Secure Flight esteso ora anche ai pax che sorvolano gli USA


Seaking

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1 Febbraio 2012
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Riporto qui le novità relative al programma Secure Flight, già in vigore da qualche giorno.

In pratica, aumenta il numero di destinazioni per i quali è obbligatorio fornire in fase di prenotazione alcuni dati personali (vedi sotto).
Tenetelo a mente per le prossime occasioni.


SECURE FLIGHT
NOVITA’ NEL PROGRAMMA PER IL CONTROLLO DELLE FRONTIERE USA
L’obbligo di trasmissione dei dati personali dei passeggeri trasportati da/per e all’interno degli Stati Uniti, si estende ora anche ai passeggeri che sorvolino lo spazio aereo americano per raggiungere altri Paesi (es. Canada, Cuba e Messico ).
La TSA (Transportation Security Administration), autorità incaricata della sicurezza degli Stati Uniti, ha sviluppato un nuovo programma, denominato Secure Flight, che impone alle compagnie aeree nuovi obblighi in termini di trasmissione dei dati personali dei passeggeri trasportati da/per e all’interno degli Stati Uniti o che sorvolino lo spazio aereo americano per raggiungere altri Paesi (es. Canada, Cuba e Messico ).
Secure Flight va ad aggiungersi ad altre procedure già in vigore (APIS e ESTA) richieste dalle autorità americane per la realizzazione di un efficace sistema di controllo delle frontiere degli USA come misura di anti-terrorismo con l’obiettivo di rendere più sicura e più facile l’esperienza di viaggio di quanti utilizzano il mezzo aereo.
Per adempiere al Programma Secure Flight, i passeggeri, già in fase di prenotazione, dovranno obbligatoriamente fornire alle compagnie aeree, che provvederanno a trasmetterle alla TSA, le seguenti informazioni:
• Cognome e Nome (identici a quelli riportati sul passaporto);
• Data di nascita;
• Sesso
Inoltre, i passeggeri depositari di redress number rilasciato dalla TSA , saranno tenuti a comunicare anche detto numero in fase di prenotazione. Il redress number è quel codice rilasciato ai passeggeri risultati idonei al viaggio dopo avere superato un precedente controllo da parte della TSA in altri precedenti imbarchi su voli da e per gli USA. Tale numero ha la funzione di evitare ai passeggeri di
incorrere in controlli successivi dovuti alla corrispondenza per omonimia o per errore con altri nominativi presenti nelle watching list I dati di cui sopra, potranno essere inseriti anche al momento della emissione del biglietto aereo e comunque entro e non oltre le 72 ore prima della partenza.
Eventuali modifiche o prenotazioni effettuate tra le 72 ore dalla partenza e la partenza del volo dovranno essere immediatamente completate con i dati indicati sopra.
Qualora un passeggero non fornisca tali dati, il suo dissenso comporterebbe, conseguentemente, l’impossibilità per lo stesso di viaggiare da/per e all’interno degli Stati Uniti d’America o di sorvolare lo spazio aereo americano per raggiungere altri Paesi (es. Canada, Cuba, Messico).
 
Io credo si stia andando nella direzione giusta: più controlli pre-volo effettuati con la verifica dell'identità, meno rotture di scatole in aeroporto. Fra una decina di giorni partirò con Delta da LGA dove, grazie a TSA pre, non dovrò togliere le scarpe né separare liquidi e computer ai controlli di sicurezza.
 
Io credo si stia andando nella direzione giusta: più controlli pre-volo effettuati con la verifica dell'identità, meno rotture di scatole in aeroporto. Fra una decina di giorni partirò con Delta da LGA dove, grazie a TSA pre, non dovrò togliere le scarpe né separare liquidi e computer ai controlli di sicurezza.

Mi spiegate meglio? In sostanza se io sono considerato un passeggero 'sicuro' una volta, lo sono tutte le volte successive?
 
Io credo si stia andando nella direzione giusta: più controlli pre-volo effettuati con la verifica dell'identità, meno rotture di scatole in aeroporto. Fra una decina di giorni partirò con Delta da LGA dove, grazie a TSA pre, non dovrò togliere le scarpe né separare liquidi e computer ai controlli di sicurezza.

Come fai a sapere che non ti faranno tali controlli?

lo so che la filosofia americana é che se sei a posto la prima volta sarai a posto per sempre (e vice versa)

che io sappia + esperienze personali, la compagnia aerea puo richiedere controlli aggiuntivi su tutti i passeggeri...

Secondo me, cmnq, stanno esagerando...
 
Gli americani sono un po' paranoici, ma se servisse ad evitare certi controlli come dice Kanedams ben venga.
 
@pmiglia e altestar

Sono iscritto da un paio d'anni al programma Global Entry, che consente di effettuare il controllo del passaporto in ingresso presso un apposito computer (con scansione delle impronte digitali per la verifica dell'identità). Il costo è di $100 per cinque anni di adesione al programma (riservato a cittadini americani e olandesi, nonché residenti permanenti negli USA): per aderire occorre riempire un formulario estremamente dettagliato ed effettuare un colloquio con la polizia di frontiera che consentono alle autorità americane di fare una verifica profonda della propria identità e del proprio background.

Dal 2011, gli iscritti a quel programma e ad altri simili (SENTRY e NEXUS, percorsi preferenziali per i confini USA-Canada e USA-Messico) hanno un vantaggio in più: grazie alla collaborazione fra le autorità di frontiera (Customs and Border Protection) e la Transportation Security Administration che gestisce la sicurezza aeroportuale, è nato il programma TSA Pre, grazie al quale chi è in possesso di un known traveler number, ovvero chi è iscritto a uno dei programmi di cui sopra ed è pertanto stato sottoposto a un controllo approfondito della propria identità, può in un numero crescente di aeroporti americani superare i controlli di sicurezza con una procedura celere - non essendo richiesto di togliere scarpe, giacche, giubbotti, cappotti, né di estrarre PC e altro dal bagaglio a mano.

Il known traveler number di cui sopra è ben diverso dal redress number citato nell'articolo iniziale del thread: il redress number viene assegnato a passeggeri che, solitamente per casi di omonimia, sono stati vittime di gravi disagi durante un viaggio. Capita, infatti, che a passeggeri con nomi uguali a quelli di terroristi, sospetti terroristi, ricercati, spacciatori, ecc. venga negato l'imbarco per errore dalle autorità: in questi casi, verificata con accurati controlli l'omonimia e scongiurata l'identità fra il passeggero e il nome nella no-fly list che ha fatto scattare l'allarme, le autorità rilasciano un redress number, un numero di referenza che il passeggero deve dare alla compagnia al momento della prenotazione per evitare di essere di nuovo bloccato ingiustamente. Per questi passeggeri i controlli di sicurezza rimangono i soliti ai quali tutti sono abituati, ma almeno non viene loro negato l'imbarco per un problema di omonimia.
 
Oddio ma la sicurezza dei voli urlata quando si metteno certosini controlli non vale per chi paga e si fa certificare? Questo programma secondo me certifica l'inutilità di certi certosini controlli per salvaguardare la sicurezza dei voli come del resto si poteva immaginare...
 
Oddio ma la sicurezza dei voli urlata quando si metteno certosini controlli non vale per chi paga e si fa certificare? Questo programma secondo me certifica l'inutilità di certi certosini controlli per salvaguardare la sicurezza dei voli come del resto si poteva immaginare...

$100 come spese amministrative corrisposte una volta per cinque anni non mi sembrano una cifra spropositata: in compenso ho dovuto fornire informazioni molto dettagliate sul mio presente e il mio passato e presentarmi a un colloquio con la polizia di frontiera per lasciare le impronte digitali e molto altro.
Trovo intelligente - sempre che la verifica delle informazioni personali e del background sia fatta bene - cercare di rendere più efficienti i controlli in aeroporto concentrando le energie sui soggetti a più alto rischio.
 
$100 come spese amministrative corrisposte una volta per cinque anni non mi sembrano una cifra spropositata: in compenso ho dovuto fornire informazioni molto dettagliate sul mio presente e il mio passato e presentarmi a un colloquio con la polizia di frontiera per lasciare le impronte digitali e molto altro.
Trovo intelligente - sempre che la verifica delle informazioni personali e del background sia fatta bene - cercare di rendere più efficienti i controlli in aeroporto concentrando le energie sui soggetti a più alto rischio.

A me sembra una persecuzione...
 
che io sappia + esperienze personali, la compagnia aerea puo richiedere controlli aggiuntivi su tutti i passeggeri...

Non ho mai capito se siano random, o cosa. Forse kenadams può fare un po' di luce in merito.
Prima di un domestic flight (grazie a Dio in ritardo, a causa di eccessivo traffico sull'apt di destinazione, ma questo l'ho appreso solo dopo), subito dopo i controlli di sicurezza, mi è stato ulteriormente controllato ogni anfratto di scarpe, portafogli, bagaglio a mano, memory cards (chiedendo per qualche decina di foto quale fosse il luogo dello scatto), fogli vari che non avevano attinenza col viaggio, sono state poste domande personali, hanno obiettato circa la carta di identità cartacea piegata accanto ad alcune banconote (documento mai visto prima, a detta loro).
Tutto purchè si viaggi in sicurezza, ma la sensazione di essere "violati" in modi simili può essere leggermente fastidiosa. Ad oggi è successo solo una volta, e spero non ricapiti di nuovo.
 
Non ho mai capito se siano random, o cosa. Forse kenadams può fare un po' di luce in merito.
Prima di un domestic flight (grazie a Dio in ritardo, a causa di eccessivo traffico sull'apt di destinazione, ma questo l'ho appreso solo dopo), subito dopo i controlli di sicurezza, mi è stato ulteriormente controllato ogni anfratto di scarpe, portafogli, bagaglio a mano, memory cards (chiedendo per qualche decina di foto quale fosse il luogo dello scatto), fogli vari che non avevano attinenza col viaggio, sono state poste domande personali, hanno obiettato circa la carta di identità cartacea piegata accanto ad alcune banconote (documento mai visto prima, a detta loro).
Tutto purchè si viaggi in sicurezza, ma la sensazione di essere "violati" in modi simili può essere leggermente fastidiosa. Ad oggi è successo solo una volta, e spero non ricapiti di nuovo.

Boh, rimango un po' perplesso, sono stato a LAX via PHL a fine Novembre e non ho subito nulla di tutto ciò, solita trafila a PHL, ma poi nulla di più, anche al re-imbarco del bagaglio, niente domande dalla TSA. Sarà per la mia faccia, ma non credo. Mi sono pure convertito il brevetto (PPL) americano, niente storie, a parte il questionario FAA.
Sarà che vado negli States da parecchio e le file non mi fanno paura, faccio tutto quello che mi dicono e, qualche volta, quando sono un po' più "aggressivi" io cerco di essere ancora più gentile e disponibile; per loro credo che sia disarmante, perché puntualmente desistono. E' ovvio che quanto fin qui detto è il solo frutto della mia esperienza!
Ciao
 
Ovviamente, come ho quotato poco sopra, mi riferivo ai controlli aggiuntivi che possono essere richiesti su questo o quel passeggero. Non si tratta di abitudine, paura, o aggressività in una fila (per altro, come giustamente dici, essere più gentili e disponibili possibile con gli addetti alla sicurezza, è l'unica via per evitare problemi. Ciò non toglie che certi controlli supplementari, come anche le lamentele fatte da certe donne su eccessive, ehm, "indagini" da parte degli agenti TSA, possono essere seccanti).
Ciao
 
Non ho mai capito se siano random, o cosa. Forse kenadams può fare un po' di luce in merito.

Immediatamente dopo 9/11 venivano selezionate casualmente, direttamente dal personale ai varchi, le persone da sottoporre a controlli più accurati: successivamente, un po' perché qualcuno considerava politically incorrect il fatto che selezionassero sempre i soliti colori di pelle e lo stesso tipo di vestiario, un po' perché il potere arbitrale messo in mano a persone evidentemente frustrate provocava sgradevoli effetti collaterali, si passò ad un sistema di selezione operato da computer. Quando il computer riteneva che un passeggero fosse ad alto rischio, sulla carta d'imbarco comparivano quattro ssss come prescrizione agli addetti ai controlli di provvedere a un'ispezione più accurata. Fra i criteri che facevano scattare le ssss, oltre a una variabile randomica, c'erano fattori considerati di rischio quali l'acquisto di biglietti di sola andata (un terrorista cosa se ne fa del biglietto di ritorno, a parte acquistarlo per aggirare i sospetti? :D ), il pagamento in contanti, l'acquisto molto sotto data. Non so se funzioni così ma non vedo le ssss da molto tempo - immagino abbiano capito che non è il caso di mettere in guardia eventuali terroristi.
Adesso credo che le ssss stampate non ci siano più: gli addetti ai controlli hanno ora uno scanner (di codici a barre) col quale verificano l'autenticità della carta d'imbarco - deduco che sia quello a informarli di dover fare controlli i controlli supplementari. Non so se i criteri di scelta siano ancora quelli banali che discutevo sopra - mi pare di aver sentito di no ma non ho riscontri personali in merito né ho letto niente al riguardo in tempi recenti.