Thread Alitalia / Etihad - Parte I


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atlantique

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Il messaggero

dal nostro inviato Rosario Dimito

CERNOBBIO - Etihad ha ingaggiato un nuovo advisor, di alto standing internazionale, per il negoziato finale con Alitalia. Di recente la compagnia di Abu Dhabi ha affidato un mandato ad hoc a JpMorgan. Per il tramite di Samuele Pasi, responsabile m&a della banca d’affari americana, due giorni fa sarebbero state consegnate a Leopoldo Attolico, capo dell’investment banking di Citi, consulente di Cai, le linee guida di un piano industriale «strettamente confidenziale», alla cui accettazione è subordinata la presentazione di un’offerta. Quindi, contrariamente alle attese alimentate dalle parole di Gaetano Miccichè, dg di Intesa Sanpaolo, primo socio (20,59%) della compagnia italiana e fra i principali creditori, giovedì scorso («Credo domani arrivi l’offerta»), il vettore arabo ha evitato di uscire allo scoperto. Sarebbe stata una mossa troppo impegnativa. Prima di mettere le carte definitive sul tavolo, infatti, Abu Dhabi intende, da un lato, ricevere alcune assicurazioni dal governo e, dall’altro, preparare il terreno negoziale con la società guidata da Gabriele Del Torchio in modo da essere in condizione di poter fare l’offerta economica. Ci vogliono almeno un paio di mesi, quindi a fine maggio potrebbe partire la stretta. Il tutto nella consapevolezza, evidente sin dall’inizio, ma ribadita l’altro giorno dalla Ue, pressata dalle altre compagnie europee preoccupate (in primis Lufthansa) dalla nascita del nuovo network, di delimitare l’ingresso di Etihad sotto il 49%.
Per il momento, quindi nessuna offerta diretta ad Alitalia ma una proposta veicolata tramite le rispettive banche d’affari. A questa si aggiunge una lettera indirizzata al governo contenente una serie di richieste collaterali, propedeutiche alla definizione dell’accordo industriale e finanziario. Anche perchè nel mirino di Abu Dhabi ci sarebbe una quota di Adr.


I PUNTI FERMI
JpMorgan quindi, ha preso in mano le grandi manovre per l’atterraggio a Fiumicino. La banca Usa si aggiunge a Booz & co, Pwc e Dla Piper e nei primi giorni della prossima settimana, assieme a Citi, avvierà il confronto con le banche e le Poste. «Sto aspettando e sperando che arrivi la lettera» con la quale Etihad dovrebbe specificare il suo interesse per Alitalia», ha detto ieri Federico Ghizzoni, ad di Unicredit, un altro importante creditore e azionista (12,99%), a latere del workshop Ambrosetti. «Sto aspettando di vedere cosa c'è nella lettera, se e quando arriverà». In realtà, da quel poco che trapela, le carte confidenziali indicano sinergie, rotte, struttura finanziaria. Per raggiungere quelle centinaia di milioni di sinergie, Etihad chiede un drastico taglio del costo del lavoro (50%) da realizzare con interventi definitivi. Questo significa che le formule italiane dei contratti di solidarietà e della cigs non sono applicabili, ma misure radicali oltre a sollevare la piazza dei 12.700 dipendenti, rende necessario il coinvolgimento del governo. Sul piano della rete commerciale Fiumicino potrebbe diventare il secondo hub del network, dopo Abu Dhabi: uno snodo per sviluppare tratte intercontinentali (nord Europa e America) cui potrebbe affiancarsi Malpensa, mentre alcune destinazioni europee potrebbero essere raggiunte da Linate che taglierebbe le linee domestiche. Poi c’è il capitolo debito: 549 milioni dei quali Etihad vorrebbe la conversione di 400-450. Un sacrificio che Intesa e Unicredit dovrebbero essere costrette a fare.
 

falco108

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8 Novembre 2012
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Re: Thread Alitalia / Etihad

Beh....sembra di capire che la questione è ancora parecchio lunga....
E il tempo che passa, non gioca a favore di CAI....
 

mauro.

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26 Maggio 2010
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Re: Thread Alitalia / Etihad

Un paio di considerazioni:
-credere che le banche pensassero che gli arabi potevano essere raggirati meglio dei francesi, significa avere una concezione un po' fantasiosa del mondo economico reale;
-ritenere che AF stia gongolando perché gli italiani non vengono ricoperti di petrolio dagli arabi concedendogli le grazie di AZ quando hanno una situazione economica loro stessi complicatissima e quindi altro a cui pensare, significa credere un po' ad un mondo di favola;
-non pensare che la scelta di puntare su EY copre in realtà sinergie economiche enormi tra Stati e imprenditori interessanti, e' nuovamente ingenuo;
-ostinarsi a pensare che AZ attuale sia un ricettacolo di voti e non un'azienda italiana che tra diretto, indotto, passeggeri e fornitori ha un peso enorme per l'economia di uno Stato in agonia, rivela spensieratezza giovanile e appassionata lontana dalla realtà come confermato dai miliardi investiti dal 2009 da soggetti privati;
 

londonfog

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8 Luglio 2012
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Londra
Re: Thread Alitalia / Etihad

Un paio di considerazioni:
-credere che le banche pensassero che gli arabi potevano essere raggirati meglio dei francesi, significa avere una concezione un po' fantasiosa del mondo economico reale;
-ritenere che AF stia gongolando perché gli italiani non vengono ricoperti di petrolio dagli arabi concedendogli le grazie di AZ quando hanno una situazione economica loro stessi complicatissima e quindi altro a cui pensare, significa credere un po' ad un mondo di favola;
-non pensare che la scelta di puntare su EY copre in realtà sinergie economiche enormi tra Stati e imprenditori interessanti, e' nuovamente ingenuo;
-ostinarsi a pensare che AZ attuale sia un ricettacolo di voti e non un'azienda italiana che tra diretto, indotto, passeggeri e fornitori ha un peso enorme per l'economia di uno Stato in agonia, rivela spensieratezza giovanile e appassionata lontana dalla realtà come confermato dai miliardi investiti dal 2009 da soggetti privati;
Un paio di considerazioni sull'ultima considerazione :

- Come quantifichi il peso di AZ sull'economia italiana ? Premetto che l'idea di tanto personale a spasso e il fatto che il mercato dell'aviazione civile in italia possa diventare totalmente una conquista di societa' straniere forti non mi fanno certo fare salti di gioia, comunque quale sarebbe il peso di un'azienda che viene mantenuta in piedi artificialmente da anni perche' per una ragione o per l'altra non fa altro che macinare perdite ?

- Io credo che l'Italia per economia, posizione geografica e attrattivita' del patrimonio culturale/paesaggistico possa (se non debba) avere una linea aerea propria. Il problema in un mercato globale e' riuscire a stare in piedi. Sic stantibus rebus, non mi pare che AZ stia in piedi da sola nonostante l'uso di stampelle che vengono regolarmente lucidate.

A questo punto non mi sembra ci siano molte alternative, o EY o i libri in tribunale.
 

belumosi

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Un paio di considerazioni:
-credere che le banche pensassero che gli arabi potevano essere raggirati meglio dei francesi, significa avere una concezione un po' fantasiosa del mondo economico reale;
Non credo che le banche avessero intenzione di raggirare nessuno, vista la levatura di entrambi i soggetti.
Magari speravano di iniettare soldi un'ultima volta a capodanno e poi a medio termine togliersi l'osso dalle paxxe. Ma difficilmente ci riusciranno.
-ritenere che AF stia gongolando perché gli italiani non vengono ricoperti di petrolio dagli arabi concedendogli le grazie di AZ quando hanno una situazione economica loro stessi complicatissima e quindi altro a cui pensare, significa credere un po' ad un mondo di favola;
AF probabilmente non gongola e non penso abbia mai pensato di farlo. Non siamo all'asilo.
-non pensare che la scelta di puntare su EY copre in realtà sinergie economiche enormi tra Stati e imprenditori interessanti, e' nuovamente ingenuo;
Le sinergie si possono fare benissimo anche senza includere quella tra EY ed AZ, per la quale è peraltro ridicolo usare questa parola, stante il fatto che si tratta di un banale salvataggio. Anzi le sinergie tra stati ed aziende sane, sarebbero sicuramente più vantaggiose per la parte italiana qualora quest'ultima non dovesse in qualche modo scaricare l'osso agli arabi.
-ostinarsi a pensare che AZ attuale sia un ricettacolo di voti e non un'azienda italiana che tra diretto, indotto, passeggeri e fornitori ha un peso enorme per l'economia di uno Stato in agonia, rivela spensieratezza giovanile e appassionata lontana dalla realtà come confermato dai miliardi investiti dal 2009 da soggetti privati;
AZ ormai trasporta 1/5 dei pax afferenti l'Italia, con una quota internazionale intorno al 12%. Per il sistema Italia conta tra poco e niente. E aggiungo che trovo piuttosto sgradevole fare discorsi sui massimi sistemi per continuare a perpetrare un furto di stato ai danni della collettività. Quanto agli investimenti privati, se vuoi credere che siano stati spontanei sei libero di farlo...
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
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Re: Thread Alitalia / Etihad

...
Le sinergie si possono fare benissimo anche senza includere quella tra EY ed AZ, per la quale è peraltro ridicolo usare questa parola, stante il fatto che si tratta di un banale salvataggio. Anzi le sinergie tra stati ed aziende sane, sarebbero sicuramente più vantaggiose per la parte italiana qualora quest'ultima non dovesse in qualche modo scaricare l'osso agli arabi.

AZ ormai trasporta 1/5 dei pax afferenti l'Italia, con una quota internazionale intorno al 12%. Per il sistema Italia conta tra poco e niente. E aggiungo che trovo piuttosto sgradevole fare discorsi sui massimi sistemi per continuare a perpetrare un furto di stato ai danni della collettività. Quanto agli investimenti privati, se vuoi credere che siano stati spontanei sei libero di farlo...
1) assolutamente d'accordo, ma in questo caso non è così, AZ e' parte di un gioco ben più grande, e sta al tavolo dei giocatori essendo una delle fiche (leggi fisch ;)), noi volenti o meno;

2) 25 mln di pax sono solo una parte della struttura che AZ coinvolge, ci sono tutti i lavoratori di AZ e dell'indotto che sono 8/10 volte tanti, e i debiti a cui AZ deve fare fronte per non creare altro enorme danno ad altre migliaia di soggetti. Solo salvarla eviterà il danno che FR LH e company non potranno certo addossarsi. Il problema principale non è "chi vola o volerà con chi". I furti di stato sono ormai altri, legarsi a questa vecchia scusa non fa onore. Infine non pensare che 200/250 mln investiti in AZ da parte emiratina sbilancino davvero gli scambi in nostro danno; anche questo mi sembra sia fantapoliticaeconomica.
 

Vortigern

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10 Ottobre 2013
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Re: Thread Alitalia / Etihad

Ma infatti il comportamento di EY lo posso comprendere, è quello degli italiani che è fuori da ogni logica (mantenimento degli orticelli escluso, of course...).
Le banche, al pari dei capitani, hanno investito e prestato soldi con la stessa spontaneità con la quale tu andresti dal dentista per farti togliere un dente sano. Non c'è nulla nell'attuale operazione, che abbia una qualche logica industriale a favore del sistema Italia.
La logica industriale dovrebbe prendere atto che AZ è fallita, chi avuto ha avuto e chi ha dato ha dato.
Una volta dipartita la compagnia tricolore, qualora ci fossero investitori "veri" interessati a creare una nuova compagnia italiana, potrebbero farlo senza fardelli di debiti o altri impegni pregressi. Creando una volta per tutte un'azienda sana e competitiva sul mercato. Questo dice la logica industriale.
La logica politica "reale" dice che AZ deve sopravvivere a qualunque costo, perchè ci sono troppi interessi da tutelare. E il messaggio che EY sta ricevendo non può essere altro che: "faremo tutto ciò che vorrete, basta che salviate il giocattolo AZ".
Da notare che con tutto quello che è stato speso dal 2009 dai dai capitani e dalle banche (intorno ai 2 MLD€), ci si potrebbe potuto comprare ad esempio la maggioranza assoluta delle azioni di AF.
Ora siamo qui a prostituirci per la misera cifra di 250 M€, perchè nessun politico, sindacalista o manager si vuole assumere l'onere di metterci la faccia imponendo i pesanti tagli necessari. Tagli che invece verranno accettati con rassegnazione, se arriveranno da un'entità superiore quale sembra essere EY.
Perchè noi italiani, notoriamente cerebrolesi, non siamo in grado di assumere un management valido e di lasciarlo lavorare, non siamo in grado di ricalibrare la flotta sul LR senza aiuti esterni, non siamo più in grado soprattutto di vedere le cose nella loro giusta dimensione.

Perchè tutto quello che probabilmente farà EY, lo potremmo fare da soli. Che sicuramente non sono i 250 M€ a cambiare il destino di AZ. Ma se siamo un popolo di vili, codardi ed incapaci, tal sia di noi.
Analisi Corretta.

Va però anche aggiunto il fatto che in Italia non esiste un investitore privato abbastanza forte da poter acquistare la maggioranza di AZ e dettarne la linea, ridimensionando le banche al loro ruolo.....così come non esisterebbe se si dovesse ripartire da zero.

Sia per rilanciare AZ che per ripartire ex-novo servirebbe comunque un partner di riferimento solido che, non potendo essere lo stato, và ricercato giocoforza oltreconfine.
Continuo a pensare che EY sia il meno peggio.
 

bombatutto

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2 Ottobre 2011
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Re: Thread Alitalia / Etihad

Scusate, ma alla fine, sulla frenata di Ethahhad, Dragoni aveva ragione o no? Io non ho capito...
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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Re: Thread Alitalia / Etihad

La Stampa

I TRASPORTI
RISIKO DEI CIELI
Alitalia-Etihad, braccio di ferro sulla Cig
Il nuovo socio punta sulla Cassa a zero ore per rendere più facili gli esuberi. Il nodo dello sconto sul debito

LUCA FORNOVO
Oltre alla ristrutturazione del
debito di Alitalia da 850 milio-
ni di euro, c'è anche un'altra
condizione molto delicata che
i vertici di Etihad hanno in-
tenzione di mettere sul tavolo
della trattativa: i risparmi sul
costo del lavoro.
Prima di inviare la lettera
per ufficializzare l'acquisto di
una quota fino al 49% di Alita-
ha, la compagnia aerea degli
Emirati avrebbe chiesto, se-
condo fonti finanziare, una se-
rie di rassicurazioni sui nodi
sindacali. James Hogan, ammi-
nistratore delegato di Etihad,
per esempio, punterebbe a
convertire la cassa integrazione
a rotazione, decisa con l'accordo
sindacale del 14 febbraio per ge-
stire i 1900 esuberi, in Cig a zero
ore. Una richiesta che se accetta-
ta agevolerebbe gli esuberi met-
tendo a rischio i dipendenti che
finiranno nella Cassa a zero ore
perché non avrebbero più garan-
zie di rientrare poi al lavoro. Me-
no posti che si traducono in ri-
sparmi per decine di milioni. Ma
la partita con i sindacati è in sali-
ta. «Già a febbraio - spiega la Filt
Cgil - avevamo respinto con fer-
mezza la Cassa a zero ore. Sarà
necessario aprire un tavolo su
questo tema. Bisogna vedere che
cosa propongono e se ci agite-
ranno come lo spettro del falli-
mento della compagnia». Si par-
la poi di una riduzione del perso-
nale di terra allo scalo di Fiumici-
no. E altri 40 milioni di risparmi
sono previsti con alcune modifi-
che ancora in discussione per ri-
vedere al ribasso il contratto Ali-
talia-Cai. Si tratta del taglio di al-
cune indennità, del blocco del-
Panzianità, della riduzione degli
stipendi più alti (piloti). Archi-
viata la lunga due diligence, con
qualche nodo ancora da scioglie-
re la lettera di Etihad al gruppo
guidato dall'ad Gabriele Del Tor-
chio potrebbe arrivare in setti-
mana. Continuano intanto i col-
loqui tra i consulenti finanziari
Jp Morgan per Etihad e Citi per
Alitalia e le banche creditrici
(Unicredit, Intesa Sanpaolo,
Mps e Popolare di Sondrio) per
appianare le divergenze e arriva-
re a formalizzare un impegno
importante, che eviti passi falsi.
Secondo le indiscrezioni circola-
te finora, Etihad dovrebbe inve-
stire con un aumento di capitale
250-300 milioni per una quota
dal 40 fino al 49% di Alitalia. Non
è escluso che il gruppo arabo
possa fare un investimento più
prudente per poi intervenire in
un secondo tempo. «Sto aspet-
tando che arrivi la lettera - ha
detto ieri l'ad di Unicredit, Fede-
rico Ghizzoni - e di capire che co-
sa ci sarà. Non ci sono state date
anticipazioni. Quindi, non ci so-
no decisioni». Etihad vuole chie-
dere uno sconto alle banche sul
debito di Alitalia. Sconto che può
tradursi in una riduzione del de-
bito o nella sua parziale trasfor-
mazione in azioni, per esempio
per quei 300 milioni che sareb-
bero privi di garanzie reali. O la
richiesta di un allungamento del
debito a breve: per 400 milioni
c'è già stata una proroga a giu-
gno 2015. Altro tema, il piano in-
dustriale che dovrebbe prevede-
re una riduzione delle rotte a me-
dio raggio, un aumento dei voli
intercontinentali e il rafforza-
mento di Linate. Secondo fonti
finanziarie, prima di chiudere
definitivamente la trattativa
Etihad-Alitalia ci vorrà comun-
que almeno un mese e mezzo

Sole 24 Ore

Etihad vuole il collegamen-
to diretto tra Abu Dhabi e l'aero-
porto milanese d Linate.I1 vetto-
re arabo, in trattativa per un'alle-
anza con Alitalia, chiede una
sorta di liberalizzazione dei voli
da e per Linate come condizione
per chiudere l'accordo con la
compagnia italiana. È una delle
numerose condizioni che
Etihad dovrebbe mettere nero
su bianco nella lettera d'intenti
attesa in questi giorni. Anche se
non rappresenta la questione
sulla quale al momento si sta irri-
gidendo il dialogo tra le due con-
troparti, visto che i temi più ur-
genti e spinosi riguardano l'ulte-
riore riduzione dei costi, in parti-
colare quelli del personale per
Alitalia, e la conversione del de-
bito antecedente l'ultimo au-
mento di capitale (soprattutto
verso Intesa Sanpaolo e Unicre-
dit) in equity del vettore italiano.
Anche le altre condizioni poste
da Etihad, sulle quali dovrà impe-
gnarsi in prima persona il gover-
no italiano, non saranno comun-
que scogli tanto facili da supera-
re. Alcune di queste riguardano
l'equilibrio del sistema aeropor-
tuale italiano, con particolare at-
tenzione agli scali di Roma e Mi-
lano. Etihad non ne vuole sapere
di prendere in considerazione
Malpensa per i suoi collegamen-
ti con il nord dell'Italia. La com-
pagnia di Abu Dahbi é molto in-
teressata a Linate, perché l'aero-
porto cittadino di Milano è netta-
mente preferito dalla clientela
business. L'idea è quella di crea-
re con Linate un'altra "navetta"
aerea con Abu Dahbi, da affian-
care a quella già operativa da Fiu-
micino. Per fare questo, però, bi-
sogna mettere mano al decreto
Bersani che alcuni anni fa mise
una serie di paletti all'utilizzo
dello scalo meneghino, chiuden-
dolo alle rotte extra-Ue, e ponen-
do una serie di limitazioni
sull'utilizzo degli slot Alitalia de-
tiene circa il 7o% degli slot su Li-
nate: il piano di Etihad puntereb-
be a riconvertire alcune "fine-
stre" possedute sulla Roma-Mi-
lano in parte su Abu Dhabi e in
parte su altre rotte europee. Il mi-
nistro per leInfrastrutture,Mau-
rizio Lupi, nei giorni scorsi ha ac-
cennato all'ipotesi di una modifi-
ca del decreto Bersani. Non sarà
però un'impresa facile e in ogni
caso dí realizzazione immedia-
ta. Innanzitutto perché danneg-
gerebbe Malpensa, proprio ora
che si avvicina l'appuntamento
dell'Expo, e trova dunque l'oppo-
sizione del governatore della
Lombardia, Roberto Formigoni.
Anche supponendo che Lupi
superi le varie resistenze (tra
cui quelle delle altre compa-
gnie europee), sembra impro-
babile che si voglia rendere ope-
rativa la liberalizzazione di Li-
nate prima di fine 2015, quando
si terrà l'Expo, e dunque potreb-
be slittare al 2016.
Per quanto riguarda Fiumici-
no, il vettore arabo vorrebbe (ri-
lanciando richieste già avanzate
a suo tempo da Adr) un collega-
mento ferroviario più efficace
tra la capitale e l'aeroporto. Ma,
soprattutto, l'ampliamento del
bacino di utenza dello scalo ro-
mano. E questo sarebbe possibi-
le collegando l'altavelocità da Fi-
renze e da Napoli con Fiumici-
no. L'operazione è più complica-
taper quanto riguarda il capoluo-
go toscano, lo sarebbe molto di
meno per il comune parteno-
peo. Gruppi di lavoro stanno già
studiando la questione. Bisogne-
rà vedere, al dunque, quale sarà
la reale disponibilità dell'ad di
Fs, Mauro Moretti.
 

Vortigern

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Gufi, falchi o colombe, comunque vada ci perdiamo sempre.
Se l'operazione andrà in porto, per quanto ben esposto da chi mi ha preceduto. Se i libri finiranno in tribunale, perchè sarà un nuovo salasso cigs, mancati introiti, crediti inesigibili e tfr a spese della collettività.

Ma se la gente continua a tenere gli stessi in parlamento e non protesta mai, che vuoi di diverso?
Per me ci perdiamo molto di più se i libri vanno in tribunale.

Come ho già detto più volte, Alitalia non ha importanza solo come società...ma anche come simbolo dell' Italia.

E' Stato un simbolo Positivo dell'Italia efficente ed arrembante del Miracolo economico, lo è stato del malcostume e del degrado dell'Italia post anni80.

Dimostrare di essere in grado di rilanciarla, riportarla a dei livelli di decenza e di sostenibilità, se pur con l'aiuto straniero, è una mission da vincere assolutamente anche per il suo valore simbolico: Se si rilancia Alitalia....si dimostra agli italiani che si può rilanciare qualunque cosa........ed agli stranieri che si può riprendere a fare Business in Italia, come in qualsiasi altro paese occidentale.
 

Vortigern

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Re: Thread Alitalia / Etihad

La Stampa

I TRASPORTI
RISIKO DEI CIELI
Alitalia-Etihad, braccio di ferro sulla Cig Il nuovo socio punta sulla Cassa a zero ore per rendere più facili gli esuberi. Il nodo dello sconto sul debito

LUCA FORNOVO
Oltre alla ristrutturazione del debito di Alitalia da 850 milioni di euro, c'è anche un'altra condizione molto delicata che i vertici di Etihad hanno intenzione di mettere sul tavolo della trattativa: i risparmi sul costo del lavoro.
Prima di inviare la lettera per ufficializzare l'acquisto di una quota fino al 49% di Alitalia, la compagnia aerea degli Emirati avrebbe chiesto, secondo fonti finanziare, una serie di rassicurazioni sui nodi sindacali. James Hogan, amministratore delegato di Etihad, per esempio, punterebbe a convertire la cassa integrazione a rotazione, decisa con l'accordo sindacale del 14 febbraio per gestire i 1900 esuberi, in Cig a zero ore. Una richiesta che se accettata agevolerebbe gli esuberi mettendo a rischio i dipendenti che finiranno nella Cassa a zero ore perché non avrebbero più garanzie di rientrare poi al lavoro. Meno posti che si traducono in risparmi per decine di milioni. Ma la partita con i sindacati è in salita. «Già a febbraio - spiega la Filt Cgil - avevamo respinto con fermezza la Cassa a zero ore. Sarà necessario aprire un tavolo su questo tema. Bisogna vedere che cosa propongono e se ci agiteranno come lo spettro del fallimento della compagnia». Si parla poi di una riduzione del personale di terra allo scalo di Fiumicino. E altri 40 milioni di risparmi sono previsti con alcune modifiche ancora in discussione per rivedere al ribasso il contratto Alitalia-Cai. Si tratta del taglio di alcune indennità, del blocco dell' anzianità, della riduzione degli stipendi più alti (piloti). Archiviata la lunga due diligence, con qualche nodo ancora da sciogliere la lettera di Etihad al gruppo guidato dall'ad Gabriele Del Torchio potrebbe arrivare in settimana. Continuano intanto i colloqui tra i consulenti finanziari Jp Morgan per Etihad e Citi per Alitalia e le banche creditrici (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Popolare di Sondrio) per appianare le divergenze e arrivare a formalizzare un impegno importante, che eviti passi falsi. Secondo le indiscrezioni circolate finora, Etihad dovrebbe investire con un aumento di capitale 250-300 milioni per una quota dal 40 fino al 49% di Alitalia. Non è escluso che il gruppo arabo possa fare un investimento più prudente per poi intervenire in un secondo tempo. «Sto aspettando che arrivi la lettera - ha detto ieri l'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni - e di capire che cosa ci sarà. Non ci sono state date anticipazioni. Quindi, non ci sono decisioni». Etihad vuole chiedere uno sconto alle banche sul debito di Alitalia. Sconto che può tradursi in una riduzione del debito o nella sua parziale trasformazione in azioni, per esempio per quei 300 milioni che sarebbero privi di garanzie reali. O la richiesta di un allungamento del debito a breve: per 400 milioni c'è già stata una proroga a giugno 2015. Altro tema, il piano industriale che dovrebbe prevedere una riduzione delle rotte a medio raggio, un aumento dei voli intercontinentali e il rafforzamento di Linate. Secondo fonti finanziarie, prima di chiudere definitivamente la trattativa Etihad-Alitalia ci vorrà comunque almeno un mese e mezzo.

Sole 24 Ore

Etihad vuole il collegamento diretto tra Abu Dhabi e l'aeroporto milanese d Linate.Il vettore arabo, in trattativa per un'alleanza con Alitalia, chiede una sorta di liberalizzazione dei voli da e per Linate come condizione per chiudere l'accordo con la compagnia italiana. È una delle numerose condizioni che Etihad dovrebbe mettere nero su bianco nella lettera d'intenti attesa in questi giorni. Anche se non rappresenta la questione sulla quale al momento si sta irrigidendo il dialogo tra le due controparti, visto che i temi più urgenti e spinosi riguardano l'ulteriore riduzione dei costi, in particolare quelli del personale per Alitalia, e la conversione del debito antecedente l'ultimo aumento di capitale (soprattutto verso Intesa Sanpaolo e Unicredit) in equity del vettore italiano. Anche le altre condizioni poste da Etihad, sulle quali dovrà impegnarsi in prima persona il governo italiano, non saranno comunque scogli tanto facili da superare. Alcune di queste riguardano l'equilibrio del sistema aeroportuale italiano, con particolare attenzione agli scali di Roma e Milano. Etihad non ne vuole sapere di prendere in considerazione Malpensa per i suoi collegamenti con il nord dell'Italia. La compagnia di Abu Dahbi é molto interessata a Linate, perché l'aeroporto cittadino di Milano è nettamente preferito dalla clientela business. L'idea è quella di creare con Linate un'altra "navetta" aerea con Abu Dahbi, da affiancare a quella già operativa da Fiumicino. Per fare questo, però, bisogna mettere mano al decreto Bersani che alcuni anni fa mise una serie di paletti all'utilizzo dello scalo meneghino, chiudendolo alle rotte extra-Ue, e ponendo una serie di limitazioni sull'utilizzo degli slot Alitalia detiene circa il 7o% degli slot su Linate: il piano di Etihad punterebbe a riconvertire alcune "finestre" possedute sulla Roma-Milano in parte su Abu Dhabi e in parte su altre rotte europee. Il ministro per le Infrastrutture,Maurizio Lupi, nei giorni scorsi ha accennato all'ipotesi di una modifica del decreto Bersani. Non sarà però un'impresa facile e in ogni caso dí realizzazione immediata. Innanzitutto perché danneggerebbe Malpensa, proprio ora che si avvicina l'appuntamento dell'Expo, e trova dunque l'opposizione del governatore della Lombardia, Roberto Formigoni. Anche supponendo che Lupi superi le varie resistenze (tra cui quelle delle altre compagnie europee), sembra improbabile che si voglia rendere operativa la liberalizzazione di Linate prima di fine 2015, quando si terrà l'Expo, e dunque potrebbe slittare al 2016. Per quanto riguarda Fiumicino, il vettore arabo vorrebbe (rilanciando richieste già avanzate a suo tempo da Adr) un collegamento ferroviario più efficace tra la capitale e l'aeroporto. Ma, soprattutto, l'ampliamento del bacino di utenza dello scalo romano. E questo sarebbe possibile collegando l' altavelocità da Firenze e da Napoli con Fiumicino. L'operazione è più complicata per quanto riguarda il capoluogo toscano, lo sarebbe molto di meno per il comune partenopeo. Gruppi di lavoro stanno già studiando la questione. Bisognerà vedere, al dunque, quale sarà la reale disponibilità dell'ad di Fs, Mauro Moretti.
Si Intuisce ora anche meglio l'interesse di Montezemolo alla questione....
Comunque la morale di fondo qual'è? Che serve un'altro socio Pesante e che stavolta, dopo le Poste, tocca alle ferrovie intervenire?
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
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Re: Thread Alitalia / Etihad

Un paio di considerazioni sull'ultima considerazione :

- Come quantifichi il peso di AZ sull'economia italiana ? Premetto che l'idea di tanto personale a spasso e il fatto che il mercato dell'aviazione civile in italia possa diventare totalmente una conquista di societa' straniere forti non mi fanno certo fare salti di gioia, comunque quale sarebbe il peso di un'azienda che viene mantenuta in piedi artificialmente da anni perche' per una ragione o per l'altra non fa altro che macinare perdite ?

- Io credo che l'Italia per economia, posizione geografica e attrattivita' del patrimonio culturale/paesaggistico possa (se non debba) avere una linea aerea propria. Il problema in un mercato globale e' riuscire a stare in piedi. Sic stantibus rebus, non mi pare che AZ stia in piedi da sola nonostante l'uso di stampelle che vengono regolarmente lucidate.

A questo punto non mi sembra ci siano molte alternative, o EY o i libri in tribunale.
Scusa il ritardo nella risposta.
Il peso di AZ lo calcolo valutando il numero di lavoratori/famiglie che vivono grazie al timone tricolore (dipendenti, aeroporti, servizi connessi etc.). Cimoli nel 2004/05 all'epoca della presentazione del suo piano li aveva calcolati in circa 100'000 persone. Parte di questi sarebbe riassorbita dai falchi stranieri ma la grande differenza e' data dall'esistenza o meno di un hub in Italia. Aspirare pax all'estero costa molto meno o meglio costa all'estero, come costa meno gestire rotte solo profittevoli non dovendo federare al proprio hub italiano.
Per quanto riguarda la fusione/acquisizione io sono assolutamente a favore purché partner capace con manager capaci e indipendenti. AZ da sola va a sempre a bagno perché è il suo triste "destino".
 

DusCgn

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Re: Thread Alitalia / Etihad

L'idea è quella di crea-
re con Linate un'altra "navetta"
aerea con Abu Dahbi, da affian-
care a quella già operativa da Fiu-
micino.
E dove sarebbe sta navetta già operativa da FCO a AUH? Fantastico poi il "Dahbi"

Innanzitutto perché danneg-
gerebbe Malpensa, proprio ora
che si avvicina l'appuntamento
dell'Expo, e trova dunque l'oppo-
sizione del governatore della
Lombardia, Roberto Formigoni.
ah vabbè qui sono ancora fermi a Formigoni.


Ma chi è che scrive sti articoli, su IlSole24Ore poi, manco fosse la gazzetta di Bassano del Grappa
 

Farfallina

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Resto sempre basito nel leggere che capitani e banche dopo aver investito e perso quasi tutto, aver reinvestito ed aver riperso quasi tutto, ora... dovrebbero investire di nuovo per non perdere tutto. Se non fosse drammatico (visto che in larga misura sono stati usati i soldi degli italiani), ci sarebbe da ridere.
E non prendiamoci in giro con la storia del 49%: EY non può superare tale quota, ma può prestare ad AZ tutti i soldi che vuole. E visto che dovrebbe essere questo grande affarone, non si capisce perchè gli arabi vogliano invece che la banche dissanguino ancor di più i risparmi degli italiani.
Trovo quello che sta avvenendo per salvare AZ, di una gravità inaudita.
Se le banche avessero voluto darci su lo avrebbero fatto 6 mesi fa, se avessero voluto uscire senza investire avrebbero creato le condizioni per passare la mano ad AF come teorizzavi tu come unica soluzione.
La soluzione EY è quella che richiede un impegno nel tempo da parte delle banche (è uscita più volte che sarebbe una delle condizioni di EY).

Perdonami ma l'uscita sul fatto che EY debba prestare i soldi ad AZ è proprio quella che andrebbe a creare una falla nella questione del 49%, è probabilmente la soluzione peggiore che si potrebbe ipotizzare e probabilmente quella che darebbe un appiglio per permettere ad alcuni governi di proteggere i loro campioni nazionali impedendo agli emiri l'ingresso in Europa dalla porta di servizio.
Ai creditori, Intesa ed Unicredit in primis, non mancano alcune centinaia di milioni di € da investire ma hanno la necessità di portare a casa una rinegoziazione del debito che allunghi le scadenze piuttosto che azzerare lo stesso. E un socio industriale come EY garantirebbe a livello di gestione.
 
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Farfallina

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Un paio di considerazioni:
-credere che le banche pensassero che gli arabi potevano essere raggirati meglio dei francesi, significa avere una concezione un po' fantasiosa del mondo economico reale;
-ritenere che AF stia gongolando perché gli italiani non vengono ricoperti di petrolio dagli arabi concedendogli le grazie di AZ quando hanno una situazione economica loro stessi complicatissima e quindi altro a cui pensare, significa credere un po' ad un mondo di favola;
-non pensare che la scelta di puntare su EY copre in realtà sinergie economiche enormi tra Stati e imprenditori interessanti, e' nuovamente ingenuo;
-ostinarsi a pensare che AZ attuale sia un ricettacolo di voti e non un'azienda italiana che tra diretto, indotto, passeggeri e fornitori ha un peso enorme per l'economia di uno Stato in agonia, rivela spensieratezza giovanile e appassionata lontana dalla realtà come confermato dai miliardi investiti dal 2009 da soggetti privati;
Considerazioni logiche e condivisibili.
 

Farfallina

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Un paio di considerazioni sull'ultima considerazione :

- Come quantifichi il peso di AZ sull'economia italiana ? Premetto che l'idea di tanto personale a spasso e il fatto che il mercato dell'aviazione civile in italia possa diventare totalmente una conquista di societa' straniere forti non mi fanno certo fare salti di gioia, comunque quale sarebbe il peso di un'azienda che viene mantenuta in piedi artificialmente da anni perche' per una ragione o per l'altra non fa altro che macinare perdite ?

- Io credo che l'Italia per economia, posizione geografica e attrattivita' del patrimonio culturale/paesaggistico possa (se non debba) avere una linea aerea propria. Il problema in un mercato globale e' riuscire a stare in piedi. Sic stantibus rebus, non mi pare che AZ stia in piedi da sola nonostante l'uso di stampelle che vengono regolarmente lucidate.

A questo punto non mi sembra ci siano molte alternative, o EY o i libri in tribunale.
Alcune decine di migliaia di dipendenti da ricollocare fra diretto e indotto con ammortizzatori sociali importanti e con una certa difficoltà nel farlo (l'esempio dei fuoriusciti di AZ-LAI non farebbe ben sperare, visti anche i surplus di diverse big europee) fa capire quale è il peso per un governo e per l'Italia dell'affaire AZ.
 

Farfallina

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Analisi Corretta.

Va però anche aggiunto il fatto che in Italia non esiste un investitore privato abbastanza forte da poter acquistare la maggioranza di AZ e dettarne la linea, ridimensionando le banche al loro ruolo.....così come non esisterebbe se si dovesse ripartire da zero.

Sia per rilanciare AZ che per ripartire ex-novo servirebbe comunque un partner di riferimento solido che, non potendo essere lo stato, và ricercato giocoforza oltreconfine.
Continuo a pensare che EY sia il meno peggio.
Impensabile ad una operazione del genere senza un partner industriale importante e con un socio italiano forte che possa investire certe cifre in un settore non certo invitante. Ovviamente il management e know how sarebbe da reperire ex novo.
L'unico soggetto che potrebbe imbarcarsi in una operazione del genere sarebbe lo Stato, cosa perlomeno complicata dalle norme europee e con probabilità di riuscita su cui si può discutere all'infinito. Un po' quello che aveva abbozzato Moretti per sedersi al tavolo ma non è stato ritenuto praticabile.
 

londonfog

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Re: Thread Alitalia / Etihad

@mauro e @farfallina

In economia il "peso" di un'azienda in un mercato o in un'economia nazionale non si valuta dal numero di dipendenti che perderebbero il posto di lavoro. E questa e' una pura disquisizione accademica. Sono d'accordo che alcune decine di migliaia di persone senza lavoro sono un problema molto grosso e un dramma per le persone in questione, ma non rappresentano l'importanza di un'azienda in un'economia.

La scarsa capacita' di chi e' stato alla guida di LAI e di CAI hanno fatto perdere ad AZ molto del valore strategico nell'ambito del sistema Italia. Sono rimasti gli 'oneri'.
 

mauro.

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Re: Thread Alitalia / Etihad

@mauro e @farfallina

In economia il "peso" di un'azienda in un mercato o in un'economia nazionale non si valuta dal numero di dipendenti che perderebbero il posto di lavoro. E questa e' una pura disquisizione accademica. Sono d'accordo che alcune decine di migliaia di persone senza lavoro sono un problema molto grosso e un dramma per le persone in questione, ma non rappresentano l'importanza di un'azienda in un'economia.

La scarsa capacita' di chi e' stato alla guida di LAI e di CAI hanno fatto perdere ad AZ molto del valore strategico nell'ambito del sistema Italia. Sono rimasti gli 'oneri'.
Vero ma qui infatti gli interessi sono ben più ampi di quelli inerenti la sola AZ che è solo una parte del "peso" in gioco.
 
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