CAI - Salta tutto?
GIANNI LETTA VUOL COINVOLGERE LA FINMECCANICA DI GUARGUAGLINI PER SALVARE ALITALIA - a parte INTESA, la maggior parte dei soci non ha intenzione di sottoscrivere la prima quota dei 327 milioni che si era impegnata a versare al Commissario Fantozzi - AirFrance preme per affiancare SABELLI CON UN MANAGER per finanza E controllo -
Era davvero bella la vista di decine di manager di Alitalia che nel weekend hanno assistito i passeggeri in partenza ai banchi di Fiumicino.
L'appello lanciato con un email da Rocco Sabelli per "cementare un clima positivo" dentro l'azienda, non è caduto nel vuoto, ma la curiosità dei manager che hanno cercato di individuare tra i loro colleghi anche il profilo alto e calvo del 55enne amministratore delegato molisano, è andata delusa.
Rocco Sabelli
Nelle stesse ore Sabelli era impegnato insieme all'Ufficio stampa dell'Alitalia a buttare acqua sul fuoco sulle voci che mettono in discussione il suo ruolo nella Compagnia nata dalla mente fertile di Corradino Passera e di Gaetano Miccichè, il responsabile Corporate di IntesaSanpaolo. Quest'ultimo ("Bocconiano dell'Anno 2008" per la sua "straordinaria professionalità") è l'uomo che vuole mantenere a tutti i costi Sabelli al timone di Alitalia.
Eppure, a dispetto delle smentite piuttosto blande che appaiono oggi su "Repubblica" dove Corradino Passera dice giustamente che non si possono risolvere in 6 sei mesi i guasti di 30 anni, Dagospia non può che confermare i rumors raccolti in queste ultime ore sui problemi e sul malessere della cordata dei patrioti italiani e dei soci di AirFrance.
CORRADO PASSERA - copyright Pizzi
Nella sua infinita miseria Dagospia può annunciare che domani si terrà a Milano un consiglio di BancaIntesa in cui verranno al pettine i problemi di Cai dove a parte la Banca milanese, la maggior parte dei soci non ha alcuna intenzione di sottoscrivere la prima quota dei 327 milioni che si era impegnata a versare al Commissario Fantozzi.
Il 10 luglio scorso è uscita l'indiscrezione secondo la quale i patrioti di Cai hanno versato soltanto 70 milioni della prima rata che prevedeva un esborso di 170, e adesso si apprende che di fronte al buco delle perdite, che sarebbero tre volte superiori a quelle previste nel budget, la cordata non vede l'ora di scendere dall'aereo.
Gaetano Micciche'
I guai di questi patrioti che il 13 gennaio alle 6,10 del mattino ha battuto le mani per il primo volo della nuova Alitalia da Malpensa a SanPaolo, sono comprensibili. C'è un problema di riposizionamento sul mercato che non si può risolvere facilmente, e a questo occorre aggiungere il crollo dei passeggeri, i disservizi inevitabili, e la mancata integrazione ciò che è rimasto della vecchia Alitalia e l'AirOne di Carletto Toto.
Il peso di questa difficile impresa è stato messo da BancaIntesa sulle spalle di Rocco Sabelli, un ingegnere chimico che ha lavorato per molti anni a Telecom (1993-2001), poi è finito in Tiscali per breve tempo, e subito dopo ha costituito una sua holding (della quale fa parte DataService che sta cercando di vendere).
AUGUSTO FANTOZZI - Copyright Pizzi
Il fatto nuovo è che mentre il suo sponsor Miccichè continua a difenderlo, si è aperto un varco nei rapporti con Roberto Colaninno, l'imprenditore di Mantova che dopo la scalata di Telecom si è buttato con successo nella Piaggio e con difficoltà in Alitalia. La voce corrente è che i rapporti tra i due manager non sarebbero più quelli di un tempo anche perché i francesi di AirFrance che sono alle prese con disastri e guai enormi, starebbero premendo per affiancare un vicepresidente esecutivo con la delega per la finanza, il controllo e il marketing.
confindustria carlo toto
In questo modo Sabelli verrebbe ridimensionato drasticamente in attesa che la cordata apra il portafoglio per far fronte ai suoi impegni. La patata bollente è tornata sul tavolo di Gianni Letta che oltre a mediare tra Colaninno e Sabelli, si starebbe guardando intorno per trovare un'alternativa.
A questo punto l'occhio del Gran Ciambellano di Palazzo Chigi sarebbe caduto su Finmeccanica e sul comandante supremo Pierfrancesco Guarguaglini, il manager da 5,5 milioni di euro l'anno che è riuscito a creare una solida joint-venture con i francesi di Thales dentro Alenia, l'azienda delle attività spaziali.
In pratica, a Guarguaglini (già carico di ambizioni nel campo aeronautico, cantieristico, ferroviario e della difesa) si chiede di dare suggerimenti concreti e di trovare la soluzione per il vertice di Alitalia.