Thread Alitalia - Aprile 2018


Stato
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Qualcuno ha esperienza recente di rimborso integrale di biglietti e puo' dirmi la tempistica? Grazie
 
Qualcuno ha esperienza recente di rimborso integrale di biglietti e puo' dirmi la tempistica? Grazie

Esperienza personale molto recente con 2 biglietti, tra i quali il rimborso di una tariffa I (con penale di € 200): telefonata (risposta da call-centre in Albania) giorno 1, e-mail di conferma giorno 1, rimborso su carta di credito giorno 3.

G
 
Qualcuno ha esperienza recente di rimborso integrale di biglietti e puo' dirmi la tempistica? Grazie

Se il rimborso e totale, e molto rapido: in un paio di giorni ti rifanno l’ accredito.
Se è parziale, ci mettono un po’ di più.
 
BRUXELLES. La Commissione europea è pronta ad aprire una procedura formale per aiuti di Stato su Alitalia. La decisione è stata presa, così come è già pronta la lettera da inviare al governo italiano con una serie di domande sul dossier. Questione di giorni, giusto il tempo di completare i riti burocratici interni a Bruxelles. In settimana, al più tardi tra dieci giorni, la decisione dell’Antitrust europeo sarà resa pubblica

La Repubblica
 
BRUXELLES. La Commissione europea è pronta ad aprire una procedura formale per aiuti di Stato su Alitalia. La decisione è stata presa, così come è già pronta la lettera da inviare al governo italiano con una serie di domande sul dossier. Questione di giorni, giusto il tempo di completare i riti burocratici interni a Bruxelles. In settimana, al più tardi tra dieci giorni, la decisione dell’Antitrust europeo sarà resa pubblica

La Repubblica
LH fa scendere in campo la politica sperando di prendere Gentiloni in tempo...
 
O quello, oppure è un segnale al nuovo possibile governo che operazioni sulla falsa linea di AZ su larga scala nel Paese non saranno tollerate dall’Europa:.considerando la possibile formazione del possibile nuovo governo credo che sia una teoria possibile..
 
Su una rivista specializzata tedesca è riportato che l’offerta di LH è considerata la migliore pervenuta soprattutto dal momento in cui LH ha deciso di diminuire il numero dei tagli al personale. Il percorso sarà ancora lungo ma al momento tra le offerte quella tedesca è l’unica ad essere più completa.
 
Su una rivista specializzata tedesca è riportato che l’offerta di LH è considerata la migliore pervenuta soprattutto dal momento in cui LH ha deciso di diminuire il numero dei tagli al personale. Il percorso sarà ancora lungo ma al momento tra le offerte quella tedesca è l’unica ad essere più completa.

Aspetta, deve ancora arrivare il pony express coll'offertona Cerberus-Delta-Air France-KLM-Easyjet-Hainan-Buffetti-Salmoiraghi&Viganò-Olio Carli-Banca di Credito Cooperativo dell'Alta Valle Sesia... Quella si che vincerà!
 
Aspetta, deve ancora arrivare il pony express coll'offertona Cerberus-Delta-Air France-KLM-Easyjet-Hainan-Buffetti-Salmoiraghi&Viganò-Olio Carli-Banca di Credito Cooperativo dell'Alta Valle Sesia... Quella si che vincerà!
Bellissima!
 
Non necessariamente. Tieni conto che probabilmente i flussi di cassa nel periodo in esame sono positivi (nei 31 mio di perdite ci sono una serie di costi non monetari - interessi passivi sul prestito ponte, TFR, accantonamenti vari a riserva) e che, in assenza di investimenti, il business di una linera aerea è decentemente "liquido" (incassi prima di volare, mentre gli stipendi vengono pagati a fine mesi e gli altri costi probabilmente in situazioni ordinarie mediamente a 60 giorni)
Secondo me la chiave di tutto è nei primi mesi di AS, durante i quali AZ si è trovata nella irripetibile posizione di non dover pagare le fatture arretrate e per un certo periodo (2-3 mesi?) di non dover pagare quelle nuove. Probabilmente in quel periodo (peraltro stagionalmente favorevole) la compagnia è riuscita a crearsi una liquidità propria non indifferente, che ha permesso di lasciare più o meno intonso il prestito (garanzia IATA esclusa).
Se AZ, come sembra ragionevole supporre, continua ad avere un risultato netto negativo di x centinaia di milioni, secondo me è plausibile che in questo primo anno di AS l'abbiano sfangata, almeno in una certa misura, grazie alla liquidità incamerata tra Maggio e Luglio 2017.
E' evidente che questa situazione non potrà ripetersi nei periodi successivi, nei quali verosimilmente dovrebbe essere intaccato il prestito. Soprattutto da Ferragosto in poi.

Per quanto riguarda la procedura UE, più ancora del fatto che il prestito sia palesemente un aiuto di stato (pratica che in una certa misura riguarda un po' tutti), mi rode che strategicamente non serva a nulla. Se non a salvare (temporaneamente) qualche voto e il presunto prestigio politico di tizio o caio (volutamente minuscolo).
Le porcate si fanno ovunque, ma almeno altrove di solito hanno una logica. Quando a LH è stato graziosamente concesso il quasi monopolio sul mercato interno tedesco con l'affaire AB, di fatto si è concesso un aiuto di stato alla compagnia blindando gli scali da una vera concorrenza e condannando i pax a pagare un salato extracosto rispetto a quanto sarebbe stato plausibile in regime di concorrenza. Ma almeno questo è servito per rendere ancora più solida LH, permetterle di ingrandirsi e crescere, espletando come si deve il ruolo di compagnia di bandiera che collega proficuamente la Germania al mondo.
Noi, con i nostri 900 M€ (ammesso che ce li lascino usare), cosa stiamo ottenendo? Nulla, se non la sopravvivenza di AZ per un tempo limitato. Senza che si veda all'orizzonte alcunchè di strategico.
 
L'articolo di Repubblica riporta che entro pochi gg ci sarà la notifica ufficiale da parte della Commissione che è stata sollecitata da diversi concorrenti con Ryanair e LH stessa in primis.

Nel dettaglio al governo italiano si contesta:

Durata prestito (entro 6 mesi si dovrebbe cominciare a restituirlo cosa che non è avvenuta)

Entità prestito (se AZ lo ha lasciato intonzo non si capisce perché sia stato portato a 900 milioni che risulta essere per la UE una cifra ingente).

Tasso interesse prestito (si contesta che il tasso debba essere allineato a quello di mercato).
 
Il voto, la lettera, la cassa vuota
I 5 giorni in cui Alitalia è quasi fallita


Nei documenti scritti dai tre commissari straordinari il racconto di cos’è successo l’ultima settimana di aprile 2017. Il rischio stop. E i 900 milioni prestati dallo Stato

Il momento peggiore per Alitalia dura cinque giorni. Parte con un referendum bocciato, si aggrava con una lettera che minaccia la sospensione delle attività di base, precipita quando si scopre che in cassa ci sono così pochi soldi che secondo lo scenario migliore si sarebbe potuto volare per massimo due settimane. Poi tutti a casa. Salvo finanziamenti dello Stato. Che sono arrivati, in tre tranche, per un totale di 900 milioni di euro. Da restituire entro la fine di quest’anno, a meno di una modifica delle condizioni contrattuali.

I documenti depositati

La lettura dei documenti depositati dai commissari straordinari dell’ex compagnia di bandiera — Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari — sugli ultimi mesi dell’azienda offre particolari inediti. Che si concentrano anche sulla settimana più delicata di Alitalia. Una settimana che inizia lunedì 24 aprile 2017 con i dipendenti che bocciano il pre-accordo — raggiunto tra vettore e sindacati — sui tagli e i licenziamenti necessari per rilanciare la società. Non una sorpresa, dal momento che «da giorni avevamo capito che la maggior parte avrebbe votato “no” per disfarsi della gestione Etihad (l’azionista con il 49%, ndr)», ricordano al Corriere due dirigenti del vettore tricolore che chiedono l’anonimato perché non autorizzati a parlarne.

La lettera della Iata

Sulla stampa italiana e straniera la bocciatura del referendum spinge alcuni analisti a prospettare il fallimento della compagnia. E proprio in piena stagione estiva per l’aviazione (di fatto il semestre aprile-ottobre), quella di picco per i passeggeri in movimento. Nel quartier generale della Iata — l’associazione che riunisce la stragrande maggioranza delle compagnie aeree — si preoccupano. Lo stop delle attività comporterebbe gran mal di testa per loro e per molte altre compagnie sulla gestione dei passeggeri rimasti a terra. Decidono così di scrivere ad Alitalia. In una lettera del 26 aprile 2017 chiedono rassicurazioni. Soprattutto: vogliono i soldi. Centodiciotto milioni di euro di deposito cauzionale. per la precisione. Pena la sospensione dalla partecipazione al «Business and settlement plan» (Bsp) e al «Clearing house».

Gli accordi per volare

Non si tratta di due dei tanti accordi che sottoscrivono le compagnie. Sono, per chi aderisce alla Iata, gli unici due sistemi per funzionare a livello mondiale nel trasporto aereo. Perché il Bsp è, come sottolinea il documento dei commissari straordinari, «il sistema di pagamenti per facilitare e semplificare le vendite i rapporti dare/avere tra gli agenti affiliati Iata alla vendita dei biglietti», ma è anche l’osservatorio della situazione finanziaria della liquidità delle compagnie aderenti. Clearing House, poi, è il sistema di pagamenti accentrato gestito proprio dalla Iata «cui partecipano i vettori ed i principali operatori del settore». Stare fuori dalle due piattaforme, ricorda la terna di commissari, «avrebbe di fatto impedito a Alitalia di continuare la vendita dei biglietti aerei, pregiudicando così irrimediabilmente la continuità aziendale».

La liquidità risicata

Non bastasse, ecco la contabilità di Alitalia: «Alla data di avvio della procedura di amministrazione straordinaria (2 maggio 2017, ndr) — sottolineano i commissari — la situazione finanziaria di Alitalia era caratterizzata da uno stato di gravissima tensione di liquidità in quanto l’ammontare delle disponibilità liquide della Società al 28 aprile 2017 era risultata consuntivata pari a 74 milioni di euro e le proiezioni avevano stimato che tale disponibilità si sarebbe con elevata probabilità esaurita tra il 5 e il 12 maggio 2017». Non solo. «Il piano di liquidità aveva stimato un fabbisogno finanziario legato all’esercizio dell’impresa pari a circa 240 milioni per il periodo maggio-giugno 2017 e 597 milioni per il semestre maggio-ottobre 2017».

Il prestito statale

Il 1° maggio 2017 Alitalia e Iata firmano l’accordo. Gli italiano versano 30 milioni di euro lo stesso giorno, e s’impegnano a dare gli altri 88 milioni «entro cinque giorni lavorativi dalla data di avvio della procedura di amministrazione straordinaria». Il 2 maggio inizia la gestione commissariale. Il 5 maggio il governo eroga un primo finanziamento di 240 milioni di euro. Altri 360 milioni arrivano ad ottobre «allo scopo di garantire alla società le risorse finanziarie necessaria ad assicurare la regolare prosecuzione dei servizi di collegamento aereo». In tutto 600 milioni da restituire il prossimo 30 settembre. Il 15 gennaio 2018 vengono consegnati gli ultimi 300 milioni di prestito statale che tocca rimborsare il 31 dicembre. Sperando, nel frattempo, di aver già trovato qualcuno a cui affidare quel che resta dell’ex vettore di bandiera.

La lente della Ue

Secondo la Repubblica proprio questo prestito sarebbe finito nel mirino della Commissione europea che starebbe pensando di accusare l’Italia di aiuti di Stato. «Non commentiamo i rumour», fa sapere al Corriere Mina Andreeva, portavoce della Commissione. «In realtà è un atto dovuto: il dossier viene aperto ogni volta che dai governi centrali si attiva una linea di credito nei confronti di un’azienda privata», racconta a questo giornale una fonte degli uffici «Competition» della Commissione europea. «Si tratta di un passaggio formale che fa seguito da un lato alle lamentele di alcune compagnie europee (Ryanair e British Airways in testa, secondo quanto si apprende, ndr), dall’altro serve ad approfondire la lettera che il governo italiano ha inviato a Bruxelles il 24 gennaio 2018 in cui spiega i motivi del prestito».

https://www.corriere.it/cronache/18...ta-2c994a98-3f5b-11e8-876a-83c5b28c227f.shtml
 
Se non sbaglio Gentiloni ha dichiarato che quella notte tra il primo ed il due maggio è stata senza dubbio la più difficile e complicata della sua presidenza del consiglio.
 
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