*** Thread Alitalia + Etihad : EY conferma trattativa ***


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AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Dragoni era favorevole all'acquisizione di Air France e sin dal primo giorno si sempre dichiarato estremamente critico sull'operazione fenice.
Mi pare che a distanza di cinque anni il fatti gli abbiano dato ragione.
Come ha fatto notare FlyKing, il suo astio contro AZ e' sempre stato fin troppo palese, mischiando supposizioni e rumours ai dati per supportare le sue tesi. Spesso ha toppato.
Un giornalista che scrive in questa maniera a mio avviso non fa bene il suo lavoro.
Che poi i "fatti gli abbiano dato ragione" la ritengo un'affermazione forzata e troppo semplicistica.
 

kenyaprince

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20 Giugno 2008
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VCE-TSF
[h=1]Alitalia: Castellucci, soluzione araba e' la migliore[/h]ROMA (MF-DJ)--Per Alitalia quella "araba e' la migliore soluzione percorribile". Lo afferma l'a.d. di Autostrade, Giovanni Castellucci, parlando dell'ipotesi di un accordo con Etihad. Per Castellucci bisogna "superare l'idea provinciale che abbiamo degli arabi che producono solo petrolio", mentre le compagnie arabe promuovono "livelli di qualita' molto alti" e il solo fatto che di recente si siano "accaparrate" una quota consistente di aerei indica che "il mondo va in quella direzione". Castellucci aggiunge che l'aeroporto di Fiumicino potrebbe "sicuramente" essere per questi vettori l'hub per entrare nei mercati europei. liv (fine) MF-DJ NEWS 1010:55 gen 2014
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Alitalia: a dicembre oltre 384mila passeggeri su Linate a +9,1%

Dallo scalo la compagnia servirà da fine marzo 12 destinazioni internazionali

Nel mese di dicembre 2013 Alitalia ha trasportato da e per Milano Linate oltre 384mila passeggeri con una crescita del 9,1% rispetto allo stesso mese del 2012. Dallo scalo di Linate la compagnia servirà da fine marzo 12 destinazioni internazionali: oltre alle due novità recentemente comunicate di Varsavia e Praga, anche Amsterdam, Barcellona, Bruxelles, Bucarest, Francoforte, Londra Heathrow e City, Parigi Charles de Gaulle e Orly, Vienna.
Con i nuovi voli su Varsavia e Praga, il Gruppo Alitalia amplia la propria offerta in Polonia, dove è già presente con collegamenti diretti Alitalia da Roma Fiumicino per Varsavia e Cracovia, e nella Repubblica Ceca, servita oggi con i voli Alitalia Roma Fiumicino - Praga e con quelli di Air One Smart Carrier che connettono la capitale Ceca a Venezia e Pisa. GV
 

kenyaprince

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VCE-TSF
I grandi soci di Alitalia hanno messo nelle mani di Sergio Erede, co-fondatore dello studio Bonelli Erede Pappalardo, il pallino del negoziato con i consulenti di Etihad. Nelle ultime ore l’avvocato d’affari milanese si sarebbe scambiato documenti con il collega Federico Sutti, senior partner di Dla Piper, facendo compiere passi in avanti a un negoziato che vede di sponda Palazzo Chigi. Se Abu Dhabi dovesse ricevere assicurazioni sull’accoglimento delle richieste in termini di ulteriori tagli (300 milioni), è possibile che lunedì 13 possa uscire allo scoperto con una offerta semi-vincolante. Nello stesso giorno si riunirà l’assemblea di Alitalia per eleggere il nuovo consiglio, dopo l’adeguamento statutario del numero di consiglieri. Quasi sicuramente il cda sarà di 11 membri contro gli attuali 19, con lo schieramento di Intesa Sanpaolo, divenuto primo socio con il 22%, a far la parte del leone. Ma ecco i papabili a entrare nel nuovo board, sulla base delle quattro liste presentate entro la mezzanotte di mercoledì scorso, così come comunicati dal presidente Roberto Colaninno in una lettera inviata ieri ai soci.
In tutto figurano 16 candidati, ma solo 11 dovrebbero farcela. Intesa, Unicredit e Poste schierano manager della seconda linea e la prima non ripresenta il dg Gaetano Miccichè che ha preferito restare fuori. Per Poste, contrariamente alle aspettative, non figura Massimo Sarmi.




CONFERMA DEL VERTICE
La prima lista è quella di Air France, diluitasi al 7%: c’è un solo candidato, Pierre François Riolacci, cfo della compagnia, new entry. La seconda lista è stata depositata da Intesa (22%), per sé e per conto di Immsi, Odissea (Percassi), Macca. Ne fanno parte sette candidati anche se dovrebbero essere eletti cinque. I primi due sono manager di Intesa Sanpaolo: Fabio Canè (capo dei progetti speciali e del private equity), Amedeo Nodari (capo delle partecipazioni), entrambi del team Miccichè. Seguono Colaninno, destinato a essere confermato al vertice, Davide Maccagnani (Macca), Mario Volpi, commercialista di Percassi. Della terza lista presentata da Atlantia (10%) fanno parte quattro nomi, anche se solo il primo, Antonino Turicchi, consigliere uscente, dovrebbe essere eletto. Infine, la quarta lista targata Poste (18%) e Unicredit (11%) e formata da cinque nominativi (solo quattro ne verranno eletti). Capolista è Paolo Luca Stanzani Ghedini (capo delle strategie di Poste), seguito da Ranieri de Marchis (responsabile internal audit di Unicredit), Alessandro Zurzolo (cfo di Poste), Gabriele Del Torchio che verrà confermato amministratore delegato. Le consultazioni tra soci proseguiranno anche nel week end per definire gli ultimi dettagli della governance, tra cui la durata del cda: alcuni soci forti lo vorrebbero limitare a un anno, un periodo giusto che far decollare Cai con le insegne di Etihad.
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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Come ha fatto notare FlyKing, il suo astio contro AZ e' sempre stato fin troppo palese, mischiando supposizioni e rumours ai dati per supportare le sue tesi. Spesso ha toppato.
Un giornalista che scrive in questa maniera a mio avviso non fa bene il suo lavoro.
Che poi i "fatti gli abbiano dato ragione" la ritengo un'affermazione forzata e troppo semplicistica.
il fatto e' che in italie nessun giornalista, direi nemmneno nella cosiddetta specializzata, ha competenze e motivazioni adeguate per analizzare seriamente le molte facce della crisi di alitalia ed i suoi driver
sparare sulla gestione dei "coraggiosi" e' sacrosanto ma limitativo e non ne fara' di certo un'azienda florida
.... secondo me almeno fino a DT
 

andreapinti

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Roma
andreapinti.com
mi fido di te , lio ho davvero sfogliati la stampa italiana non la leggo piu' da un pezzo, e' inutile.
ma faziosità in che senso??
cioe' , puoi essere fazioso politicamente , ma direi non verso una gestione aziendale con brillanti risultati come caiaz..
Dragoni ci ha scritto un libro sulla gestione dissennata dei capitani corragiosi, non per dire ma e' lecito pensare che potrebbe essere quantomeno di parte..
 

Veolia

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Dragoni ci ha scritto un libro sulla gestione dissennata dei capitani corragiosi, non per dire ma e' lecito pensare che potrebbe essere quantomeno di parte..
la somma dei risultati della gestione dei coraggiosi non e' un'opinione, e' un disastro finanziario contabilizzato
indipendentemente dalle opinioni di dragoni, e mi permetto di aggiungere, dalla crisi, che poi tanto crisi non e'.
forza DT
 

UM78

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[h=1]Alitalia: Castellucci, soluzione araba e' la migliore[/h]ROMA (MF-DJ)--Per Alitalia quella "araba e' la migliore soluzione percorribile". Lo afferma l'a.d. di Autostrade, Giovanni Castellucci, parlando dell'ipotesi di un accordo con Etihad. Per Castellucci bisogna "superare l'idea provinciale che abbiamo degli arabi che producono solo petrolio", mentre le compagnie arabe promuovono "livelli di qualita' molto alti" e il solo fatto che di recente si siano "accaparrate" una quota consistente di aerei indica che "il mondo va in quella direzione". Castellucci aggiunge che l'aeroporto di Fiumicino potrebbe "sicuramente" essere per questi vettori l'hub per entrare nei mercati europei. liv (fine) MF-DJ NEWS 1010:55 gen 2014
si sono mica dimenticati di dire che lui e' l' AD di Atlantia SpA e cioe' un socio di Alitalia.. che dovrebbe dire che dobbiamo cacciarli...
 

Veolia

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si sono mica dimenticati di dire che lui e' l' AD di Atlantia SpA e cioe' un socio di Alitalia.. che dovrebbe dire che dobbiamo cacciarli...
lo stesso che dice che gli aumenti delle tariffe autostradali che in alcuni posti superano il 4% sono in linea con l'inflazione.
le privatizzazioni in italia sono una barzelletta mondiale, tranne che per le tasche dei contribuenti...
 

kenyaprince

Amministratore AC
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VCE-TSF
Ad Abu Dhabi va in onda la rivincita di Zurigo? L’arrivo imminente di Etihad nel capitale di Alitalia è notizia (nonché auspicio unanime di azionisti, manager, istituzioni e sindacati) di questi giorni. Sarebbe la migliore soluzione possibile, ha detto oggi Giovanni Castellucci, capo azienda di Atlantia.


L’ESPANSIONE EMIRATINA
Con il probabile ingresso nella compagnia italiana fino al 49 per cento, gli emiratini proseguono nella loro campagna di espansione avendo oggi già partecipazioni in Air Berlin, Air Seychelles, Aer Lingus, Virgin Australia, l’indiana Jet Airways, la ex Jat Airways (rinominata Air Serbia) e, infine, la svizzera Darwin Airline (rinominata Etihad Regionale).


LA STRATEGIA DI ETIHAD
La strategia della compagnia degli Emirati Arabi però non è del tutto nuova, notano gli addetti ai lavori che hanno seguito l’evoluzione del trasporto aereo anche durante gli anni Novanta. Fu allora che si iniziò a parlare di alleanze tra compagnie, non più semplici accordi commerciali bilaterali ma qualcosa di più, gruppi di compagnie coalizzate per offrire una rete di destinazioni globale.


LA RETE DI ALLEANZE
Così intorno a Lufthansa c’erano United Airlines, Air Canada a ovest e Thai Airways a est, con Sas alleata europea. Air France guardava all’atlantico con Continental Airlines. L’olandese KLM aveva una partnership di ferro con l’americana Northwest, mentre sull’Africa contava su Kenya Airways. Infine British Airways contava su American Airlines, l’australiana Qantas. Embrioni di quelle che poi diverranno le famose “global alliances”: SkyTeam, Oneworld e Star Alliance.


IL RUOLO DI SWISSAIR
Swissair in questo contesto giocò una partita molto ambiziosa. Costituì la sua rete, chiamandola Qualiflyer, con quelle compagnie con cui stringeva un patto d’acciaio entrando direttamente nel capitale azionariato. In pochi anni Swissair collezionò partecipazioni nella belga Sabena, nelle francesi Air Liberté, AOM, Air Littoral, nell’italiana Volare Airlines, nella polacca LOT, nella Turkish Airlines, nella portoghese Tap e, infine, in South African Airways. Una campagna acquisti dispendiosa per Swissair, ma soprattutto per la controllante SAir Group, vera holding che continuava a investire anche nelle altre attività (catering, manutenzione ecc..). Per Philippe Bruggisser il controllo del programma frequent flyer dell’alleanza era la chiave per affrontare le nuove sfide di un’industria che si prospettava in continua espansione. Lo shock dell’11 settembre trovò però una holding fragile, incapace di generare i flussi di cassa necessari per mantenere il colosso edificato.


LE MOSSE DI HOGAN CON ETIHAD
L’australiano James Hogan , Ceo di Etihad, con vasta esperienza nel settore, conosce bene il precedente svizzero e può contare su significative diversità, sottolineano gli osservatori più esperti del settore. Innanzitutto l’alleanza non punta solo sui programmi di fidelizzazione dei clienti, ma anche un controllo assoluto sulla flotta (ci sono due aeroplani di Jet Airways che stanno volando per Etihad).


IL CONFRONTO CON SWISSAIR
Quindi, la garanzia finanziaria è molto più solida di quella di Swissair, che era invece condizionata anche da operazioni fatte dietro le quinte per non pregiudicare il portafoglio diritti di traffico. EtiHad ha dietro uno stato. Lo stato degli Emirati Arabi Uniti controlla la compagnia (così come la sorella Emirates, che è basata a Dubai), così come ha pieno controllo degli aeroporti. Swissair non si salvò anche per l’indisponibilità delle stesse banche svizzere, Credit Suisse e Ubs, non favorevoli ad assumersi il rischio di un piano di rilancio in un momento di forte incertezza dopo l’attentato delle Twin Towers.


LA MAPPA DELLA COMPAGNIA EMIRATINA
Ethiad è attiva solo nel trasporto aereo, SAir Group doveva far fronte a diversi settori e nella fase finale sorsero diverse tensioni tra Jeff Katz, CEO di Swissair e lo stesso Bruggisser a capo della holding su allocazione degli investimenti, organizzazione del gruppo e della controllata, limiti all’espansione.
 

atlantique

Utente Registrato
4 Ottobre 2008
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Se Abu Dhabi dovesse ricevere assicurazioni sull’accoglimento delle richieste in termini di ulteriori tagli (300 milioni), è possibile che lunedì 13 possa uscire allo scoperto con una offerta semi-vincolante.
Fa scopa con le mie fonti che danno Etihad poco contenta del piano DT,il quale secondo gli arabi andrebbe rivisto con maggiori tagli,come ho scritto su altro thread relativo alla flotta.
 

falco108

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8 Novembre 2012
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In quel thread si parla di una riduzione della flotta fino ad arrivare a 110 macchine.......una tragedia!!
Nel 2008 , la somma degli aerei di AP e AZ era circa 230......se ricordo bene
 

Mobius

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7 Novembre 2013
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Orogene Ercinico Italiano
Che farsene di una compagnia ridotta all'osso, con meno macchine e capacità operative inferiori? Se EY vuole veramente utilizzare AZ come feeder/socio europeo, che senso ha presentarla sul tavolo delle trattative in quel modo? Spero solo che tutti questi phase out siano temporanei.
 

Alitalia Fan

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5 Novembre 2005
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Abu Dhabi
Io penso che spremendo di più le macchine del medio raggio si possa coprire lo stesso network, magari limato, con meno macchine. Certo però non è una strategia vincente... Qua serve duplicare, almeno, la flotta di lungo raggio, altro che balle.
 

talè

Bannato
14 Ottobre 2013
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Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01456
presentata da
JONNY CROSIO
mercoledì 8 gennaio 2014, seduta n.162

CROSIO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

le vicende della compagnia aerea Alitalia hanno occupato negli ultimi mesi le prime pagine di tutti i quotidiani nazionali e non solo, paventando possibili vendite, cessioni, aumenti di capitale, licenziamenti;

i termini per aderire all'aumento di capitale di Alitalia da 300 milioni di euro, per la parte riservata ai soci, sono scaduti il 27 novembre 2013 e l'operazione dell'ex compagnia di bandiera, a fronte delle sottoscrizioni ricevute da soci e dei versamenti effettuati da Intesa Sanpaolo e da Unicredit a valere sulla garanzia di sottoscrizione da loro prestata, si è chiusa con un incasso di 173 milioni di euro;

la compagnia aerea francese Air France, attuale primo socio con una quota del 25 per cento del capitale di Alitalia, non ha seguito l'aumento di capitale, mentre Poste italiane si è impegnata per 75 milioni;

il nuovo piano industriale, a quasi un mese di distanza dalla presentazione delle linee programmatiche in consiglio di amministrazione, sembra prevedere circa 1.900 esuberi, di cui 280 piloti e 350 assistenti di volo. Il resto dovrebbe riguardare il mancato rinnovo dei contratti a termine ed esuberi tra il personale di terra. È probabile che si cercherà di far fronte agli esuberi con un ricorso massiccio ai contratti di solidarietà, magari estendendo l'accordo già raggiunto nel mese di giugno 2013 per 2.200 dipendenti del personale di terra;

sembrano inoltre essere previsti risparmi per 350 milioni di euro, di cui 130 milioni sul costo del lavoro, e gli altri 220 milioni attraverso una rimodulazione di tutte le voci di spesa. Nel complesso, si punterebbe ad una riduzione complessiva dei costi del 20-25 per cento. I sacrifici richiesti ai dipendenti, dirigenti compresi, dovrebbero riguardare anche gli stipendi, con un taglio delle retribuzioni superiori a 40.000 euro;

la società Alitalia è indagata per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato nell'ambito di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Civitavecchia, in riferimento alla decisione con la quale Alitalia, a fine 2012, mandò in cassa integrazione 250 dipendenti motivando tale iniziativa con un eccesso di personale rispetto al reale fabbisogno della compagnia aerea,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga doveroso informare il Parlamento sull'evoluzione della complicata vicenda che sta vivendo Alitalia e sul nuovo piano industriale della compagnia aerea, soprattutto in considerazione delle ricadute occupazionali che potrebbero scaturire dalle decisioni aziendali.

(4-01456)
 
F

flyboy

Guest
Che farsene di una compagnia ridotta all'osso, con meno macchine e capacità operative inferiori? Se EY vuole veramente utilizzare AZ come feeder/socio europeo, che senso ha presentarla sul tavolo delle trattative in quel modo? Spero solo che tutti questi phase out siano temporanei.
Semplice: farla crescere, progressivamente e dopo una dovuta cura dimagrante, sul LR in modo oculato e non facendo un totorotte tirando le freccette 'ndo cojo cojo. AZ ha TROPPI aerei di medio raggio per la sua dimensione attuale. Facciamocene una ragione.
 

doz86

Utente Registrato
20 Luglio 2009
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Semplice: farla crescere, progressivamente e dopo una dovuta cura dimagrante, sul LR in modo oculato e non facendo un totorotte tirando le freccette 'ndo cojo cojo. AZ ha TROPPI aerei di medio raggio per la sua dimensione attuale. Facciamocene una ragione.
troppi 320 e 319 numero sproporzionato rispetto agli altri a/m di lungo raggio e breve raggio.
 
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