Thread Aeroporti di Linate & Malpensa dal 1 giugno


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janmnastami

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9 Febbraio 2008
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parliamoci in maniera onesta...c'è una persona una, su questo forum o che ne capisca vagamente di aviazione, che investirebbe mai in azioni SEA?
A dispetto di ciò che dice qualcuno, SEA è la prima società aeroportuale italiana per utili. Per intenderci, considerando complessivamente gli ultimi anni, SEA ha generato quasi il doppio degli utili di AdR (se vuoi, stasera metto i numeri). Perché quindi qualcuno non dovrebbe investire nell'azienda?
 

MalboroLi

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19 Novembre 2009
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Perchè io investo in un'azienda che ha capacità di crescita, che un domani sarà in grado di far valere i miei 10€ investiti 100€.
Mi dici tu, allo stato attuale, quali sono queste potenzialità di sviluppo?
SEA i soldi li fa prevalentemente con il traffico, che segna un costante - da anta mesi a questa parte.
 

maclover

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Perchè io investo in un'azienda che ha capacità di crescita, che un domani sarà in grado di far valere i miei 10€ investiti 100€.
Mi dici tu, allo stato attuale, quali sono queste potenzialità di sviluppo?
SEA i soldi li fa prevalentemente con il traffico, che segna un costante - da anta mesi a questa parte.
A parte botte di c*lo clamorose vedere l'investimento decuplicato in breve termine è pura utopia.
Puoi decidere di investire in un'azienda che fa utili anche solo con la prospettiva di mantenere il capitale e godere dei dividendi che SEA negli anni ha sempre distribuito (al Comune).

Proprio perché il traffico da n mesi è in caduta libera, si può pensare che quando (attenzione non se) il traffico ricomincerà a salire, lo stesso faranno gli eventuali profitti
 

janmnastami

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9 Febbraio 2008
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Perchè io investo in un'azienda che ha capacità di crescita, che un domani sarà in grado di far valere i miei 10€ investiti 100€.
Mi dici tu, allo stato attuale, quali sono queste potenzialità di sviluppo?
SEA i soldi li fa prevalentemente con il traffico, che segna un costante - da anta mesi a questa parte.
Dal 2003 ad oggi, fatta eccezione per il 2008, SEA ha dimostrato di saper produrre utili, anche a seguito dell'abbandono da parte di Alitalia. Devi poi considerare il recente aumento delle tariffe aeroportuali, che impatterà positivamente per alcune decine di milioni di euro sui conti. SEA non è "solo" Malpensa, è Malpensa, Linate, l'handling (parzialmente risanato), il settore energia. Poi, per carità, l'IPO può essere un flop come un successo, questo lo sapremo solo con il tempo (personalmente ritengo la quotazione un errore).

Se applicassi la logica del "perché investire in SEA", potrei chiederti perché qualcuno dovrebbe investire in SAVE, AdF, etc.
 

MalboroLi

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Dal 2003 ad oggi, fatta eccezione per il 2008, SEA ha dimostrato di saper produrre utili, anche a seguito dell'abbandono da parte di Alitalia. Devi poi considerare il recente aumento delle tariffe aeroportuali, che impatterà positivamente per alcune decine di milioni di euro sui conti. SEA non è "solo" Malpensa, è Malpensa, Linate, l'handling (parzialmente risanato), il settore energia. Poi, per carità, l'IPO può essere un flop come un successo, questo lo sapremo solo con il tempo.

Se applicassi la logica del "perché investire in SEA", potrei chiederti perché qualcuno dovrebbe investire in SAVE, AdF, etc.
Infatti, da quello che scrivete su MXP (io non ho il background per potermi esprimere) è tutto il sistema che è costantemente in negativo.
Che faccia utili è un conto, che abbia prospettive di crescita, a leggere qui (e altrove) è un altro.
Io investo in una azienda quotata perchè sono convinto che un domani le azioni che ho acquistato a un tot, mi varranno un tot+1 (altrimenti mi compro un bel pò di titoli di stato al 2% e via...)

Poi oh, è la mia idea, tu liberissimo di investirci il tuo TFR...fammi sapere come va a finire eh ;)
 

speedbird437

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SEA, è scontro Comune-F2i a rischio l'approdo in Borsa

Guerra di carte sulla cessione della società che gestisce gli aeroporti milanesi. "Omessi dati sensibili
nelle comunicazioni al mercato", accusa Gamberale. E Palazzo Marino: "Il fondo rispetti i patti fra soci"

Lo scontro su Sea è ormai aperto. È uscito dal dietro le quinte, dalle algide formule della finanza e dei rapporti istituzionali ed è deflagrato in una battaglia di carte. Una partita che si gioca tutta nell’ultimo miglio prima che, a fine mese, sia stabilito il prezzo finale delle azioni per la quotazione in Borsa. Un terremoto che ha aperto, soprattutto, una faglia profonda tra i due grandi soci degli scali di Linate e Malpensa. Sono sempre più duri, i toni tra F2i e Palazzo Marino sulla quotazione di Sea. E a testimoniarlo sono i documenti che i fax della Consob negli ultimi giorni hanno sputato a ritmo incessante. Perché il clima si è arroventato e la guerra, a giudicare dalle lettere che rimbalzano dal Comune alla Provincia, sembra non essere ancora finita.


E' il fondo guidato da Vito Gamberale che ha lanciato un attacco durissimo. E un’accusa inviata anche alla Consob: la Sea non avrebbe comunicato al mercato dati sensibili sull’andamento della società. Questo il contenuto di una lettera che è diventata un caso e che, secondo indiscrezioni smentite però in serata da F2i, avrebbe portato il fondo persino a valutare la strada di un esposto in Procura. Un passo che ha prodotto una reazione a catena: dalla Consob, che ha scritto a Sea per avere «informazioni», all’azienda che ha risposto alla Commissione dettagliando le sue spiegazioni, ma anche ai consiglieri di F2i nel board della società per un invito che, più o meno, suona così: «Basta con le critiche che mettono a rischio la quotazione».

Ecco la ricostruzione.
Il giallo finanziario si complica a partire dal 15 novembre. È da allora, dal voto nel cda Sea che – contrari i rappresentanti di F2i – dà il via libera alla forchetta di prezzo, che la situazione precipita. Quel voto è un segnale: si va avanti verso Piazza Affari. Il fondo di Gamberale ha acquistato il 29,75 per cento a 385 milioni di euro. Ora la valutazione degli aeroporti è stimata per la Borsa tra 800 milioni e 1,07 miliardi. Se tutto andasse in porto, a F2i non resterebbe che registrare in bilancio una perdita tra i 100 e i 150 milioni. Sullo sfondo: il lungo corteggiamento che sarebbe stato fatto a Podestà per acquistare direttamente dalla Provincia il 14,4 per cento degli scali.

È F2i, già il 16, a scrivere ai soci di Sea per chiedere un incontro e parlare del prezzo. Asam, la cassaforte della Provincia, sostiene di aver già dato gli indirizzi nel cda di Sea: questione chiusa. Anche Palazzo Marino risponde il 19 novembre, con una missiva dai toni perentori: «Il patto parasociale – si legge – prevede l’impegno per F2i di collaborare con il Comune, Sea e i rispettivi consulenti» per la quotazione e «di astenersi dal porre in essere qualsiasi atto che possa ostacolare e/o impedire la medesima». L’invito è «a non turbare il clima della quotazione come purtroppo verificatosi in alcuni casi».

L’elenco è lungo: dal voto contrario in cda sul prezzo alla comunicazione di «generici elementi di forte negatività di contesto macroeconomico e di criticità aziendali», dall’anticipazione della «promozione di azioni giudiziarie» al fatto di non aver mai smentito la volontà di acquistare le quote della Provincia. F2i replica affermando, in sintesi, che i suoi consiglieri agiscono individualmente, che le voci sono «pure illazioni» e che i fatti non sarebbero «generici». Loro vorrebbero solo evitare che la Borsa si risolvesse in un danno per Sea. Ma è soprattutto un’altra la mossa sferrata quel giorno: la lettera inviata ai vertici aeroportuali e alla Consob per accusare Sea di non aver comunicato dati sensibili al mercato. Due i punti contestati: il calo del traffico aereo degli ultimi due mesi e l’aumento dei tempi di riscossione dei crediti nei confronti di alcune compagnie aeree.

Con questa comunicazione in mano, il 19 novembre Consob scrive a Sea per richiedere di trasmettere «senza indugio» ogni «informazione e considerazione utile» e «di valutare la rilevanza delle stesse ai fini di procedere alla integrazione delle informazioni a disposizione del pubblico». È quello che parte da Linate: 8 dettagliatissime pagine. In particolare, sul traffico di Linate, si spiega che il calo registrato a ottobre rispetto al 2011 (3,1 per cento) è il primo del 2012. E, soprattutto, non sarebbe significativo: anche gli anni precedenti, nello stesso periodo, si è verificato lo stesso fenomeno. L’affermazione è sicura: «Il prospetto informativo e la relazione finanziaria al 30 settembre 2012 forniscono al mercato tutti gli elementi informativi necessari a pervenire a un fondato giudizio sulle prospettive della società».

Il prospetto, poi, conterrebbe già l’informazione di cui i consiglieri in Sea di F2i «lamentano l’omissione». Due mesi non costituiscono un «trend» e possono essere influenzati da fattori esterni come «fenomeni atmosferici, festività, ponti, scioperi». Precisazioni anche sui crediti verso Meridiana. Poi l’ultimo paragrafo: Sea, dice, «non può esimersi dall’allegare» a quell’anodina lettera gli articoli pubblicati sulla stampa scritti dopo la “fuga di notizie”. Ma è un ultimo passaggio, che fa capire come la battaglia sia in corso su tutti i fronti. Altre otto pagine, questa volta indirizzate, sempre da Sea ai rappresentanti del fondo in cda. Un segnale: guai, per il bene della quotazione, a tirare tropo la corda. E una chiusa altrettanto decisa: «Critiche e censure devono essere espresse in Consiglio o segnalate al collegio sindacale. Non sembra opportuno che i singoli amministratori si rivolgano direttamente all’autorità di vigilanza... mettendo a rischio l’offerta pubblica di azioni». L’auspicio: che «il comportamento di tutti i consiglieri in questa fase delicatissima sia improntato al rigoroso interesse sociale e delle regole di sollecitazione al mercato». In gioco c’è l’approdo in Borsa.

(22 novembre 2012) - Repubblica
 

speedbird437

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Secondo quanto riferisce la fonte, stando ai dati contestati da F2i nella lettera, dall'1 al 20 novembre il sistema aeroportuale milanese ha registrato una flessione del 3,7% del traffico passeggeri, del 4,7% dei movimenti e del 10,6% delle merci. Il solo scalo varesino ha segnato un calo del 2,1% del traffico passeggeri, del 5,9% dei movimenti e del 10,5% del cargo. Linate ha visto i passeggeri scendere del 6,5% e i movimenti del 2,7%. Marcata la riduzione dell'attività di Alitalia, sempre nei primi venti giorni di novembre: -14,9% il traffico passeggeri, -8% i movimenti. Il collegamento Roma-Milano ha visto i passeggeri cadere dell'11,6%.

fonte: Reuters Italia
 

SkySurfer

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Ho notato che oggi, dal T1, ci saranno 128 partenze confermate (di cui 3 charter) durante l'arco delle 24 ore (00.01-23.59).

In pratica, una media di 5,3 partenze/ora.

Dal T2, invece, 52 partenze confermate (di cui 1 charter) nel medesimo frangente di tempo.

Una media di quasi 2,2 partenze/ora.

T1+T2 = 180 partenze. Circa 7,5 voli/ora.

Valuti SEA se è ancora il caso di mantenere 2 Terminal a Malpensa, anche in previsione di un ulteriore contrazione del traffico per il 2013.

Per la cronaca, Linate oggi sta a 144 partenze confermate (ovviamente tutte di linea).
Solo 36 in meno di Malpensa e ben 16 in più del Terminal 1.
Per una media di 6 voli secchi l'ora (1,5 in meno rispetto a MXP).
 

BAlorMXP

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Ho notato che oggi, dal T1, ci saranno 128 partenze confermate (di cui 3 charter) durante l'arco delle 24 ore (00.01-23.59).

In pratica, una media di 5,3 partenze/ora.

Dal T2, invece, 52 partenze confermate (di cui 1 charter) nel medesimo frangente di tempo.

Una media di quasi 2,2 partenze/ora.

T1+T2 = 180 partenze. Circa 7,5 voli/ora.

Valuti SEA se è ancora il caso di mantenere 2 Terminal a Malpensa, anche in previsione di un ulteriore contrazione del traffico per il 2013.

Per la cronaca, Linate oggi sta a 144 partenze confermate (ovviamente tutte di linea).
Solo 36 in meno di Malpensa e ben 16 in più del Terminal 1.
Per una media di 6 voli secchi l'ora (1,5 in meno rispetto a MXP).
E poi non c'è da indignarsi, e poi il problema non è quello, e poi siamo ancora qui a parlarne.
 

SkySurfer

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E poi non c'è da indignarsi, e poi il problema non è quello, e poi siamo ancora qui a parlarne.
C'è il rischio concreto che, nell'inverno 2013/14, il T1 vada sotto le 100 partenze on weekdays (Lu-Ve).

Esiste, a mio giudizio, non una, ma una triade di concause : Linate, MXP T2 e Orio al Serio stanno macinando passeggeri a detrimento del solo T1, da dove sta praticamente sparendo il traffico domestico e che vede il quello Schengen/UE assottigliarsi sempre di più.

Forse è il caso che si inizi a pensare ad una abbastanza vasta aerea airside da dedicare ad easyJet presso il Terminal 1, da dove si possano imbarcare pax a piedi o con brevissimi tragitti in Cobus.
 

Stefanopv

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In pratica senza Easyjet Linate avrebbe più partenze giornaliere di Malpensa. Anche se poi senza Easyjet ci sarebbero molti collegamenti che adesso al T1 non ci sono
 

DusCgn

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quante sono le partenze da BGY?

Sarebbe interessante vedere come sono ripartire tra LIN, BGY, MXPT1 e MXPT2.
 

BAlorMXP

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C'è il rischio concreto che, nell'inverno 2013/14, il T1 vada sotto le 100 partenze on weekdays (Lu-Ve).

Esiste, a mio giudizio, non una, ma una triade di concause : Linate, MXP T2 e Orio al Serio stanno macinando passeggeri a detrimento del solo T1, da dove sta praticamente sparendo il traffico domestico e che vede il quello Schengen/UE assottigliarsi sempre di più.

Forse è il caso che si inizi a pensare ad una abbastanza vasta aerea airside da dedicare ad easyJet presso il Terminal 1, da dove si possano imbarcare pax a piedi o con brevissimi tragitti in Cobus.
Ryan e Orio convivono con una situazione analoga a molti scali europei, piccoli, medi e grandi. E' vero o non è vero che si è sempre sottolineato che Ryan vive di un mercato al di fuori della comune logica aeronautica? A mio avviso basterebbe risolvere uno di quei problemi, da te citati, per iniziare a prendere una via sicuramente opposta a questa fallimentare. Non so se noti che con questa tanto decantata e difesa strategia anche il caro Linate ha perso traffico. E' un cane che si morde la coda e continuare ad aumentare le cause del fallimento del sistema milanese per inculcare al popolino che è troppo oneroso aggiustare la macchina non è la soluzione.
 

SkySurfer

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Ryan e Orio convivono con una situazione analoga a molti scali europei, piccoli, medi e grandi. E' vero o non è vero che si è sempre sottolineato che Ryan vive di un mercato al di fuori della comune logica aeronautica? A mio avviso basterebbe risolvere uno di quei problemi, da te citati, per iniziare a prendere una via sicuramente opposta a questa fallimentare. Non so se noti che con questa tanto decantata e difesa strategia anche il caro Linate ha perso traffico. E' un cane che si morde la coda e continuare ad aumentare le cause del fallimento del sistema milanese per inculcare al popolino che è troppo oneroso aggiustare la macchina non è la soluzione.
LIN perderà sicuramente traffico nel 2013 perchè AZ è un vettore miope. Fossi in loro, toglierei il 50% delle frequenze dalla LIN-FCO, ed aggiungerei voli su destinazioni UE e altre nazionali in stretto accordo coi partner Skyteam, con un prodotto snello e concorrenziale. Cosa che non puoi sognare di fare a MXP, fin tanto esiste EZY. Ma intanto, inizia a metterle il bastone tra le ruote, sfruttando un vantaggio competitivo.
 

DusCgn

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.
grazie.

Diciamo che T2 e BGY sono abb uniformi e omoegenei, BGY quasi solo a/m da 189 posti (o comunque con variazioni di poco se si pensa a wizzair), e T2 quasi solo a/m da 156 posti. Abb immediato rendersi conto anche della capacità offerta, a grandi linee.

Più variegati LIN con mix di regional e narrow e il T1 dove ovviamente sono presenti anche i widebody.


Certo però a parte le discrepanze di capacità tra un a/m all'altro LIN rimane sopra quanto a movimentazioni aeree.
 

BAlorMXP

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LIN perderà sicuramente traffico nel 2013 perchè AZ è un vettore miope. Fossi in loro, toglierei il 50% delle frequenze dalla LIN-FCO, ed aggiungerei voli su destinazioni UE e altre nazionali in stretto accordo coi partner Skyteam, con un prodotto snello e concorrenziale. Cosa che non puoi sognare di fare a MXP, fin tanto esiste EZY. Ma intanto, inizia a metterle il bastone tra le ruote, sfruttando un vantaggio competitivo.
Visto che la possibilità concreta di riuscire ad erodere frequenze della LIN-FCO sono pressoché impossibili trovo al quanto deleterio per Milano stessa puntare su uno scalo che non cresce e non permette di avere voli intercontinentali, vitali per la matrice economica di questa città, regione, paese. U2, ripeto, sarebbe il primo vettore a perdere quote in un eventuale accorpamento di operativi. Bisogna in primis pensare a come riportare Milano ad essere collegata con il Mondo non a collegarla da Linate con 10 capitali europee, quelle non servono ad un'emerita cippa, solo alle casse di Alitalia, probabilmente.
 
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