Thread Alitalia - Aprile 2018


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Vincenzo Bova

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9 Giugno 2016
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Leggendo certe cose ti fai un'idea di come mai Alitalia sia perennemente in perdita.
AZ gestisce in proprio i servizi di ground handling a Fiumicino e Reggio Calabria. Ora mi domando com'è possibile che a REG, scalo dove se non ricordo male erano stati anche sospesi in voli per FCO, risultino ben 42 dipendenti in organico per tale servizio!?
Perché a Reggio la società aeroportuale SACAL subentrata a SOGAS fallita non gestisce l' handling ed Alitalia ha un operativo anche se molto ridotto.
Di conseguenza i 42 dipendenti fanno la CIGS a rotazione con media di 10 giorni al mese caduno.
Cmq non credere che sia l' aeroporto Reggio Calabria a generare tutte le perdite di AZ mi sembra esagerato.

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FlyKing

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14 Aprile 2011
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Genova - LIMJ
Trasparenza sull’affaire AB mi pare un parolone, con le manovre di LH per rilevare la componente a lungo raggio, senza al contempo prendersi il faldone dei piloti ex LTU, il wet lease di parte della flotta ad EW e la nomina di un manager LH ai vertici in tempi non sospetti e compagnia cantando. Il bando era di fatto già assegnato proprio perché anticipata da un lungo dialogo tra le parti ed è stata una delle tante mosse studiate nei dettagli e attuate in maniera efficiente, oltre che efficace in termini di costo (per lo stato, per i cittadini non saprei).
Nel mentre, noi siamo campioni europei di proroghe, rinvii e posticipazioni.
 

AZ 1699

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11 Marzo 2006
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Ticino
E invece questo passaggio:

lancio nuove rotte per ampliare la presenza sul “lungo raggio” (Maldive e New Delh i nella stagione invernale ’17; Johannesburg e Nairobi nella stagione estiva ’18)
 

Keegan

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12 Luglio 2008
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Le parti più interessanti del programma, come ad esempio l'utilizzo del finanziamento e le prospettive economico-finanziarie, sono coperte da omissis.
 

londonfog

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8 Luglio 2012
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Londra
In realtà Silvano la questione non è se debbano effettuare la ristrutturazione i commissari, sarà così in ogni caso, ma sulle condizioni e sul fatto che debba essere fatto a seguito di una intesa vincolante o se debba essere fatta senza nessun impegno per il compratore.
Personalmente ritengo che il compratore della farsi carico dei costi di ristrutturazione così come fatto da LH per AB ma al contrario pare non sia disposta a fare per AZ (pacifico che la ristrutturazione può anche essere a carico della procedura ma poi il valore di vendita deve essere di conseguenza) e mi pare palese che la stessa possa partire (tolte operazioni comunque necessarie che possono portare avanti comunque i commissari) a seguito di un impegno vincolante sottoscritto con relative clausole di salvaguardia sia chiaro.

Pensare che la ristrutturazione debba pagarla pantalone e che vada fatta senza nessun impegno vincolante sottoscritto rischiando di trovarsi senza compratore e avendo stravolto l'azienda secondo le sue richieste per me è inaccettabile per i cittadini italiani al pari della nazionalizzazione per salvaguardare inefficienze. Ma prendo atto che alcuni va benissimo, lo sottolineo perché poi si tende a dimenticare chi era per addossare i costi a pantalone e chi no.
Sono d'accordo solo in parte, ho avuto una giornata troppo lunga e faticosa per mettere insieme una risposta chiara e concisa.:D

Ne riparliamo domani
Certo che per un volo inaugurale non sarebbe stato male utilizzare almeno una macchina con nuova livrea....
Mi sembra che lo abbia scritto anche qualcun'altro
 

Amsicora

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31 Ottobre 2017
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Come già ipotizzato, Calenda conferma che l’offerta migliorativa è quella di Lufthansa.
Fonte Corriere della Sera on line
 

ripps

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17 Giugno 2017
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Qualche numero:

Roma, 12 apr. (AdnKronos) – Nel corso dei primi 10 mesi del 2017 il gruppo Alitalia ha generato ricavi totali per circa 2,4 miliardi di euro di cui 2,2 miliardi derivanti dalle attività di volo e circa 0,2 miliardi connessi ad attività ancillari e non ricorrenti. Sul versante operativo, nei primi 10 mesi dello scorso anno, ha registrato un load factor medio pari a 79,3% e una percentuale di voli in orario pari a circa 84,3% del totale dei voli operati. Sempre nello stesso periodo, i servizi di trasporto aereo di merci generano ricavi per 85 milioni e un load factor pari a 51%, trasportando circa 60.523 tonnellate di merci (esclusi i voli charter).
Sono questi i dati contenuti nel programma dei commissari straordinari di Alitalia, Luigi Gubitosi, Stefano Paleari ed Enrico Laghi, pubblicato sul sito della società in amministrazione straordinaria (dal 2 maggio del 2017) insieme alla relazione sulle cause di insolvenza. Nell’arco dei 10 mesi, nel periodo giugno-ottobre, secondo quanto riferito dai commissari al Parlamento nello scorso novembre, i ricavi sono stati pari a oltre 1,4 miliardi, l’ebitda è stato positivo per 73,9 milioni e il risultato netto è stato negativo per 31,3 milioni, 20,9 escludendo gli interessi sul prestito governativa.
E, a questo riguardo, la relazione segnala che la compagnia ha beneficiato della disponibilità di un prestito ponte da parte del Mise pari a 900 milioni, ad oggi interamente erogato, di cui 103 milioni depositati presso Iata ed i restanti circa 800 milioni impiegati da Alitalia ed Alitalia Cityliner per esigenze di cassa a supporto del business. “I commissari straordinari – si legge nella relazione – continueranno ad implementare una radicale razionalizzazione dei costi, ove necessario anche presentando le necessarie istanze al Mise (con particolare riferimento ai contratti di leasing/manutenzione, ricorso alla cassa integrazione, ecc.)”.
 

ripps

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17 Giugno 2017
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Lufthansa ha migliorato la propria offerta per Alitalia. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda economico al Tg1. "Sono arrivate proposte in alcuni casi migliorative ma non ancora soddisfacenti", ha spiegato "ma bisognerà aspettare il nuovo governo" per qualsiasi decisione. Nella proposta di Lufthansa "c'è un miglioramento sia in termini di mantenimento delle rotte intercontinentali sia in termini di personale. Ma ripeto è una proposta che va ulteriormente negoziata. Credo che gli esuberi ci saranno in ogni caso ma ritengo che si potranno ridurre con un negoziato. L'importante sarà gestirli con gli ammortizzatori sociali", ha concluso Calenda

https://www.agi.it/breakingnews/ali...a_offerta_migliorata-3763566/news/2018-04-12/
 

belumosi

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Nell’arco dei 10 mesi, nel periodo giugno-ottobre, secondo quanto riferito dai commissari al Parlamento nello scorso novembre, i ricavi sono stati pari a oltre 1,4 miliardi, l’ebitda è stato positivo per 73,9 milioni e il risultato netto è stato negativo per 31,3 milioni, 20,9 escludendo gli interessi sul prestito governativa.
Mi sembra scontato che se nel periodo migliore Giugno-Settembre il netto è stato di -31.3 M€, nei rimanenti sette mesi dell'anno le perdite si possano contare con un numero a 9 cifre.
Visto che quando il prestito è stato erogato la liquidità di AZ era minima, visto che con ogni probabilità le perdite annue continuano ad essere nell'ordine delle centinaia di milioni e visto che il prestito ponte non è stato usato (se non per la garanzia IATA), chi sta coprendo con la propria liquidità le sopracitate perdite? Forse i fornitori?
 

Paolo_61

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Mi sembra scontato che se nel periodo migliore Giugno-Settembre il netto è stato di -31.3 M€, nei rimanenti sette mesi dell'anno le perdite si possano contare con un numero a 9 cifre.
Visto che quando il prestito è stato erogato la liquidità di AZ era minima, visto che con ogni probabilità le perdite annue continuano ad essere nell'ordine delle centinaia di milioni e visto che il prestito ponte non è stato usato (se non per la garanzia IATA), chi sta coprendo con la propria liquidità le sopracitate perdite? Forse i fornitori?
Non necessariamente. Tieni conto che probabilmente i flussi di cassa nel periodo in esame sono positivi (nei 31 mio di perdite ci sono una serie di costi non monetari - interessi passivi sul prestito ponte, TFR, accantonamenti vari a riserva) e che, in assenza di investimenti, il business di una linera aerea è decentemente "liquido" (incassi prima di volare, mentre gli stipendi vengono pagati a fine mesi e gli altri costi probabilmente in situazioni ordinarie mediamente a 60 giorni)
 

ripps

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Quasi settemila contenziosi con i passeggeri e le agenzie di viaggio e il rischio di dover pagare almeno 24,5 milioni di euro. I disservizi imputati ad Alitalia — in Italia e all’estero — sono una parte rilevante nella gestione in amministrazione straordinaria dell’ex compagnia di bandiera. Tanto da comparire in uno dei documenti del 26 gennaio scorso, pieno di omissis, scritto dal trio dei commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. Disservizi, va detto, che dovranno poi essere attribuiti o meno al vettore tricolore da un giudice, ma forniscono un’idea delle sfide meno note per la società.
I reclami in Italia
Nel documento viene fatta una distinzione territoriale (contenziosi in Italia e all’estero) e temporale (richieste fino al 31 dicembre 2017 per quelle italiane, fino al 30 novembre per quelle straniere). Su un totale di 6.780 reclami sul territorio italiano gli «atti di citazione pendenti al 31.12.2017) sono 4.511», contabilizzano i tre commissari. La richiesta complessiva è di quasi 7 milioni di euro (6.978.741,61 per la precisione). Calcolatrice alla mano vuol dire una media di 1.547 euro. Nel solo 2017, poi, di «atti» ne sono arrivati 2.469, più della metà del totale delle richieste pendenti, con un ammontare di poco meno di 2,4 milioni (2.389.000 per l’esattezza), cioè quasi 968 euro per passeggero/agenzia.
Il fondo accantonato
Ma, come scritto, non è detto che poi Alitalia sia ritenuta responsabile del disservizio. Così come non è assicurato che il passeggero vada fino all’ultimo grado di giudizio in tribunale. Per questo «al fondo rischi trasportistico per l’Italia al 30 novembre 2017 sono stati accantonati 2,8 milioni di euro», comunicano i commissari. Chiarendo che «l’importo è stato determinato considerando un abbattimento del rischio di causa sulla base dell’esperienza pregressa relativamente ai costi sostenuti dalla compagnia per le sentenze di condanna». Il documento rivela anche che la cifra sborsata da Alitalia per i procedimenti definiti in transazione dal 2016 fino al 1° maggio 2017 «è di circa 357 mila euro laddove il costo stimato per l’azienda era pari a 850 mila euro».
Brasiliani «litigiosi»
Capitolo importante è la voce «contenziosi esteri» al 30 novembre 2017. Dove sono stati presentati 2.269 rivendicazioni, cioè — come sintetizzano i commissari — «un numero molto consistente di procedimenti, soprattutto nelle aree geografiche dove l’indice di litigiosità è più elevato rispetto ad altri Paesi, aventi per oggetto, oltre ai disservizi legati all’attività di trasporto aereo, altre questioni connesse (infortuni e rivendicazioni di agenzie)». In questo caso «il rischio complessivo di soccombenza è stimato tra il 50% e il 100%» delle richieste. Nel calcolo vengono fuori le contestazioni record in Brasile (1.587) che sono più del doppio rispetto a quelle inoltrate da Europa, Medio Oriente e Africa messe assieme (640). In tutto dall’estero chiedono ad Alitalia 17,6 milioni di euro, mentre la compagnia aerea ne ha accantonati 5,6 milioni perché alla fine stima di dover pagare circa la metà, 8.655.000.
Le lamentele negli Usa
Nella relazione sugli atti arrivati dall’estero viene precisato che «l’Amministrazione Straordinaria, che permette di effettuare un discrimine tra gli eventi ante e post 2 maggio 2017, non è applicabile in tutti i Paesi». Secondo il Dipartimento Usa dei Trasporti l’anno passato contro Alitalia sono stati presentati 124 reclami presso gli scali americani, ma non è detto che poi siano diventati anche contenziosi legali: più di un terzo (42) aveva al centro la gestione del bagaglio, in 23 si sono lamentati per i rimborsi relativi ai biglietti, altri 18 per generici problemi relativi al volo, 15 per criticità all’imbarco o all’assegnazione del posto. Nell’elenco compaiono anche 4 reclami da parte di viaggiatori con disabilità.

https://news.google.it/news/amp?cau...-3e88-11e8-adb3-f3dc0ac87621.shtml#pt0-327857
 
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