Thread Alitalia / Etihad - Parte I


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Re: Thread Alitalia / Etihad

...ora sono entrati nelle stanze dei bottoni, hanno visto una voragine tale che al confronto il più grande buco nero originato dal peggior collasso gravitazionale di una stella appare un'inezia di davvero poco conto...

Eh no! Cosi me lo disorienti. Tieni presente che Paolo61 era quello che nemmeno sei mesi fa diceva che CAI andava meglio di molte sue concorrenti europee...
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Paolo, io non vedo i due processi in contraddizione. Gli Emiri non fanno beneficienza.
E' ipotizzabile che da un lato abbiano prima contrattato un do ut des, dall'altro ora sono entrati nelle stanze dei bottoni, hanno visto una voragine tale che al confronto il più grande buco nero originato dal peggior collasso gravitazionale di una stella appare un'inezia di davvero poco conto, e ne hanno tratto le conseguenze. Perché, appunto, non sono una ONLUS.
Non scherziamo dai, 300 mio euro sono argent de poche per gli emiri, se davvero l'accordo fosse puramente politico sarebbe già stato chiuso da tempo. Invece sono ancora lì a discutere perché dietro c'è, come fatto giustamente notare, un piano economico serio.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Per quanto riguarda il personale, la prima fonte dice che gli esuberi "sono nell'ordine dei 1.900 previsti dal piano della compagnia, ma Etihad più che sui numeri spinge per avere modalità di uscita più chiare e funzionali alla futura gestione organizzativa". Il piano attuale varato dall'AD Gabriele Del Torchio prevede CIG a rotazione con riduzioni fino a 13 giorni al mese per dipendente ma gli arabi vogliono "vere uscite magari con CIG a zero ore".
.. in effetti mi sembrava un po strano che gli arabi si accontentassero dei finti esuberi in solidarieta'-da-erogare-in-un-unica-soluzione-nel-mese-possibilmente-attaccati-ai-giorni-di-riposo...
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Non scherziamo dai, 300 mio euro sono argent de poche per gli emiri, se davvero l'accordo fosse puramente politico sarebbe già stato chiuso da tempo. Invece sono ancora lì a discutere perché dietro c'è, come fatto giustamente notare, un piano economico serio.

Ogni accordo ha una sua complessità, ed è composto da più elementi che vengono negoziati anche in fasi differenti, andando per step. L'accordo politico sta alla base. Senza di quello e senza la stretta di mano di Letta a casa loro e l'incontro successivo di Renzi a casa di Montezemolo il negoziato non sarebbe progredito. Parallelamente viaggiava la due diligence che ha approfondito tutti gli aspetti economici, e che a un certo punto si è intrecciata con i discorsi politici. Ne sono derivate due tipi di richieste: quelle politiche da subito, quelle economiche a seguito della due diligence. E', ovviamente, la mia personale opinione.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Eh no! Cosi me lo disorienti. Tieni presente che Paolo61 era quello che nemmeno sei mesi fa diceva che CAI andava meglio di molte sue concorrenti europee...

Bentornato. Ti trovo in splendida forma :D. Visto che hai scritto ieri che ti tocca fare gli straordinari, spero che ti arrivi un'adeguata retribuzione dal forum, così passi dai gamberoni all'aragosta. Vedi di non fare indigestione però. A me ormai toccano biscotti o salatini, che ci hanno tolto anche il prosecco sulla navetta....
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Non scherziamo dai, 300 mio euro sono argent de poche per gli emiri, se davvero l'accordo fosse puramente politico sarebbe già stato chiuso da tempo. Invece sono ancora lì a discutere perché dietro c'è, come fatto giustamente notare, un piano economico serio.

Sembra che nessuno si sia accorto che un piano economico serio andrebbe, almeno per il 51%, a vantaggio dei soci italiani.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Alitalia, Lupi: a giorni piano Etihad a governo, verso soluzione

ROMA (Reuters) - Etihad dovrebbe presentare al governo entro questa settimana il suo piano industriale e le linee dell'intesa con Alitalia[CAITLA.UL], dopo aver completato la due diligence propedeutica a una offerta per entrare come socio di riferimento nel vettore italiano.
Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi rispondendo alla Camera in una audizione. Intanto una fonte governativa aggiunge che sono in via di superamento le resistenze da parte di alcuni soci alle richieste avanzate dalla compagnia del Golfo.
"Credo che entro questa settimana il piano industriale e gli elementi dell'intesa possano essere presentati al governo", ha detto Lupi in Parlamento.
Il ministro ha sottolineato che i tempi della due diligence sono rispettati e si sta portando a conclusione il lavoro degli ultimi due mesi.
"Le condizioni poste da Etihad [per un suo ingresso in Alitalia] sono molto stringenti, ma da parte dei soci le resistenze sono in via di superamento", ha detto la fonte. "La lettera di intenti è attesa fra domani e dopo", ha soggiunto.
Ieri alcune fonti vicine al dossier hanno detto a Reuters che entro qualche giorno il piano della compagnia del Golfo per rilanciare, da nuovo azionista di riferimento, Alitalia sarebbe arrivato in qualche giorno.
Etihad chiede veri tagli di personale e un abbattimento del debito che Alitalia ha con le banche. Fra i creditori di Alitalia figurano Intesa Sp e Unicredit, che sono anche soci della compagnia aerea.

http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIEA3102620140402
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Alitalia: Del Torchio, due diligence non conclusa ma siamo fiduciosi
02 Aprile 2014 - 20:28

(ASCA) - Roma, 2 apr 2014 - La due diligence tra Alitalia ed Etihad per una possibile alleanza delle due compagnie non e' ancora conclusa ma le cose stanno procedendo in maniera positiva. Lo ha detto l'amministratore delegato dell'Alitalia, Gabriele Del Torchio, a margine della serata di presentazione del nuovo giornale ''Ulisse'' della compagnia, aggiungendo che per la chiusura della due diligence ci vorra' ancora qualche giorno. ''Sono circolate una serie di notizie sulla conclusione della due diligence - ha detto Del Torchio -. Non e' vero, stiamo continuando la fase di analisi. Sta andando tutto in maniera positiva, non ci sono ostacoli. Non ci sono motivi per pensare a situazioni diverse se non il fatto che stiamo facendo un approfondimento. Penso che ci vorra' ancora qualche giorno''. ''Le indicazioni sono positive - ha concluso Del Torchio -. Siamo fiduciosi''.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Alitalia: Del Torchio, due diligence non conclusa ma siamo fiduciosi
02 Aprile 2014 - 20:28

(ASCA) - Roma, 2 apr 2014 - La due diligence tra Alitalia ed Etihad per una possibile alleanza delle due compagnie non e' ancora conclusa ma le cose stanno procedendo in maniera positiva. Lo ha detto l'amministratore delegato dell'Alitalia, Gabriele Del Torchio, a margine della serata di presentazione del nuovo giornale ''Ulisse'' della compagnia, aggiungendo che per la chiusura della due diligence ci vorra' ancora qualche giorno. ''Sono circolate una serie di notizie sulla conclusione della due diligence - ha detto Del Torchio -. Non e' vero, stiamo continuando la fase di analisi. Sta andando tutto in maniera positiva, non ci sono ostacoli. Non ci sono motivi per pensare a situazioni diverse se non il fatto che stiamo facendo un approfondimento. Penso che ci vorra' ancora qualche giorno''. ''Le indicazioni sono positive - ha concluso Del Torchio -. Siamo fiduciosi''.

Approfondimento,siamo fiduciosi,sta andando tutto per il meglio,non ci sono ostacoli,tutto procede in maniera positiva...ecc ecc tutto già letto e sentito da mesi,più o meno da Natale,almeno informassero Lupi prima che questo dichiari che la due diligence è conclusa.
Tante parole,poca sostanza.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Sono sostanzialmente d'accordo con te.
Ciò che affermi, però, è in profonda contraddizione con quanto "autorevolmente" sostenuto in questo forum - e non solo - sul fatto che EY veniva a fare l'elemosina ad AZ in cambio di chissà quali favori concessi all'emirato o alle sue imprese. Ricordo, ma basta andare indietro a spulciare questo thread per conferma, che si parlava di regali vari, fra cui aerei militari, navi, aziende ecc.
Invece siamo di fronte a una normale trattativa fra privati, in cui ciascuno mette dei paletti e fa i conti per vedere se l'affare è conveniente o meno.
Comunque tranquillo, quelli che sostenevano che l'accordo fosse frutto del do ut des, adesso sono altrettanto pronti a sostenere l'esatto contrario.

Non credo che una cosa (L'emiro invogliato ad investire in AZ in cambio di "occhi di riguardo" in altri settori) escluda l'altra (cercare comunque di rilanciare AZ).
Anzi, in verità, mi stupirei del contrario.

Gli emiri investirebbero comunque in Europa, nei settori da loro identificati: Aviazione ed Industrie ad Alta Tecnologia, ma anche cantieristica navale.
Noi siamo un paese "affamato" di capitali.....quindi sarebbe ovvio (e anche lodevole), proporre sinergie tra i diversi investimenti.

Il "do ut des" non dovrebbe quindi esser visto come il prezzo da Pagare agli emiri affinchè si prendano il carrozzone AZ così comè........ma bensì quel quid in più da mettere sul piatto del bilancia per far si che EY decida di investire anche e sopratutto in AZ, piuttosto che rilanciare solo AB....o Air Serbia....o air pincopallino che sia.

Ps: Comunque il fatto che EY voglia anche "farci i soldi" con AZ......mi rassicura parecchio riguardo al futuro: forse i sacrifici richiesti in quest'occasione.....saranno davvero gli ultimi.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Ps: Comunque il fatto che EY voglia anche "farci i soldi" con AZ......mi rassicura parecchio riguardo al futuro: forse i sacrifici richiesti in quest'occasione.....saranno davvero gli ultimi.

Infatti. Quello che ho sempre pensato. Se in AZ si fosse fatta un po' di pulizia (in tutti i sensi) 10-15 anni fa, ora avremmo molta piu' occupazione e una compagnia florida in Italia. Invece, tutti (dai sindacati, ai politici, ai dirigenti che si sono succeduti) hanno preferito mantenere quattro posti di lavoro in piu' allora, qualche elettore in piu' e qualche orticello (pieno di ortiche) personale, ed ora la situazione e' ancora questa..
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Fossi in te segnalerei la cosa con una bella lettera in Alitalia.
Sono sicuro che in azienda, ci lavorano anche persone che odiano a morte questo modo di fare italiota.
Magari qualcuno gli spieghera' come tutti i passeggeri debbano essere rispettati allo stesso modo!

Segnala la cosa. Per inciso gli addetti al Check-in a NYC dovrebbero appartenere a Swissport anche se indossano la divisa AZ.

Mandata l'email di segnalazione ad Alitalia appena arrivato in Italia (come faccio spesso, per segnalare le cose in negativo, ed anche per punte di eccellenza per ringraziare personale AZ che si distingue particolarmente in positivo in taluni comportamenti).

A proposito, Seaking, non sapevo che il personale di NYC fosse di Swissport. Sono pero' quasi tutti Italiani, indossano divise Alitalia, quindi alla fine rispondono a nome di Alitalia agli occhi del cliente, incluso facendo fare brutta figura alla compagnia nei casi negativi.

Per rispetto del forum e di tutte le persone che vi lavorano (e nel rispetto dell'immagine di Alitalia), mi sento in dovere di segnalare la risposta sinceramente molto al di sopra delle aspettative di Alitalia alla mia segnalazione. In altre occasioni in passato, ho ricevuto in genere una email di risposta cortese da parte di Alitalia, o al massimo una telefonata da parte loro, scusandosi dell'accaduto e chiedendo dettagli sull'accaduto.

In questa occasione, invece, il servizio clienti di Alitalia mi ha contattato telefonicamente in risposta alla mia email (in cui segnalavo l'episodio che ho riportato sopra ed un altro inconveniente piu' "personale" che non ho riportato qui pubblicamente sul forum), e mi hanno fatto una telefonata gentilissima di scuse, mi hanno detto che hanno segnalato la cosa internamente per elevare gli standards, e si sono offerti di compensare con un "regalo" per l'altro inconveniente in modo assolutamente spontaneo e senza nessun obbligo ai termini di legge, ma solo nel nome della "soddisfazione del cliente".

Servizio attenzione alla clientela di Alitalia, questa volta, promosso al 100% (cio' non toglie il problema iniziale, ma valutazione da 10 e Lode ad una compagnia che ha mostrato di sapere reagire alle eventuali pecche quando riscontrate)!
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Infatti. Quello che ho sempre pensato. Se in AZ si fosse fatta un po' di pulizia (in tutti i sensi) 10-15 anni fa, ora avremmo molta piu' occupazione e una compagnia florida in Italia. Invece, tutti (dai sindacati, ai politici, ai dirigenti che si sono succeduti) hanno preferito mantenere quattro posti di lavoro in piu' allora, qualche elettore in piu' e qualche orticello (pieno di ortiche) personale, ed ora la situazione e' ancora questa..

Purtroppo lo sbaglio non lo si è fatto solo con AZ, ma anche con molte altre realtà.

Con AZ l'errore è stato doppio.....perchè oltre ad essere un Azienda di punta del Sistema Italia, ne era anche una prestigiosa vetrina: aggiungerei quindi anche un certo danno di immagine, tra le perdite causate dalla poca lungimiranza mostrata anni fà.

Per gli stessi motivi, però rilanciare AZ può valere doppio o addirittura triplo: il paese ha bisogno di una scossa positiva.....di un segno che indichi concretamente che possiamo rialzarci.

E se si riuscisse a rilanciare AZ (cosa sulla quale possiamo concordare esista uno scetticismo diffuso), oltre all'azienda ed ai suoi dipendenti/indotto, alla fine ci guadagneremmo tutti.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Il messaggero:

ROMA Riduzione del 50%del costo del lavoro, integrazione della flotta dopo l’eliminazione degli aerei obsoleti, integrazione con l’Alta Velocità ai fini del trasporto passeggeri. Etihad si è presa qualche giorno in più di tempo per recapitare il suo piano su Alitalia, ma nelle ultime ore ci sarebbe stato un confronto fra gli advisor: Booz & Co per la compagnia di Abu Dhabi e Leopoldo Attolico, banker che Citi ha soffiato aDeutsche Bank affidandogli la responsabilità dell’investment banking, consulente di Cai. «I tempi saranno rispettati» e «in settimana arriverà la conclusione del lavoro che le due aziende hanno svolto in questi mesi», ha spiegato ieri il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, rispondendo alle domande dei parlamentari in Commissione Trasporti della Camera sugli sviluppi della trattativa tra Alitalia ed Etihad e sulla conclusione della fase di due dilingence. «Con Hogan ci sentiamo, ci siamo visti una settimana fa per la seconda volta, mi ha detto che entro questa settimana avrebbe preso una decisione nel senso di una intesa ». La compagnia araba aveva promesso per lunedì scorso l’invio del piano corredato da una lettera di intenti non vincolante. La complessità del progetto predisposto per entrare nel vettore italiano con un aumento di capitale e rilanciarlo richiede evidentemente qualche giorno di più. Anche perché su alcune delle proposte non possono dare risposte nè Gabriele Del Torchio nè i soci, ma altri interlocutori istituzionali,come il governo. RISPARMI PER 300-350 MILIONI A partire dal costo del lavoro che coinvolge i 14 mila dipendenti di Cai. Anche se i termini della proposta non sono ancora definiti, è evidente che i 40 milioni di tagli al costo del lavoro al centro della richiesta avanzata da Alitalia ai sindacati di recente e sulla quale i rappresentanti delle parti sociali hanno preso tempo fino all’arrivo di Etihad, potrebbero essere insufficienti. Di più, Etihad subordina il suo ingresso alla risoluzione di questo e altri nodi. Il piano Del Torchio prevede 128 milioni di risparmi, quello di Etihad una somma più che doppia: quindi i 1900 esuberi già concordati il 14 febbraio da gestire con cigs a rotazione e contratti di solidarietà, probabilmente non basteranno per realizzare il taglio del 50% del costo del lavoro. Sebbene i numeri non siano ancora definiti, per realizzare risparmi complessivi per 300-350 milioni le uscite dovranno aumentare di almeno il doppio. Poi c’è il capitolo sulla flotta. Oggi Cai ha 130 aeromobili, di cui 22 Airbus 321: su questi ultimi si sarebbe concentrata l’analisi degli uomini diHogan orientati a chiedere un ricambio di questo tipo di aerei da medio raggio. Etihad li integrerà con i modelli per il lungo raggio, visto che vuole rafforzare le tratte intercontinentali da Fiumicino e Malpensa. Dalle conversazioni fra i consulenti è emerso ancora che Hogan ritiene necessaria una interconnessione fra aerei e treni da realizzare portando l’Alta Velocità nei due scali più importanti. Questa, però, tra tutti gli interventi del piano sembra uno dei più difficile da conseguire. Infine c’è il capitolo del debito con le banche: 714milioni, dei quali 549 rinegoziati al 30 giugno 2015 mentre 165 sono stati concessi a febbraio scorso. Dei 549 milioni, 409 milioni sono per cassa, il resto di firma. Etihad chiederà a Intesa e Unicredit, soci rispettivamente con il 20,5 e il 12,9%, di convertire una parte. Finora le banche hanno sostenuto l’opzione Etihad: dovranno continuare, se vogliono che Cai mantenga la rotta.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad

Il messaggero:

ROMA Riduzione del 50%del costo del lavoro, integrazione della flotta dopo l’eliminazione degli aerei obsoleti, integrazione con l’Alta Velocità ai fini del trasporto passeggeri. Etihad si è presa qualche giorno in più di tempo per recapitare il suo piano su Alitalia, ma nelle ultime ore ci sarebbe stato un confronto fra gli advisor: Booz & Co per la compagnia di Abu Dhabi e Leopoldo Attolico, banker che Citi ha soffiato aDeutsche Bank affidandogli la responsabilità dell’investment banking, consulente di Cai. «I tempi saranno rispettati» e «in settimana arriverà la conclusione del lavoro che le due aziende hanno svolto in questi mesi», ha spiegato ieri il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, rispondendo alle domande dei parlamentari in Commissione Trasporti della Camera sugli sviluppi della trattativa tra Alitalia ed Etihad e sulla conclusione della fase di due dilingence. «Con Hogan ci sentiamo, ci siamo visti una settimana fa per la seconda volta, mi ha detto che entro questa settimana avrebbe preso una decisione nel senso di una intesa ». La compagnia araba aveva promesso per lunedì scorso l’invio del piano corredato da una lettera di intenti non vincolante. La complessità del progetto predisposto per entrare nel vettore italiano con un aumento di capitale e rilanciarlo richiede evidentemente qualche giorno di più. Anche perché su alcune delle proposte non possono dare risposte nè Gabriele Del Torchio nè i soci, ma altri interlocutori istituzionali,come il governo. RISPARMI PER 300-350 MILIONI A partire dal costo del lavoro che coinvolge i 14 mila dipendenti di Cai. Anche se i termini della proposta non sono ancora definiti, è evidente che i 40 milioni di tagli al costo del lavoro al centro della richiesta avanzata da Alitalia ai sindacati di recente e sulla quale i rappresentanti delle parti sociali hanno preso tempo fino all’arrivo di Etihad, potrebbero essere insufficienti. Di più, Etihad subordina il suo ingresso alla risoluzione di questo e altri nodi. Il piano Del Torchio prevede 128 milioni di risparmi, quello di Etihad una somma più che doppia: quindi i 1900 esuberi già concordati il 14 febbraio da gestire con cigs a rotazione e contratti di solidarietà, probabilmente non basteranno per realizzare il taglio del 50% del costo del lavoro. Sebbene i numeri non siano ancora definiti, per realizzare risparmi complessivi per 300-350 milioni le uscite dovranno aumentare di almeno il doppio. Poi c’è il capitolo sulla flotta. Oggi Cai ha 130 aeromobili, di cui 22 Airbus 321: su questi ultimi si sarebbe concentrata l’analisi degli uomini diHogan orientati a chiedere un ricambio di questo tipo di aerei da medio raggio. Etihad li integrerà con i modelli per il lungo raggio, visto che vuole rafforzare le tratte intercontinentali da Fiumicino e Malpensa. Dalle conversazioni fra i consulenti è emerso ancora che Hogan ritiene necessaria una interconnessione fra aerei e treni da realizzare portando l’Alta Velocità nei due scali più importanti. Questa, però, tra tutti gli interventi del piano sembra uno dei più difficile da conseguire. Infine c’è il capitolo del debito con le banche: 714milioni, dei quali 549 rinegoziati al 30 giugno 2015 mentre 165 sono stati concessi a febbraio scorso. Dei 549 milioni, 409 milioni sono per cassa, il resto di firma. Etihad chiederà a Intesa e Unicredit, soci rispettivamente con il 20,5 e il 12,9%, di convertire una parte. Finora le banche hanno sostenuto l’opzione Etihad: dovranno continuare, se vogliono che Cai mantenga la rotta.

Il 50%??? Ammazza
Articolo un po strampalato. I 321 sono per buona parte in phase out e sono 9.

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Alitalia-Etihad alla stretta finale

ROMA
Etihad Airways è vicina a un primo accordo con Alitalia. «Credo che questa settimana, come mi è stato annunciato, arriverà la conclusione del lavoro fatto in questi mesi» dalle due compagnie, ha detto ieri il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, alla commissione Trasporti della Camera.
«I tempi saranno rispettati», ha aggiunto Lupi, il quale aveva più volte indicato il 31 marzo come la data entro la quale il governo avrebbe dovuto ricevere da Alitalia un piano industriale con i contenuti della costruenda alleanza. Il termine è stato superato, ma l'intesa adesso sembra in arrivo. Lo confermano anche altre fonti che seguono la partita che dovrebbe portare Alitalia-Cai fuori dalle difficoltà in cui si dibatte fin dal decollo con i Capitani coraggiosi, avvenuto il 13 gennaio 2009.
Alitalia ed Etihad stanno per annunciare la conclusione della due diligence, la verifica approfondita sui conti di Alitalia. Questa fase, secondo l'annuncio congiunto fatto il 2 febbraio dai due amministratori delegati, Gabriele Del Torchio e James Hogan, si sarebbe dovuta concludere entro 30 giorni. Ne sono passati 60. La conclusione della due diligence dovrebbe essere suggellata anche dalla firma di una lettera d'intenti, tra oggi e domani. Nel documento verrebbero fissate le condizioni da soddisfare perché il vettore degli Emirati Arabi entri nel capitale di Alitalia.
Da quanto trapela ci sarebbero condizione dure, sia sui costi industriali con la probabile richiesta di ulteriori sacrifici ai dipendenti di Alitalia sia sulla ristrutturazione di debiti finanziari per 400 milioni, richiesta alla quale finora le banche si sono opposte. Sarà determinante il sì di Intesa Sanpaolo, il socio principale con il 20,59% che influenza anche altri soci suoi debitori. L'a.d. di Intesa, Carlo Messina, ha indicato il 2017 come il traguardo temporale per uscire da Alitalia.
Sta per aprirsi quindi la seconda fase del negoziato, sia sul versante finanziario sia con la preparazione del piano industriale base dell'integrazione tra i due vettori. Entro la metà di maggio, se tutte le condizioni saranno soddisfatte, si dovrebbe perfezionare l'intesa per l'ingresso di Etihad in Alitalia. Attraverso un aumento di capitale riservato di circa 300 milioni la compagnia di Abu Dhabi dovrebbe acquisire il 40% della compagnia presieduta da Roberto Colaninno. Il vettore arabo diventerebbe così l'azionista di comando di Alitalia, come lo è di Air Berlin, Jet Aiways e di quasi tutte le compagnie di cui è azionista. Non solo perché avrebbe la maggiore quota azionaria. Etihad ha anche una forza industriale e finanziaria superiore ad Alitalia, una robusta potenza di fuoco nel lungo raggio (con 56 degli 89 aerei totali) e una flotta in rapida espansione, con 220 ordini.
Ieri Etihad ha dato avvio al volo giornaliero tra Abu Dhabi e Jaipur, è la decima destinazione solo in India su 103 nel mondo. Alitalia invece in tutto ha appena 12 destinazioni intercontinentali a lungo raggio (su 82 totali), più o meno le stesse che aveva nel 2008, prima del tracollo della vecchia compagnia pubblica.
Il piano industriale dovrà chiarire se, nell'integrazione con Etihad, Alitalia vedrà potenziati i voli a lungo raggio dall'Italia con l'inserimento in flotta di nuovi aerei (secondo voci in tre anni Etihad potrebbe aggiungere fino a dieci jet a lungo raggio ai 22 attuali sui 130 totali di Alitalia) o se invece verrà ancor più ridimensionata a compagnia regionale. È già prevista una riduzione dei voli e della flotta a medio raggio di almeno 10 aerei, soprattutto in Europa. Saranno ridotti anche i voli da Linate, sia per Roma sia in Europa, perché l'analisi di Etihad ha fatto emergere che molte rotte non sono redditizie. Sembra però improbabile, al contrario di una voce circolata, che Alitalia possa aggiungere nuovi voli per destinazioni al di fuori dell'Unione europea, perché il decreto Bersani-bis su Linate del 2001 consente voli solo nella Ue, peraltro con frequenze contingentate secondo il traffico: per cambiarlo il governo dovrebbe riaprire un negoziato con Bruxelles.

http://www.ilsole24ore.com/art/fina...alia-etihad-stretta-finale-063848.shtml?uuid=
 
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