VENEZIA—La «spending review » di «Alitalia» colpisce pesantemente l’aeroporto «Marco Polo»: dall’entrata in vigore dell’orario invernale a inizio gennaio sino a fine marzo, ben 800 i voli tagliati dalla Compagnia di bandiera e dalla controllata «AirOne» da e per Venezia. La causa, spiega l’«Alitalia», gli eccessivi costi di molti voli nazionali, giudicati «insostenibili » viste le difficoltà economiche dell’azienda. Le tratte coinvolte — dei nove voli al giorno tagliati cinque sono targati «AirOne », tre «Alitalia» e uno «Cityliner »—tutte nazionali a medio- lungo raggio erano poco affollate, con percentuali di riempimento inferiori al 50%: Brindisi è sparita come lo scorso anno, Palermo e Catania verranno coperte solo da «AirOne», mentre le cancellazioni più pesanti sono quelle di Bari e Napoli. «Il piano di razionalizzazione di alcuni voli - ha spiegato la Compagnia - si è reso necessario per il perdurare della crisi generale che ha colpito soprattutto il segmento business. Con l’avvio della stagione estiva, a fine marzo, Alitalia riporterà a regime l’operativo dei voli da e per Venezia».
Promessa confermata anche dallo scalo lagunare, che rilancia. «La prossima estate, anzi, Alitalia crescerà rispetto al 2012 - dice il direttore «Sviluppo aviation» di Save, Camillo Bozzolo - Da un paio d’anni, da quando la crisi è più forte, anche la stagionalità è più marcata. Nel "deep winter", tra gennaio e marzo, molte Compagnie tagliano voli. Ma la nostra offerta complessiva sul mercato nazionale è rimasta invariata, in particolare grazie a Volotea». Una promessa a cui però la Cgil crede poco. «A settembre, nella nona commissione comunale, il direttore delle operazioni Giancarlo Schisano aveva annunciato che i voli sarebbero aumentati - denuncia il segretario provinciale confederale, Umberto Tronchin - Se questi sono i risultati c’è poco da stare tranquilli ». Il sindacato è molto preoccupato per la situazione occupazionale di «Gh», l’«handler» che si occupa dei servizi aeroportuali a terra dei velivoli. «In base al piano-voli dell’orario invernale ci erano stati annunciati 25-30 esuberi: con una trattativa- lampo siamo riusciti a scongiurarli, ma se entro metà febbraio i voli non torneranno saranno dolori» continua il sindacalista. Alitalia aveva anche spiegato di voler ricollocare al «Marco Polo» il personale veneziano della Compagnia, facendosi mandare una lista dai sindacati. Invece a Tessera continua a operare personale prevalentemente romano in trasferta mentre quello del territorio è di stanza a Pisa. «Meno male che vogliono tagliare i costi - ironizza il segretario provinciale della Filt, Valter Novembrini - Così si buttano via 300 mila euro al giorno». A questo si aggiungono le difficoltà a ruotare tutto il personale in volo, con molti piloti e soprattutto hostess messi in «riserva », con conseguente crollo del reddito. A calare anche la qualità dei servizi per chi vola: i voli tagliati sono ancora acquistabili e in tabellone, ma i passeggeri sono costretti a cambiare aereo a Roma o Napoli.
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