scusate se riprendo un post vecchio, sono stato un pò assente ma vi seguoDAl Corriere di oggi:
"Si aggiungono 13 destinazioni, tra cui Hong Kong, Singapore e Montreal
Alitalia, per andare a Berlino bisognerà fare scalo a Parigi
Le nuove linee internazionali sono tutte dirottate su Francia e Olanda
ROMA — Hong Kong, Singa*pore, Montreal, e non solo. Ali*talia in questi giorni ha annun*ciato l’ampliamento dell’offerta internazionale e intercontinen*tale con 13 nuove mete, opera*te insieme con il partner Air France-Klm (azionista al 25%). Ma il passeggero che vada a cer*care un volo diretto da uno de*gli scali italiani per queste desti*nazioni rimane a bocca asciut*ta: in tutti i casi dovrà passare da un aeroporto straniero che sia Parigi, Amsterdam e Lione.
Eppure il premier Silvio Ber*lusconi, nel benedire l’accordo con i francesi, era stato chiaro: il traffico non andava in nessun modo dirottato su Parigi. In ba*se al «piano Fenice», che dise*gnava il futuro della nuova compagnia, le destinazioni in*tercontinentali avrebbero dovu*to essere 18. All’appello finora mancavano Los Angeles, Rio, Incheon (Corea del Sud), Pechi*no, Shangai e Dakar, molte del*le quali, si diceva sarebbero sta*te operate direttamente da Mal*pensa, così come Mombay. Le destinazioni annunciate in que*sti giorni aggiungono la previ*sta Dakar, ma con passaggio da Parigi, e poi altre 5 diverse me*te intercontinentali: Hong Kong, Singapore, Montreal e Abidjan da Parigi, e Città del Ca*po da Amsterdam. A queste si aggiunge una manciata di mete mediorientali: Bahrein, Abu Dhabi (da Amsterdam) e Du*bai, da Parigi o Amsterdam, quest’ultima una volta operata direttamente dall’Italia. Stessa cosa si dica per i voli per Berli*no e Lisbona, per i quali biso*gnerà passare dall’estero.
Insomma il vantaggio per il passeggero oggi è quello di po*ter comprare con un unico bi*glietto due voli che prima dove*va abbinare, mentre per Alitalia c’è la possibilità d’incassare an*che una parte dei ricavi della de*stinazione finale. Di certo però, non si può parlare di un’inter*nazionalizzazione di Alitalia. E delle prospettive della com*pagnia si parlerà oggi nel comi*tato esecutivo e, a seguire, nel consiglio di amministrazione sui conti del primo semestre, definiti dall’amministratore, Rocco Sabelli, «in linea con le previsioni». «Sono molto con*tento dei vertici — commenta Achille D’Avanzo, azionista che ha investito 30 milioni —. Si sa*peva che era una sfida difficile e la mia impressione è positi*va ». Un altro azionista, che pre*ferisce l’anonimato, definisce «buona» la situazione della cas*sa, esclude aumenti di capitale e rimanda la vera verifica a set*tembre.
In questi giorni si sono succe*dute voci di avvicendamento di Sabelli per un’insoddisfazione dei soci che però, se c’è, finora è rimasta sotterranea. Per Alita*lia resta il problema della pun*tualità: secondo dati accreditati nell’ambito del trasporto aereo, relativi a Fiumicino, nei primi sette giorni di luglio la compa*gnia avrebbe ritardato oltre i 15 minuti il 56% dei voli (il 70% nel week end ) contro il 42% di Alitalia+AirOne nel 2008, con*tro il 37% di tutte le altre compa*gnie, e il 15% di quelle più gran*di, come Lufthansa. Tutto que*sto pur operando 460 voli ri*spetto ai 600 del complesso del*le due compagnie un anno fa.
E in autunno Sabelli dovrà vedersela anche con i sindacati che si stanno attrezzando a un nuovo confronto. Ieri è nata l’Ipa, associazione dei piloti (in cui dovrebbe confluire l’Anpac), confederata con la Filt-Cgil. Il vantaggio di que*st’ultima, che contava finora un centinaio di piloti, è quello di allargare la base nella catego*ria. Quello dei piloti Anpac è più spettacolare: approdare a un eventuale tavolo con l’azien*da finora loro precluso per non aver firmato gli accordi.
Antonella Baccaro "
certo che il corriere si è ridotto maluccio eh, cioè crede che non si sappia la distinzione tra accordi di volo e destinazioni proprie ?, vedere così un grande giornale milanese è triste