Di contro, questo ha allargato le maglie di qualunque compagnia (qualunque, colossi addestrativi come Alitalia inclusi) e permesso a tante persone incapaci (per i più svariati motivi) di pilotare commercialmente un aeroplano.
Dal tuo messaggio non si capisce chi siano i colpevoli di ciò: le scuole o le compagnie?
Perché secondo me è bene distinguere:
1) ben venga che la forte domanda e un mercato libero abbiano permesso la nascita di quante più ATO possibili, "ad ogni angolo di strada" come detto da Giofumagalli, ognuna che tira acqua al suo mulino, competendo tra di loro sul prezzo.
Ognuno dovrebbe avere la possibilità di acquisire nuove competenze (penso che la discriminante economica sia già abbastanza, purtroppo) e per gli istruttori dovrebbe essere motivo di grande orgoglio prendere anche il più incapace degli individui e portarlo agli standard necessari per il superamento dello Skill Test.
Meno male che non esiste un ente nazionale/accentrato, stile ENAC francese (
École Nationale de l'Aviation Civile), dove chi esce da lì si sente di un altro pianeta – stile gli ex AM che passavano al civile di cui raccontate – per poi essere fatti di carne ed ossa come tutti gli altri!
2) dall'altro lato, ci sono le compagnie che selezionano come e chi credono loro.
Se allargano le maglie e fanno passare "cani e porci" perché c'è bisogno di crescere, non è colpa di nessuno.
Penso che gli azionisti farebbero una bella pernacchia se gli amministratori dicessero loro: "Guardate, il mercato è prospero,
money is out there, ma noi rallentiamo perché nessuno passa le nostre selezioni e non intendiamo abbassare gli standard: vogliamo le NDB volate in
raw data!"