Thread Aeroporti di Linate & Malpensa dal 1 giugno


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AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
A me sembra che l'ultima volta il prezzo lo fece lui, visto che portò a casa il risultato con un euro in più.
Senza concorrenti, a parte il teatrino indiano che sbagliò indirizzo (e fu poi sbugiardato in sede di verifica).
Quello non era un regalo?

Con la promessa non scritta di vendere altre quote.
Ora questo sarà incavolato come un cobra.

A me Gamberale non è mai piaciuto, sia chiaro.
semi OT: http://www.repubblica.it/economia/f...o_a_un_offerta_per_entrare_in_telco-47041287/
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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I dati sono negativi anzi catastrofici nessuno lo nega, ma cosa potrebbe fare SEA per invertire la rotta anche con un nuovo presidente? Putroppo al Comune paiono interessare solo i dividendi, della scellerata situazione aeroportuale milanese non hanno il minimo interesse. Forse se un giorno non arriveranno piu' i dividendi di SEA si sveglieranno a cambiare qualcosa... :)
Cesare, cosa potrebbero fare?

Ne butto li una ipotesi, che sicuramente andrebbe discussa, ma ritieni che sarebbe illogico investire una parte di tali utili per sovvenzionare l'apertura di un network di lungo raggio da MXP?
Guarda l'esempio del MXP-MIA di AZ, a MIA hanno preferito dare una destinazione in più di lungo raggio invece di portarsi a casa qualche utile extra, utili che magari gli sono pure rientrati dal giro d'affari generato.

Un bando fatto bene che destina X milioni di € commisurati a quello che viene richiesto, per aprire X destinazioni che vengono ritenute strategiche con X frequenze e X posti a bordo disponibili alla vendita ritieni che non potrebbe essere utile a MXP e Milano piuttosto che qualche soldino per il bilancio comunale?
Ovviamente non ci mettiamo la solita JFK che volano tutti, ma ci mettiamo destinazioni interessanti attualmente scoperte. Un network di lungo raggio poi si deve sostenere e l'incentivo economico a crearlo farà arrivare anche i voli di federaggio necessari o perlomeno lo sviluppo esponenziale di viaMilano. Se poi ci aggiungi anche la chiusura di LIN forse potresti pure ottenere qualcosa.

Certo che se l'attività è andare ogni tanto a raccontarci che tutto va bene direi che quel ruolo lo può ricoprire chiunque con uno stipendio di 5-10 volte minore.
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Non mi pare onestamente un grande esempio: finite le sovvenzioni, finiti i voli.
Intanto ci sono stati per quasi 2 anni, è un po' quello che fa FR a trattativa privata ma che andrebbe fatto con un bando pubblico che garantisca la trasparenza e partecipazione.
Ovviamente poi non dovrebbe essere un solo collegamento ma una rete di collegamenti su destinazioni interessanti e non gestite attualmente o a forte rischio chiusura al massimo.
Poi il bando lo fai non spacchettabile o al massimo lo spacchetti in sotto pacchetti così che chi se lo aggiudica debba mettere su una certa organizzazione a MXP, così da incentivare di conseguenza anche il sistema dei voli feed o perlomeno del via-milano.
Premesso che se il ritorno c'è non è obbligatorio interrompere il sostegno a rotte che da sole non si reggono, si investirebbero gli utili per lo sviluppo e sostegno dell'aeroporto e quindi dell'azienda mica si butterebbero soldi pubblici per evitare la chiusura di MXP come succede invece per certi aeroporti che senza nessun ritorno sovvenzionano FR, comunque chi opera avrebbe dovuto comunque creare una struttura che magari con la chiusura di LIN in futuro potrebbe in ogni caso tornare utile.

Se poi il Comune ha bisogno degli utili per coprire buchi e sovvenzionare altro basta essere realisti ed invece di cercare scuse per dirsi che tutto va bene ammettere di non essere una città in grado di sostenere un sistema aeroportuale importante. Da LIN si vola ovunque via altri hub italiani o stranieri, da MXP rimarranno quei voli che si reggono da soli mentre gli altri continueranno a chiudere e amen. Non è detto che non debba essere così.

Il concetto espresso è che forse è esagerato lo stipendio per raccontarci che va tutto bene e poi sappiamo come funziona con le partecipate. Almeno che si pensi a qualcosa di più interessante di storie come il self-hub e robe che abbiamo letto in questi anni.
Se in un decennio abbondante sono fuggite a gambe levate KLM, Alitalia e Lufthansa, poi Air France e la stessa KLM pure i voli feed hanno tolto oltre a tante chiusure o riduzioni di singole rotte, forse è il caso di chiedersi cosa si potrebbe fare concretamente per invertire la tendenza anche senza interventi divini o la chiusura di LIN che non è ottenibile a breve.
Dici che farebbe schifo una rete aggiuntiva di tipo 10 rotte impegnando X milioni di € dell'utile aziendale? Specialmente se il socio di maggioranza è pubblico che dovrebbe pensare a fornire un servizio prima che a fare utili.
 

Paolo_61

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2 Febbraio 2012
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Cesare, cosa potrebbero fare?

Ne butto li una ipotesi, che sicuramente andrebbe discussa, ma ritieni che sarebbe illogico investire una parte di tali utili per sovvenzionare l'apertura di un network di lungo raggio da MXP?
Guarda l'esempio del MXP-MIA di AZ, a MIA hanno preferito dare una destinazione in più di lungo raggio invece di portarsi a casa qualche utile extra, utili che magari gli sono pure rientrati dal giro d'affari generato.

Un bando fatto bene che destina X milioni di € commisurati a quello che viene richiesto, per aprire X destinazioni che vengono ritenute strategiche con X frequenze e X posti a bordo disponibili alla vendita ritieni che non potrebbe essere utile a MXP e Milano piuttosto che qualche soldino per il bilancio comunale?
Ovviamente non ci mettiamo la solita JFK che volano tutti, ma ci mettiamo destinazioni interessanti attualmente scoperte. Un network di lungo raggio poi si deve sostenere e l'incentivo economico a crearlo farà arrivare anche i voli di federaggio necessari o perlomeno lo sviluppo esponenziale di viaMilano. Se poi ci aggiungi anche la chiusura di LIN forse potresti pure ottenere qualcosa.

Certo che se l'attività è andare ogni tanto a raccontarci che tutto va bene direi che quel ruolo lo può ricoprire chiunque con uno stipendio di 5-10 volte minore.
Direi che al contrario proprio il caso AZ-MIA illustra chiaramente l'inutilità strategica delle sovvenzioni da parte degli aeroporti. Se un volo è in perdita senza sovvenzioni, dovrai continuare a pagarlo in eterno. Secondo me SEA deve investire in qualità del servizio al cliente (sia linea aerea sia pax).
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Paolo, quasi tutto il network FR si regge così. Quello che servirebbe è trasparenza e sostenibilità, ricordiamoci poi che qui parliamo di re-investire utili e non fondi pubblici per tenere aperto un aeroporto che non funziona. Magari il giro d'affari permette pure di rientrare degli incentivi, altrimenti paghi il servizio che offri ai cittadini.

Le opzioni sono 3: O cambi il sistema e vedi se le compagnie trovano la cosa interessante da investire in prima persona, o ti rassegni a non avere certi voli diretti, o li sovvenzioni per permettere ci rendere profittevoli voli che da soli non ce la farebbero garantendoti collegamento diretti che altrimenti non avresti.
 

Frecciarossa

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19 Febbraio 2009
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Specialmente se il socio di maggioranza è pubblico che dovrebbe pensare a fornire un servizio prima che a fare utili.
Se così fosse LIN sarebbe chiuso da oltre dieci anni, AZ si sarebbe fusa con KL e chissà avrebbe anche acquistato Air France (non l'inverso), e MXP avrebbe un network pari probabilmente a MUC o similari. Ma questa è fantascienza.
La realtà dice che il comune nell'ultimo decennio ha chiesto a SEA dividendi per ben oltre mezzo miliardo di euro.
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Sea, al via il roadshow per la quotazione in Borsa

Giuseppe Bonomi, presidente della società che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate: "Per i prossimi tre anni pay out al 70%, è il momento giusto per investire, mai un trimestre in perdita". Il 6 dicembre primo giorno di quotazione. Previsti investimenti per 437 milioni fino al 2015 con un piano industriale flessibile, regole e tariffe certe per 10 anni grazie al Contratto di programma


Sea ai blocchi partenza con l'inizio ufficiale del roadshow, il periodo di offerta pubblica di vendita e sottoscrizione delle azioni della società che gestisce gli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate finalizzata all'ingresso in Borsa, che terminerà il prossimo 30 novembre.

L’operazione, che è stata presentata alla comunità finanziaria, riguarda 58 milioni e 520mila azioni, di cui 24milioni e 400mila azioni derivanti dall’aumento di capitale e 34 milioni e 120mila azioni messe a disposizione da Asam spa. Il primo giorno di quotazione è previsto il prossimo 6 dicembre. Le azioni, ad una forchetta di prezzo fra 3,2 e 4,5 euro ciascuna, sono destinate all’85% agli investitori istituzionali italiani e esteri, al 15% al retail, mercato al quale sono destinate bonus share. Al pubblico indistinto che manterrà le azioni per un anno spetterà l’attribuzione gratuita di una azione ogni 20 assegnate, con un rendimento implicito del 5%, mentre per i residenti nelle province di Milano, Monza, Varese e Novara sarà ogni 15 azioni assegnate, con un rendimento implicito di oltre il 6%. Per i dipendenti e i piccoli azionisti il bonus sarà di 17 azioni ogni 250. Fra 800 milioni e un milardo e 75 milioni l’intervallo di valorizzazione del capitale individuato, ovvero fra 878 e 1 miliardo e 180 milioni con l’aumento di capitale. Con l’operazione il Comune,socio di maggioranza, scenderà al 48%, F2i al 26% e altri al 2%, per un flottante del 24%.

"Per noi comincia una fase cruciale, il confronto vero e proprio con ilmercato - ha detto il presidente di Sea, Giuseppe Bponomi - i passaggi precedenti ci inducono a perseguire con tenacia e determinazione anche quest’ultima fase. Questo è il momento giusto per investire in Sea - ha spiegato -. L’attività di premarketing delle banche ha evidenziato un forte, fortissimo interesse del mercato verso questo settore e verso la nostra società e siamo fortemente fiduciosi che la risposta del mercato sia positiva. Per i prossimi tre anni garantiamo un dividend payout fino al 70%, un elemento che ci pone in una posizione di straordinario vantaggio sui nostri concorrenti europei, la garanzia di di un dividendo generoso". Conferme in questa direzione sono arrivate anche dall’advisor di Banca Imi (Intesa Sanpaolo), Marco Graffigna: "Sea renderà il doppio di un titolo di Stato a dieci anni".

Bonomi ha ricordato che il gruppo investirà 437 milioni di euro fino al 2015, di cui 181 già previsti per la costruzione della terza pista a Malpensa che sarà però realizzata, ha tenuto a precisare il presidente, "solo se e quando le condizioni di mercato lo richiederanno". Sul piano degli investimenti in corso, Bonomi ha ricordato che a gennaio entrerà in esercizio il terzo terminal di Malpensa riservato alle compagnie e ai voli del traffico "pregiato" a lungo raggio con servizi di qualità (ad esempio accesso diretto agli aeromobili dalla vip longue e una unica grande catena commerciale all'interno che valorizzerà il business non aviation di Sea).

I proventi dell’Ipo verranno usati "per supportare la crescita, rafforzare la struttura patrimoniale ed essere pronti a cogliere tutte le opportunita", anche nell’ottica del risiko aeroportuale del Nord Italia. Questo con un piano industriale flessibile, legato al recente via libera del Contratto di programma, strumento che garantisce regole certe per dieci anni e consente di agire sulla leva dell'incremento dei livelli tariffari.

Giuseppe Bonomi ha anche sottolineato come Sea, negli ultimi tre anni, abbia sempre registrato ricavi in aumento e abbia il primato italiano nel settore cargo con circa il 50% della quota di mercato. "Mai un trimestre in perdita" e un bacino diriferimento "tra i più interessanti in Europa", ha spiegato Bonomi parlando dei "punti di forza" di Sea. In un'area di riferimento, "tra le prime tre per Pil e un territorio che ha sempre espresso una domanda di traffico passeggeri in aumento, anche in anni in cui l’industria sta soffrendo", come primo elemento forte. "Il secondo elemento è una società che pur in presenza di fatti esogeni come il dehubbing di Alitalia e gli impatti della crisi, il sisma in Giappone o la nuvola islandese, ha sempre avuto performance in crescita, e i ricavi e l’ebitda del gruppo sono in crescita anche in questo momento, in presenza di una struttura di costi in riduzione". Terzo elemento di forza, il fatto che "approfitteremo delle nuove infrastrutture per allargare la nostra catchment area. Non è di poco conto che una serie di importanti investimenti sono inseriti nel dossier Expo fra le opere complementari che porteranno naturalmente a un allargamentodel territorio di riferimento".

"A fronte di un’economia reale in discesa, Sea ha una crescita media annua dei ricavi del 3,5%. Nel primi 9 mesi del 2012 rispetto al 2011 l’incremento è stato del 5,3% per i ricavi, del 6% per l’ebitda", e questo in presenza di effetti del Contratto di programma, entrato in vigore il 24 settembre, "non ancora evidenti: si manifesteranno aregime nel 2013", con un incremento delle tariffe che comunque resteranno "al di sotto della media europea e quindi in una situazione di estrema competitività". Quanto alla posizione finanziaria netta, arriverà a 505 milioni dopo il pagamento al socio di maggioranza del dividendo straordinario deliberato il 20 dicembre dello scorso anno e che sara, pagato in due tranche, una il prossimo dicembre e una a fine 2013.

Bonomi è stato chiaro anche sui rapporti con il socio privato rispetto alla forchetta di prezzo per la quotazione della società (Sea attualmente ha come soci Comune di Milano con il 55%, il fondo di Vito Gamberale F2i con il 30, Asam con il 15, piccoli investitori 1%): "Le volontà degli azionisti si esprimono in assemblea e non nel cda. Io convintamente ribadisco la volontà di F2i palesata in assemblea: favorevole alla quotazione. I distinguo mi interessano poco". Il cda, ha spiegato "è tenuto ad eseguire la volontà assembleare, e l’assemblea ha deciso di delegare al cda il compito di fissare il prezzo". I criteri, ha spiegato, sono "il valore del patrimonio netto, la quantità equalità delle manifestazioni di interesse, le condizioni del mercato, irisultati della società, le prospettive di sviluppo e le indicazioni dei global coordinator" e il cda, a conclusione del periodo d’offerta, il 30 novembre, "si muoverà rigorosamente su queste direttrici". Alla domanda se "sia scomodo" procedere nella quotazione "se non c’è piena sintonia fra azionisti, rispondo di no, non è scomodo - ha risposto Bonomi - se ho come faro l’interesse della società e non degli azionisti. Si presume che, facendo gli interessi della società, si facciano anche quelli degli azionisti".

Altra domanda su Asam, la holding della Provincia di Milano: "Se il socio venditore rinuncia a vendere, l’operazione non si può fare - ha risposto Bonomi -, ma finora con Asam c’è stata perfetta armonia in tutti i passaggi del processo e in ogni caso nella situazione in cui siamo anche in ragione dell’interesse del mercato, ci sono tutte le condizioni perché perché l'operazione abbia successo".

Una battuta infine è stata riservata da Bonomi, a Bernardo Caprotti, patron di Esselunga, che nei giorni scorsi ha proposto la realizzazione di un nuovo hub all'aeroporto di Montichiari, vicino a Brescia: "Ringrazio il dottor caprotti, che notoriamente da decenni si occupa di aeroporti, finita l’Ipo di Sea anch'io inizierò a occuparmi di supermercati...".

http://www.ilgiornale.it/news/economia/sea-roadshow-quotazione-borsa-857387.html
 

DusCgn

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.
a L'Inkiesta intervistano il super ministro Passera, tra le domande anche una prettamente in tema.
Mi sembra che rispetto a qualche mese fa (Cernobbio) Passera risponde non rispondendo, o meglio si limita a constatare qual è l'evoluzione del percorso degli scali milanesi e di Alitalia, e dello status quo.
Una risposta molto evasiva.

Anche il tema di aeroporti e trasporti sta a cuore ai nostri lettori. Molti dalla Lombardia parlano del distino di Malpensa. Non è ora di rilanciare seriamente Malpensa rispetto a Linate, costi quel che costi ad Alitalia?
Chi fa questo ragionamento dovrebbe ricordare che fin dall'inizio il progetto era di creare la grande Malpensa, portandoci anche gran parte dei voli nazionali e internazionali di Linate. Ma la politica locale non ha voluto, e si è persa una grandissima occasione. Prima del fallimento della trattativa con Air France, si decise inoltre di trasferire una parte importante dei voli di Alitalia da Malpensa a Fiumicino. Ciò ha rafforzato Roma a discapito di Milano. Poi c'è stato il fallimento della vecchia Alitalia e la creazione della nuova Alitalia, che ha confermato la centralità di Fiumicino. Ora stiamo lavorando al nuovo Piano Aeroporti, che indicherà una serie di priorità, individuerà gli scali di interesse nazionale, ne ridurrà il numero complessivo e incoraggerà la creazione di sistemi aeroportuali.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/intervista-passera-linkiesta#ixzz2CnNaFpl1
 

Paolo_61

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a L'Inkiesta intervistano il super ministro Passera, tra le domande anche una prettamente in tema.
Mi sembra che rispetto a qualche mese fa (Cernobbio) Passera risponde non rispondendo, o meglio si limita a constatare qual è l'evoluzione del percorso degli scali milanesi e di Alitalia, e dello status quo.
Una risposta molto evasiva.



Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/intervista-passera-linkiesta#ixzz2CnNaFpl1
Una non risposta, si limita a ricapitolare la storia passata, senza alcun accenno serio al futuro (perché richiamare il piano aeroporti non vuol dire al momento un bel tubo).
 

DusCgn

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.
Ora questo sarà incavolato come un cobra.

A me Gamberale non è mai piaciuto, sia chiaro.
Sea: scambio di lettere con accuse reciproche su quotazione

F2i scrive ai vertici aziendali. Il Comune di Milano ribatte (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 20 nov - I consiglieri di minoranza della Sea, espressione del fondo F2i, hanno preso carta e penna accusando i vertici aziendali di non avere comunicato al mercato dati sensibili sull'andamento della societa'. In particolare, secondo quanto risulta a Radiocor, quelli che riguardano il traffico degli ultimi due mesi negli aeroporti di Linate e Malpensa, con specifico riferimento a riduzioni significative dei voli. In piu', sempre negli ultimi mesi e sempre secondo quanto e' scritto nella lettera inviata ieri, risultano aumentati i tempi di riscossione dei crediti della Sea nei confronti di compagnie aeree come Meridiana, Blu Panorama e Wind Jet. La lettera e' stata trasmessa per conoscenza alla Consob. Sempre in giornata e' sceso in campo anche il Comune di Milano, azionista di riferimento della stessa Sea. La missiva, in questo caso, e' stata indirizzata a F2i e contiene affermazioni perentorie: l'invito esplicito a rispettare i patti parasociali che vincolano F2i a collaborare con il Comune nella riuscita della quotazione in Borsa della societa'.



Sea: tra F2i e Pisaia e' guerra aperta (MF)

MILANO (MF-DJ)--Mentre e' in corso il roadshow di Sea, i dissapori tra i
due piu' grandi azionisti della societa' aeroportuale, gia' emersi nelle
ultime settimane, diventano sempre piu' aspri. I rappresentanti in
consiglio del fondo F2i (socio di Sea con il 30%) hanno infatti
ufficialmente accusato i vertici aziendali di non avere comunicato al
mercato dati sensibili sull'andamento della societa'.

In particolare, scrive MF, non sarebbero stati segnalati numeri
riguardanti il traffico degli ultimi due mesi negli aeroporti di Linate e
Malpensa, con specifico riferimento a riduzioni significative dei voli.
Nel documento, inviato al management, si sottolinea anche che i tempi di
riscossione dei crediti di Sea nei confronti di compagnie aeree come
Meridiana, Blu Panorama e Wind Jet sono aumentati. La lettera e' stata
trasmessa per conoscenza a Consob e curiosamente e' arrivata proprio nel
giorno in cui il Comune di Milano (azionista di riferimento di Sea con il
54%) ha a sua volta scritto a F2i invitando a rispettare i patti
parasociali che vincolano il fondo guidato da Vito Gamberale a collaborare
con il Comune nella riuscita della quotazione in borsa.
red/lab
 

MalboroLi

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parliamoci in maniera onesta...c'è una persona una, su questo forum o che ne capisca vagamente di aviazione, che investirebbe mai in azioni SEA?
 

MC205

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parliamoci in maniera onesta...c'è una persona una, su questo forum o che ne capisca vagamente di aviazione, che investirebbe mai in azioni SEA?
IO, pero' con la garanzia che nel consiglio di amministrazione ci sia l'imam di segrate che si presenta
alla prima riunione con il progetto definitivo ed esecutivo della moschea piu' grande d'Europa al posto di linate, e ciliegina sulla torta edit moderazione, visto che voleva sdraiarsi sulla pista, se toccavano il suo linatino:D
 
Ultima modifica da un moderatore:

I-DADO

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17 Agosto 2007
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Milano - Brianza, Lombardia.
Ho il vago presentimento che il corso delle azioni SEA subirà una leggerissima caduta nei primi giorni di quotazione in Borsa scatenando un putiferio.

Magari non tutto il male verrà per nuocere e qualcuno finirà di far finta niente.

Comunque concordo: è veramente da pazzoidi investire in questo momento in una società come SEA.
 

Paolo_61

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Ho il vago presentimento che il corso delle azioni SEA subirà una leggerissima caduta nei primi giorni di quotazione in Borsa scatenando un putiferio.

Magari non tutto il male verrà per nuocere e qualcuno finirà di far finta niente.

Comunque concordo: è veramente da pazzoidi investire in questo momento in una società come SEA.
Al comune di Milano interessa molto poco il corso delle azioni dopo la quotazione; sono interessati solo a fare quanta più cassa possibile. Gamberale invece potrebbe prenderla male (come già sta accadendo, per altro).
 
Stato
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