Thread Alitalia - Giugno 2017


Stato
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Negli USA il limite alla proprietà estera di una compagnia aerea mi pare sia il 25%. Ci sono stati comparabili all'Italia che permettono ad un soggetto estero di avere la maggioranza delle quote di un vettore?

Ogni volta che sento parlare di limitazione della proprietà mi viene l'orticaria. Infatti le compagnie aeree non sono asset strategici (solo l'industria degli armamenti potrebbe avere una giustificazione), in cambio si creano potenziali casini inenarrabili - chiedere a FR per maggiori dettagli - e si fornisce una giustificazione agli interventi e alle partecipazioni pubbliche. Insomma si crea per legge un fallimento del mercato che invece il mercato risolverebbe tranquillamente. È la giustificazione "lo fanno anche gli altri" può andare bene forse allAsilo Mariuccia, perché già alle elementari sarebbe inaccettabile.
 
Ogni volta che sento parlare di limitazione della proprietà mi viene l'orticaria. Infatti le compagnie aeree non sono asset strategici (solo l'industria degli armamenti potrebbe avere una giustificazione), in cambio si creano potenziali casini inenarrabili - chiedere a FR per maggiori dettagli - e si fornisce una giustificazione agli interventi e alle partecipazioni pubbliche. Insomma si crea per legge un fallimento del mercato che invece il mercato risolverebbe tranquillamente. È la giustificazione "lo fanno anche gli altri" può andare bene forse allAsilo Mariuccia, perché già alle elementari sarebbe inaccettabile.

Mah, più di dire " perché lo fanno gli altri", a ma è parsa una comparazione azzeccata di come in altri lidi si dia decisamente maggior peso ad evitare che sulla pelle di azienda, personale impiegato e indotto, ci si possa speculare allegramente giocandoci a pericolosi Risiko finanziari.
Alla fine, infatti, e per quanto ti procuri orticaria, la voce tasso di occupazione è parte del PIL di un paese e di un sistema, si chiami USA o UE.
 
Oggi Cempella da Minoli, su Radio 24, ha detto che una compagnia che con 120 aerei trasporta 23 milioni di passeggeri un mercato ce l'ha e che gli errori di management (vedi mancata espansione sul lungo raggio e privazione delle risorse specializzate, soprattutto manutenzione, per un mero e dissennato taglio dei costi), si possono non troppo difficilmente correggere; a condizione che se ne occupi lo Stato.

http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/mix24/puntate
 
Mah, più di dire " perché lo fanno gli altri", a ma è parsa una comparazione azzeccata di come in altri lidi si dia decisamente maggior peso ad evitare che sulla pelle di azienda, personale impiegato e indotto, ci si possa speculare allegramente giocandoci a pericolosi Risiko finanziari.
Alla fine, infatti, e per quanto ti procuri orticaria, la voce tasso di occupazione è parte del PIL di un paese e di un sistema, si chiami USA o UE.
Meglio una compagnia aerea chiusa o una di proprietà "straniera"?

(Non mi rispondere, è una domanda retorica)
 
Mah, più di dire " perché lo fanno gli altri", a ma è parsa una comparazione azzeccata di come in altri lidi si dia decisamente maggior peso ad evitare che sulla pelle di azienda, personale impiegato e indotto, ci si possa speculare allegramente giocandoci a pericolosi Risiko finanziari.
Alla fine, infatti, e per quanto ti procuri orticaria, la voce tasso di occupazione è parte del PIL di un paese e di un sistema, si chiami USA o UE.
Scusami ma la nazionalità del proprietario cosa c'entra con pericolosi Risiko finanziari? Fra l'altro proprio da certe parti abbiamo visto cosa produce il pericoloso mix finanza-stato malato e invece un salvataggio di migliaia di posti di lavoro con ingenti finanziamenti statali effettuato da una azienda estera dopo il fallimento dell'alleanza con un'altra azienda estera.
Il problema che sottolinea Paolo è che gli ibridi fra liberismo e protezionismo spesso produce effetti malati di distorsione del mercato.
 
Oggi Cempella da Minoli, su Radio 24, ha detto che una compagnia che con 120 aerei trasporta 23 milioni di passeggeri un mercato ce l'ha e che gli errori di management (vedi mancata espansione sul lungo raggio e privazione delle risorse specializzate, soprattutto manutenzione, per un mero e dissennato taglio dei costi), si possono non troppo difficilmente correggere; a condizione che se ne occupi lo Stato.

http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/mix24/puntate
Lo Stato imprenditore in settori liberalizzati e fortemente sindacalizzati... auguri.
 
Oggi Cempella da Minoli, su Radio 24, ha detto che una compagnia che con 120 aerei trasporta 23 milioni di passeggeri un mercato ce l'ha e che gli errori di management (vedi mancata espansione sul lungo raggio e privazione delle risorse specializzate, soprattutto manutenzione, per un mero e dissennato taglio dei costi), si possono non troppo difficilmente correggere; a condizione che se ne occupi lo Stato.

http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/mix24/puntate

Non ha detto che deve gestire l'azienda ma la cessione della stessa, per evitare lo spezzatino. Ha anche detto che è stata gestita da soggetti che di aviazione non sapevano niente (e Etihad?)
Me lo sono sentito tutto sul raccordo andando a Fiumicino. Meglio del solito calendario da mandare giù durante gli ingorghi
 
Altro che commissari. Si moltiplicano le iniziative dei tre. Discorso a parte per quanto riguarda le tariffe, ma lo sbarco su Alibaba mi sembra un'ottima idea per aumentare le vendite.

Alitalia, una stagione in saldo: i commissari tagliano i prezzi
di Francesco Zucco
13/06/2017
09:55

Tagli non solo ai costi, ma anche alle tariffe. Per rimettere in carreggiata Alitalia, i tre commissari hanno deciso di ridurre i prezzi, come evidenziano le cifre pubblicate da Repubblica. Il quotidiano ha infatti confrontato il pricing del vettore in amministrazione straordinaria con quello dei principali competitor. Scoprendo che, per l’estate, le tariffe sono particolarmente competitive.

Lungo raggio in offerta
In particolare, sottolinea l’articolo, i prezzi più aggressivi di Alitalia sono sul lungo raggio, ovvero su quelle rotte che vengono considerate più profittevoli per i vettori e su cui si sta giocando la partita del trasporto aereo. New York, Asia e Brasile le tre direttrici individuate da Repubblica come quelle su cui Alitalia si dimostra più competitiva.
Ma il ribasso dei prezzi non riguarda solo il lungo raggio: anche le rotte all’interno dell’Europa si dimostrerebbero in grado di competere, anche in confronto alle low cost.
L’obiettivo della strategia messa in atto sarebbe duplice: da un lato conquistare clienti finali e agenzie di viaggi, recuperando l’innegabile danno di immagine che le recenti vicende finanziarie hanno creato. Dall’altro, riuscire a far durare i famosi 600 milioni del prestito ponte oltre i 6 mesi previsti, grazie all’aumento dei ricavi. Entrambi gli obiettivi, comunque, sono orientati al medesimo risultato: presentarsi nella forma migliore all’appuntamento con la vendita, prevista per i prossimi mesi.

Il fronte cinese
Ma c’è un’altra mossa che la i commissari Laghi, Paleari e Gubitosi hanno messo in campo. Ed è l’accordo con il colosso dell’ecommerce cinese Alibaba. Alitalia, riporta ancora Repubblica, aprirà infatti uno store specializzato su Alitrip, per la vendita dei suoi voli su Pechino. Un’ulteriore prova di come la strategia dei commissari non riguardi solo i tagli ai costi, ma anche il miglioramento del posizionamento di Alitalia sul mercato.
 
Meglio una compagnia aerea chiusa o una di proprietà "straniera"?

(Non mi rispondere, è una domanda retorica)

Rispondo invece: meglio una compagnia sana e che sia amministrata secondo regole nazionali o tutt'al piu' comunitarie, al semplice scopo di tutelare quegli indici economici che devono rispondere ai parametri fissati. Il fatto che investitori senza scrupoli provenienti da mercati extra-UE possano speculare acquisendo e poi dismettendo non mi sollucchera affatto.
E poi, tu la virgoletti "straniera"; se per "straniera" AZ finisse in mani tedesche, francesi o olandesi non avrei alcun problema. Ma dopo EY qualche remora sull'extra UE non poteva che crescere ulteriormente...

Scusami ma la nazionalità del proprietario cosa c'entra con pericolosi Risiko finanziari? Fra l'altro proprio da certe parti abbiamo visto cosa produce il pericoloso mix finanza-stato malato e invece un salvataggio di migliaia di posti di lavoro con ingenti finanziamenti statali effettuato da una azienda estera dopo il fallimento dell'alleanza con un'altra azienda estera.
Il problema che sottolinea Paolo è che gli ibridi fra liberismo e protezionismo spesso produce effetti malati di distorsione del mercato.

La nazionalita' c'entra eccome, oppure cancelliamo l'EU e le sue regole, ma tutte allora!

Non si deve trattare di ibridi, ma di un sapiente ed opportuno liberismo (deregulation, open skies...) che sia pero' equilibrato con una necessaria tutela di regole.

Insomma, delle due l'una: se vogliamo regole allora dobbiamo giocare con quelle condivise (nazionali e/o comunitarie), altrimenti liberismo sfrenato e anarchia.
Poi pero' nessuno pianga se arriva il cinese che apre h24 feste incluse e il ferramenta chiude, arriva il singalese aperto h24 e il market chiude, arrivano le forme di falso parmigiano reggiano dall'oriente e il consorzio di Parma chiude...
 
Altro che commissari. Si moltiplicano le iniziative dei tre. Discorso a parte per quanto riguarda le tariffe, ma lo sbarco su Alibaba mi sembra un'ottima idea per aumentare le vendite.

Alitalia, una stagione in saldo: i commissari tagliano i prezzi
di Francesco Zucco
13/06/2017
09:55

Tagli non solo ai costi, ma anche alle tariffe. Per rimettere in carreggiata Alitalia, i tre commissari hanno deciso di ridurre i prezzi, come evidenziano le cifre pubblicate da Repubblica. Il quotidiano ha infatti confrontato il pricing del vettore in amministrazione straordinaria con quello dei principali competitor. Scoprendo che, per l’estate, le tariffe sono particolarmente competitive.

Lungo raggio in offerta
In particolare, sottolinea l’articolo, i prezzi più aggressivi di Alitalia sono sul lungo raggio, ovvero su quelle rotte che vengono considerate più profittevoli per i vettori e su cui si sta giocando la partita del trasporto aereo. New York, Asia e Brasile le tre direttrici individuate da Repubblica come quelle su cui Alitalia si dimostra più competitiva.
Ma il ribasso dei prezzi non riguarda solo il lungo raggio: anche le rotte all’interno dell’Europa si dimostrerebbero in grado di competere, anche in confronto alle low cost.
L’obiettivo della strategia messa in atto sarebbe duplice: da un lato conquistare clienti finali e agenzie di viaggi, recuperando l’innegabile danno di immagine che le recenti vicende finanziarie hanno creato. Dall’altro, riuscire a far durare i famosi 600 milioni del prestito ponte oltre i 6 mesi previsti, grazie all’aumento dei ricavi. Entrambi gli obiettivi, comunque, sono orientati al medesimo risultato: presentarsi nella forma migliore all’appuntamento con la vendita, prevista per i prossimi mesi.

Il fronte cinese
Ma c’è un’altra mossa che la i commissari Laghi, Paleari e Gubitosi hanno messo in campo. Ed è l’accordo con il colosso dell’ecommerce cinese Alibaba. Alitalia, riporta ancora Repubblica, aprirà infatti uno store specializzato su Alitrip, per la vendita dei suoi voli su Pechino. Un’ulteriore prova di come la strategia dei commissari non riguardi solo i tagli ai costi, ma anche il miglioramento del posizionamento di Alitalia sul mercato.

Ah ecco, taglio i prezzi cosi' aumento i ricavi...ma di yield sostenibile, ovvero di utili, non si parla...
Ma si, vendiamo tonnellate di biglietti sottocosto, ecco come si risana una compagnia!
 
Rispondo invece: meglio una compagnia sana e che sia amministrata secondo regole nazionali o tutt'al piu' comunitarie, al semplice scopo di tutelare quegli indici economici che devono rispondere ai parametri fissati. Il fatto che investitori senza scrupoli provenienti da mercati extra-UE possano speculare acquisendo e poi dismettendo non mi sollucchera affatto.
E poi, tu la virgoletti "straniera"; se per "straniera" AZ finisse in mani tedesche, francesi o olandesi non avrei alcun problema. Ma dopo EY qualche remora sull'extra UE non poteva che crescere ulteriormente...
No, non concordo. Perché le banche o le assicurazioni possono essere di proprietà extracomunitaria e le linee aeree no? I controlli per avere un COA europeo possono essere i medesimi indipendentemente dalla proprietà. Ti ripeto, quando si pongono paletti alla proprietà si apre la strada all'intervento pubblico, con la giustificazione che c'è un "fallimento del mercato", fallimento dovuto solo a una regolamentazione arbitraria e priva di senso.

La nazionalita' c'entra eccome, oppure cancelliamo l'EU e le sue regole, ma tutte allora!

Non si deve trattare di ibridi, ma di un sapiente ed opportuno liberismo (deregulation, open skies...) che sia pero' equilibrato con una necessaria tutela di regole.

Insomma, delle due l'una: se vogliamo regole allora dobbiamo giocare con quelle condivise (nazionali e/o comunitarie), altrimenti liberismo sfrenato e anarchia.
Poi pero' nessuno pianga se arriva il cinese che apre h24 feste incluse e il ferramenta chiude, arriva il singalese aperto h24 e il market chiude, arrivano le forme di falso parmigiano reggiano dall'oriente e il consorzio di Parma chiude...
Confondi ancora proprietà e regole. La proprietà è un fatto privato (lo deve essere), le regole, uguali per tutte, sono stabilite da un ente pubblico super partes. O pense davvero che con una proprietà cinese AZ potrebbe volare senza fare i check o impiegando gli equipaggi oltre i limiti di legge?
 
Ah ecco, taglio i prezzi cosi' aumento i ricavi...ma di yield sostenibile, ovvero di utili, non si parla...
Ma si, vendiamo tonnellate di biglietti sottocosto, ecco come si risana una compagnia!

Ryanair sappiamo tutti che usa il prezzo civetta di 9,99 nelle pubblicità per attrarre clienti.
Hai prove che alitalia venderà "tonnellate" di posti sottocosto o è solo una tua illazione?
 
Rispondo invece: meglio una compagnia sana e che sia amministrata secondo regole nazionali o tutt'al piu' comunitarie, al semplice scopo di tutelare quegli indici economici che devono rispondere ai parametri fissati. Il fatto che investitori senza scrupoli provenienti da mercati extra-UE possano speculare acquisendo e poi dismettendo non mi sollucchera affatto.
E poi, tu la virgoletti "straniera"; se per "straniera" AZ finisse in mani tedesche, francesi o olandesi non avrei alcun problema. Ma dopo EY qualche remora sull'extra UE non poteva che crescere ulteriormente...



La nazionalita' c'entra eccome, oppure cancelliamo l'EU e le sue regole, ma tutte allora!

Non si deve trattare di ibridi, ma di un sapiente ed opportuno liberismo (deregulation, open skies...) che sia pero' equilibrato con una necessaria tutela di regole.

Insomma, delle due l'una: se vogliamo regole allora dobbiamo giocare con quelle condivise (nazionali e/o comunitarie), altrimenti liberismo sfrenato e anarchia.
Poi pero' nessuno pianga se arriva il cinese che apre h24 feste incluse e il ferramenta chiude, arriva il singalese aperto h24 e il market chiude, arrivano le forme di falso parmigiano reggiano dall'oriente e il consorzio di Parma chiude...
Quoto tutto.
Alzi la mano chi sarebbe felice di vedere gran parte del trasporto aereo nelle mani di emiri che lo considerano il loro giocattolo se non una forma di celodurismo da sventolare in faccia ai colleghi.
Quanto al mercato, io sono liberista, ma quando alcuni dei competior siedono sopra ad un mare infinito di petroldollari, non vedo come sia possibile competere ad armi pari.
Per l'ennesima volta, rimango stupito nel registrare l'aspettativa che l'ennesima compagnia straniera farebbe risorgere AZ se solo avesse le mani libere. Nemmeno gli esempi reali sono serviti. Mah
Ah ecco, taglio i prezzi cosi' aumento i ricavi...ma di yield sostenibile, ovvero di utili, non si parla...
Ma si, vendiamo tonnellate di biglietti sottocosto, ecco come si risana una compagnia!
Evidentemente l'imperativo è fare cassa e in fretta, che forse i 600 M€ non dureranno poi così tanto...
 
i prezzi più aggressivi di Alitalia sono sul lungo raggio, ovvero su quelle rotte che vengono considerate più profittevoli per i vettori e su cui si sta giocando la partita del trasporto aereo. New York, Asia e Brasile le tre direttrici individuate da Repubblica come quelle su cui Alitalia si dimostra più competitiva.

Dunque, per Asia immagino intendano NRT perche' AZ vola solo li'. O al limite anche IKA.
Per JFK invece le tariffe le fa la JVA.
Solita spazzatura, insomma...
 
Ah ecco, taglio i prezzi cosi' aumento i ricavi...ma di yield sostenibile, ovvero di utili, non si parla...
Ma si, vendiamo tonnellate di biglietti sottocosto, ecco come si risana una compagnia!

I commissari non devono fare una strategia di lungo periodo ma tenere in piedi la baracca fino alla (sperabile) vendita. Dal loro punto di vista meglio prezzi bassi e aerei pieni che prezzi alti e arei vuoti.
 
Quoto tutto.
Alzi la mano chi sarebbe felice di vedere gran parte del trasporto aereo nelle mani di emiri che lo considerano il loro giocattolo se non una forma di celodurismo da sventolare in faccia ai colleghi.
Quanto al mercato, io sono liberista, ma quando alcuni dei competior siedono sopra ad un mare infinito di petroldollari, non vedo come sia possibile competere ad armi pari.
Per l'ennesima volta, rimango stupito nel registrare l'aspettativa che l'ennesima compagnia straniera farebbe risorgere AZ se solo avesse le mani libere. Nemmeno gli esempi reali sono serviti. Mah
[omissis]
Allora hanno ragione LH e AF (oltre alle americane) a lamentarsi della concorrenza sleale delle golfare?
E ancora una volta, perché le linee aeree no e le banche sì? Quale caspita è il ruolo così strategico di una linea aerea da non consentire che sia di proprietà estera (USA) o extracomunitaria (Europa)?
 
No, non concordo. Perché le banche o le assicurazioni possono essere di proprietà extracomunitaria e le linee aeree no? I controlli per avere un COA europeo possono essere i medesimi indipendentemente dalla proprietà. Ti ripeto, quando si pongono paletti alla proprietà si apre la strada all'intervento pubblico, con la giustificazione che c'è un "fallimento del mercato", fallimento dovuto solo a una regolamentazione arbitraria e priva di senso.


Confondi ancora proprietà e regole. La proprietà è un fatto privato (lo deve essere), le regole, uguali per tutte, sono stabilite da un ente pubblico super partes. O pense davvero che con una proprietà cinese AZ potrebbe volare senza fare i check o impiegando gli equipaggi oltre i limiti di legge?
Infatti, stiamo parlando di equilibri di potere all'interno dell'UE usati da chi a Bruxelles ci va a fare i propri interessi. Cosa che visti certi personaggi che mandiamo noi italiani ci sta benissimo subire gli interessi di chi invece manda mediamente ben altri soggetti. Ed è uno dei limiti dell'UE attuale.
 
Alitalia e Alibaba : porta di accesso per il mercato cinese

Alitalia approda su Alibaba: alla conquista del mercato cinese
Alitalia vuole la Cina. E per conquistare il mercato del Dragone sceglie la via d’accesso principale: il colosso dell’ecommerce Alibaba.


Secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica, infatti, la compagnia tricolore starebbe per sbarcare sull’Amazon cinese con uno store specializzato. Il tutto per promuovere i suoi collegamenti da Pechino.


Un’ulteriore mossa che dimostra come la triade Laghi-Paleari-Gubitosi abbia deciso di impegnarsi a fondo sulle rotte a lungo raggio, quelle giudicate più profittevoli dalla quasi totalità delle compagnie aeree.


L’accordo di Alitalia con Alibaba, inoltre, mette in evidenza come i commissari straordinari vogliano presentare al mercato (e ai potenziali acquirenti del vettore) una compagnia ben posizionata sui mercati caldi, con un network saldo e una presenza diffusa sulle principali aree di interesse.


Del resto, non è la prima volta in cui Alitalia incontra Alibaba: l’accordo siglato da Enit con il portale cinese lo scorso febbraio aveva visto la partecipazione del vettore (che, all’epoca, era ancora nell’orbita di Etihad), insieme a diversi tour operator.
 
Perché le banche o le assicurazioni possono essere di proprietà extracomunitaria e le linee aeree no?

E' una buona domanda, infatti e' proprio tramite le banche che si effettuano le speculazioni piu' abbiette (e i soldi NON stanno in EU infatti!!!!); quindi ribalterei la domanda, perche' le linee aeree devono essere di proprieta' comunitaria e le banche no?

quando si pongono paletti alla proprietà si apre la strada all'intervento pubblico, con la giustificazione che c'è un "fallimento del mercato", fallimento dovuto solo a una regolamentazione arbitraria e priva di senso.

Mah, veramente le regole UE hanno da tempo bandito l' aiuto di Stato nel settore, quindi penso e spero non sia davvero MAI piu' una strada percorribile


Confondi ancora proprietà e regole. La proprietà è un fatto privato (lo deve essere), le regole, uguali per tutte, sono stabilite da un ente pubblico super partes. O pense davvero che con una proprietà cinese AZ potrebbe volare senza fare i check o impiegando gli equipaggi oltre i limiti di legge?

Per carita', non e' questione di regole tecniche, ma di come una proprieta' che potrebbe non dover rispondere a regole finanziarie comunitarie si potrebbe sentir libera di fare cio' che vuole con la compagnia aerea in se'. Ripeto, ci sono regole sul commercio che gia' adesso sono costantemente violate, dagli orari di apertura ai falsi, lavoro nero e sfruttamento. Come questo possa trasferirsi ad uno scenario di compagnia aerea non mi sento di poterlo dire, ma gia' l'esempio di FR che valuta la professionalita' aa/vv secondo quanti panini p gratta e vinci venda mi sembra una deriva alquanto pericolosa...

Ryanair sappiamo tutti che usa il prezzo civetta di 9,99 nelle pubblicità per attrarre clienti.
Hai prove che alitalia venderà "tonnellate" di posti sottocosto o è solo una tua illazione?

berioz, cerca di seguire pero'; gia' nelle scorse settimane la cosa e' uscita fuori quando ho segnalato, dati alla mano, che gli advanced bookings mostrano un'incredibile performance di AZ, che ha aperto tutto l'apribile (sai come funzionano i buckets, spero...) pur di fare cash-flow, e questo perdura ormai da mesi e mesi!
Bene, market share a gogo! Ma poi? Quando si parlera' di PRASM e CASM e si parlera' di risultati Q2 e Q3, come la metteranno?
Ah gia', in AS non si parla piu' di dati finanziari...


Evidentemente l'imperativo è fare cassa e in fretta, che forse i 600 M€ non dureranno poi così tanto...

E questo lo chiese ancora CB, figuriamoci da quanto il rubinetto e' aperto!
 
Re: Alitalia e Alibaba : porta di accesso per il mercato cinese

Un'altra idea non fantasmagorica ma che dimostra che almeno i tre ci provano.
 
Stato
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