Caso bagagli, lo stop di Passera
Il ministro: massimo impegno del governo per evitare disagi. Gasbarra: «Bene, Roma non merita figuraccia»
ROMA - Il governo «seguirà con la massima attenzione l'evolversi della situazione» al Leonardo da Vinci «al fine di evitare ogni possibile disservizio che possa arrecare spiacevoli disagi ai passeggeri». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, infrastrutture e trasporti Corrado Passera riferendo giovedì alla Camera sulla decisione comunicata da Adr di chiudere Net 6000, il nuovo sistema di smistamento bagagli dell'aeroporto di Fiumicino, a partire dal 1° gennaio. Un blocco deciso perché Alitalia e le altre aerolinee che operano al Leonardo da Vinci, sostiene Aeroporti di Roma, si rifiutano di saldare una somma di 3 milioni prevista per il servizio svolto sinora.
Passera, rispondendo all'interrogazione presentata martedì dal deputato Pd Enrico Gasbarra, ha ricordato che l'Enac ha già convocato Alitalia in qualità di principale vettore su Fiumicino «per la definizione della problematica» e che la compagnia aerea a sua volta ha informato di aver impugnato il provvedimento tariffario. L'ente volo ha comunque invitato formalmente Alitalia ad «adeguarsi al provvedimento contestato, che fino alla pronuncia definitiva del giudice dispiega i propri effetti». Il ministro ha ricordato che per arrivare ad una «rapida soluzione all'approssimarsi delle festività» l'Enac già provveduto a convocare per stamane Aeroporti di Roma e Alitalia.
Secondo Gasbarra «è molto positiva l'attenzione del ministro Corrado Passera sulla vicenda che vede contrapposti Aeroporti di Roma e le compagnie aeree. Sono certo che l'intervento del governo sarà determinante per impedire il rischio del caos bagagli. In un momento di profonda crisi come questo sarebbe doppiamente scandaloso bloccare l'aeroporto della Capitale - ha detto l'ex presidente della Provincia di Roma - per una vicenda che, se non risolta subito, ricadrebbe pesantemente sui passeggeri, sull'economia e sull'immagine internazionale del Paese».
Intanto rumoreggiano anche i tour operator e le agenzie di viaggi che si accodano ai timori espressi da Assohandling (le aziende di assistenza aeroportuale a terra) preoccupata per quel che potrebbe succedere al Leonardo da Vinci dopo il 1° gennaio. Il presidente di Fiavet Lazio Andrea Costanzo guarda con «apprensione alla vicenda dei bagagli. Negli ultimi tempi grazie al nuovo impianto di smistamento si era giunti ad un servizio di riconsegna efficiente, con un importante miglioramento dell'immagine della città di Roma. Un sistema che aveva inoltre consentito il miglioramento dell'organizzazione dei tour e il conseguente rispetto delle tempistiche assegnate».
Per questo dal «sindacato» delle agenzie viene la sollecitazione «a intervenire prontamente, evitando che, con la sospensione del servizio, si ripetano i ritardi e i disagi che si sono verificati nel passato». Altrimenti il rischio «pesantissimo sarebbe quello di perdere fette di mercato a vantaggio di competitori esteri».
Al «faccia a faccia» tra Alitalia e Adr che ha convocato per stamane alle 10, il presidente Enac Vito Riggio si presenterà risoluto, «riaffermando che in ogni caso i provvedimenti che abbiamo emanato - ovvero il tariffario previsto per l'utilizzo di Net 6000, ndr - devono essere rispettati e adottati e ribadendo, soprattutto, la ferma determinazione dell'Enac a impedire ogni disagio ai passeggeri».
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