*** Thread Alitalia + Etihad : EY conferma trattativa ***


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Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

Ecco, quindi, le tre cose che possono interessare agli Arabi in Italia: L'Agroalimentare (Ma molto è già in mani straniere), I Paesaggi e l'arte (potremmo vendergli il Colosseo ed il Duomo di Milano....magari Pompei che, in mani nostre, stà scomparendo).....e l'Industria Bellica ad alta tecnologia.

Per investire nei primi due.......non serve la Politica. Per investire nell'annunciata privatizzazione/vendita di quote della terza...la Politica serve e, vista la smania degli Emiri per entrare nel campo, una partecipazione in Alitalia può anche essere "spesa"......a favore di un canale preferenziale.
Per i paesaggi e l'arte, non c'è bisogno di vendere.
Una cartolarizzazione poliennale sugli incassi, attraverso un contratto dove comunque Stato e Sovraintendenze abbiano margini di manovra, le bande tariffarie siano regolate e la manutenzione sia pagata agli Istituti di restauro statali, forse farebbe anche funzionare meglio il sistema.
 
F

flyboy

Guest
Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

18/12/2013 - concluso l’esame dei dati finanziari, il vettore degli emirati potrebbe formalizzare la proposta di ingresso nel capitale, ma condizionata
Alitalia, Etihad studia l’offerta per lunedì
Incontri riservati delle compagnie fra loro e col governo. Ma anche per Abu Dhabi resta il nodo del debito

Lunedì potrebbe essere il giorno di un annuncio importante per Alitalia: voci raccolte in ambienti finanziari dicono che la Etihad formalizzerà l’interesse per l’ex compagnia di bandiera italiana, un’ipotesi su cui si vocifera da tempo ma senza certezze. Negli ultimi due o tre giorni gli inviati della compagnia di Abu Dhabi hanno incontrato sia i vertici di Alitalia sia Fabrizio Pagani, cioè il governo italiano, visto che Pagani è il consigliere di Enrico Letta per gli affari economici e internazionali, già avvistato ad Abu Dhabi a novembre per tastare il terreno.

Nei giorni scorsi gli analisti finanziari della Etihad hanno avuto accesso al «data room» di Alitalia, cioè ai suoi conti economici, e adesso è arrivato il momento di stringere. Si dice che lo sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahayan, che di Etihad è il fondatore, stia spingendo per un accordo che permetterebbe alla compagnia araba di insediarsicon più forza in Europa. Dietro ci sarebbe una strategia ambiziosa di crescita.

Però la Etihad non arriva (sempre ammesso che arrivi davvero) come un cavaliere bianco un po’ grullo pronto a tappare tutti i buchi finanziari di Alitalia: pur ricca di petrodollari com’è, pare che la Etihad voglia fare ai soci di Alitalia e al governo italiano una proposta condizionata, molto condizionata. I suoi analisti finanziari, dicono le fonti, scavando nel data room avrebbero lamentato la presenza di debiti non assistiti da garanzie reali, debiti che gli arabi non si vogliono assolutamente accollare; ad accollarseli dovrebbe essere qualcun altro. Vista così, la proposta di Etihad potrebbe non risultare troppo diversa da quella recente di Air France-Klm: Ma c’è la differenza che il gruppo franco-olandese al momento è già ammaccato di suo (crisi, ristrutturazione e tagli) mentre la compagnia degli Emirati è fortissima e in crescita e a cose fatte risulterebbe un socio molto più solido.

Che cosa trovano di buono in Alitalia i manager di Etihad? Trovano che le due reti di collegamenti siano compatibili fra loro e con la strategia di sviluppo della Etihad. L’ingresso nel capitale, in teoria, non dovrebbe essere superiore al 49% per non far perdere all’Alitalia la qualifica e i vantaggi di operatore europeo comunitario. Ma anche su questo bisogna stare a vedere, lunedì potrebbero arrivare sorprese.

Dice parecchie cose su Alitalia Christoph Franz, amministratore delegato della tedesca Lufthansa, in un’intervista al Corriere.it, intervista curiosa perché sembra un’esorcismo: Franz afferma che «se il governo italiano vuole salvare Alitalia deve impedire che sia venduta a Etihad», perché «compagnie come Emirates e Etihad hanno sussidi dai loro governi e portano via molti passeggeri business da Lufthansa in direzione Asia-Pacifico». Se entrasse nella rete di Etihad, «l’Alitalia diventerebbe una navetta verso gli Emirati Arabi». Però l’alternativa che Franz propone non sembra un granché: «Alitalia deve diventare una low cost di qualità come AerLingus». Poco plausibile e poco attraente.

Ieri dopo quelle araba, russa e cinese si è aperta per Alitalia anche un’ipotesi colombiana. Secondo un giornale polacco, l’imprenditore German Efromovich, patron della compagnia aerea Avianca, ha detto in un’intervista che sta valutando «un ingresso nel capitale di Alitalia o della polacca Lot». Però qualche ora dopo da Bogotà l’Avianca ha smentito.

http://www.lastampa.it/2013/12/18/e...-per-luned-mpRLEZAvbegQmTBYj6QxyI/pagina.html
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

18/12/2013 - concluso l’esame dei dati finanziari, il vettore degli emirati potrebbe formalizzare la proposta di ingresso nel capitale, ma condizionata
Alitalia, Etihad studia l’offerta per lunedì
Incontri riservati delle compagnie fra loro e col governo. Ma anche per Abu Dhabi resta il nodo del debito

Lunedì potrebbe essere il giorno di un annuncio importante per Alitalia: voci raccolte in ambienti finanziari dicono che la Etihad formalizzerà l’interesse per l’ex compagnia di bandiera italiana, un’ipotesi su cui si vocifera da tempo ma senza certezze. Negli ultimi due o tre giorni gli inviati della compagnia di Abu Dhabi hanno incontrato sia i vertici di Alitalia sia Fabrizio Pagani, cioè il governo italiano, visto che Pagani è il consigliere di Enrico Letta per gli affari economici e internazionali, già avvistato ad Abu Dhabi a novembre per tastare il terreno.

Nei giorni scorsi gli analisti finanziari della Etihad hanno avuto accesso al «data room» di Alitalia, cioè ai suoi conti economici, e adesso è arrivato il momento di stringere. Si dice che lo sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahayan, che di Etihad è il fondatore, stia spingendo per un accordo che permetterebbe alla compagnia araba di insediarsicon più forza in Europa. Dietro ci sarebbe una strategia ambiziosa di crescita.

Però la Etihad non arriva (sempre ammesso che arrivi davvero) come un cavaliere bianco un po’ grullo pronto a tappare tutti i buchi finanziari di Alitalia: pur ricca di petrodollari com’è, pare che la Etihad voglia fare ai soci di Alitalia e al governo italiano una proposta condizionata, molto condizionata. I suoi analisti finanziari, dicono le fonti, scavando nel data room avrebbero lamentato la presenza di debiti non assistiti da garanzie reali, debiti che gli arabi non si vogliono assolutamente accollare; ad accollarseli dovrebbe essere qualcun altro. Vista così, la proposta di Etihad potrebbe non risultare troppo diversa da quella recente di Air France-Klm: Ma c’è la differenza che il gruppo franco-olandese al momento è già ammaccato di suo (crisi, ristrutturazione e tagli) mentre la compagnia degli Emirati è fortissima e in crescita e a cose fatte risulterebbe un socio molto più solido.

Che cosa trovano di buono in Alitalia i manager di Etihad? Trovano che le due reti di collegamenti siano compatibili fra loro e con la strategia di sviluppo della Etihad. L’ingresso nel capitale, in teoria, non dovrebbe essere superiore al 49% per non far perdere all’Alitalia la qualifica e i vantaggi di operatore europeo comunitario. Ma anche su questo bisogna stare a vedere, lunedì potrebbero arrivare sorprese.

Dice parecchie cose su Alitalia Christoph Franz, amministratore delegato della tedesca Lufthansa, in un’intervista al Corriere.it, intervista curiosa perché sembra un’esorcismo: Franz afferma che «se il governo italiano vuole salvare Alitalia deve impedire che sia venduta a Etihad», perché «compagnie come Emirates e Etihad hanno sussidi dai loro governi e portano via molti passeggeri business da Lufthansa in direzione Asia-Pacifico». Se entrasse nella rete di Etihad, «l’Alitalia diventerebbe una navetta verso gli Emirati Arabi». Però l’alternativa che Franz propone non sembra un granché: «Alitalia deve diventare una low cost di qualità come AerLingus». Poco plausibile e poco attraente.

Ieri dopo quelle araba, russa e cinese si è aperta per Alitalia anche un’ipotesi colombiana. Secondo un giornale polacco, l’imprenditore German Efromovich, patron della compagnia aerea Avianca, ha detto in un’intervista che sta valutando «un ingresso nel capitale di Alitalia o della polacca Lot». Però qualche ora dopo da Bogotà l’Avianca ha smentito.

http://www.lastampa.it/2013/12/18/e...-per-luned-mpRLEZAvbegQmTBYj6QxyI/pagina.html
quello che dice il crucco e' ridicolo sotto tutti i punti di vista, spero che sia un errore o un'estrapolazione fuori contesto
ma di sicuro "Etihad non arriva (sempre ammesso che arrivi davvero) come un cavaliere bianco un po’ grullo pronto a tappare tutti i buchi finanziari di Alitalia"

credo quasi certamente che lunedi' non ci sara' nulla di nuovo
mi sa che e' una storia lunga...
 

Farfallina

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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

Il problema è che sembra che il cruccio abbia detto proprio quelle cose, abbia discusso il virgolettato nei giorni scorsi.

Sicuro che per LH ma anche le altre major europee l'arrivo di EY in AZ apre pericolosi scenari.
 

Paolo_61

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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

quello che dice il crucco e' ridicolo sotto tutti i punti di vista, spero che sia un errore o un'estrapolazione fuori contesto
ma di sicuro "Etihad non arriva (sempre ammesso che arrivi davvero) come un cavaliere bianco un po’ grullo pronto a tappare tutti i buchi finanziari di Alitalia"

credo quasi certamente che lunedi' non ci sara' nulla di nuovo
mi sa che e' una storia lunga...
Proviamo a metterci nei panni di un eventuale compratore di AZ (o di una quota).
Le esigenze primarie sono sostanzialmente 2: abbattimento del debito e iniezione di capitali per finanziare gli investimenti. Il tutto rispettando i vincoli di nazionalità degli azionisti.
A questo punto, sempre ammesso che un extracomunitario voglia investire, la soluzione potrebbe essere strutturata così:
Le banche italiane consolidano il debito, trasformandolo in equity (in fin dei conti per il bilancio e i vincoli di Basilea meglio una partecipazione azionaria che un credito di dubbia esigibilità). In questo modo la capitalizzazione di AZ sale di un altro paio di centinaia di milioni, arrivando a circa 500.
Seconda fase, vendita (al nuovo socio o sul mercato - ma meglio al nuovo socio) di tutte o di parte delle attività non volo, che quindi possono non rientrare nei vari COA. In questo modo si fa cassa.
Terzo, aumento di capitale riservato (eventualmente in parte dando soddisfazione alle banche, comperando una parte dell'equity derivante dal consolidamento del debito - diciamo in percentuale tale da rendere il gioco più attraente rispetto al rischio di default); percentuale massima della partecipazione extra UE dopo l'aumento come da regole.
In questo modo si potrebbe arrivare a una consistente iniezione di liquidità senza violare alcuna norma e "pulendo" sia la posizione di AZ sia quella delle banche.
Inutile dire che, dopo un'operazione del genere, è meglio per tutti che la "nuova-nuova AZ" stia in piedi con le proprie gambe.
 

dario abbece

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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

Intervista al numero uno Christoph Franz

Alitalia l’invito di Lufthansa
«Non volate verso il Golfo»


Le compagnie del Golfo sono una minaccia?
«Forte. Concorrenza sleale, anche qui. Hanno sussidi dai propri governi che noi non abbiamo. Emirates, Etihad portano via molti passeggeri business da Lufthansa, ma anche da Alitalia, in direzione Asia-Pacifico. Se il vostro governo vuole aiutare Alitalia, deve cancellare gli accordi con gli Emirati e il Qatar che consentono a questi Paesi di usare l’Italia come scalo verso l’America. I passeggeri scendono e poi ripartono per New York senza generare economia. In Germania è lo stesso, è un problema europeo. La strada di Alitalia è rafforzarsi nel low cost come l’irlandese Aer Lingus, che ha saputo resistere a Ryanair. Non vendete Alitalia a compagnie del Golfo».


Il Wall Street Journal ha scritto che gli scioperi di Lufthansa hanno portato costi per 33 milioni al gruppo nel 2012, è vero?
«Sì. Ma Lufthansa viene da un mercato regolato, ha dovuto diventare diversa e abbiamo dovuto negoziare i cambiamenti con i sindacati. Abbiamo ridotto il personale in alcune aree, è salito in altre».


Che cosa succede se Alitalia fallisce?
«Siamo loro fornitori con la nostra società di catering Lsg. Perderemmo un sacco di soldi. È nostro genuino interesse che Alitalia si salvi» .


17 dicembre 2013

http://www.corriere.it/economia/13_...fo-077f4d46-6708-11e3-b0a6-61a50f6cb301.shtml
..i tedeschi , al contrario dei francesi, per quanto possano essere anche più antipatici, sono lungimiranti: hanno capito che un matrimonio con Etihad , sarebbe un problema per loro.........li costringerebbe a rivedere e fin d'ora il loro modello di business!

sul genuino interesse a che Alitalia non fallisca....è una colossale balla ...tutti sperano che alitalia fallisca: si spartirebbero tutti il mercato italiani senza costi !
 

filippo.c

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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

Ovvio che LH ha paura. Sa che EY userebbe AZ e l'Italia per portare i pax proprio dove LH domina.
 

belumosi

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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

Proviamo a metterci nei panni di un eventuale compratore di AZ (o di una quota).
Le esigenze primarie sono sostanzialmente 2: abbattimento del debito e iniezione di capitali per finanziare gli investimenti. Il tutto rispettando i vincoli di nazionalità degli azionisti.
A questo punto, sempre ammesso che un extracomunitario voglia investire, la soluzione potrebbe essere strutturata così:
Le banche italiane consolidano il debito, trasformandolo in equity (in fin dei conti per il bilancio e i vincoli di Basilea meglio una partecipazione azionaria che un credito di dubbia esigibilità). In questo modo la capitalizzazione di AZ sale di un altro paio di centinaia di milioni, arrivando a circa 500.
Seconda fase, vendita (al nuovo socio o sul mercato - ma meglio al nuovo socio) di tutte o di parte delle attività non volo, che quindi possono non rientrare nei vari COA. In questo modo si fa cassa.
Terzo, aumento di capitale riservato (eventualmente in parte dando soddisfazione alle banche, comperando una parte dell'equity derivante dal consolidamento del debito - diciamo in percentuale tale da rendere il gioco più attraente rispetto al rischio di default); percentuale massima della partecipazione extra UE dopo l'aumento come da regole.
In questo modo si potrebbe arrivare a una consistente iniezione di liquidità senza violare alcuna norma e "pulendo" sia la posizione di AZ sia quella delle banche.
Inutile dire che, dopo un'operazione del genere, è meglio per tutti che la "nuova-nuova AZ" stia in piedi con le proprie gambe.
Lo scenario è affascinante e per quanto sia audace, mi sembra tecnicamente fattibile. Ho più di un dubbio sulla convenienza di EY a spingersi così avanti (al netto di altre contropartite extra AZ).
Il problema principale però rimane tuttora insoluto: un modello di business ed una struttura dei costi non competitiva. E anche DT per ora non è andato al di la del rehubbing che da quanto ho letto in giro, non sembra aver dato i risultati sperati.
EY immagino pretenda le mani libere nella gestione di AZ e questo probabilmente è l'ostacolo più grande.
Sarei pronto a scommettere che pur di non intaccare troppo certi equilibri, il governo sarà disposto a concedere forti contropartite in altri campi.
 

Paolo_61

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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

Lo scenario è affascinante e per quanto sia audace, mi sembra tecnicamente fattibile. Ho più di un dubbio sulla convenienza di EY a spingersi così avanti (al netto di altre contropartite extra AZ).
Il problema principale però rimane tuttora insoluto: un modello di business ed una struttura dei costi non competitiva. E anche DT per ora non è andato al di la del rehubbing che da quanto ho letto in giro, non sembra aver dato i risultati sperati.
EY immagino pretenda le mani libere nella gestione di AZ e questo probabilmente è l'ostacolo più grande.
Sarei pronto a scommettere che pur di non intaccare troppo certi equilibri, il governo sarà disposto a concedere forti contropartite in altri campi.
Su una cosa non concordo. Dal punto di vista dei costi AZ è sostanzialmente allineata ai concorrenti. Quello che manca ad AZ è revenue. Banalmente, con 10 euro in più a pax (che sono un'enormità sul corto raggio) i conti sarebbero in ordine. O con un LF medio che sale dal 75% circa di oggi al 85% di molti concorrenti europei.
Da questo punto di vista le misure di DT vanno nella giusta direzione (far volare di più A/M ed equipaggi), ma non sono sufficienti a cambiare la situazione. L'alleanza con una realtà solida potrebbe portare una serie di vantaggi (razionalizzazione dei costi indiretti, maggiori riempimenti, abbattimento degli oneri finanziari) sufficiente a riportare in equilibrio la baracca.
 

aamilan

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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

Il problema è che sembra che il cruccio abbia detto proprio quelle cose, abbia discusso il virgolettato nei giorni scorsi.

Sicuro che per LH ma anche le altre major europee l'arrivo di EY in AZ apre pericolosi scenari.
li apre per tutta la capacita' che gli altri vettori del golfo hanno nel nostro paese. bisogna pero' vedere che cosa decideranno di fare a livello di rotte una volta entrati in maniera decisa nell'assetto azionario e nei posti chiave di az
 

Veolia

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Veolia

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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

li apre per tutta la capacita' che gli altri vettori del golfo hanno nel nostro paese. bisogna pero' vedere che cosa decideranno di fare a livello di rotte una volta entrati in maniera decisa nell'assetto azionario e nei posti chiave di az
qui c'e un equivoco di fondo
chiunque dalll'esterno investira' o acquisira sta popo' di compagnia gestira di sicuro le cose a proprio vantaggio
qualsiasi cosa succeda, tranne la nazionalizzazione, e' impensabile che alitalia rimangfa cosi' com'e'
soprattutto a roma
 
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flyboy

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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

se fosse determinante, che e' tutto da vedere, direi che i francoolandesi han perso decisamente il treno, sempre che avessero intenzione di prenderlo sto treno
vedremo la prossima settimana
Se fosse determinate, concordo con te in questo, direi invece che i francoolandesi non hanno perso il treno, ma pragmaticamente si sono fatti rassicurare che Alitalia resterà in Skyteam e manterrà gli accordi commerciali in essere con il gruppo AF-KL, assai vantaggiosi per loro.
A queste condizioni hanno dato l'ok a EY. Che ora inizia a trattare davvero.

Quello che succederà, con tutti i se del caso, sarà capire la politica di EY nella gestione delle rotte AZ (quoto quanto scriveva Aamilan). Qui la partita si farà assai divertente, e non è detto che nel medio termine AF-KL non veda ridotti gli attuali vantaggi economici, con uno spostamento del traffico verso l'Asia su Abu Dhabi anziché Parigi o Amsterdam.
 

Veolia

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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

Se fosse determinate, concordo con te in questo, direi invece che i francoolandesi non hanno perso il treno, ma pragmaticamente si sono fatti rassicurare che Alitalia resterà in Skyteam e manterrà gli accordi commerciali in essere con il gruppo AF-KL, assai vantaggiosi per loro.
A queste condizioni hanno dato l'ok a EY. Che ora inizia a trattare davvero.

Quello che succederà, con tutti i se del caso, sarà capire la politica di EY nella gestione delle rotte AZ (quoto quanto scriveva Aamilan). Qui la partita si farà assai divertente, e non è detto che nel medio termine AF-KL non veda ridotti gli attuali vantaggi economici, con uno spostamento del traffico verso l'Asia su Abu Dhabi anziché Parigi o Amsterdam.
e' sicuro che avverra questo , non avrebbe senso il contrario
in qualsiasi modo anche il piu' edulcorato tu la veda, se i francoolandesi han voluto perdere il treno ci son riusciti
vedremo lunedi, secondo me non verra fuori granche al momento
 

giammy83

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Culla del Rinascimento
Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

Se non sbaglio già questa estate le trousse Bulgari esistevano in due versioni diverse per uomo e donna. Solo che spesso ne veniva caricata un solo tipo. Cambiava la trousse, grigio chiaro per lady, grigio scuro per man ed il profumo interno.
in quello da uomo c'era anche il rasoio usa e getta, un affronto se ci fosse stato anche in quello da signora :D
 

londonfog

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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic

Se fosse determinate, concordo con te in questo, direi invece che i francoolandesi non hanno perso il treno, ma pragmaticamente si sono fatti rassicurare che Alitalia resterà in Skyteam e manterrà gli accordi commerciali in essere con il gruppo AF-KL, assai vantaggiosi per loro.
A queste condizioni hanno dato l'ok a EY. Che ora inizia a trattare davvero.

Quello che succederà, con tutti i se del caso, sarà capire la politica di EY nella gestione delle rotte AZ (quoto quanto scriveva Aamilan). Qui la partita si farà assai divertente, e non è detto che nel medio termine AF-KL non veda ridotti gli attuali vantaggi economici, con uno spostamento del traffico verso l'Asia su Abu Dhabi anziché Parigi o Amsterdam.
Non credo che sposteranno tutto il traffico verso l'Asia su Abu Dhabi. Ci sono piu' citta' con voli diretti per CDG e AMS che voli per Abu Dhabi.
 
Stato
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