Thread Alitalia - Etihad IV : DICHIARAZIONE CONGIUNTA


Stato
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Infatti fu un investimento sbagliato, ma congruo alla mission di trasportare posta.
L'investimento in AZ dietro chiara pressione politica, quando a maggior ragione hai già una compagnia in casa, a quale logica industriale risponderebbe?
Sperando che nessuno se ne esca parlando seriamente di sinergie...:cool:

Congruo alla mission postale quando non hai posta da traspotare? Dai belumosi, non nascondiamoci dietro ad un dito.
Poste Italiane, all'epoca dell'acquisto di Mistral, veniva da anni di conti disastrati e perdite multimiliardarie, ma si concesse, comunque, il lusso di poter festeggiare il primo (!) conto in attivo (2001), investendo soldi in una compagnia già disastrata, che nemmeno un colosso come TNT era riuscito a far funzionare.
Quale logica trovi nell'investire soldi (perché all'epoca 12 milioni di euro non erano parte di 1 miliardo di utili) in una compagnia con mission postale, quando contratti ti legano ai due principali player italiani per almeno altri 7 anni? Nessuna, come non c'è nessuna logica che una compagnia, dalla vocazione cargo, operi charter di pellegrinaggi e voli in franchising per AZ.
Mi pare molto strano leggere proprio da uno dei tuoi post, considerato il numero di volte che ti sei scagliato contro l'utilizzo dei soldi dei risparmiatori italiani per salvare la moribonda AZ, una giustificazione di una compagnia che, comunque, è un costo per la società madre (flotta, dipendenti, management, manutenzione, debiti, etc) e che non ha mai, e sottolineo mai, chiuso un bilancio in attivo.
La logica vorrebbe che, una volta appurato che nessuno in PT sia in grado di gestire un vettore aereo, si chiuda baracca e burattini e si stipulino contratti per i postali con AZ (come, tra l'altro, è già avvenuto), così da avere una giustificazione bella pronta per Bruxelles e porre fine a questo flusso di soldi nel portafoglio di una compagnia sempre in rosso.
 
Le vantaggiose continuate nel tempo e mai sopite "scelte" a favore della ILVA privatizzata con costo per lo Stato pari a svariati miliardi di euro, gli incentivi per l'automobile (vedi Fiat) protratto negli anni a suo immeritato consumo per svariati miliardi di euro, la svendita di Tirrenia con concessione di ampio monopolio del mascalzone latino, e poi tante altre aiutano a tranquillizzare i dubbi sulla parità di trattamento?

Si tratta semplicemente di aziende che occupano migliaia di dipendenti, tutto qui.
Io ero rimasto entro il perimetro delle Poste.
Ovvio che se guardiamo a livello di Italia di porcate di stato ne trovi finchè vuoi. Però le chiamiamo porcate di stato e non ci prendiamo in giro parlando di investimenti.
Rimane sempre da spiegare perchè 1000 aziende con 20 dipendenti ciascuna (20.000 in tutto) possono morire nell'indifferenza generale, mentre un'azienda di 2.000 dipendenti, ma con gli agganci giusti, debba sopravvivere in danno della collettività.
E pensare che quei burloni che hanno scritto la costituzione hanno messo proprio all'inizio del testo la battuta migliore: tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge!
 
Congruo alla mission postale quando non hai posta da traspotare? Dai belumosi, non nascondiamoci dietro ad un dito.
Poste Italiane, all'epoca dell'acquisto di Mistral, veniva da anni di conti disastrati e perdite multimiliardarie, ma si concesse, comunque, il lusso di poter festeggiare il primo (!) conto in attivo (2001), investendo soldi in una compagnia già disastrata, che nemmeno un colosso come TNT era riuscito a far funzionare.
Quale logica trovi nell'investire soldi (perché all'epoca 12 milioni di euro non erano parte di 1 miliardo di utili) in una compagnia con mission postale, quando contratti ti legano ai due principali player italiani per almeno altri 7 anni? Nessuna, come non c'è nessuna logica che una compagnia, dalla vocazione cargo, operi charter di pellegrinaggi e voli in franchising per AZ.
Mi pare molto strano leggere proprio da uno dei tuoi post, considerato il numero di volte che ti sei scagliato contro l'utilizzo dei soldi dei risparmiatori italiani per salvare la moribonda AZ, una giustificazione di una compagnia che, comunque, è un costo per la società madre (flotta, dipendenti, management, manutenzione, debiti, etc) e che non ha mai, e sottolineo mai, chiuso un bilancio in attivo.
La logica vorrebbe che, una volta appurato che nessuno in PT sia in grado di gestire un vettore aereo, si chiuda baracca e burattini e si stipulino contratti per i postali con AZ (come, tra l'altro, è già avvenuto), così da avere una giustificazione bella pronta per Bruxelles e porre fine a questo flusso di soldi nel portafoglio di una compagnia sempre in rosso.
Ho anche scritto che Mistral fu un pessimo investimento...
 
Dalle informazioni in mio possesso la volontà di cogestire l'azienda.
...

Se non fosse che so che non è così, ti direi "dimmi che non è vero"!
Che i sindacati possano richiedere AGLI ARABI che non ci siano esuberi e che possano cogestire l'azienda e' come dire...aspetta mi viene un elegante eufemismo...fuori dai tempi?
Su lasciamo le panzane il più possibile fuori da qui.
 
Se non fosse che so che non è così, ti direi "dimmi che non è vero"!
Che i sindacati possano richiedere AGLI ARABI che non ci siano esuberi e che possano cogestire l'azienda e' come dire...aspetta mi viene un elegante eufemismo...fuori dai tempi?
Su lasciamo le panzane il più possibile fuori da qui.

e non hai idea di cosa viene a me....nessunissima panzana mauro i desiderata più reconditi di anpac & co. sono sempre stati quelli di spartirsi poltrone,incarichi,dipartimenti in cambio di diciamo così "pace sindacale",ma altro che fuori dai tempi ormai non li fila più nessuno,forse si filano tra di loro
 
Del fatto che l'aumento delle tariffe postali sia legato alla privatizzazione in programma a breve non è un mistero.

Che non ti va bene l'ingresso di Poste in AZ l'abbiamo capito, così come che per te l'UE deve bloccare l'operazione e che avresti auspicato si fosse andati a Parigi con il piattino in mano.
Sono perfettamente d'accordo che i dipendenti AZ non debbano ricevere trattamenti speciali a carico dello Stato come l'inserimento diretto in aziende pubbliche o ammortizzatori sociali diversi dalle altre categorie, così che mi piacerebbe vedere all'opera un Governo di alto spessore che faccia risorgere l'Italia.
Però non è raccontandoci cose che sai benissimo anche tu che non c'entrano nulla che cambia la situazione.
Così come invece sei liberissimo di ritenere una stupidaggine e che probabilmente è un giudizio condiviso da molti, così come magari scopriremo fra un po' che l'operazione magari porta un vantaggio allo Stato, magari anche solo per caso.

Scusa ma il vantaggio quale sarebbe? Se e' vero che i 75M non tornano e si coprono con gli aumenti che servono per la collocazione in borsa la vedo come una doppia presa x il culo.
 
Non mi far dire cose che non ho detto: ho messo a mo di esempio i due estremi, dalla stupidaggine totale alla botta di culo metti il caso che con i suggerimenti di EY riescono a farla funzionare e a fare utili. E magari va a finire che Poste riesce anche a chiudere un bilancio di Mistral in nero o a fare veramente qualche sinergia.
Sappiamo tutti perché é stata fatta l'operazione, vedremo con il tempo come va a finire.
Come ho scritto anche tempo fa, con questi ammortizzatori sociali lo Stato non si può permettere che AZ fallisca e di trovarsi decine di migliaia di persone in CIGS. Stiamo parlando di miliardi di €, altro che 75 milioni. Senza mettere in conto la perdita di PIL e tutto il resto. Questo è il motivo per il quale possono fallire migliaia di piccole aziende ma le grandi aziende non possono fallire.
Non ha senso mettere a confronto i 75 milioni che sono niente in oltre un miliardo di utile fatto da Poste lo scorso anno con i miliardi che Poste eventualmente incasserà nei prossimi anni utilizzando gli aumenti già autorizzati. Quello che interessa al Governo è che Poste sia collocata al massimo perché c'è il fiscal compact da rispettare e non sono bruscolini, ma miliardi di € da trovare ogni anno.
 
noto un religioso silenzio nell'elencare tutti gli altri casi nei quali le PI avrebbero tenuto un comportamento analogo a quello "casualmente" riservato ad AZ.
AZ è lo specchietto per le allodole dell'investimento di miliardi di euro in FCO 2 (si parla di 5 miliardi in infrastrutture a carico dello Stato e molti di più da parte di AdR), che sarebbe politicamente ingiustificabile se AZ andasse gambe all'aria. Improbabili le Olimpiadi 2024, FCO 2 con previsione di 100 mln pax annui è irrinunciabile per un certo tipo di personaggi e ambienti, quelli di cui sentiamo parlare per MOSE e EXPO. Perciò lo show Alitalia must go on.
 
metti il caso che con i suggerimenti di EY riescono a farla funzionare e a fare utili. E magari va a finire che Poste riesce anche a chiudere un bilancio di Mistral in nero o a fare veramente qualche sinergia.
I vettori europei migliori vedono ridursi drasticamente la propria profittabilità e i "suggerimenti" EY non bastano a far fare utili a airberlin.
I conti di Alitalia miglioreranno per effetto dell'espulsione di molto personale di terra, che era rimasto in azienda anche dopo la purga del 2008, ma il resto è wishful thinking.

Il Governo italiano, non potendo per divieto UE ricapitalizzare Alitalia, deve cercare un'altra volta chi lo faccia al posto suo, sognando sinergie.
 
Vabbè belumosi, Mistral è stato un pessimo investimento con una logica dietro, mentre per Alitalia sono soldi gettati nel cesso.
Messaggio ricevuto.
Mi spiego meglio. PI è proprietaria di Mistral, può gestirla come meglio crede, decidendo flotta, rotte e operativi. Vuoi in ottica postale vuoi in ottica differenziata. Inoltre gli aerei "gialli" apportano una certa pubblicità alla controllante. Va detto che nel 2013 Mistral ha perso 7.4 M€, che insieme alle perdite degli anni precedenti mi porta a dire che l'acquisto della compagnia da parte di PI non è stato un buon affare. E probabilmente hai ragione quando dici che per trasportare la posta si sarebbero potute studiare soluzioni migliori.
In AZ PI non ha praticamente nessun potere, ma solo il dovere di rappresentare una certa parte della quota "italiana" della compagine sociale. E l'investimento di 75 M€, è servito esclusivamente a traghettare AZ alcuni mesi e di fatto è già sparito nel gorgo delle perdite monstre. Da cui la richiesta di nuove sovvenzioni (non chiamiamoli investimenti per piacere). Non c'è nessuna logica industriale di nessun tipo. Nessuna.

Rispondo anche a Farfallina che come al solito paventa un futuro radioso per AZ. Peccato che i due principali azionisti italiani (Intesa e Unicredit) abbiano fatto sapere pubblicamente per bocca dei loro massimi dirigenti che sono stati costretti a rimanere in AZ e che vorrebbero uno scivolo sicuro per uscirne. E questo nell'era di EY non in quella di LAI o CAI. Evidentemente sono tutti stupidi che non sanno riconoscere l'affare della vita quando se lo trovano di fronte.
 
I vettori europei migliori vedono ridursi drasticamente la propria profittabilità e i "suggerimenti" EY non bastano a far fare utili a airberlin.
I conti di Alitalia miglioreranno per effetto dell'espulsione di molto personale di terra, che era rimasto in azienda anche dopo la purga del 2008, ma il resto è wishful thinking.

Il Governo italiano, non potendo per divieto UE ricapitalizzare Alitalia, deve cercare un'altra volta chi lo faccia al posto suo, sognando sinergie.
In AB gli emiri non hanno chiesto preventivamente ed infatti stanno incontrando difficoltà.
Poi hanno imparato la lezione e ora pongono prima le condizioni.
come abbiamo detto diverse volte, EY non è un socio che possa pensare ad una strategia stile AF (perdo ma ci guadagno) per il semplice motivo che ogni futura ricapitalizzazione per loro sarebbe complicata entrando al 49%.
EY ha necessità che la futura AZ si sostenga.
 
Dunque il tuo ragionamento sarebbe "Etihad non può perdere, allora è certo che Alitalia andrà bene". Se tutto fosse così facile...
 
Non mi interessa la propaganda filo AZ o AF o EY o UE.
Ma noto un religioso silenzio nell'elencare tutti gli altri casi nei quali le PI avrebbero tenuto un comportamento analogo a quello "casualmente" riservato ad AZ.
Ovviamente volere addebitare al sottoscritto un inesistente tifo verso chicchessia, non esonera dal rispondere nel merito a quanto chiesto sopra.
Attendo fiducioso.
Uno certo perché molto "politico". Negli anni '90 Olivetti chiuse uno stabilimento a Cremona e 1000 dipendenti vennero assunti da Poste Italiane (allora ente pubblico, nonché "cliente" della stessa Olivetti).
 
Non mi far dire cose che non ho detto: ho messo a mo di esempio i due estremi, dalla stupidaggine totale alla botta di culo metti il caso che con i suggerimenti di EY riescono a farla funzionare e a fare utili. E magari va a finire che Poste riesce anche a chiudere un bilancio di Mistral in nero o a fare veramente qualche sinergia.
Sappiamo tutti perché é stata fatta l'operazione, vedremo con il tempo come va a finire.
Come ho scritto anche tempo fa, con questi ammortizzatori sociali lo Stato non si può permettere che AZ fallisca e di trovarsi decine di migliaia di persone in CIGS. Stiamo parlando di miliardi di €, altro che 75 milioni. Senza mettere in conto la perdita di PIL e tutto il resto. Questo è il motivo per il quale possono fallire migliaia di piccole aziende ma le grandi aziende non possono fallire.
Non ha senso mettere a confronto i 75 milioni che sono niente in oltre un miliardo di utile fatto da Poste lo scorso anno con i miliardi che Poste eventualmente incasserà nei prossimi anni utilizzando gli aumenti già autorizzati. Quello che interessa al Governo è che Poste sia collocata al massimo perché c'è il fiscal compact da rispettare e non sono bruscolini, ma miliardi di € da trovare ogni anno.

in gran sostanza essendo strategica per il paese ricollochiamo pure gli esuberi cosi' non paghiamo troppa cigs. i soldi buttati al vento di poste chissenefrega tanto sono marginali rispetto al resto. ma allora di cosa stiamo parlando ? vale tutto ed e' inutile stare a parlarne che facciano quello che vogliono. purtroppo lavoro per una compagnia piccola ed e' giusto che partecipi con il mio contributo a sanare un altra compagnia privata (pero' strategica)
 
no zeppelin è pur vero che possono permettersi anche qualche perdita dal momento che:

revenue from codeshare/equity partners up 31 per cent to US $471 million, representing 23 per cent of passenger revenue

ma non ha certo l'intenzione di perdere ad libidum
 
Alitalia: i posti a rischio scendono a 1.244 (Rep)

08:55 ROMA (MF-DJ)--I tagli ufficiali richiesti da Etihad per concludere l'accordo con Alitalia sono 2.251 posti di lavoro, ma dietro le quinte le parti avrebbero trovato un punto di caduta piu' gestibile: tra le ipotesi, scrive Repubblica, la piu' accreditata parla di 1.244 unita' a rischio, di cui 777 gia' in cassa integrazione volontaria. Per i restanti 467, che rischiano di non avere un futuro lavorativo, non ci sono ancora soluzioni chiare all'orizzonte ma Governo e sindacati stanno lavorando per non lasciare per strada nessuno di loro. Per quanto riguarda gli oltre mille dipendenti salvati rispetto ai 2.251 previsti, ci sarebbero 28 piloti che avrebbero gia' rinunciato al posto volontariamente, altri 86 dipendenti tra naviganti e personale di terra hanno gia' maturato i requisiti per andare in pensione, mentre 85 lavoratori dell'information technology troveranno riparo sotto l'ombrello di Poste Italiane. Inoltre, i 56 addetti alla sicurezza Alitalia saranno assunti da un'azienda privata e altri 100 dipendenti saranno ricollocati in aziende fornitrici della compagnia. Saranno assunti direttamente da Etihad 100 piloti e altrettanti tecnici e ingegneri aeronautici; infine resteranno a Fiumicino, ma spostati in altri settori, 200 addetti all'handling e altri 200 tecnici della manutenzione di Atitech. rov (fine)



Alitalia: Hogan torna per la firma (MF)

08:47 MILANO (MF-DJ)--Il numero uno di Etihad, James Hogan, tornera' a Roma all'inizio della prossima settimana, il 15 e 16 luglio. Ufficialmente, scrive MF, per presentare in pompa magna la compagnia emiratina, ma l'auspicio e' che nella due giorni romana rientri anche la firma dell'accordo per convolare a nozze con Alitalia. Si spiegano cosi' l'urgenza e la concitazione di questi ultimi giorni, che precedono la nuova, e probabilmente decisiva, missione di Hogan. Ed ecco anche perche' il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ieri ha insistito su venerdi' 11 come data limite per raggiungere l'intesa con le banche creditrici e trovare l'accordo anche con i rappresentanti dei lavoratori sui 2.251 esuberi, inizialmente prevista per la prossima settimana. "Ciascuno si prenda le proprie responsabilita'. Entro venerdi' mattina" ha ribadito Lupi "deve chiudersi l'aspetto societario con banche e imprenditori e devono arrivare le risposte dei sindacati". Per Intesa Sanpaolo ha parlato il numero uno, Carlo Messina, assicurando che la banca e' pronta a fare la sua parte, per poi uscire nel 2017, quando la compagnia sara' tornata all'utile. Hogan, insomma, potrebbe trovare la pista d'atterraggio sgombra da ostacoli. Il manager di Abu Dhabi, oltretutto, ha appena chiuso una semestrale record, con un fatturato di 3,2 miliardi di dollari (+28%) e passeggeri saliti da 5,5 milioni a 6,7 milioni. Da ieri, percio', si e' ripreso a trattare a oltranza con i sindacati, con un round pomeridiano e uno serale, e oggi si proseguira'. red/lab (fine)
 
in gran sostanza essendo strategica per il paese ricollochiamo pure gli esuberi cosi' non paghiamo troppa cigs. i soldi buttati al vento di poste chissenefrega tanto sono marginali rispetto al resto. ma allora di cosa stiamo parlando ? vale tutto ed e' inutile stare a parlarne che facciano quello che vogliono. purtroppo lavoro per una compagnia piccola ed e' giusto che partecipi con il mio contributo a sanare un altra compagnia privata (pero' strategica)

è strategica per l'immagine di renzi che non può permettersi la gestione di una debacle in questo momento storico-politico
purtroppo come paese dovremmo imparare dalla svizzera che ha avuto il coraggio di chiudere la porta e ricominciare da zero e oggi hanno un prodotto di livello controllato da lh
 
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