Thread Alitalia da dicembre 2012


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Dancrane

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10 Febbraio 2008
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Odisseo, una volta per tutte: BASTA! Ripeti sempre le stesse cose, ti è già stato detto che questo non è il luogo adatto per perorare la tua causa (giusta o sbagliata che sia) di risparmiatore che ha visto sfumare il proprio investimento. Trova altri lidi dove sfogarti e dove scrivere le tue pene.
E' l'ultima volta che te lo si dice.
 

odisseo

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19 Dicembre 2010
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Alitalia verso le Ferrovie dello Stato: che c’è di vero?

robertor
26 dicembre 2012

Alitalia potrebbe migrare verso le Ferrovie dello Stato. A lanciare l’indiscrezione qualche giorno fa era stato Massimo Mucchetti, sulle pagine de Il Corriere della Sera, secondo cui il capolinea di Alitalia dovrebbe coincidere non tanto con il presunto investimento da parte della Cassa depositi e prestiti, quanto invece le Ferrovie dello Stato. Ma cosa c’è di vero? E che cosa potrebbe accadere agli investitori Alitalia e, soprattutto, al sistema capitalistico italiano se questa operazione venisse realmente realizzata?

Anzitutto, come abbiamo avuto modo di sottolineare, il 12 gennaio scade il vincolo del lock up e, pertanto, i 20 industriali italiani che avevano investito nella società nel 2008, potranno finalmente cedere le loro azioni Alitalia. A questo punto viene da domandarsi chi potrebbe essere interessato a comprare le quote, e chi potrebbe partecipare a una operazione di ripatrimonializzazione (vedi anche Windjet accusa Alitalia di concorrenza sleale).

È a questo punto che spunta il nome di Ferrovie dello Stato, con il presidente della compagnia aerea, Roberto Colaninno, che qualche giorno fa ha ribadito di escludere che l’ingegner Mauro Moretti sia “non interessato” ad Alitalia. “Nei mesi scorsi” – riassumeva il giornalista del Corriere – “prevedendo esattamente dove sarebbe arrivata Alitalia, Moretti non nascondeva il suo pensiero: la compagnia può sopravvivere a condizione di cambiare radicalmente il modello industriale; la finanza viene dopo. Dove c’è l’alta velocità, Alitalia si ritira. Anche dalla Roma-Milano. Le altre rotte, se interessanti, vanno affidate in gestione a vettori low cost trattenendo in capo alla compagnia le funzioni commerciali e strategiche. La flotta di Alitalia va quindi riallocata sul medio raggio tra grandi poli metropolitani, per esempio Napoli-Parigi, e soprattutto sul lungo raggio verso il Medio e l’Estremo Oriente, le aree del mondo a maggior sviluppo. L’intera catena logistica va quindi ridisegnata, sviluppando le stazioni ferroviarie e gli aeroporti intercontinentali con collegamenti assai più rapidi e comodi di quelli attuali. Si tratta di investimenti che Fs può trovare convenienti avendo una forte partecipazione e adeguate funzioni d’indirizzo e controllo nella compagnia aerea, mentre oggi c’è un’Alitalia zoppicante che cerca accordi con la fragile Ntv, partecipata dalle ferrovie statali francesi che fanno ostruzione ai progetti di sviluppo delle ferrovie statali italiane in Francia. Tra i soci di Alitalia, che fin d’ora appoggerebbero con entusiasmo la «carta Moretti», in prima fila figurano i Benetton, azionisti di Fiumicino e, con Fs, di Grandi Stazioni”.

Ad ogni modo, l’intervento delle Ferrovie, prosegue il quotidiano, sembra essere subordinato alla necessità di effettuare un intervento di più ampio respiro sull’intera galassia Fs, e ottenere altresì un’intesa con il partner Air France – ritenuto a questo punto indispensabile (vedi anche Alitalia blocca piano esuberi).
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
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La quarta riga dell'articolo "investitori Alitalia", si riferisce ai 20 capitani coraggiosi, non ai coraggiosi scommettitori in borsa della LAI.
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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A parte il fatto che Trenitalia non ha assolutamente soldi da investire in AZ, in quanto le redditizie tratte AV sono chiamate a compensare gran parte del network che è in perdita, la storia che tutti vogliono investire/fondersi con AZ inizia a ricordarmene tante altre dove il copione era sempre lo stesso: all'aumentare dei problemi di una determinata azienda, aumentavano le (presunte) dichiarazioni di interesse provenienti da ogni angolo del globo.
Mettendo un attimo da parte le questioni di cuore, cosa si porterebbe a casa ad oggi l'eventuale acquirente di AZ? 7 aerei (gli altri sono in leasing), gli slot a LHR (gli unici monetizzabili), gli slot di LIN e FCO, alcuni diritti sui bilaterali e mi sembra poco altro.
Qualcuno di voi ci investirebbe qualche centinaio di M€ vista la redditività dimostrata dall'attuale impostazione e tenendo presente che rivoluzionare tutto per puntare sul LR richiede probabilmente una cifra a 9 zeri?
Se qualcuno risponde "si", aggiunga per cortesia anche le motivazioni secondo le quali un investimento di questo genere si dovrebbe rivelare redditizio.
Dimentichi una cosa, Moretti vorrebbe dividere la divisione alta velocità da quella dedicata al trasporto regionale proprio perchè gli utili della prima vengono utilizzati per coprire le perdite della seconda che opera ancora in logiche da servizio pubblico e non commerciali, come vorrebbe invece la dirigenza di Trenitalia.

Un'azienda come Alitalia non riceve certo interesse per il capitale da vendere a pezzi, altrimenti non ha senso e non è certo una operazione da fare con un player come Trenitalia. Una operazione di questo tipo, che bisogna ricordare è una ipotesi da forum almeno finchè non si hanno riscontri diversi, potrebbe essere interessante per Trenitalia e Alitalia perchè andrebbe a perseguire una integrazione ed ottimizzazione del trasporto in Italia. Uno dei presupposti sarebbe ovviamente la valutazione di poter far funzionare la nuova creatura.
Dimentichi poi che aggredire il mercato da 0 sia difficilissimo, guarda LH che non è l'ultima arrivata che flop ha fatto pensando di aggredire il mercato italiano senza una base di partenza.
 

EY460

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25 Marzo 2012
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Alitalia verso le Ferrovie dello Stato: che c’è di vero?

robertor
26 dicembre 2012

Alitalia potrebbe migrare verso le Ferrovie dello Stato. A lanciare l’indiscrezione qualche giorno fa era stato Massimo Mucchetti, sulle pagine de Il Corriere della Sera, secondo cui il capolinea di Alitalia dovrebbe coincidere non tanto con il presunto investimento da parte della Cassa depositi e prestiti, quanto invece le Ferrovie dello Stato. Ma cosa c’è di vero? E che cosa potrebbe accadere agli investitori Alitalia e, soprattutto, al sistema capitalistico italiano se questa operazione venisse realmente realizzata?

Anzitutto, come abbiamo avuto modo di sottolineare, il 12 gennaio scade il vincolo del lock up e, pertanto, i 20 industriali italiani che avevano investito nella società nel 2008, potranno finalmente cedere le loro azioni Alitalia. A questo punto viene da domandarsi chi potrebbe essere interessato a comprare le quote, e chi potrebbe partecipare a una operazione di ripatrimonializzazione (vedi anche Windjet accusa Alitalia di concorrenza sleale).

È a questo punto che spunta il nome di Ferrovie dello Stato, con il presidente della compagnia aerea, Roberto Colaninno, che qualche giorno fa ha ribadito di escludere che l’ingegner Mauro Moretti sia “non interessato” ad Alitalia. “Nei mesi scorsi” – riassumeva il giornalista del Corriere – “prevedendo esattamente dove sarebbe arrivata Alitalia, Moretti non nascondeva il suo pensiero: la compagnia può sopravvivere a condizione di cambiare radicalmente il modello industriale; la finanza viene dopo. Dove c’è l’alta velocità, Alitalia si ritira. Anche dalla Roma-Milano. Le altre rotte, se interessanti, vanno affidate in gestione a vettori low cost trattenendo in capo alla compagnia le funzioni commerciali e strategiche. La flotta di Alitalia va quindi riallocata sul medio raggio tra grandi poli metropolitani, per esempio Napoli-Parigi, e soprattutto sul lungo raggio verso il Medio e l’Estremo Oriente, le aree del mondo a maggior sviluppo. L’intera catena logistica va quindi ridisegnata, sviluppando le stazioni ferroviarie e gli aeroporti intercontinentali con collegamenti assai più rapidi e comodi di quelli attuali. Si tratta di investimenti che Fs può trovare convenienti avendo una forte partecipazione e adeguate funzioni d’indirizzo e controllo nella compagnia aerea, mentre oggi c’è un’Alitalia zoppicante che cerca accordi con la fragile Ntv, partecipata dalle ferrovie statali francesi che fanno ostruzione ai progetti di sviluppo delle ferrovie statali italiane in Francia. Tra i soci di Alitalia, che fin d’ora appoggerebbero con entusiasmo la «carta Moretti», in prima fila figurano i Benetton, azionisti di Fiumicino e, con Fs, di Grandi Stazioni”.

Ad ogni modo, l’intervento delle Ferrovie, prosegue il quotidiano, sembra essere subordinato alla necessità di effettuare un intervento di più ampio respiro sull’intera galassia Fs, e ottenere altresì un’intesa con il partner Air France – ritenuto a questo punto indispensabile (vedi anche Alitalia blocca piano esuberi).
http://atwonline.com/airports-route...speed-train-links-strasbourg-paris-route-1221

Un esempio di integrazione treno-aereo sulla linea Parigi-Strasburgo:
- Biglietto unico per tutto il viaggio;
- Check-in fino a 15 minuti prima della partenza del treno;
- Check-in in stazione per tutto il viaggio con drop-off dei bagagli;
- Viaggio in treno in prima classe per tutti i passeggeri.
La distanza in linea d'aria tra Parigi e Strasburgo e' 361 Km, mentra la distanza ferroviaria tra le due citta' e' 493 Km. Il volo da Orly a Strasburgo dura tra l'ora e l'ora e un quarto. Il TGV da CDG a Strasburgo ci impiega circa 2 ore e mezza.
 

Farfallina

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http://atwonline.com/airports-route...speed-train-links-strasbourg-paris-route-1221

Un esempio di integrazione treno-aereo sulla linea Parigi-Strasburgo:
- Biglietto unico per tutto il viaggio;
- Check-in fino a 15 minuti prima della partenza del treno;
- Check-in in stazione per tutto il viaggio con drop-off dei bagagli;
- Viaggio in treno in prima classe per tutti i passeggeri.
La distanza in linea d'aria tra Parigi e Strasburgo e' 361 Km, mentra la distanza ferroviaria tra le due citta' e' 493 Km. Il volo da Orly a Strasburgo dura tra l'ora e l'ora e un quarto. Il TGV da CDG a Strasburgo ci impiega circa 2 ore e mezza.
Leggendo quanto postato da Odiesso, se ciò citato corrisponde al pensiero di Moretti la logica è rendere FCO e forse anche MXP ben collegati via rotaia in modo da fare una cosa similare a quello che citi e che già ora avviene in Francia e Germania ed è buona idea anche per l'Italia perchè prevederebbe anche un miglioramento dei collegamenti via ferrovia su Roma e Milano.
 

tiefpeck

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Un esempio ottimo di integrazione aereo-treno con sostituzione pressochè totale dei voli è lo ZRH - BSL. Prima di scatenare entusiasmi gradirei anche sottolineare che le ferrovie svizzere non sono quelle lombarde, per non parlare di quelle del sud Italia :sconfortato:
 

BGW

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Diciamo che il periodo non aiuta.... a parte TK (in Europa) non mi sembra di aver letto bilanci positivi. Le perdite le fai sui voli di linea dove il nr. di pax è assolutamente variabile, non su una vendita garantita di tutto l'aeromobile.
BA (cioe' IAG al netto di IB) e Swiss dovrebbero essere in attivo. Comunque hai ragione, sono mosche bianche in un mare di perdite.
 

belumosi

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Dimentichi una cosa, Moretti vorrebbe dividere la divisione alta velocità da quella dedicata al trasporto regionale proprio perchè gli utili della prima vengono utilizzati per coprire le perdite della seconda che opera ancora in logiche da servizio pubblico e non commerciali, come vorrebbe invece la dirigenza di Trenitalia.
Scorporare gli utili dell'AV significherebbe dover trovare altrove centinaia di M€ per far funzionare il resto della rete ferroviaria che è in gran parte in perdita. Già oggi le regioni sovvenzionano buona parte dei servizi locali, ma le attuali politiche restrittive ad ogni livello istituzionale, rendono imprescindibile l'uso dei proventi dell'AV per sovvenzionare il funzionamento della rete nel suo complesso.
Un'azienda come Alitalia non riceve certo interesse per il capitale da vendere a pezzi, altrimenti non ha senso e non è certo una operazione da fare con un player come Trenitalia. Una operazione di questo tipo, che bisogna ricordare è una ipotesi da forum almeno finchè non si hanno riscontri diversi, potrebbe essere interessante per Trenitalia e Alitalia perchè andrebbe a perseguire una integrazione ed ottimizzazione del trasporto in Italia. Uno dei presupposti sarebbe ovviamente la valutazione di poter far funzionare la nuova creatura.
Dimentichi poi che aggredire il mercato da 0 sia difficilissimo, guarda LH che non è l'ultima arrivata che flop ha fatto pensando di aggredire il mercato italiano senza una base di partenza.
La ricetta proposta da Moretti avremmo potuto declinarla anche noi due, il problema è che implementare pesantemente il LR, implica costi (e tempi) rilevanti. Quindi servirebbero soldi veri (non concambi o altre trovate contabili) e un progetto di medio termine per avere i risultati di una simile operazione. E non vedo né i primi né il secondo.
D'altra parte ho qualche dubbio sul fatto che Moretti abbia davvero tutto questo interesse per AZ: in fondo è lui che sta vincendo la partita, è sempre più evidente che le rotte Nord Italia-FCO/NAP stanno soffrendo moltissimo l'AV (che ha costi per pax assai più bassi di un aereo) e non vedo grossi vantaggi per TI nell'acquisto/fusione con AZ.
Anche perchè l'integrazione treno/aereo difficilmente in Italia potrà prendere piede più di tanto e questo per una serie di ragioni.
Innanzitutto per la posizione assolutamente svantaggiosa di MXP e FCO rispetto all'AV. Per un federaggio da Bologna e Firenze, in entrambi i casi abbiamo gli scali dalla parte opposta della città, con l'ulteriore svantaggio che in entrambi i casi, le stazioni aeroportuali sono terminali. Quindi in direzione sud, il treno che andrà a FCO dovrà rinunciare alla tratta Roma-Napoli e allo stesso modo in direzione opposta, un treno instradato su MXP non potrà proseguire da Milano a Torino. Ad ogni modo, il feed ferroviario avrebbe tempi più lunghi degli attuali voli.
Un treno Torino-MXP AV instradato via raccordi di Novara, sarebbe un servizio totalmente dedicato al federaggio dei voli e non credo proprio che riempirebbe i 450-600 posti dei convogli. IMHO molto meglio un servizio di bus ad alta frequenza.
Infine Napoli. Per raggiungere FCO, un treno AV dovrebbe fare inversione a Tiburtina.
Piuttosto lento e complicato, senza contare che il treno andrebbe riempito oltre al federaggio, con la sola tratta Napoli-Roma. Non facile.
Semmai avrebbe qualche chance in più NTV, visto che nei convogli originanti o terminanti a Milano e Roma, utilizza rispettivamente la stazioni di P. Garibaldi e Ostiense, assai più vicine agli scali rispetto a Centrale e Termini e che non necessitano di inversione del treno.
Il resto dei limiti però rimarrebbero. A proposito di limiti, bisogna anche ricordare che i feed AZ Bologna/Firenze/Napoli-FCO sono appena 3-4 voli giornalieri per scalo, non di rado effettuati con piccoli regional. Insomma, sembra che tutto questo mercato non ci sia.
Dulcis in fundo, non dimentichiamo che Moretti ha già in mano i collegamenti città-aeroporto sia a Milano (attraverso Trenord), sia a Roma.
Anche ammesso che gli fosse consentito, per quale ragione dovrebbe andarsi ad infognare in AZ? In fondo in buona parte delle tratte nord-sud tanto più soffre la linea aerea, tanto più guadagna TI. Ho il sospetto che il buon Mauro abbia lo stesso interesse in AZ che Ragnetti aveva in IV...;)
 

Salvo

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20 Aprile 2012
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A quando la chiusura?

Tra un paio di mesi, a governo nuovo appena insediato(se non prima)...vedremo i grandi EROI NAZIONALI andare a Palazzo Chigi con il cerino in mano a chiedere PER l'ENNESIMA VOLTA soldi pubblici.

Per me possono anche chiudere...ovviamente a spese dei soci.
 
Ultima modifica:

OceanDrive

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18 Marzo 2011
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NYC
A quando la chiusura?

Tra un paio di mesi, a governo nuovo appena insediato(se non prima)...vedremo i grandi EROI NAZIONALI andare a Palazzo Chigi con il cerino in mano a chiedere PER l'ENNESIMA VOLTA soldi pubblici.

Per me possono anche chiudere...ovviamente a spese dei soci.
Stando al tuo messaggio, potrebbero fare due passi in più e andare ad accendere un cero al Papa.... :D
 

aleall

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8 Novembre 2007
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milano
l'integrazione ferroviaria è necessaria ma con 3 importanti opere tutte fattibilissime nei prossimi anni sui 3 aeroporti principali italiani

MXP
2 nuovi binari da alta velocità Milano-Torino all'altezza di Pregnana Milanese che puntano dritti alla stazione del Terminal 1 e poi proseguono verso Dormelletto Ticino/Arona in modo da girare tutto il traffico Italia-Sempione via MXP e creare così una stazione di transito (collegamenti fattibili Venezia-Milano-MXP-Ginevra, Firenze-Bologna-Milano-MXP-Basilea, Genova-Milano-MXP-Ginevra, tanto per fare un esempio)

FCO
con la costruzione del nuovo terminal aeroportuale si dovrà intervenire sul piano del ferro in modo da spostare la Roma-Civitavecchia sotto, così da avere dei Napoli-FCO-Pisa e dei Firenze-Roma-FCO

VCE
con la costruzione dell'Alta Velocità Venezia-Trieste ci sarebbe una stazione AV proprio sotto il nuovo terminal aeroportuale
 

Dr Gio

Utente Registrato
Scorporare gli utili dell'AV significherebbe dover trovare altrove centinaia di M€ per far funzionare il resto della rete ferroviaria che è in gran parte in perdita. Già oggi le regioni sovvenzionano buona parte dei servizi locali, ma le attuali politiche restrittive ad ogni livello istituzionale, rendono imprescindibile l'uso dei proventi dell'AV per sovvenzionare il funzionamento della rete nel suo complesso.
Scorporare gli utili dell'AV dai trasporti locali non e' un problema molto grande, se si vuole sul serio fare, in quanto si tratta di una cosa prevista dalla normativa del trasporto pubblico locale e non una fantasia di Moretti: l'AV e' offerta oggi a condizioni di mercato, ed in regime di concorrenza, che poi la societa' principale del settore (Trenitalia) sia anche la concessionaria del trasporto pubblico locale, e' solo un retaggio del passato (o dovremmo dire una coincidenza?). Il futuro delle ferrovie come inquadrato dalle normative EU (in questo caso recepite in modo molto piu' rapido in Italia che in altri paesi come Francia) prevede un gestore della rete (RFI) ed aziende di esercizio del servizio passeggeri (Trenitalia, NTV, altri in futuro?) che pagano diritti di passaggio al gestore della rete.

Per il Trasporto Pubblico Locale (TPL), vi sono contratti di servizio con i quali gli enti locali (principalmente le regioni, in Italia) pagano una societa' di trasporto ferroviario per gestire un servizio: quasi sempre in Italia e' Trenitalia, ma in futuro potrebbe essere diverso (si prevedono contratti di 6 anni rinnovabili ed altre aziende come Ferrovie Nord in Lombardia ma anche in altre regioni, Ferrovie Bari Nord in Puglia/Sud Italia, ed altri gestori stranieri come Veolia, SNCF, etc. potrebbero subentrare in futuro anche sulla attuale rete RFI).

Quindi non c'e' nesso perche' Trenitalia debba per forza coprire le perdite del TPL con i proventi dell'AV. Semmai il problema si pone per il servizio viaggiatori non di alta velocita' (treni IC, Espressi, etc.) ma comunque stiamo parlando di un settore che sta quasi scomparendo e che in termini numerici copre una percentuale minore per pax e bilancio di Trenitalia.

La ricetta proposta da Moretti avremmo potuto declinarla anche noi due, il problema è che implementare pesantemente il LR, implica costi (e tempi) rilevanti. Quindi servirebbero soldi veri (non concambi o altre trovate contabili) e un progetto di medio termine per avere i risultati di una simile operazione. E non vedo né i primi né il secondo.
D'altra parte ho qualche dubbio sul fatto che Moretti abbia davvero tutto questo interesse per AZ: in fondo è lui che sta vincendo la partita, è sempre più evidente che le rotte Nord Italia-FCO/NAP stanno soffrendo moltissimo l'AV (che ha costi per pax assai più bassi di un aereo) e non vedo grossi vantaggi per TI nell'acquisto/fusione con AZ.
Anche perchè l'integrazione treno/aereo difficilmente in Italia potrà prendere piede più di tanto e questo per una serie di ragioni.
Innanzitutto per la posizione assolutamente svantaggiosa di MXP e FCO rispetto all'AV. Per un federaggio da Bologna e Firenze, in entrambi i casi abbiamo gli scali dalla parte opposta della città, con l'ulteriore svantaggio che in entrambi i casi, le stazioni aeroportuali sono terminali. Quindi in direzione sud, il treno che andrà a FCO dovrà rinunciare alla tratta Roma-Napoli e allo stesso modo in direzione opposta, un treno instradato su MXP non potrà proseguire da Milano a Torino. Ad ogni modo, il feed ferroviario avrebbe tempi più lunghi degli attuali voli.
Un treno Torino-MXP AV instradato via raccordi di Novara, sarebbe un servizio totalmente dedicato al federaggio dei voli e non credo proprio che riempirebbe i 450-600 posti dei convogli. IMHO molto meglio un servizio di bus ad alta frequenza.
Infine Napoli. Per raggiungere FCO, un treno AV dovrebbe fare inversione a Tiburtina.
Piuttosto lento e complicato, senza contare che il treno andrebbe riempito oltre al federaggio, con la sola tratta Napoli-Roma. Non facile.
Semmai avrebbe qualche chance in più NTV, visto che nei convogli originanti o terminanti a Milano e Roma, utilizza rispettivamente la stazioni di P. Garibaldi e Ostiense, assai più vicine agli scali rispetto a Centrale e Termini e che non necessitano di inversione del treno.
Il resto dei limiti però rimarrebbero. A proposito di limiti, bisogna anche ricordare che i feed AZ Bologna/Firenze/Napoli-FCO sono appena 3-4 voli giornalieri per scalo, non di rado effettuati con piccoli regional. Insomma, sembra che tutto questo mercato non ci sia.
Dulcis in fundo, non dimentichiamo che Moretti ha già in mano i collegamenti città-aeroporto sia a Milano (attraverso Trenord), sia a Roma.
Anche ammesso che gli fosse consentito, per quale ragione dovrebbe andarsi ad infognare in AZ? In fondo in buona parte delle tratte nord-sud tanto più soffre la linea aerea, tanto più guadagna TI. Ho il sospetto che il buon Mauro abbia lo stesso interesse in AZ che Ragnetti aveva in IV...;)
Per quanto riguarda l'interesse di Moretti in Alitalia, sono d'accordo che non e' detto che sia interessato. Ma se vi fosse, l'interesse andrebbe visto in termini di lungo periodo: gli investimenti necessari per realizzare le opere di cui si parla necessitano di anni per essere realizzate, si tratta di integrare i principali aeroporti nella rete dell'AV (come e' avvenuto gia' per altre citta' europee) e realizzare servizi integrati. A naso, con i tempi italiani di realizzazione delle opere, penso che se ne andrebbero perlomeno 5-6 anni per vedere qualche primo risultato. Nel frattempo, si potrebbero realizzare altri programmi di integrazione. Dire che NTV avrebbe piu' senso perche' attualmente ferma a Roma Ostiense non ha senso, perche' si tratta di guardare al dito e non alla luna: una integrazione di questo genere serve per il futuro, e non per ottimizzare le rotte di questo semestre. Quindi che importa dove fermano oggi NTV o Trenitalia, ma la questione e' come evolveranno le reti in futuro e come si potranno integrare i servizi (assumendo che l'unione Trenitalia/Alitalia possa dare la necessaria pace finanziaria e permettere di avere il tempo per sviluppare le strategie ed integrazioni).

Infine un pensiero su Moretti: non so se lui abbia reale interesse nella cosa, ma probabilmente (cerco di leggere il suo pensiero, o meglio quello di Colaninno che sembra lo sponsor di questa operazione) e' chiaro che Moretti e' interessato principalmente all'AV di Trenitalia e vede il resto solo come un peso, ecco pertanto che potrebbe vedere di buon occhio la separazione dei servizi AV dal TPL. Inoltre, sembra da tempo che Moretti cerchi l'espansione oltre la rete attuale: questo potrebbe accadere tramite una espansione all'estero (cosa di cui si lamenta da tempo, perche' per esempio il Governo Francese e SNCF gli mettono i paletti oltralpe) o Alitalia potrebbe essere una valida alternativa per creare una azienda di trasporto di livello internazionale sotto la sua guida... ovviamente queste sono solo mie interpretazioni...
 

airblue

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6 Novembre 2005
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Lombardia.
Alitalia potrebbe essere una valida alternativa per creare una azienda di trasporto di livello internazionale sotto la sua guida... ovviamente queste sono solo mie interpretazioni...
Si tratterebbe di creare un nuovo modello di operatore di trasporto integrato (treno+aereo) a cui magari aggiungere anche bus su direttrici non ottimali se operate con treno, che sarebbe certamente un qualcosa di completamente nuovo nel panorama mondiale, ma potrebbe rappresentare, soprattutto in Europa, una evoluzione del settore dei trasporti. Ipotizzo che Moretti stia pensando in grande e forse troppo presto rispetto alla naturale evoluzione dei tempi, ad un operatore che gestendo con il modello di azienda privata linee AV (e servizi tipo AV/premium su linee tradizionali), linee aeree e linee bus premium sia in grado di garantire una connettività totale fidelizzando sempre più il proprio cliente.
 

belumosi

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Scorporare gli utili dell'AV dai trasporti locali non e' un problema molto grande, se si vuole sul serio fare, in quanto si tratta di una cosa prevista dalla normativa del trasporto pubblico locale e non una fantasia di Moretti: l'AV e' offerta oggi a condizioni di mercato, ed in regime di concorrenza, che poi la societa' principale del settore (Trenitalia) sia anche la concessionaria del trasporto pubblico locale, e' solo un retaggio del passato (o dovremmo dire una coincidenza?). Il futuro delle ferrovie come inquadrato dalle normative EU (in questo caso recepite in modo molto piu' rapido in Italia che in altri paesi come Francia) prevede un gestore della rete (RFI) ed aziende di esercizio del servizio passeggeri (Trenitalia, NTV, altri in futuro?) che pagano diritti di passaggio al gestore della rete.

Per il Trasporto Pubblico Locale (TPL), vi sono contratti di servizio con i quali gli enti locali (principalmente le regioni, in Italia) pagano una societa' di trasporto ferroviario per gestire un servizio: quasi sempre in Italia e' Trenitalia, ma in futuro potrebbe essere diverso (si prevedono contratti di 6 anni rinnovabili ed altre aziende come Ferrovie Nord in Lombardia ma anche in altre regioni, Ferrovie Bari Nord in Puglia/Sud Italia, ed altri gestori stranieri come Veolia, SNCF, etc. potrebbero subentrare in futuro anche sulla attuale rete RFI).

Quindi non c'e' nesso perche' Trenitalia debba per forza coprire le perdite del TPL con i proventi dell'AV. Semmai il problema si pone per il servizio viaggiatori non di alta velocita' (treni IC, Espressi, etc.) ma comunque stiamo parlando di un settore che sta quasi scomparendo e che in termini numerici copre una percentuale minore per pax e bilancio di Trenitalia.
Siamo d'accordo, ma non dimenticare che TI è un'azienda pubblica che ha anche una finalità sociale ben precisa: quella di collegare via ferro le varie zone d'Italia e questo anche parzialmente a prescindere dalla loro redditività. E' noto che Moretti schifa qualsiasi linea non AV proprio perchè in perdita, come è altrettanto noto che se vuole mantenere la cadrega non deve tirare troppo la corda. Il punto è che i soldi dell'AV sono indispensabili al sistema ferroviario e sono indisponibili per altri scopi. Se vogliamo prenderli da RFI aumentando di brutto il canone del noleggio AV nessun problema, anzi una parte ricadrebbe anche su NTV. Ma a quel punto gli utili dell'AV TI sarebbero drasticamente ridimensionati e il gioco non starebbe più in piedi. E' la storia della coperta troppo corta.
Ci sarebbe anche il rischio concreto che una fusione AZ/TI venga bocciata in sede UE in quanto potrebbe configurarsi come aiuto di Stato. Magari se fosse stata fatta 3 anni fa con AZ ben capitalizzata, una fusione sarebbe vista sotto ben altro aspetto.
Ma nella situazione odierna, è sempre più evidente che AZ sta cercando il cavaliere bianco, perchè con il trend attuale, difficilmente vedrebbe la fine del 2013.
Poi scusa, di quale integrazione stiamo parlando? A parte la dorsale AV e le rotte aeree che ne collegano le città, sono 2 aziende che hanno obiettivi del tutto distinti e non sovrapponibili.
E se AZ ritenesse più conveniente effettuare alcune rotte con il treno piuttosto che con l'aereo, sarebbe comunque sufficiente un accordo di CS con TI o NTV, o magari il noleggio di una parte del treno tout-court.
Senza che TI debba sborsare soldi. Ma forse quest'ultimo sarebbe il vero problema...


Per quanto riguarda l'interesse di Moretti in Alitalia, sono d'accordo che non e' detto che sia interessato. Ma se vi fosse, l'interesse andrebbe visto in termini di lungo periodo: gli investimenti necessari per realizzare le opere di cui si parla necessitano di anni per essere realizzate, si tratta di integrare i principali aeroporti nella rete dell'AV (come e' avvenuto gia' per altre citta' europee) e realizzare servizi integrati. A naso, con i tempi italiani di realizzazione delle opere, penso che se ne andrebbero perlomeno 5-6 anni per vedere qualche primo risultato. Nel frattempo, si potrebbero realizzare altri programmi di integrazione. Dire che NTV avrebbe piu' senso perche' attualmente ferma a Roma Ostiense non ha senso, perche' si tratta di guardare al dito e non alla luna: una integrazione di questo genere serve per il futuro, e non per ottimizzare le rotte di questo semestre. Quindi che importa dove fermano oggi NTV o Trenitalia, ma la questione e' come evolveranno le reti in futuro e come si potranno integrare i servizi (assumendo che l'unione Trenitalia/Alitalia possa dare la necessaria pace finanziaria e permettere di avere il tempo per sviluppare le strategie ed integrazioni).

Infine un pensiero su Moretti: non so se lui abbia reale interesse nella cosa, ma probabilmente (cerco di leggere il suo pensiero, o meglio quello di Colaninno che sembra lo sponsor di questa operazione) e' chiaro che Moretti e' interessato principalmente all'AV di Trenitalia e vede il resto solo come un peso, ecco pertanto che potrebbe vedere di buon occhio la separazione dei servizi AV dal TPL. Inoltre, sembra da tempo che Moretti cerchi l'espansione oltre la rete attuale: questo potrebbe accadere tramite una espansione all'estero (cosa di cui si lamenta da tempo, perche' per esempio il Governo Francese e SNCF gli mettono i paletti oltralpe) o Alitalia potrebbe essere una valida alternativa per creare una azienda di trasporto di livello internazionale sotto la sua guida... ovviamente queste sono solo mie interpretazioni...
Le considerazioni che ho fatto nel precedente post sono strettamente geografiche e non cambieranno in futuro.
Possiamo anche tagliare un po' i tempi di percorrenza dovuti ai miglioramenti futuri dell'AV, ma secondo me le considerazioni rimangono valide. Le stazioni aeroportuali (comprese quelle dei grandi scali), hanno comunque un traffico relativamente basso, ragione per cui a CDG o FRA hanno pensato bene di creare stazioni passanti, che grazie al grande traffico non aeroportuale, possono garantire un grande numero di frequenze nonchè il collegamento diretto con varie città.
Noi abbiamo una situazione diametralmente opposta: sia a FCO che a MXP, i treni dovrebbero fare una tratta lenta semivuoti per raggiungere gli scali ed è una situazione intrinsecamente non sanabile, in quanto gli aeroporti e le linee AV ormai sono in una determinata posizione e ovviamente non si sposteranno nemmeno in futuro.
E soprattutto non dimenticare che AZ ha un network di lungo raggio scarso a FCO e quasi nullo a MXP.
Ma lascio parlare i numeri del 2011 relativi alle rotte papabili di un trasferimento del feed sull'AV:

NAP-FCO-NAP: 311.409 (media 427 pax/giorno per direzione)
BLQ-FCO-BLQ: 249.422 (media 342 pax/giorno per direzione)
FLR-FCO-FLR: 236.273 (media 324 pax/giorno per direzione)

E' evidente che dividendo per 3 o 4 le medie giornaliere, risultano valori più consoni a riempire un aereo (e nemmeno troppo grande) piuttosto che un treno.
Se poi AZ dovesse ritenere più conveniente effettuare detti feed con il treno dirottandone 3 o 4 da nord e altrettanti da sud, sarà lei eventualmente a dover pagare il servizio a TI o NTV, non certo il contrario.
Si potrebbe tranquillamente fare un biglietto ferroviario scontato in abbinamento all'acquisto di un biglietto AZ, è sicuramente pensabile l'implementazione di iniziative commerciali comuni. Ma nulla per il quale TI dovrebbe acquistare o fondersi con AZ.
Altre integrazioni che non siano qualcosa di fumoso delineato in un futuro indefinito, io non ne vedo.
Tu quali avresti in mente?
 

Farfallina

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Scorporare gli utili dell'AV significherebbe dover trovare altrove centinaia di M€ per far funzionare il resto della rete ferroviaria che è in gran parte in perdita. Già oggi le regioni sovvenzionano buona parte dei servizi locali, ma le attuali politiche restrittive ad ogni livello istituzionale, rendono imprescindibile l'uso dei proventi dell'AV per sovvenzionare il funzionamento della rete nel suo complesso.
A Moretti la cosa interessa da tempo, il trasporto regionale non interessa perchè con servirebbero prezzi molto più alti per renderlo remunerativo.
Una divisione della componente alta velocità porta come obiettivo di far emergere il problema e consentire a Trenitalia di sganciarsi sempre più dal trasporto locale tenendo solo quelle tratte che ritengono interessanti ed abbandonando tutte quelle tratte non remunerative.
La ricetta proposta da Moretti avremmo potuto declinarla anche noi due, il problema è che implementare pesantemente il LR, implica costi (e tempi) rilevanti. Quindi servirebbero soldi veri (non concambi o altre trovate contabili) e un progetto di medio termine per avere i risultati di una simile operazione. E non vedo né i primi né il secondo.
D'altra parte ho qualche dubbio sul fatto che Moretti abbia davvero tutto questo interesse per AZ: in fondo è lui che sta vincendo la partita, è sempre più evidente che le rotte Nord Italia-FCO/NAP stanno soffrendo moltissimo l'AV (che ha costi per pax assai più bassi di un aereo) e non vedo grossi vantaggi per TI nell'acquisto/fusione con AZ.
Anche perchè l'integrazione treno/aereo difficilmente in Italia potrà prendere piede più di tanto e questo per una serie di ragioni.
Innanzitutto per la posizione assolutamente svantaggiosa di MXP e FCO rispetto all'AV. Per un federaggio da Bologna e Firenze, in entrambi i casi abbiamo gli scali dalla parte opposta della città, con l'ulteriore svantaggio che in entrambi i casi, le stazioni aeroportuali sono terminali. Quindi in direzione sud, il treno che andrà a FCO dovrà rinunciare alla tratta Roma-Napoli e allo stesso modo in direzione opposta, un treno instradato su MXP non potrà proseguire da Milano a Torino. Ad ogni modo, il feed ferroviario avrebbe tempi più lunghi degli attuali voli.
Un treno Torino-MXP AV instradato via raccordi di Novara, sarebbe un servizio totalmente dedicato al federaggio dei voli e non credo proprio che riempirebbe i 450-600 posti dei convogli. IMHO molto meglio un servizio di bus ad alta frequenza.
Infine Napoli. Per raggiungere FCO, un treno AV dovrebbe fare inversione a Tiburtina.
Piuttosto lento e complicato, senza contare che il treno andrebbe riempito oltre al federaggio, con la sola tratta Napoli-Roma. Non facile.
Semmai avrebbe qualche chance in più NTV, visto che nei convogli originanti o terminanti a Milano e Roma, utilizza rispettivamente la stazioni di P. Garibaldi e Ostiense, assai più vicine agli scali rispetto a Centrale e Termini e che non necessitano di inversione del treno.
Il resto dei limiti però rimarrebbero. A proposito di limiti, bisogna anche ricordare che i feed AZ Bologna/Firenze/Napoli-FCO sono appena 3-4 voli giornalieri per scalo, non di rado effettuati con piccoli regional. Insomma, sembra che tutto questo mercato non ci sia.
Dulcis in fundo, non dimentichiamo che Moretti ha già in mano i collegamenti città-aeroporto sia a Milano (attraverso Trenord), sia a Roma.
Anche ammesso che gli fosse consentito, per quale ragione dovrebbe andarsi ad infognare in AZ? In fondo in buona parte delle tratte nord-sud tanto più soffre la linea aerea, tanto più guadagna TI. Ho il sospetto che il buon Mauro abbia lo stesso interesse in AZ che Ragnetti aveva in IV...;)
L'interesse è scorporare l'alta velocità dal servizio regionale. E grazie ai proventi dell'alta velocità avrebbe fondi da investire. Per aumentare la flotta LR fai valere le opzioni di A330 con relativi leasing quindi non servono grosse cifre iniziali.
Il problema come sottolinei è integrare i due possibili hub italiani alla rete ferroviaria ad alta velocità. Le opzioni sono ovviamente due, aumentare frequenze e comodità del servizio di Leonardo Express e MXP Express riducendone al massimo i tempi di percorrenza, e questo è lo scenario più semplice, poi in un futuro andrebbe pensato di intervenire facendo passare le linee ad alta velocità da FCO in primis e da MXP, perchè in futuro l'integrazione treno-aereo è sempre più necessaria.

Una collaborazione stretta fra Trenitalia ed Alitalia avrebbe lo scopo di creare le basi politiche per tutto ciò, ecco perchè potrebbe interessare a Moretti la cosa.
 

aleall

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Attenzione che Trenitalia o qualsiasi impresa ferroviaria cade in piedi, loro hanno servizi a mercato che sono le Frecce ed alcuni Intercity sulla dorsale, il resto è gestito tramite contratto di servizio che sia con le regioni o con lo stato, dove dal costo di esercizio, inclusivo del guadagno di Trenitalia, si sottraggono i ricavi dalla biglietteria e dagli abbonamenti pertanto basta con questa storia che Trenitalia perde a fare alcuni servizi, al massimo perde la collettività che sovvenziona servizi gestiti al peggior dei modi, vedi ICN Torino-Milano-Reggio Calabria
 
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