Thread Alitalia dal 1 settembre 2014


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Fewwy

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19 Agosto 2014
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Torino
Condivido il mio punto di vista da interessato.

Questo abbandono è un colpo pesante sia per l'aeroporto di Torino (e i suoi fruitori) che per Alitalia.
Posso capire che si stia riconfigurando tutto il network - anche a seguito di tagli alla flotta - e che fare transitare le persone per FCO sulla direttiva Nord-Sud faccia contare +2 pax ad AZ per ogni persona che voglia farsi Torino-Lamezia, ma ciò non può tradursi nella chiusura di tutte le rotte cross country. Soprattutto quando non sono affatto vuote!! Inoltre, una cosa è farsi un viaggio di 3h15' (anche solo con un transito super efficiente di 45'), ma quando il diretto durerebbe 1h40' diventa senza senso.
Come è comprensibile, Torino (se vogliamo parlare in piccolo, senza considerare tutto il bacino di TRN) è piena di persone che con il Sud hanno forti legami: che il vettore nazionale non preveda nemmeno un collegamento tra Torino e la Sicilia (per non parlare dell'altra grande isola) o la Calabria è scandaloso. Sulla Torino-Catania al momento resta solo Ryanair con un daily che viaggia sempre oltre il 90%. I voli per la Calabria AZ viaggiavano su una media del 65%: certo, non un granché, ma non si possono abbandonare se si vuole offrire un servizio aereo. Inoltre, questa politica favorirà solo l'insidiarsi e il prosperare di FR, che con il maxi ordine in arrivo di aerei da piazzare ne avrà e non vorrà nemmeno i "finanziamenti" aeroportuali, quando si tratta di rotte così ghiotte; e una volta arrivata FR, voglio poi vedere AZ riprendersi quel mercato.

Non per fare il campanilista, ma AZ ha sempre fatto scelte poco chiare riguaro a Caselle. Credo siano già passati 3 anni da quando la Regione stanzionò una cifretta (6 milioni forse, se ricordo bene) in cambio dell'aperturà di 4 rotte internazionali. Tralasciando il fatto che furono aperte in tempi diversi, con operativi un po' a casaccio, Alitalia iniziò a operare su Amsterdam, Berlino, Mosca e Istanbul.
Amsterdam -> il volo andava benissimo, riempimenti da paura, tant'è che a un certo punto lo fecero bi-daily sopprimendo una delle altre rotte dell'accordo. Tutto molto bello finché un bel giorno chiusero tutto, evidentemente per la sottrazione di potenziali pax via FCO, attraverso collegamenti di KLM.
Berlino -> volo leisure, neanche daily, che può avere un suo perché se si facesse un po' di marketing. Morto.
Mosca -> forse questo era l'unico volo un po' critico al di fuori della stagione invernale, quando poteva servire per gli sciatori russi amanti delle Alpi, ma già i charter sono tanti. Morto.
Istanbul -> anche lui, dopo un po', fu chiuso. Tempo qualche mese ed arrivò TK con un daily che opera tutt'ora con spessi upgrade di macchina. Ma allora il marcato c'era??
 

Mi.To

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1 Febbraio 2012
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Perugia
Condivido il mio punto di vista da interessato.

Questo abbandono è un colpo pesante sia per l'aeroporto di Torino (e i suoi fruitori) che per Alitalia.
Posso capire che si stia riconfigurando tutto il network - anche a seguito di tagli alla flotta - e che fare transitare le persone per FCO sulla direttiva Nord-Sud faccia contare +2 pax ad AZ per ogni persona che voglia farsi Torino-Lamezia, ma ciò non può tradursi nella chiusura di tutte le rotte cross country. Soprattutto quando non sono affatto vuote!! Inoltre, una cosa è farsi un viaggio di 3h15' (anche solo con un transito super efficiente di 45'), ma quando il diretto durerebbe 1h40' diventa senza senso.
Come è comprensibile, Torino (se vogliamo parlare in piccolo, senza considerare tutto il bacino di TRN) è piena di persone che con il Sud hanno forti legami: che il vettore nazionale non preveda nemmeno un collegamento tra Torino e la Sicilia (per non parlare dell'altra grande isola) o la Calabria è scandaloso. Sulla Torino-Catania al momento resta solo Ryanair con un daily che viaggia sempre oltre il 90%. I voli per la Calabria AZ viaggiavano su una media del 65%: certo, non un granché, ma non si possono abbandonare se si vuole offrire un servizio aereo. Inoltre, questa politica favorirà solo l'insidiarsi e il prosperare di FR, che con il maxi ordine in arrivo di aerei da piazzare ne avrà e non vorrà nemmeno i "finanziamenti" aeroportuali, quando si tratta di rotte così ghiotte; e una volta arrivata FR, voglio poi vedere AZ riprendersi quel mercato.

Non per fare il campanilista, ma AZ ha sempre fatto scelte poco chiare riguaro a Caselle. Credo siano già passati 3 anni da quando la Regione stanzionò una cifretta (6 milioni forse, se ricordo bene) in cambio dell'aperturà di 4 rotte internazionali. Tralasciando il fatto che furono aperte in tempi diversi, con operativi un po' a casaccio, Alitalia iniziò a operare su Amsterdam, Berlino, Mosca e Istanbul.
Amsterdam -> il volo andava benissimo, riempimenti da paura, tant'è che a un certo punto lo fecero bi-daily sopprimendo una delle altre rotte dell'accordo. Tutto molto bello finché un bel giorno chiusero tutto, evidentemente per la sottrazione di potenziali pax via FCO, attraverso collegamenti di KLM.
Berlino -> volo leisure, neanche daily, che può avere un suo perché se si facesse un po' di marketing. Morto.
Mosca -> forse questo era l'unico volo un po' critico al di fuori della stagione invernale, quando poteva servire per gli sciatori russi amanti delle Alpi, ma già i charter sono tanti. Morto.
Istanbul -> anche lui, dopo un po', fu chiuso. Tempo qualche mese ed arrivò TK con un daily che opera tutt'ora con spessi upgrade di macchina. Ma allora il marcato c'era??
scusa ma il tuo mi sembra il tipico discorso da italiano medio quando parla di alitalia e aviazione civile.
Alitalia è una compagnia aerea privata e come tale opera dove riesce a fare profitto e non svolge nessuna funzione sociale. Se ha tagliato le rotte tra torino e il sud evidentemente anche se le rotte si riuscivano a riempire le tariffe non coprivano i costi. Per quanto riguarda Istanbul TK può contare su i transiti dal proprio hub che alitalia non poteva garantire. Infine non mi sembra essere una tragedia fare scalo a roma per raggiungere il sud italia
 

Fewwy

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19 Agosto 2014
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Torino
scusa ma il tuo mi sembra il tipico discorso da italiano medio quando parla di alitalia e aviazione civile.
Alitalia è una compagnia aerea privata e come tale opera dove riesce a fare profitto e non svolge nessuna funzione sociale. Se ha tagliato le rotte tra torino e il sud evidentemente anche se le rotte si riuscivano a riempire le tariffe non coprivano i costi. Per quanto riguarda Istanbul TK può contare su i transiti dal proprio hub che alitalia non poteva garantire. Infine non mi sembra essere una tragedia fare scalo a roma per raggiungere il sud italia
No, ti sbagli. Consapevole (nonché favorevole) che Alitalia sia un'impresa privata e che debba operare secondo criteri di economicità e senza ulteriori finanziamenti per tenere aperte rotte, il mio è un discorso che faccio a loro favore. Non mi sto lamentando del fatto che Torino "rimane isolata/senza collegamenti" come fanno i politici, perché sono sicuro che se AZ non c'è, arriverà qualche low cost: il che sarebbe tanto meglio, visto il prezzo medio inferiore che offrono (dato un loro costo medio basso). Io dico solo - per il suo bene - che sbaglia alla grande a tagliare queste rotte: lo dico perché "tifo" per loro.
Andare al Sud con scalo può non essere una grande tragedia per me (e molti di voi), che posso apprezzare il prendere due voli, ma per queste tratte è assurdo. Inoltre, un collegamento con scalo immagino sia mediamente più costoso che un diretto: quindi i prezzi saranno meno appetibili.
Se Alitalia non riusciva a rendere profittevoli queste rotte dove c'è domanda, allora non sanno proprio fare business... ma non credo.
 

kenyaprince

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No, ti sbagli. Consapevole (nonché favorevole) che Alitalia sia un'impresa privata e che debba operare secondo criteri di economicità e senza ulteriori finanziamenti per tenere aperte rotte, il mio è un discorso che faccio a loro favore. Non mi sto lamentando del fatto che Torino "rimane isolata/senza collegamenti" come fanno i politici, perché sono sicuro che se AZ non c'è, arriverà qualche low cost: il che sarebbe tanto meglio, visto il prezzo medio inferiore che offrono (dato un loro costo medio basso). Io dico solo - per il suo bene - che sbaglia alla grande a tagliare queste rotte: lo dico perché "tifo" per loro.
Andare al Sud con scalo può non essere una grande tragedia per me (e molti di voi), che posso apprezzare il prendere due voli, ma per queste tratte è assurdo. Inoltre, un collegamento con scalo immagino sia mediamente più costoso che un diretto: quindi i prezzi saranno meno appetibili.
Se Alitalia non riusciva a rendere profittevoli queste rotte dove c'è domanda, allora non sanno proprio fare business... ma non credo.
Se la rotta fosse una gallina dalle uova d'oro credo proprio che non l'avrebbero abbandonata. 65% di load factor magari a botte di promozioni a 100€ A/R fanno quasi sicuramente un volo in perdita...
 

kiurlo

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[...]I voli per la Calabria AZ viaggiavano su una media del 65%: certo, non un granché, ma non si possono abbandonare se si vuole offrire un servizio aereo.[...]
E' proprio questo il punto: perchè Alitalia deve "offrire" un servizio? o_O Mica è una Onlus.
E ancora, perchè la regione/stato deve sponsorizzare per la milionesima volta (con i soldi di tutti noi) e contribuire ad un "servizio" che non apporta chissà quali benefici alla collettività, se non ai soli diretti interessati?

Non ne faccio un discorso di campanili eh, è sono sinceramente dispiaciuto che questa scelta recherà qualche disagio a chi come te è interessato, ma sicuramente se le rotte saranno ghiotte verranno comunque coperte da altri vettori come quelli che sono già stati citati, e probabilmente la cosa converrà a tutti (AZ, FR di turno e passeggeri).
Aggiungo che chi abita nel bacino di TO con un oretta di macchina, anche meno può arrivare a MI e prendere tutti i "diretti" che vuole; io stesso mi sparo quasi sempre un ora o più di macchina per arrivare all'aeroporto, ma non ho mai gridato "al complotto" ;)
 

kenyaprince

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ALITALIA E AIR ONE: AZIONI PREVENTIVE PER LIMITARE I DISAGI AI PASSEGGERI IN VISTA DELLO SCIOPERO DEL PERSONALE ENAV DI SABATO 6 SETTEMBRE DALLE ORE 12.30 ALLE 16.30.
Roma, 4 settembre 2014 In previsione delle agitazioni del personale ENAV - programmate dalle ore 12.30 alle ore 16.30 di Sabato 6 settembre - Alitalia e Air One hanno predisposto misure preventive per diminuire i disagi ai propri passeggeri, programmando una riduzione dei voli previsti nella fascia oraria interessata dallo sciopero.
Le modifiche non riguardano i voli intercontinentali di Alitalia da Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia che si prevedono regolari.
Le Compagnie stanno prendendo contatto con i passeggeri interessati, offrendo soluzioni alternative di viaggio, anche in giornata, per la stessa destinazione.

Alitalia invita i passeggeri a controllare lo stato del volo chiamando il numero verde 800.65.00.55 o consultando la sezione “Stato del Volo” del sito Internet www.alitalia.

Per Air One è possibile consultare il sito flyairone.com o chiamare il numero 091.2551051.
 

Superhornet18

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Alitalia taglia i collegamenti tra Nord e Sud. È una delle prime conseguenze del matrimonio con la compagnia araba Eithad. Nei giorni scorsi era stata annunciata la chiusura della low cost del gruppo, Air One, e la compagnia di bandiera aveva annunciato che avrebbe ricoperto alcune rotte. In realtà non sarà così. Secondo quanto trapela da fonti istituzionali, a partire dal 1 ottobre da Catania – e con ogni probabilità anche da Palermo – con Alitalia si potrà volare solo per Milano Linate, Roma e Napoli. Verranno tagliati dunque gli attuali collegamenti per Torino, Milano Malpensa, Venezia e Bologna. Rimarranno, ma sembra solo per qualche mese, le rotte per Verona e Pisa. La Sicilia – e il Sud in generale perché i tagli riguardano anche gli scali di Alghero, Bari, Lamezia e Reggio Calabria – vengono in sostanza ignorati dalla nuova società.

La prima a lanciare l’allarme è stata ieri la Sagat, la società che gestisce l’aeroporto piemontese. «Il taglio dei voli deciso da Alitalia dopo l’accordo con Etihad – comunica – non interessa solo Torino, ma tutti gli scali del Nord, a eccezione di Milano per il quale è previsto comunque un ridimensionamento». La Sagat parla inoltre di «vicenda dai contorni anomali», perché – sottolinea – «se è legittimo che un’azienda possa riorganizzare la propria offerta, il tempo strettissimo intercorso tra le scelte del cda di Alitalia e l’effettiva soppressione delle rotte, un solo mese, pone gli aeroporti in ulteriore difficoltà».

Che le motivazioni addotte dalla compagnia di bandiera abbiano fondamenta fragili sembra evidente. Alitalia sostiene di avere la necessità di cancellare «le rotte economicamente poco sostenibili». «Nel momento in cui si riducono le dimensioni per aumentare la produttività si tengono le rotte che rendono e si tagliano quelle che perdono», spiegano dalla compagnia a Repubblica. La reazione degli amministratori locali delle città colpite dal ridimensionamento non si fa attendere. «È ridicolo anche pensare che i collegamenti aerei tra Nord e Sud non sono redditizi – replica l’assessore ai Trasporti della Regione Sicilia Nico Torrisi – è una scelta che francamente non riusciamo a comprendere e comporterà un danno per i passeggeri siciliani. Confidiamo in un intervento immediato del ministro Lupi per scongiurare il danno che arrecherebbe questa decisione».

Torrisi mette in rilievo inoltre come gli aerei che volano dalla Sicilia al Nord Italia «sono sempre pieni». A smentire Alitalia su questo punto si aggiunge anche la Sagat. «Quanto alla non redditività delle tratte coinvolte dalle drastiche e repentine scelte della compagnia – sottolinea la società dell’aeroporto Caselle di Torino - questa riguarda esclusivamente il gruppo Alitalia e la sua organizzazione. Le rotte da Torino verso il Sud registrano altissimi coefficienti di riempimento dei voli e rappresentano una potenzialità per altri vettori». Tra le prime a raccogliere le nuove opportunità di mercato è la compagnia low cost spagnola Volotea che annuncia l’aumento dell’offerta sulle rotte dismesse da Air One a partire da Palermo.

E a Catania? Chi prenderà il posto lasciato da Air One e Alitalia? La Sac, società che gestisce lo scalo di Fontanarossa, preferisce non commentare al momento, in mancanza di informazioni ufficiali dalla compagnia di bandiera. A parlare è invece il sindaco del capoluogo etneo. «Non si può pensare di spezzare in due il Paese – ha commentato Enzo Bianco - La pessima situazione delle ferrovie nel Sud a causa di scelte che continuano a penalizzare il Meridione rendono ancor più grave la decisione dell’ex compagnia di bandiera. Lo sviluppo del Mezzogiorno passa anche dai collegamenti aerei e lo stesso premier Matteo Renzi ha recentemente ribadito che il rilancio dell’Italia passa dal rilancio del Sud». Il primo cittadino di Catania, così come l’assessore Torrisi, intendono agire insieme all’Associazione nazionale dei comuni italiani, di cui Piero Fassino, sindaco di Torino, tra le città più penalizzate dalle decisioni di Alitalia, è presidente. «Siamo di fronte a un problema nazionale – spiega Nico Torrisi – è bene ricordare che Alitalia per il 51 per cento è ancora italiana. Ho chiesto un incontro con il ministro delle Infrastrutture Lupi. Nel frattempo – conclude – vanno studiate alternative per garantire una pluralità di offerte».

http://ctzen.it/2014/09/05/alitalia...dal-1-ottobre-si-potra-volare-solo-su-milano/
 

marcofvg

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Il discorso Sagat mi suscita ragionamento. Al di là del caso specifico ...
Perdonate un attimo. Una vaga idea posso anche averla, ma non son sicuro che sia corretta: vorrei capire.
Facciamo un esempio generico: volo cross-country diretto con A319 tra un aeroporto nord-Italia e un aeroporto sud-Italia (tipo TRN-SUF, opp VRN-BDS, opp GOA-PMO ... non necessariamente esistenti) operati da Alitalia.
AZ, in politica di ristrutturazione, cancella voli che viaggiano ad una media del 65% di load-factor. Bene.
Un A319 AZ trasporta tra i 122 e 138 pax (... diciamo 130 per fare media?); di conseguenza una percentuale del genere comporta un trasporto per singola tratta pari a circa 84 pax.
Va bene ... AZ ritiene (per vari motivi: costo orario personale di condotta, costo carburante, pricing basso, ecc.) che la rotta non è remunerativa a quelle condizioni. Soluzioni possibili:
- ritirarsi dal servizio ... fine-chiuso.
- contrarre l'operativo utilizzando un aeromobile più piccolo (e magari meno oneroso, nel suo complesso, da utilizzare ... turboprop?!) ove impiegare meno personale (quindi costi orari più bassi), consumare meno carburante e rischiare di avere sempre "full" il volo con conseguente (anche) leggero aumento del prezzo di acquisto del biglietto (e quindi offrire un servizio non più in perdita, ma in attivo).

Perchè si dovrebbe preferire sempre la prima soluzione? Strategicamente è sbagliato, a mio modo di vedere, per vari motivi:
- contraggo il mio posizionamento sempre più, uscendo da un mercato (o settore di mercato). In futuro sarà decisamente oneroso rientravici.
- rischio di lasciare sempre più spazio/occasioni a concorrenti (che evidentemente per varie ragioni sono più competitivi)
- non presidio una fetta di mercato (che comunque c'è ed è pagante) e "sfruttarla" a mio vantaggio (solo perchè sono incapace o non voglio "combattere" ... per metterla sul metaforico ... capitemi!)

Perchè in altri mercati, non necessariamente in EU, gli aerei turboprop da 45-75 pax sono una realtà consolidata da tanto tempo e continuano ad avere successo e qui da noi sono visti come una tragedia?
Si dice tanto (soprattutto dell'ATR72) che sono più ecologici, più economici e consentono maggior flessibilità ... perchè non sfruttarli ... visto che noi italiani li produciamo??!!
Indubbiamente sono strumenti da nicchia, certo! Ma tante aziende (grandi e piccole) che si orientano alle nicchie riescono a mantenersi e a generare utili. La nicchia consente comunque di presidiare un certo mercato/settore di mercato: della serie ... "signori, ok, non ci sono le condizioni per operare alla grande, tuttavia io ci sono, seppur in forma ridotta".
Possibile che qui in Italia sia più facile e comodo ritirarsi e basta? Ritirandoci da tutto ... dove vogliamo arrivare? Cosa vorremo fare fra qualche annetto (tipo ... "dopodomani")? Che occasione di lavoro vogliamo dare alla gente? Che dimensione aziendale tipica vogliamo mantenere nel mondo?
Grazie anticipato per eventuali delucidazioni. Grazie davvero. Buona giornata.
 

Fewwy

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L'italiano medio ha un'ingiustificata avversione verso i turboprop: incentivati da media pessimi quando si parla di aerei (tragedia sfiorata, ecc. ecc.), associano l'elica a meno sicurezza.
Se penso che il rilancio del settore in Italia dovrebbe passare attraverso una de-regulation per voli al di sotto di una certa soglia dimensionale (tipo 20 pax) che consentisse di operare con bimotori di AG grossini, con un pilota solo e posto a fianco ai comandi commercializzabile (tutte cose che negli US fanno), la vedo bene... :D
 

B787

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- contrarre l'operativo utilizzando un aeromobile più piccolo (e magari meno oneroso, nel suo complesso, da utilizzare ... turboprop?!) ove impiegare meno personale (quindi costi orari più bassi), consumare meno carburante e rischiare di avere sempre "full" il volo con conseguente (anche) leggero aumento del prezzo di acquisto del biglietto (e quindi offrire un servizio non più in perdita, ma in attivo).
Io la vedo così: sono ad un passo dalla fine, non c'è spazio per ulteriori prove, esperimenti. Devono cavarsela con i mezzi a disposizione al momento. Si taglia quello che non funziona. Un domani, se si uscirá dalla crisi e quando saranno in attivo, potranno permettersi di fare tutti gli esperimenti che vogliono. Ma non ora.
 

TW 843

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Se penso che il rilancio del settore in Italia dovrebbe passare attraverso una de-regulation per voli al di sotto di una certa soglia dimensionale (tipo 20 pax) che consentisse di operare con bimotori di AG grossini, con un pilota solo e posto a fianco ai comandi commercializzabile (tutte cose che negli US fanno), la vedo bene... :D
Non ti vedo molto ferrato sulle normative americane.
 

AZ680

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roma, Lazio.
che senso ha stare in un segmento di mercato dove per avere un LF del 65 % devi fare tariffe stracciate causa concorrenza low-cost ? Alla lunga conviene lasciare ai low-cost chi proprio non vuole fare transito a FCO ed evitare bagni di sangue economici
 

flapane

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Certo che, un certo problema di redditività e di percezione dei costi, dev'esserci...
Commento random su una bacheca:
Fate venire a Torino wizzair.com Un volo A/R Bergamo-Timisoara, 1400 km in linea d'aria, come Torino-Catania, costa 10€ a persona / a tratta, e sono prezzi veri, acquistati più volte. Immaginate come sarebbe bello andare al Sud con prezzo così bassi..
 

marcofvg

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Io la vedo così: sono ad un passo dalla fine, non c'è spazio per ulteriori prove, esperimenti. Devono cavarsela con i mezzi a disposizione al momento. Si taglia quello che non funziona. Un domani, se si uscirá dalla crisi e quando saranno in attivo, potranno permettersi di fare tutti gli esperimenti che vogliono. Ma non ora.
Indubbiamente hai ragione. Ok che è forzatamente così. Tuttavia Alitalia non ha mai brillato particolarmente per strategicità sul regionale domestico, sia la vecchia AZ-LAI con gli ATR sia la nuova AZ-CAI con gli EMB. Ha tendenzialmente privilegiato operare con aerei classici da medio raggio possibilmente jet.
E comunque, al momento, tramite Poste ci sarebbe da sfruttare la squadra Mistral. Quest'ultima si è dotata negli ultimi mesi di ATR72, infatti.
Mi chiedo che differenza passa tra operare un volo con jet in un'ora e cinquanta minuti, piuttosto che in 2 ore con turboprop. Ci fosse un risparmio temporale di mezz'ora ... capirei, ma circa 10 minuti ... sai che roba! Mi riferisco ad esempio all'estivo TRS-CTA (ma è solo un esempio).
 

marcofvg

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Udine
che senso ha stare in un segmento di mercato dove per avere un LF del 65 % devi fare tariffe stracciate causa concorrenza low-cost ? Alla lunga conviene lasciare ai low-cost chi proprio non vuole fare transito a FCO ed evitare bagni di sangue economici
Non mi sto riferendo al low-cost come alternativa. Cerchiamo di non guardare sempre e solo al low-cost come panacea dei mali, per favore! In questi anni ci siamo abituati troppo male, forse. Abbiam finito per ritenerlo un diritto acquisito.
Il low-cost è una realtà, indubbiamente. Ma appunto ... "una". Non "la".
 
Stato
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