Dietrofront, un passeggero è a terra. Attende il volo per Bergamo nel gate sbagliato, ma il bagaglio è a bordo Il Ryanair delle 20.25, già in fase di rullaggio, deve tornare in aeroporto
IL CASO Errore all’imbarco Aereo torna dietro
PESCARA. «Spegnete i motori: passeggero a terra». L’aereo della compagnia low cost Ryanair ieri sera alle 20,25 aveva dato inizio alle procedure di decollo quando, dalla torre di controllo dell’aeroporto internazionale d’Abruzzo, arriva il singolare annuncio. Un uomo, regolarmente in possesso della carta d’imbarco e dopo aver effettuato i controlli di rito al check in, attende al gate sbagliato il volo diretto all’aeroporto di Orio al Serio, in provincia di Bergamo. Eppure il suo bagaglio a mano è a bordo assieme agli altri viaggiatori.
Momenti di incertezza all’interno della cabina di pilotaggio. Una breve consultazione tra il personale tecnico e poi la decisione del comandante: «Torniamo indietro».
Il velivolo era in fase di rullaggio, «si stava muovendo lungo la pista, ma non si era ancora staccato da terra», riferiscono i responsabili della Ryanair. La compagnia leader del mercato a basso costo che, nel luglio scorso, aveva scelto il capoluogo adriatico per la sua ottava base in Italia, nasconde un certo imbarazzo. «Tra i nostri servizi», spiegano dall’ufficio tecnico dell’aeroporto “Liberi”, «offriamo anche la possibilità di effettuare il check-in attraverso il web. Il biglietto d’imbarco viene stampato direttamente dal proprio pc». La procedura è comoda: consente ai turisti di risparmiare tempo e si abbassano anche i costi della prenotazione. L’unico inconveniente è che l’operazione deve essere fatta con notevole anticipo. «Spesso capita che qualche cliente decida all’ultimo momento di non partire», aggiunge il responsabile della compagnia irlandese, «per questo ieri sera non abbiamo fatto caso alla mancanza di un passeggero a bordo».
Della singolare vicissitudine resta qualche incertezza, ma anche una certa preoccupazione relativa al rispetto delle norme di sicurezza internazionali. «Resto sconcertato», è il commento di un dipendente della Saga, l’azienda che gestisce lo scalo abruzzese, che preferisce non rivelare il proprio nome, «ho lavorato in tantissimi aeroporti, ma una situazione così non mi era mai successa».
Il Centro
IL CASO Errore all’imbarco Aereo torna dietro
PESCARA. «Spegnete i motori: passeggero a terra». L’aereo della compagnia low cost Ryanair ieri sera alle 20,25 aveva dato inizio alle procedure di decollo quando, dalla torre di controllo dell’aeroporto internazionale d’Abruzzo, arriva il singolare annuncio. Un uomo, regolarmente in possesso della carta d’imbarco e dopo aver effettuato i controlli di rito al check in, attende al gate sbagliato il volo diretto all’aeroporto di Orio al Serio, in provincia di Bergamo. Eppure il suo bagaglio a mano è a bordo assieme agli altri viaggiatori.
Momenti di incertezza all’interno della cabina di pilotaggio. Una breve consultazione tra il personale tecnico e poi la decisione del comandante: «Torniamo indietro».
Il velivolo era in fase di rullaggio, «si stava muovendo lungo la pista, ma non si era ancora staccato da terra», riferiscono i responsabili della Ryanair. La compagnia leader del mercato a basso costo che, nel luglio scorso, aveva scelto il capoluogo adriatico per la sua ottava base in Italia, nasconde un certo imbarazzo. «Tra i nostri servizi», spiegano dall’ufficio tecnico dell’aeroporto “Liberi”, «offriamo anche la possibilità di effettuare il check-in attraverso il web. Il biglietto d’imbarco viene stampato direttamente dal proprio pc». La procedura è comoda: consente ai turisti di risparmiare tempo e si abbassano anche i costi della prenotazione. L’unico inconveniente è che l’operazione deve essere fatta con notevole anticipo. «Spesso capita che qualche cliente decida all’ultimo momento di non partire», aggiunge il responsabile della compagnia irlandese, «per questo ieri sera non abbiamo fatto caso alla mancanza di un passeggero a bordo».
Della singolare vicissitudine resta qualche incertezza, ma anche una certa preoccupazione relativa al rispetto delle norme di sicurezza internazionali. «Resto sconcertato», è il commento di un dipendente della Saga, l’azienda che gestisce lo scalo abruzzese, che preferisce non rivelare il proprio nome, «ho lavorato in tantissimi aeroporti, ma una situazione così non mi era mai successa».
Il Centro