«Non siamo totalmente disinteressati ad Alitalia, ma questo non vuol dire un nostro coinvolgimento nel capitale». Getta acqua sul fuoco il ceo di Air France-Klm, Jean-Marc Janaillac sull’ipotesi di offerta per il vettore italiano, insieme a Delta Air Lines, easyJet e Cerberus. «Con il nostro partner Delta studiamo diverse possibilità affinché Alitalia resti nella famiglia Skyteam senza che Air France-Klm sia l’acquirente di Alitalia», ha aggiunto a margine della conferenza stampa sui conti 2017.
Gli fa eco il cfo Frederic Gagey che su un eventuale investimento è stato ancora più cauto: «Non credete sempre a quello che scrivono i giornali, non abbiamo fatto alcuna offerta per Alitalia, ma stiamo parlando con loro della partnership relativa al Nord Atlantico» discussioni, ha aggiunto, che siamo «obbligati a tenere regolarmente». Non si sbilancia il vertice della compagnia che la prossima settimana insieme agli altri potenziali partner potrebbe incontrare i commissari di Alitalia, probabilmente il 22 febbraio. Secondo quanto dichiarato dal management di Air France, al momento l’interesse sarebbe circoscritto a SkyTeam, la partnership commerciale a cui partecipa il vettore italiano insieme a Delta, Air France-Klm e a una pletora di altre compagnie compresa Aerolineas Argentina quella stessa con cui Alitalia ha stretto recentemente un accordo per i voli in code sharing. Una partita seguita direttamente da uno dei commissari di Alitalia, Luigi Gubitosi che da mesi sta chiedendo più voli sugli Stati Uniti. Tuttavia, le parole del vertice di Air France non convincono se è vero che alla domanda sull’impatto di un’eventuale cessione di Alitalia a Lufthansa, i toni cambiano in quanto questo eventuale scenario avrebbe «un impatto negativo anche se non lo abbiamo calcolato in modo preciso», ha aggiunto Janaillac. Quindi, c’è un motivo che va oltre l’aspetto commerciale, perché ormai è chiaro che attorno alla partita Alitalia si gioca il riassetto dell’intero settore aeronautico europeo. Il rischio per il duo Air France-Klm è di rimanere schiacciato tra IAG (British Airways, Iberia e Vueling) e la stessa Lufthansa. Per giocare a questa partita il costo delle fiche finora non è stato quantificato ufficialmente e l’unica cifra circolata finora sono i 300 milioni di euro dell’ipotetica offerta Lufthansa, mai confermata.
La presenza di Cerberus nella cordata è certamente una garanzia di solidità finanziaria che andrebbe in coppia con la stessa Cdp il cui coinvolgimento è sempre stato chiesto dal fondo americano (un primo incontro tra Cassa Depositi e Prestiti e Alitalia ci sarebbe stato la scorsa settimana). Infine, l’arrivo di Roberto Nicastro come senior advisor di Cerberus, con la sua esperienza di banchiere, potrebbe preludere all’arrivo anche di qualche istituto di credito di primaria importanza.
Air France-Klm, intanto, ha presentato ieri i risultati del 2017 e per il terzo anno il gruppo ha segnato un utile operativo in crescita del 41,8% a 1,488 miliardi, ma ha dovuto scontare una perdita netta di 274 milioni a seguito di un’operazione contabile conseguente al cambiamento di regime dei fondi pensione in Olanda. Una mossa che non è piaciuta alla Borsa di Parigi dove il titolo è arrivato a perdere fino all’8 per cento. Infine sul fronte sindacale, nel corso dell’incontro di ieri tra azienda e sindacati è stato suggellata una nuova proroga per il contratto di Alitalia, in vigore fino al 30 aprile.
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