Thread Alitalia dal 23 settembre


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Ma gli interessi sul debito chi li paga?
Attualmente il costo del denaro è molto molto basso, conviene sicuramente piuttosto che inserire capitali propri.

La discriminante ora come ora è chi ha aperte buone linee di credito e chi no, da questo punto di vista Intesa ed Unicredit ritengono di avere sufficienti garanzie di rientro ed interesse ad aumentare la propria esposizione.
Dal punto di vista di linee di credito i capitani coraggiosi non hanno certo problemi.
 
Mercoledì 30 Settembre 2009, 17:48

Alitalia: SdL, l'11 ottobre sciopero di 24 ore

ROMA (MF-DJ)--Il sindacato SdL ha indetto uno sciopero di 24 ore per il prossimo 11 ottobre, di tutto il personale del Gruppo Cai/Alitalia

SdL ha informato, tra gli altri, il Gruppo Cai e i Ministeri dei Trasporti e del Lavoro di aver riprogrammato lo sciopero precedentemente indetto per il 18 settembre scorso, dopo "aver preso atto dell'esito degli incontri tenuti con la societa' presso il Ministero dei Trasporti".
 
Tutto questo mi ricorda il vecchio adagio: "Se devi 100 euro alla banca sei tu ad avere un problema me se devi un milione di euro e' la banca ad avere un problema" (l'ho solo adattato all'euro).

Bisogna capire se c'e' una reale prospettiva che l'anno prox AZ non abbia piu' bisogno di iniezioni di capitale... ma e' ovvio che se le banche hanno bisogno di farcela arrivare, all'anno prossimo.... se non vogliono mettere tutti i loro crediti verso AZ in sofferenza.
 
Non è proprio casuale che due banche a caso abbiano elargito denaro ad Alitalia, che tanto sta a cuore alla politica, nell' esatto giorno in cui hanno rifiutato i pestilenziali Tremonti Bond. Inimicatesi un Ministro hanno pensato bene di farsene amico qualcun altro.
 
Tutto questo mi ricorda il vecchio adagio: "Se devi 100 euro alla banca sei tu ad avere un problema me se devi un milione di euro e' la banca ad avere un problema" (l'ho solo adattato all'euro).

Bisogna capire se c'e' una reale prospettiva che l'anno prox AZ non abbia piu' bisogno di iniezioni di capitale... ma e' ovvio che se le banche hanno bisogno di farcela arrivare, all'anno prossimo.... se non vogliono mettere tutti i loro crediti verso AZ in sofferenza.

Se non scoppiassero altre bolle ce la farebbero.
Secondo me il ragionamento è questo:passato il 2009 e il 2010 il mercato del trasporto aereo si riprenderà e le persone riprenderanno a spendere,consumare,viaggiare partendo dal presupposto sbagliato(a mio avviso) che si riprenderà a consumare insensatamente come prima.
 
Non è proprio casuale che due banche a caso abbiano elargito denaro ad Alitalia, che tanto sta a cuore alla politica, nell' esatto giorno in cui hanno rifiutato i pestilenziali Tremonti Bond. Inimicatesi un Ministro hanno pensato bene di farsene amico qualcun altro.

Ne deduco che tu assimili il rating del debito AZ ai "pestilenziali" Tremonti Bond.
 
[OT] I Tremonti Bond, il cui tasso è uguale per tutti, sono convenienti per banche molto sottocapitalizzate, che sul mercato dovrebbero pagare tassi da strozzinaggio, perché sono considerate molto più rischiose (Banco Popolare, Monte Paschi etc.). Le altre trovano a ben meno sul mercato e sarebbero pazze a sottoscrivere i costosissimi T Bond, a parte il fatto che ora per avere credibilità (cosa che influisce pesantemente sui tassi che una banca deve pagare e si ripercuote sul conto economico) devi raccattare capitale vero, non bond da restituire dopo pochi anni.

Non per fare polemica politica, detesto Tremonti, ma soprattutto lo considero un ciarlatano. In tutt' Europa ora le banche hanno già iniziato a restituire l' equivalente dei T Bonds, che avevano preso a suo tempo e che ora servono solo ai casi più disgraziati. Come sempre da noi la lentezza è terribile, non è solo colpa sua, solo che parla come un disco rotto contro le banche. Internazionalmente ha più o meno la stessa credibilità di Gheddafi.[/OT]

Prestare soldi ad Alitalia può essere molto pericoloso, ma non sappiamo nemmeno se è vero che glieli abbiano prestati e soprattutto non sappiamo se a fronte ci sono garanzie che permettono di dormire sonni tranquilli. Comunque c' è una coincidenza temporale e a pensar male si fa peccato, ma...
 
Ultima modifica:
Boh.....io resto convinto che quello che ha mosso il duo "Scent of a Woman" (Profumo & Passera) sia soprattutto non mettere a rischio le loro gia' pesanti esposizioni verso AZ e AP.

Detto da 'gnurant, eh?
 
Speriamo che si tratti di un film già visto. Obiettivi di piano non raggiunti, aumento dell'indebitamento

Alitalia: da Profumo e Passera liquidita' per 100 mln (Messaggero)


ROMA (MF-DJ)--Da Intesa Sanpaolo e Unicredit arrivano 100 mln di liquidita' per Alitalia: il prestito, ripartito equamente in quote uguali di 50 mln, avrebbe una durata di quattro anni. E' quanto scrive oggi il Messaggero, spiegando che l'operazione punta a "fronteggiare la necessita' di cassa derivante dalla correzione al ribasso delle stime prospettiche del piano".

Il prestito, spiega il quotidiano, e' diviso in due tranche: una da 62,5 mln garantita all'80% dalla Sace, e l'altra da 37,5 mln che potra' essere concessa solo al rientro proporzionale di un finanziamento concesso di 275 mln; al 10 settembre, l'esposizione complessiva di Intesa nei confronti di Alitalia ammontava a 545 mln.

Il terzo trimestre di Alitalia dovrebbe chiudere a breakeven, anche se per fine anno e' prevista una perdita di 330 mln, leggermente al di sopra dei 310 mln fissati dal piano Fenice; in questo contesto l'a.d. Rocco Sabelli avrebbe precisato una diminuzione di cassa di circa 80 mln rispetto al piano Fenice di qui l'intervento di Intesa e Unicredit. red/rov

Esiste un comunicato ufficiale?
 
Ridicoli anche i numeri che gurada caso dopo agosto riscendono.
Il "miracolo italiano" della nuova AZ è già finito, ma meglio far passare tutto sotto silenzio. Del resto il capo si questo megadirettore non era in grado di fare una previsione sui pax in autunno. :D:D:D

Il 55-60% di LF è riferito alla tratta FCO-LIN, non a tutto il resto del network.
 
Il 55-60% di LF è riferito alla tratta FCO-LIN, non a tutto il resto del network.

Il resto del network in realtà va meglio:
"In gennaio, avevamo un tasso di riempimento degli aeroplani del 43 per cento. Sicuramente saremo stati incapaci, ma riteniamo che il gran momento di discontinuità che le due compagnie hanno vissuto abbia avuto un impatto su questo aspetto. Abbiamo lavorato e abbiamo portato i tassi di riempimento a luglio e agosto, mesi importanti, a 75, 76, 77 per cento. A settembre, stiamo lavorando su quello nel momento in cui il trasporto aereo incontra problemi. "
:D

p.s:se non lavorasse con Colaninno non sarebbe poi così male ... A parte il riferiento all'etica calvinista,puro delirio.
 
Un LF che dovrebbe far porre delle domande,dal momento che la rotta è in assoluto Monopolio....ah no pardon Stolfa ha detto che il Monopolio non c'è:D

Qui ti devo dare ragione. Condivido la quasi totalità delle scelte fatte fino ad ora dal duo C&S, ma ancora mi chiedo perchè insistere su una rotta come la LIN-FCO destinata ad un forte ridimensionamento causa treno A/V.
 
Qui ti devo dare ragione. Condivido la quasi totalità delle scelte fatte fino ad ora dal duo C&S, ma ancora mi chiedo perchè insistere su una rotta come la LIN-FCO destinata ad un forte ridimensionamento causa treno A/V.
Io direi: destinata ad un ULTERIORE ridimensionamento.

La cosa più incredibile è però che questi signori pensano che il popolino sia così bue da credergli quando sostengono che non c'è monopolio tra FCO e LIN.
Questo è sintomatico della loro credibilità...
 
Io direi: destinata ad un ULTERIORE ridimensionamento.

La cosa più incredibile è però che questi signori pensano che il popolino sia così bue da credergli quando sostengono che non c'è monopolio tra FCO e LIN.
Questo è sintomatico della loro credibilità...

Durante l'intervista Stolfa ha aggiunto che c'è l'opzione del treno A/V e c'è un accordo con l'Antitrust per cui si devono offrire su ogni volo il 10% di tariffe S (sprint) ossia ultrascontate. Che su un volo prettamente business non è facile.
Credo che volesse intendere questo quando ha parlato di non-monopolio.
 
Io direi: destinata ad un ULTERIORE ridimensionamento.

La cosa più incredibile è però che questi signori pensano che il popolino sia così bue da credergli quando sostengono che non c'è monopolio tra FCO e LIN.
Questo è sintomatico della loro credibilità...

Concordo sul fatto che quella boutade sulla assenza di monopolio, se la potevano davvero risparmiare....
 
Durante l'intervista Stolfa ha aggiunto che c'è l'opzione del treno A/V e c'è un accordo con l'Antitrust per cui si devono offrire su ogni volo il 10% di tariffe S (sprint) ossia ultrascontate. Che su un volo prettamente business non è facile.
Credo che volesse intendere questo quando ha parlato di non-monopolio.
Non cerchiamo di difendere un uscita indifendibile.
Come si fa a sostenere l'assenza di un monopolio,quando si è ricevuto in regalo un blocco dell'antitrust per tre anni?

Accordo con l'antritrust? Direi piuttosto che hanno messo il bavaglio all'antitrust.
 
Non cerchiamo di difendere un uscita indifendibile.
Come si fa a sostenere l'assenza di un monopolio,quando si è ricevuto in regalo un blocco dell'antitrust per tre anni?

Accordo con l'antritrust? Direi piuttosto che hanno messo il bavaglio all'antitrust.

Non lo sto difendendo, ha cagato fuori dal vasino. Ma è un marketing manager, lo sai che vendono fumo no?
 
La guerra di Colaninno alle low cost
Dove vola l'Alitalia? Economia
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di Andrea Giuricin30 Settembre 2009.
Nell’ultima settimana vi sono stati tre fatti importanti per Alitalia e il trasporto aereo italiano. In primo luogo il Ministero dei Trasporti ha illustrato al Parlamento la relazione semestrale sul trasporto aereo. La seconda notizia è in realtà un’anticipazione del Messaggero che ha scritto che la compagnia di bandiera dovrebbe ricevere un prestito di 100 milioni da Banca Intesa e Unicredit. Infine, ma non meno importante, è l’annuncio di Colaninno, il quale ha “dichiarato guerra” alle low cost.

Queste tre notizie sono strettamente legate e devono essere analizzate nella loro interezza.

Le difficoltà economiche della compagnia di bandiera sembrano essere confermate dalla necessità di ricorrere a nuovo prestito. Banca Intesa, l’istituto di credito che ha guidato la cordata italiana, risulta esposta per oltre mezzo miliardo di euro nei confronti di Alitalia, mentre la cassa della compagnia è inferiore di 80 milioni rispetto alle previsioni.

Le perdite nette potrebbero in realtà superare le attese di 330 milioni di euro, già superiori al Piano Fenice e questo è dettato dalla crisi economica in atto, che sta colpendo molto duramente il trasporto aereo. Stime effettuate in precedenza mettevano in risalto che il terzo trimestre potrebbe chiudersi con il vettore italiano in pareggio, ma il quarto trimestre potrebbe registrare una perdita ben superiore ai 120 milioni di euro.

In questo caso le perdite per il 2009 potrebbero raggiungere i 400 milioni di euro. Vi è stato un miglioramento dovuto al calo del costo del petrolio rispetto al Piano Fenice, ma la diminuzione del ricavo medio per passeggero e del load factor potrebbero portare la compagnia in notevoli difficoltà. Quello che più preoccupa è che anche il primo trimestre del 2010 sarà estremamente difficile per tutto il mercato aereo e le perdite del vettore per quel periodo potrebbero superare i 100 milioni di euro.

Bisogna precisare che meno di una settimana fa Rocco Sabelli, Amministratore Delegato di Alitalia, aveva escluso il ricorso ad un aumento di capitale.

Non tutto il mercato è in difficoltà e si sta ripetendo lo schema già evidenziato dopo la crisi in seguito alle Torri Gemelle.

Le compagnie aeree low cost si stanno rafforzando, mentre le tradizionali hanno maggiori difficoltà, legate anche alla loro minore flessibilità.

Il grafico evidenzia che i vettori AEA, quelli tradizionali, hanno incontrato nei primi 7 mesi dell’anno difficoltà molto importanti, al contrario delle due principali low cost europee, Ryanair (60 milioni di passeggeri nell’ultimo anno) ed Easyjet (44 milioni di passeggeri nel 2008).

Le principali low cost riescono a soddisfare un numero sempre maggiore di clienti, mentre i vettori tradizionali vanno verso un consolidamento per potere rispondere alla sfida competitiva.

Alitalia difficilmente riuscirà ad entrare nel segmento low cost (hanno fallito tutti i grandi player tradizionali), ma potrebbe integrarsi ancora maggiormente con il primo azionista della compagnia, AirFrance-KLM.

Guardando la situazione nel medio periodo e non solamente al trimestre estivo, la situazione è ancora più preoccupante perché a partire da dicembre 2009 si completerà l’alta velocità tra Milano e Roma che collegherà le due città in 3 ore.

Si è già visto in Spagna, con la creazione della linea ad alta velocità tra Madrid e Barcelona, come il treno possa creare gravi problemi al trasporto aereo.

Questa concorrenza del treno farà perdere quote di mercato al trasporto aereo ed in particolare ad Alitalia sulla tratta più remunerativa, sulla quale opera in situazione di monopolio. Proprio la relazione del Ministero dei Trasporti ha evidenziato che il 98 per cento degli slot sulla Linate – Fiumicino è nelle mani della compagnia di bandiera. Non esiste una concorrenza nel settore aereo, ma è vero altrettanto che esiste ormai una concorrenza tra aereo e treno.

Tuttavia il problema della legge 166 del 2008, detta “Salva Alitalia”, non è tanto legata alla Milano Linate – Roma Fiumicino, quanto al restante 90 per cento del mercato domestico.

Nel libro “Alitalia, la privatizzazione infinita” anticipavo che il ricavo medio per posto chilometro offerto della nuova Alitalia sarebbe stato del 32 per cento superiore rispetto alla compagnia ancora in mano pubblica a causa della restrizione della concorrenza.

La compagnia privata vanta dunque di una situazione di particolare vantaggio, essendogli risparmiata la concorrenza sul mercato domestico. Lo stesso accade in Francia con AirFrance, ma non è un caso che proprio il mercato francese sia stato quello che meno si è sviluppato negli ultimi 10 anni.

La strategia di competere con le low cost annunciato da Roberto Colaninno non sembra fattibile da un punto di vista economico, in quanto i due principali vettori a basso costo, Ryanair ed Easyjet, hanno ancora grandi vantaggi di costo, nonostante la maggiore efficienza di Alitalia in seguito alla ristrutturazione.

Certo Alitalia deve competere sulla qualità, ma andando ad analizzare la puntualità dei voli, il vettore italiano si comporta peggio di Ryanair, la quale è la compagnia più puntuale in Europa. Inoltre l’utilizzo di Roma Fiumicino come hub, sta trasferendo le inefficienze dello scalo romano alla compagnia di bandiera.

Le problematiche estive di Fiumicino sono causate da anni di mancati investimenti e da una mancanza di controllo da parte degli Enti preposti, in primo luogo l’ENAC.

Da un punto di vista di costo, il Piano Fenice mostrava dei costi intorno ai 9 centesimi di euro per posto chilometro offerto, superiore di 2 volte e mezzo a quella di Ryanair e superiore del 50 per cento rispetto ad Easyjet. Effettivamente la competizione con le low cost non sarà facile, anche se Alitalia può vantare l’alleanza in SkyTeam, la quale può fornirgli importanti vantaggi.

A questo punto l’unica concorrenza possibile potrebbe esistere se si restringesse la possibilità di competere per Ryanair ed Easyjet e questo in parte sta già accadendo.

La chiusura di Roma Ciampino e il trasferimento dei voli a Viterbo vanno proprio in questa direzione. Ad inizio anno fu proprio il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ad affermare di voler chiudere Ciampino per aiutare Alitalia.

Le tre notizie in definitiva sembrano confermare le difficoltà di Alitalia, nonostante lo stesso Ministero dei Trasporti abbia evidenziato un certo trattamento di favore verso la cordata italiana.

La strategia di catturare parte del mercato low cost sembra invece difficile da attuare in un momento in cui il mercato si sta consolidando verso due o tre compagnie low cost e tre grandi vettori internazionali.

Alitalia ha un futuro in un’alleanza sempre più stretta con il primo gruppo aereo europeo, AirFrance-KLM. Difficilmente potrà volare da sola contro le aggressive low cost.
 
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