove di conseguenza, si potrebbe riprendere un grande mercato e spero lo capiscano anche il Governo, la politica, i sindacati, tutti gli imprenditori italiani e gli italiani e residenti in generale che potrebbero rendere possibile questa operazione per il bene del Paese e dei lavoratori non solo di Alitalia ma di tutto il settore aereo senza scordarmi gli ex di Air Italy che sicuramente sarebbero orgogliosi di rimettere in pista Alitalia e farla volare di nuovo.

Se si stanno spendendo per l’operazione ITA 3 miliardi, credo che bisogna includere la rinascita di Alitalia senza dover pagare grandi somme agli scienziati del tipo utilizzati finora che hanno portato alla rovina della compagnia e invece metterla nelle mani di lavoratori onesti con l’esperienza di chi la conosce da dentro e di chi sta mostrando dei veri progetti di rinascita su basi reali. Spero che chi prende le decisioni si legga pure le proposte dei non scienziati pagati oro della solita casta, quindi proposte di comuni mortali anche come me e tanti altri validi mai contattati da chi decide. Ancora sto aspettando una risposta alle mie varie proposte inviate alle autorità competenti che probabilmente potevano evitare la chiusura di Alitalia.

N.B.: a) I dati su Alitalia in passato non possono essere considerati esattamente come massimi e fissi, ma solo dimostrativi dove si è potuto arrivare. b) I dati sulle destinazioni di ITA e date di inizio sono estratte dal sito ufficiale di ITA e, secondo notizie sparse sulla stampa, potrebbero avere dei cambiamenti.

fonte: IlSussidiario (link all'articolo in testata)
Certo, peccato che esistano due fattori che si chiamano conto economico e concorrenza.
 

Edoardo

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16 Settembre 2011
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Aerei, il blitz notturno di Ita al Tar Sardegna

Salta l’udienza decisiva al Tar per la continuità territoriale fissata per mercoledì. Accordi in vista o solo tregua?

Hanno bussato al server di piazza del Carmine senza preoccuparsi dell’orario. All’una del mattino del nuovo giorno, quando il calendario giudiziario segnava già sabato 30 ottobre, i legali di Ita, l’erede statale di Alitalia, hanno depositato nel protocollo digitale del Tar Sardegna un atto tanto inaspettato quanto sorprendente: rinunciamo alla sospensiva dell’esclusione dalla gara sulla continuità territoriale. Un clamoroso colpo di scena dopo i proclami di guerra del presidente Alfredo Altavilla e del suo amministratore delegato, Fabio Lazzerini.

Il ribaltone aereo


I due uomini di Ita erano stati senza remore: «Saremo riammessi in gara e, a quel punto, cambieranno molte cose». Il riferimento era alla prima gara d’appalto, con procedura speciale e urgente, per assegnare, per sette mesi, la continuità territoriale aerea da e per la Sardegna. Il ribaltone, invece, è senza precedenti e senza preavviso. Il potentissimo studio legale Chiomenti, per conto di Ita, nel cuore della notte di sabato, ha chiesto al Tribunale amministrativo della Sardegna di soprassedere su quell’istanza cautelare che avrebbe dovuto escludere Volotea e ripristinare, di fatto, l’aggiudicazione ad Ita. Nella prima gara, come si ricorderà, la compagnia spagnola, pur avendo fatto le offerte migliori, fu esclusa dalla Regione per non aver allegato la fotocopia della carta d’identità del proprio rappresentante legale. Solo in un secondo momento gli uffici dell’Assessorato regionale dei Trasporti decisero di tagliar fuori dalla competizione anche Ita, perché ritenuta priva di aerei sufficienti per svolgere il servizio di continuità territoriale. La storia racconta di una seconda gara dove non solo Volotea si presentò con la carta d’identità, ma allegò anche un’offerta molto più vantaggiosa della prima, con un ribasso doppio.

Il ribasso del 42%

Con uno sconto del 42% gli spagnoli strapazzarono Ita che perdeva in un sol colpo tutte le rotte sarde. Alla compagnia di Stato non era rimasto che brandire l’ascia di guerra minacciando da una parte denunce penali contro la Regione e dall’altra il ricorso al Tar per annullare l’esclusione dalla prima gara e, quindi, risultare aggiudicataria della continuità territoriale. Era stato il presidente di Ita, Alfredo Altavilla, a sventolare nella conferenza di presentazione della compagnia azzurra la certezza che quel ricorso al Tar avrebbe “cacciato” dalle rotte sarde Volotea e ripristinato il “dominio” della nuova compagnia di Stato.

Retromarcia volante

In poche ore, invece, quando ormai il calendario giudiziario aveva già fissato per mercoledì prossimo la resa dei conti in piena camera di Consiglio del Tar, i legali di Ita hanno depositato un’istanza di rinuncia alla sospensiva su quella prima gara. La motivazione è sintetica: stiamo valutando di impugnare il secondo bando e, quindi, preferiamo non avvalerci dell’istanza sospensiva già iscritta nell’agenda del Tar Sardegna. Una scelta che lascia non poche perplessità per la contraddittorietà con le affermazioni spavalde del management di Ita. Il protocollo digitale del Tribunale, però, è stato nuovamente allertato anche poche ore dopo.

Volotea a ruota

Questa volta ad accedere alle password del deposito sono stati i legali di Volotea: anche per loro rinuncia alla richiesta di sospensione per la loro esclusione dalla prima gara. In meno di mezza giornata, le toghe di Ita, prima, e di Volotea, dopo, hanno sotterrato, inspiegabilmente, l’ascia di guerra, considerato che l’aggiudicazione vale per soli sette mesi ed è evidente che la fissazione del merito avverrà, presumibilmente, con il servizio di continuità territoriale già scaduto o in scadenza. Di certo mercoledì prossimo, il 3 novembre, l’udienza preannunciata da tutti come la resa dei conti finale non ci sarà, o meglio si limiterà a prendere atto di questo ribaltone, dalla guerra alla pace, nel giro di qualche settimana. Cosa abbia portato Ita a rinunciare all’unica possibilità di essere riammessa alla prima gara è un mistero, visto che appare poco attendibile l’ipotesi di un possibile nuovo ricorso per il secondo bando dove la sconfitta è stata sonora e senza appello.

Proclami dissolti

Una decisione che confligge con i proclami dei giorni cruenti dello scontro quando i manager della compagnia di Stato gridavano ai quattro venti: «Abbiamo presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale perché, al di là di chi ha vinto, non riteniamo che ci fossero validi motivi per essere esclusi dalla gara». Si sciolgono come neve al sole le affermazioni del presidente Altavilla che usò parole di fuoco per commentare l’esclusione: «Siamo stati messi alla porta dopo aver vinto. Eravamo rimasti gli unici concorrenti, dopo l’esclusione dell’altra compagnia. Siamo stati esclusi solo per un motivo formale che per noi continua a essere totalmente insussistente».

Finita la fretta

Quel motivo non doveva, poi, essere così campato per aria vista la rinuncia a quella sospensiva tanto evocata. Ita, dunque, fa non uno, ma tanti passi indietro, se è vero, come è vero, che l’amministratore delegato della compagnia statale, Lazzerini, aveva dichiarato: «Non è vero che non avevamo e non abbiamo i requisiti per garantire la continuità territoriale. Pensiamo, invece, di averli proprio tutti, i requisiti. Speriamo soprattutto che il nostro ricorso sia trattato velocemente e molto prima che i sardi debbano volare troppo con un’altra compagnia». Così velocemente che nel giorno di una notte di luna piena, nel cuore della giustizia amministrativa della Sardegna, i legali di Ita hanno deciso di rinunciare all’urgenza e alla sospensione di quell’esclusione. Resta un dubbio: perché anche Volotea ha deciso di rinunciare alla richiesta di sospensione della propria esclusione, visto che con la riammissione avrebbe risparmiato qualche decina di milioni di euro? Per il momento misteri d’alta quota.

 

BrunoFLR

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Ben pochi forse sanno che anni orsono Alitalia copriva interamente il globo in maniera omogenea, rendendo possibile raggiungere quasi tutti gli angoli del mondo. Almeno fino a quando è stata una compagnia cosiddetta statale e non vi sono stati il declino dell’etica e della decenza politica con la sua miopia cronica, l’avvento della deregulation, lo sviluppo delle compagnie del Golfo e delle low cost e i dirigenti non all’altezza, eccetto poche eccezioni. In questa tabella trovate i dati relativi ad aprile 2020, periodo pre-Covid considerato normale. Di seguito elenco la differenza con il passato e con quello che avverrà in futuro con ITA.

Nel Nord America e in America Latina, inclusi Caraibi, negli anni sono stati raggiunti: Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Cuba, Curacao, Messico, Perù, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela, servendo ben 28 destinazioni in 12 Paesi, contro le 13 destinazioni e i 6 Paesi di aprile 2020. Oggi ITA deve ancora iniziare i voli per Boston, Miami e New York e solo a marzo 2022 li avvierà verso Buenos Aires, Los Angeles, Sao Paulo e Washington: quindi, per ora, solo 7 destinazioni e 3 Paesi.

In Africa incluso il Magreb sono stai raggiunti: Algeria, Angola, Cameroon, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Ghana, Kenya, Libia, Madagascar, Mauritius, Marocco, Nigeria, Repubblica Centroafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Seychelles, Somalia, Sudafrica, Sudan, Tanzania, Tunisia, Uganda, Zambia e Zimbabwe, servendo ben 35 destinazioni in 28 Paesi, contro le 7 destinazioni e i 6 Paesi di aprile 2020. A oggi ITA vola su Algeri, Il Cairo e Tunisi, quindi solo 3 destinazioni e 3 Paesi.

In Medio Oriente sono stati raggiunti: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Giordania, Iran, Iraq, Israele, Kuwait, Libano, Siria, Turchia e Yemen, servendo ben 17 destinazioni in 12 Paesi, contro le 3 destinazioni e i 3 Paesi di aprile 2020 e oggi ITA soltanto raggiungerà Tel Aviv in Israele, quindi solo una destinazione e un Paese.

In Estremo Oriente e Oceania sono stati raggiunti: Australia, Cambogia, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Malesia, Maldive, Pakistan, Singapore e Thailandia, servendo ben 20 destinazioni in 14 Paesi, contro le 4 destinazioni e i 3 Paesi di aprile 2020 e oggi ITA soltanto raggiungerà Tokyo in Giappone, quindi una sola destinazione e un Paese.

In Europa sono stai raggiunti: Albania, Armenia, Austria, Belgio, Bielorussia, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Malta, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Ungheria, servendo ben 83 destinazioni in 32 Paesi, contro le 51 destinazioni e i 23 Paesi di aprile 2020 e oggi ITA soltanto raggiungerà 23 destinazioni in 13 Paesi.


In Italia sono stati raggiunte ben 35 destinazioni, contro le 28 di aprile 2020 e oggi con ITA solo 17.

Considerando il totale di tutti questi dati sopra elencati ci troviamo con un risultato sorprendente, cioè Alitalia in tanti anni è riuscita a raggiungere ben 218 destinazioni in 99 Paesi, mentre ad aprile 2020 era scesa a soltanto a 106 destinazioni in 42 Paesi nel mondo e oggi con ITA arriva a 52 destinazioni in 22 Paesi nel mondo. C’è da evidenziare che il declino si è accentuato soprattutto nell’intercontinentale passando da 100 destinazioni in 66 Paesi, con aprile 2020 che contava soltanto 27 destinazioni in 18 Paesi, alle 12 destinazioni in 8 Paesi di ITA, mentre al livello europeo e nazionale il declino è stato inferiore.


Per semplificare la lettura vedete una tabella riassuntiva in basso che può aiutarvi a compiere un’analisi rapida. Spero che si capisca che abbiamo in mano un potenziale enorme abbandonato anni or sono. Il dato sorprendente è quello dell’Africa, da riprendere subito, come Medio Oriente, Estremo Oriente/Oceania dove avremmo dovuto rafforzarci, mentre nelle Americhe dovevamo crescere maggiormente, specialmente in Centro/Sud America e Caraibi. In Europa e in Italia, se si fossero mantenuti i voli intercontinentali, sicuramente ci si poteva aspettare un numero più alto nonostante le low cost e la liberalizzazione open sky con i voli in coincidenza.



Rileggendovi i miei articoli precedenti su Alitalia vi renderete conto di come l’abbandono dell’intercontinentale abbia indebolito completamente il riempimento dei voli nazionali, europei e a medio raggio nel Nord Africa e Medio Oriente che Alitalia poteva riempire anche con la concorrenza delle low cost. Chi vola da/per lontano in genere non ha voglia di rifare il check-in o i controlli migratori se una compagnia gli garantisce di poterlo evitare anche se con un costo un po’ superiore, anche perché delle volte i cambi di aerolinea per risparmiare potrebbero comportare inconvenienti di cancellazione o ritardo di uno dei voli con il rischio di perdere la coincidenza e quindi il biglietto interamente, perché essendo due compagnie diverse quasi sempre non si responsabilizzano del volo in connessione che non sia in un unico biglietto. Addirittura delle volte anche con un solo biglietto, ma di due compagnie con accordi, ci sono problemi grossi in caso di cancellazione o ritardo con perdita della coincidenza. Pertanto il poter volare con una stessa compagnia dà una sicurezza enorme al viaggiatore, in quanto in caso di perdita della coincidenza gli viene pagato un albergo e gli viene trovato un posto sul primo volo disponibile.

Le compagnie del Golfo sono riuscite a prendersi una grossa fetta di mercato grazie ai loro grandi capitali investiti e all’utilizzo di grossi velivoli, ma vista la posizione dei loro hub sicuramente hanno potuto togliere ad Alitalia e a molte compagnie mondiali importanti fette di traffico; per quanto riguarda Alitalia e gli altri vettori europei, in particolare nelle direttrici Estremo Oriente-Oceania da/per Europa, Nord America, Africa, Sud America. Tuttavia, le compagnie del Golfo non possono prendere il mercato tra Europa da/per Nord America, Sud America, Africa Occidentale, Nord Africa, quindi trovo illogico che Alitalia non sia rimasta presente massicciamente su tali direttrici. Addirittura avrebbe potuto preservare molti voli in Estremo Oriente perché essendo più vicina come Paese europeo poteva avere voli non stop fino in Australia a Perth, e in ogni caso vista la sua posizione centrale sopra l’Africa avrebbe preso tutto il mercato tra le seguenti direttrici: Nord America da/per Nord Africa, Africa, Medio Oriente, Estremo Oriente, Mediterraneo orientale; Sud/Centro America-Caraibi da/per Nord Africa, Europa centro nord, Mediterraneo Orientale, Medio Oriente, Estremo Oriente; Nord Africa da/per Europa nord centro, Estremo Oriente, Oceania.

Sicuramente oggi sono cambiate tante realtà, ma l’Italia è sempre più abitata da stranieri di provenienza da Paesi molto lontani, anche gli italiani viaggiano molto di più di prima e l’Italia rimane il Paese con la maggior parte dei monumenti al mondo da visitare e con un’industria e commercio locale, anche se ridotti negli anni, che hanno un potenziale di esportazione e importazione notevole. Il Paese può essere base di una compagnia al livello di una Lufthansa, Air Frrance, Klm, British Airways con una posizione migliore e non dovremmo spaventarci.

Vorrei rincuorare i lavoratori Alitalia e il pubblico italiano, se ci si muove di conseguenza, si potrebbe riprendere un grande mercato e spero lo capiscano anche il Governo, la politica, i sindacati, tutti gli imprenditori italiani e gli italiani e residenti in generale che potrebbero rendere possibile questa operazione per il bene del Paese e dei lavoratori non solo di Alitalia ma di tutto il settore aereo senza scordarmi gli ex di Air Italy che sicuramente sarebbero orgogliosi di rimettere in pista Alitalia e farla volare di nuovo.

Se si stanno spendendo per l’operazione ITA 3 miliardi, credo che bisogna includere la rinascita di Alitalia senza dover pagare grandi somme agli scienziati del tipo utilizzati finora che hanno portato alla rovina della compagnia e invece metterla nelle mani di lavoratori onesti con l’esperienza di chi la conosce da dentro e di chi sta mostrando dei veri progetti di rinascita su basi reali. Spero che chi prende le decisioni si legga pure le proposte dei non scienziati pagati oro della solita casta, quindi proposte di comuni mortali anche come me e tanti altri validi mai contattati da chi decide. Ancora sto aspettando una risposta alle mie varie proposte inviate alle autorità competenti che probabilmente potevano evitare la chiusura di Alitalia.

N.B.: a) I dati su Alitalia in passato non possono essere considerati esattamente come massimi e fissi, ma solo dimostrativi dove si è potuto arrivare. b) I dati sulle destinazioni di ITA e date di inizio sono estratte dal sito ufficiale di ITA e, secondo notizie sparse sulla stampa, potrebbero avere dei cambiamenti.

fonte: IlSussidiario (link all'articolo in testata)
A parte l'italiano alla "io speriamo che me la cavo" voglio sapere dove compra la roba, sicuramente è da sballo.

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njko98

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L' addio al nome Alitalia deciso già ad agosto. La nuova compagnia di bandiera doveva chiamarsi Mia

Non che ITASPA sia così “sexy” ma MIA come acronimo di “My Italian Airways” sarebbe stato da pubblico linciaggio. La consulenza sul nome del Brand l’hanno chiesta alla Boutique Jessica sulla Tuscolana ve’?


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Millemiglia non ha più niente a che fare con ITA-Nuova Alitalia ma esiste ancora come programma autonomo. Non ne capisco il senso ma così è.
A proposito, ieri mi è arrivata un’email da lastminute.com dove dicevano che adesso MilleMiglia ti fa accumulare miglia con oltre 400 compagnie e bla bla bla. Si sono aggiudicati loro il programma? Non era un brand di valore conteso dalle compagnie di tutto il mondo?
 
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