Thread AZ/CAI 27-28 ottobre


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FlyIce

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6 Novembre 2005
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ti rispondo in breve:
1) io penso che af o lh facciano un po' più massa critica di ap

2) questo è certamente senza dubbio un punto fermo della propaganda ma non mi pare proprio che alla ue la pensino allo stesso modo;

3) vero

4) da quanto mi risulta Toto è messo peggio di az e ha poco da pestare i pugni sul tavolo. Ad air france non serve e si accontenterà di quello che gli offrono
Domande altrettanto brevi:
1) Vale pure sul nazionale ?

2) Il precedente di Volare come lo dobbiamo considerare ?
...
4) E perchè? Il prezzo è già stato fatto, la trattativa com scrive airblue è su altro.
 

Globox

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25 Maggio 2006
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Estero
evitando disquisizioni sociologiche di come un popolo si sostenta di pu@@ane e spinelli...credo che abbiano poco di cui lamentarsi gli olandesi, dato che anche loro hanno avuto diversi problemi prima di unirsi ad airfrance nel colosso che ora tutti conosciamo! :D
Diciamo che come provocazione è buona a controbattere quei commenti, anche se la realtà è ben diversa. La tolleranza (quando è regolamentata) ti permette di fare molte cose alla luce del sole, anche spotting.

Per quanto riguarda KL, di problemi non ne ha mai avuti, ha sempre capitalizzato le performances mantenendo sempre un miliardo di euro liquido disponibile + un surplus di 250k derivante dal fondo pensione. L'annessione di AF è stata digerita con non poche critiche (tuttora), la grande paura di Van Wijk era di perdere il treno delle globalizzazioni e matrimoni in Europa, metteva fretta e l'ha fatto.
Per quanto riguarda il colosso c'è si sinergia, ma in termini di performance nel break-down KL ha sempre ottenuto un risultato migliore di AF.

Mi sento quindi di dire che AF in AZ (o quel che ne sarà) non porterà alcun valore aggiunto.
 

airbusfamilydriver

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6 Febbraio 2006
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ALITALIA: ENAC, CAI HA PRESENTATO DOMANDA PER LICENZA

La Cai ha presentato all'Enac domanda per il rilascio del Certificato di operatore aereo. La richiesta, informa una nota dell'ente, e' stata consegnata ufficialmente giovedi' scorso. Il venerdi' successivo Cai ha presentato anche la richiesta per ottenere la Licenza di esercizio di vettore aereo. Le strutture tecniche dell'Enac, sottolinea il comunicato, "stanno valutando tutta la documentazione prodotta dalla nuova compagnia".
(27 ottobre 2008)

http://www.repubblica.it/ultimora/2...TO-DOMANDA-PER-LICENZA/news-dettaglio/3379047
 

Pelush

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8 Novembre 2005
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Diciamo che come provocazione è buona a controbattere quei commenti, anche se la realtà è ben diversa. La tolleranza (quando è regolamentata) ti permette di fare molte cose alla luce del sole, anche spotting.

Per quanto riguarda KL, di problemi non ne ha mai avuti, ha sempre capitalizzato le performances mantenendo sempre un miliardo di euro liquido disponibile + un surplus di 250k derivante dal fondo pensione. L'annessione di AF è stata digerita con non poche critiche (tuttora), la grande paura di Van Wijk era di perdere il treno delle globalizzazioni e matrimoni in Europa, metteva fretta e l'ha fatto.
Per quanto riguarda il colosso c'è si sinergia, ma in termini di performance nel break-down KL ha sempre ottenuto un risultato migliore di AF.

Mi sento quindi di dire che AF in AZ (o quel che ne sarà) non porterà alcun valore aggiunto.

Io sono convinto che, se mai dovessero scegliere AF/KL, chi giuderà il ballo in Italia sarà KL
primo perchè vuole rifarsi della cacciata del '99 ...
e secondo perchè non c'è modo migliore per farla pagare a tutti giù a Roma, visto la maniera con cui trattarono gli olandesi.

e continuo fa fare notare che AZ non può andare avandi seminandosi nemici intorno ogni giorno che passa perchè prima o poi qualcuno a saldare il conto arriva ....
 

FlyIce

Bannato
6 Novembre 2005
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Un doppio hub AMS-MXP non è solo vincente ma è quasi ottimale per coprire il grosso dell'Europa.
Questo vale con una KL che copre il nord Europa, isole britanniche incluse, con un'AZ forte nel bacino mediterraneo e verso i balcani e con entrambe che provano a pescare pax in transiti da Francia e Germania.

Ovviamente ora il fianco nord è accoppiato ad AF, finendo per fare il "lower tier" e quello sud è ormai inesistente.
 

Seaking

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1 Febbraio 2012
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Io sono convinto che, se mai dovessero scegliere AF/KL, chi giuderà il ballo in Italia sarà KL
primo perchè vuole rifarsi della cacciata del '99 ...
e secondo perchè non c'è modo migliore per farla pagare a tutti giù a Roma, visto la maniera con cui trattarono gli olandesi.
KLM non fu cacciata ma se ne andò di sua iniziativa e ti assicuro che, al di là delle motivazioni che la spinsero ad andarsene, i rapport interpersonali tra noi e loro sono rimasti eccellenti.

Io li ritengo tuttora, sia sotto il profilo personale che professionale, i migliori colleghi in assoluto insieme ad AF e DL.
 

pamico

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26 Dicembre 2007
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.
E i politici continuano a mettere naso nel trasporto aereo, nonostante si conosca la loro completa ignoranza nel settore. Una compagnia aerea non si gestisce come un'azienda metalmeccanica, o un dipartimento del ministero, e non si possono guardare a interessi di bottega o campanilistici, una delle cause del disastro AZ è stato quello di aver dato retta ai politici dell'aerea milanese che hanno voluto MXP e LIN anzichè rinunciare al secondo per rilanciare il primo.
 

malpensante

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6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
Lunedì 27 Ottobre 2008, 16:09

Sdl: poco chiare le affermazioni di Colaninno

ROMA (MF-DJ)--Mentre il presidente di Cai Roberto Colaninno, intervistato dal Corriere della Sera, afferma che la trattativa con i sindacati sara' chiusa entro domani, l'a.d. di Cai Rocco Sabelli nell'ultimo incontro con i sindacati ha detto che "non c'e' una questione di tempi stretti". Una contraddizione evidenziata dal coordinatore nazionale del sindacato Sdl Fabrizio Tomaselli.

"Evidentemente Colaninno non conosce bene lo stato della trattativa - afferma Tomaselli in una nota - oppure cerca di forzare la mano al sindacato in una situazione che si fa di ora in ora sempre piu' delicata e drammatica". Infatti "lo stato del confronto, ad oggi, non va nella direzione di una stesura contrattuale che possa concludersi in poche ore, a meno che l'azienda non accolga le osservazioni del sindacato".

La delegazione di Cai, prosegue il sindacalista, "conosce bene a che punto e' il confronto e non vorremmo quindi che si ripetessero forzature e inaccettabili scivolamenti di alcune organizzazioni sindacali come gia' avvenuto in occasione dell'accordo di settembre. Questa volta - conclude - tutto sarebbe piu' difficile e la reazione dei lavoratori sarebbe del tutto diversa".
 

FlyIce

Bannato
6 Novembre 2005
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Ma chi sei, Cempella?
Questo magnifico e tuttora valido progetto è stato segato a suo tempo da:
...
Cempella che invece di sputtanare tutti pubblicamente ha preferito ritirarsi e parlare anni dopo da Minoli.
Se mi sono dimenticato qualcuno aggiungete pure.
Ti sei dimenticato di quotare la mia ultima frase, ma nonostante tutte queste sfighe, dal lato italiano fino al de-hub si era ancora in tempo per porre rimedio.

Ora AZ a MXP ha perso tra l'80 ed il 90% dei suoi pax (e non è che ne abbia guadagnati a LIN: ne faceva di più Volare): è paragonabile all'effetto di un'atomica.
Altro che di una Fenice c'è bisogno.
 

malpensante

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6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
Lunedì 27 Ottobre 2008, 16:30

Cisl donne: Cai non discrimini lavoratrici

ROMA (MF-DJ)--Nei processi di ristrutturazione e riassetto delle aziende vengono penalizzati i lavoratori piu' deboli, a partire dalle lavoratrici con carichi familiari. E' la denuncia di Liliana Ocmin, responsabile del coordinamento donne Cisl e di Rosanna Ruscito, responsabile del coordinamento donne Fit Cisl, le quali come esempio di discriminazione ai danni delle donne citano la recente trattativa con Cai sui criteri di assunzione. Nei recenti incontri con i sindacati era infatti emerso che tra i criteri di esclusione dalla nuova Alitalia potrebbero esserci la maternita' o il part time.

"Le politiche discriminatorie vanno evitate - affermano le due sindacaliste in una nota - non solo per non contravvenire a quanto sancito dalle leggi e dalle normative contrattuali, ma soprattutto perche' vengano agevolate e create con il contributo di tutti, pubblico e privato, le condizioni per favorire la natalita' che nel nostro Paese e' la piu' bassa d'Europa, coniugando tutto cio' con la competitivita' dell'impresa".
 

malpensante

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6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
Il presidente della cordata degli imprenditori

Colaninno: la crisi non ci fa paura
«E l’accordo non si cambia»


MILANO— Questa sera l'incontro con i sindacati: «E spero che la trattativa sia chiusa per domani». Ossia in tempo per l'assemblea straordinaria Cai: «E tutti i soci hanno confermato la loro adesione. Abbiamo promesso almeno un miliardo di capitale e quel miliardo c'è per intero ». Magari pure qualcosina in più, ma già in questo modo il messaggio è chiaro. Non è vero, dice Roberto Colaninno, sono voci non necessariamente disinteressate quelle che parlano di azionisti spaventati dal crollo globale dei mercati e che, dunque, dalla titanica impresa di salvare Alitalia vorrebbero oggi solo fuggire. «Resteranno. Tutti. Anzi: ne arriveranno altri. Perché sì, certamente la crisi è pesantissima. Ma non è che qui sta finendo il mondo. Passerà, prima o poi».

Nemmeno lui ha la sfera di cristallo: previsioni sui tempi non ne azzarda. Vede però uno spartiacque: «Le elezioni Usa, che io mi auguro portino alla Casa Bianca Barack Obama». È da lì, aggiunge il presidente della Compagnia aerea italiana, dal ricambio a Washington che «cominceranno a delinearsi le soluzioni in grado di ridare fiducia al mercato americano e risolvere le altre grandi questioni internazionali, in primis l'Iraq». Per questo, «perché anche gli uragani prima o poi passano, e noi imprenditori lo sappiamo bene», la cordata non si fermerà: «Avremo un inizio più difficile del previsto. Ma, ripeto, il mondo va avanti e andiamo avanti noi».

Loro, assicura Colaninno, la loro parte la faranno. Due sole cose, ribadisce, potrebbero fermare l'operazione Fenice. Un "no" dell' Unione Europea, il cui verdetto è atteso per metà novembre. Oppure—anche qui come da condizioni iniziali—un altro "no": quello dei sindacati. È vero che ora la strada appare ancora in salita, che alcune sigle accusano la Cai di non aver trasferito nei contratti i principi dell'intesa siglata poche settimane fa, che i piloti sembrano tornati sul piede di guerra. Lui però pare considerarle normali schermaglie. E non solo perché «tutti sanno benissimo che senza una firma Cai si ritirerebbe».

È che «se l'accordo sottoscritto a Palazzo Chigi ha un senso e, adesso, si tratta solo di recepirlo formalmente nella stesura dei contratti, non vedo dove stia il problema». Anzi: «Ho parlato con i confederali, mi hanno confermato la volontà di chiudere in tempo utile per l'assemblea Cai. Immagino valga anche per le altre sigle». Certo, «forse qualcuno vuole tentare di cambiare ulteriormente l'accordo. Ma siccome quell'accordo c'è, siccome il negoziato è finito, siccome il nostro progetto prevede l'assunzione di 12.600 persone e il contesto economico, oggi, è quello che è, penso sia nell' interesse anche dei lavoratori arrivare in fretta alla stesura formale dei contratti. Provare a riaprire una trattativa già conclusa significherebbe chiudere l'ultima porta per il rilancio di Alitalia».

La tabella di marcia ha tempi strettissimi e, se da un lato si lavora con i sindacati e con Bruxelles, dall'altro continuano le trattative con il partner industriale. Air France, Lufthansa, British? Ogni traccia — compresa la decisione dei tedeschi di creare una newco per l'Italia e avviare il loro hub «meridionale» su Malpensa — sembra portare a Parigi. Colaninno però non si sbilancia, «continuiamo a trattare con tutti, la scelta la faremo entro novembre ». Con paletti molto precisi. «Dev'essere chiaro che questo gruppo è partito per gestire una società, non per fare un portage finanziario». Dunque, il partner avrà un posto in consiglio alla pari con gli altri e la sua quota non supererà il 20% («Per una cifra che si aggiungerà al miliardo sottoscritto da noi»).

Per essere ancora più chiari: «Non è che l'alleato industriale deve venire qui a insegnarci cosa fare. Si opera insieme, si cercano sinergie, ma la forza di Alitalia nei confronti di chi verrà sta nel mercato in cui Alitalia opera». Il concetto, a Colaninno, serve anche per rispondere alle accuse lanciate ieri, sul «Sole», da Giuseppe Bonomi. Dice, il presidente Sea, che il piano Cai non fa l'interesse del Paese? Sorriso: «Milano sarà il centro strategico per coprire gli interessi della Pianura Padana e del Nord, forse l'area a maggior densità industriale del mondo. Roma coprirà il bacino Sud, e sarà una porta straordinariamente importante per il Mediterraneo: 700 milioni di persone che potrebbero passare da qui anziché da Parigi, Francoforte, Londra. Non è fare gli interessi del Paese, questo?».


E se il nodo fosse il ridimensionamento di Linate? «Ah, beh... Il Nord non può avere un aeroporto ogni 50 chilometri. Deve invece avere "porte" dirette sull'Asia, per esempio. E proprio perché siamo coscienti dell'importanza di Milano ne facciamo il centro della strategia, nuove rotte internazionali comprese. Il tutto però richiede la collaborazione delle autorità politiche lombarde: se condividono il rafforzamento di Malpensa, pensando a tutto il Nord, devono investire su una rete di infrastrutture che non renda un'impresa raggiungere l'aeroporto da Cremona, Torino, Mantova ». Quest'ultima citata non a caso, ovvio. È da lì che Colaninno partirà fra una settimana, nelle vesti di presidente Piaggio, per la missione governo-Confindustria in Vietnam. «Ma sa da dove dovrò decollare? Da Parigi...».


Raffaella Polato
Corriere della Sera
27 ottobre 2008
 

TW 843

Senior Member
6 Novembre 2005
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Azionista LibertyLines
Da il corriere:

Alitalia, trattativa non stop
Colaninno: la crisi non ci ferma
Appuntamento per le 18 di oggi: contratti ed esuberi al centro del confronto. La compagnia potrebbe decollare da dicembre

ROMA — L’assemblea che dovrebbe sancire l’impegno definitivo dei 16 (e forse più) soci della Compagnia aerea italiana (Cai) nel salvataggio di Alitalia si terrà domani. La nuova compagnia potrebbe decollare il primo dicembre. Tutto è pronto: compresa una seconda Cai, la «Cai Two», 10 mila euro di capitale sociale, che servirà a ottenere le licenze di volo. Ma ancora una volta, in questa lunghissima vicenda, il condizionale è d’obbligo. Nelle prossime ore, a partire dalle 18, si aprirà la trattativa sindacale a oltranza che dovrà definire il contenuto dei nuovi contratti che verranno applicati in futuro e i criteri attraverso cui verranno individuati i 3.350 esuberi. Mentre la prossima settimana sarà decisiva per l’alleanza che vede in vantaggio Air France-Klm.

A OLTRANZA - Il tentativo dell’amministratore di Cai, Rocco Sabelli, di andare a oltranza pur di chiudere prima dell’assemblea che dovrebbe varare l’offerta definitiva per Alitalia trova i sindacati freddi. «Sarà difficile — spiega per i piloti dell’Anpac il vicepresidente Stefano De Carlo — non abbiamo neppure iniziato a parlare di contenuti». Quanto alla Filt-Cgil, secondo Mauro Rossi, il problema è che «non si stanno rispettando gli accordi presi a palazzo Chigi». Due le vie d’uscita possibili, data la ristrettezza dei tempi: che si tracci almeno un accordo di massima, capace di soddisfare i soci Cai. Oppure che l’assemblea rinvii l’approvazione dell’offerta definitiva non oltre venerdì 31, ma questo comporterebbe la convocazione di una nuova assemblea.

I SOLDI IN CASSA - I tempi sono contingentati. Il commissario straordinario Augusto Fantozzi avrebbe comunicato all’Enac (ente aviazione civile) che la liquidità in cassa si esaurirà il 15 novembre. Da quel momento in poi Fantozzi dovrà attingere a altre fonti, ad esempio un prestito che dovrà essere restituito per primo nella procedura riservata ai creditori. Solo una volta ricevuta l’offerta definitiva, il commissario potrà confrontarne l’entità con la stima fatta dai consulenti sui beni di Alitalia oggetto dell’offerta. Secondo indiscrezioni, le perizie di Banca Leonardo e Rothschild indicherebbero un valore doppio rispetto a quello valutato da Cai.

CAI TWO E THREE - Il 20 ottobre scorso Cai ha acquisito la società «Settembre 2008 srl» da Piero Canzani e Ubs Fiduciaria, tre giorni dopo le ha cambiato il nome in «Cai two» e l’oggetto sociale, che è diventato l’esercizio del trasporto aereo. Amministratore è Sabelli. La «scatola» servirà a facilitare l’iter di concessione delle licenze Coa, necessarie per operare, che saranno più d’una. Anche per questo è prevista la creazione di almeno un’altra Cai. CASO AIR ONE - Alla trattativa per l’acquisizione di Air One, che dovrebbe confluire nella nuova Alitalia, mancano ancora le garanzie sui 55 aerei che verranno acquistati da Cai. Ma intanto è sorto un altro problema: anche per i lavoratori di Air One è prevista la cassa integrazione e la mobilità. Dura la reazione della Fit-Cisl che ha annunciato «immediate azioni di lotta».

I MANAGER - La squadra che guiderà la nuova Alitalia non sarà tutta nuova: una buona parte del team che oggi fa capo a Giancarlo Schisano, il direttore operativo, e lui stesso, dovrebbero essere confermati.

Antonella Baccaro
27 ottobre 2008
A me questa cosa che le licenze di volo SARANNO PIU DI UNA mi fa una paura fottuta per Linate...
 
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malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
Lunedì 27 Ottobre 2008, 20:21

In corso incontro Cai-sindacati, si discute su criteri assunzione

Roma, 27 ott. (Adnkronos) - E' in corso da circa un'ora l'incontro tra la Cai e i sindacati. Alla riunione sono presenti l'amministratore delegato della compagnia aerea italiana, Rocco Sabelli e due rappresentanti per ciascuna delle 9 sigle sindacali presenti in Alitalia. L'azienda, secondo quanto riferiscono fonti presenti all'incontro, ha consegnato un documento dettagliato relativo ai criteri di assunzione dei 12.600 dipendenti nella nuova Alitalia. Ancora non sarebbe stata affrontata, invece, la questione relativa alla definizione dei contratti di lavoro dei dipendenti.
Il confronto con i sindacati e' un passaggio decisivo in vista della presentazione da parte di cai dell'offerta vincolante. Come ha infatti puntualizzato, Sabelli, nel corso dell'incontro che si e' svolto venerdi' scorso con i sindacati, la Cai presentera' l'offerta vincolante solo dopo aver raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali sia sui contratti che sui criteri di assunzione.
Domani, l'assemblea degli azionisti di Cai, in programma a Milano, dovra' deliberare, tra i vari punti all'ordine del giorno, sul mandato da conferire agli amministratori della societa' per presentare l'offerta al commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi. Il termine e' fissato al 31 ottobre prossimo. Inoltre, gli azionisti di Cai sono chiamati ad approvare l'aumento di capitale di un miliardo, la trasformazione in Spa della societa', la nomina degli organi societari e lo statuto.
 

airbusfamilydriver

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6 Febbraio 2006
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piloti che verranno assunti in base torino 48
piloti assunti a venezia 48
piloti assunti a napoli 95
piloti assunti a catania 48
piloti assunti a roma 978
piloti asunti a milano 333

chi sarà il partner?
 

setIRSposition

Moderatore
6 Novembre 2005
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Se ipotizzo 6 crew (cpt + F/O) per aereo, vuol dire che TRN, VCE, CTA avranno 4 aerei basati (48 / 2 / 6 = 4) e NAP 8? E' verosimile come ragionamento?
 
Stato
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