Tempo fa, a Fiumicino, ero in attesa di partire con un volo nazionale, dai gate al piano terra sotto il molo AZ. Ad un certo punto arriva una donna, sulla quarantina, vestita elegantemente con un tailleur e pure con i tacchi abbastanza alti, correndo come una forsennata. Si dirige verso una delle porte di emergenza, la apre facendo saltare tutti gli allarmi dell'aeroporto, e poi si dirige verso la scaletta del finger, nel tentativo di salire a bordo dell'aereo che, al piano di sopra, le era stato precluso per il suo ritardo.
In meno di due minuti una ventina di poliziotti e addetti allo scalo le sono stati addosso, e l'hanno riportata dentro il terminal, dove, molto infastidita e ad alta voce, riteneva di esercitare un suo diritto salendo a bordo dell'aereo che non era ancora partito.
La cosa che mi amareggiò non poco fu il comportamento di PS e personale di terra ADR, che, anziché metterle le manette ai polsi e portarla in Questura per la necessaria denuncia, le spiegarono come non potesse comportarsi in quel modo senza nemmeno sgridarla troppo.
Non si trattava di una matta o di una persona che non conosce le regole dell'aeroporto, ma di una donna arrogante, convinta di poter passare sopra a tutto pur di ottenere ciò che desiderava. Il prototipo di chi merita 24 ore in cella.